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Autore: LaDoryMai    11/08/2013    0 recensioni
Non appena Mei la vide, fece una piccola piroetta giusta da arrivare a fermarsi davanti a lei la chiamò e le sorrise. Un sorriso puro e sincero unico nel suo genere. Quando Mei sorrideva a qualcuno l'unica cosa che la persona vedeva, era quel corpo piccolo e formato, protetto da lunghi capelli neri dove alla fine formavano una piccola onda e due occhi di un grigio spento ma su di lei sembrava il colore più vivo che mai, e il suo sorriso...beh niente da dire era perfetto!
SPERO CHE VI PIACCIA
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 1
Lunedì sono le 7.15 alla porta della casa di Mei c'è Momo come al solito sempre pronta e ben preparata per la scuola. Mei e Momo si conoscono da quando andavano all'asilo e da quel momento sono sempre state assieme sono come due sorelle ognuna delle due sa tutte dell'altra: sogni, desideri, cotte e tutte quelle cose che a due ragazzine di 16 anni passa per la testa.
Appena sveglia Mei corse subito a salutare Usui il suo amato fratello maggiore che fra qualche mese avrebbe dovuto condividere con la sua futura moglie, si Usui prossimo avvocato si stava per sposare con Kikyo sua amica d'infanzia.
- Dai Mei facciamo tardi! Sono già 7.50 e voglio adocchiare qualche ragazzo carino.
- Sai a me capita che quando devo trovare una cosa non la vedo mai poi magicamente quando non ci penso salta fuori. Forse succederà così anche con i tuoi futuri ragazzi.
Già il sogno di Momo è diventare una scrittrice di romanzi, il suo desiderio trovare un ragazzo con cui trascorrere gli anni di superiori insieme come perfetta coppia, cotta purtroppo ne ha una nei confronti di Jin insegnate d’inglese un perfetto figlio di papà alto, biondo e con occhi azzurri.
Mei e Momo non appena fuori di casa corsero a più non posso fino a raggiungere la scuola non appena arrivate entrarono dal cancello principale:
- Mei guarda! Guarda là! E di là! Questo ė il paradiso ci sono troppi bei ragazzi! Non so con quale uscire prima- disse Momo con i cuoricini negli occhi ma il suo cuore e i suoi occhi erano solo per Jin, un uomo sui ventisei, un amore non corrisposto e a un tratto il suo volto felice si oscurò. Non appena Mei la vide, fece una piccola piroetta giusta da arrivare a fermarsi davanti a lei la chiamò e le sorrise. Un sorriso puro e sincero unico nel suo genere.
Quando Mei sorrideva a qualcuno l'unica cosa che la persona vedeva, era quel corpo piccolo e formato, protetto da lunghi capelli neri dove alla fine formavano una piccola onda e due occhi di un grigio spento ma su di lei sembrava il colore più vivo che mai, e il suo sorriso...beh niente da dire era perfetto!
- Momo dai andiamo a vedere se siamo in classe insieme anche quest'anno- Mei la afferrò per un braccio e iniziò a correre ridendo e tirandosela dietro.
Anche quest'anno erano in classe insieme.
Finito, le presentazioni iniziarono le lezioni e come seconda ora c'era inglese. Momo durante le sue lezioni era sempre molto attenta ma non alla lezione come avrebbe dovuto ma ai linearmente di Jin-sensei.
Appena suonò la campanella Mei, uscì dalla classe per andare a prendere da mangiare alla mensa della scuola mentre Momo andò a iscriversi al club del giornalino. Mentre stava in cortile a mangiare con qualche vecchia amica all'improvviso attorno a due ragazzi si formò una folla che guardava e incitava a fare botte. Al centro un ragazzo del primo anno, un tipico sgobbone, l'altro ragazzo invece era alto e muscoloso, capelli rossi un po' nascosti da una berretta nera il tipico bullo. Mei continuo a fissarlo da lontano e vide che sul suo viso spunto un sorriso di divertimento e piacere dopo che massacrò quel poverino, probabilmente non gli aveva fatto niente. A interrompere la rissa fu Jin-sensei che ordino al ragazzo con la cuffia di andare in presidenza. Contemporaneamente a ciò che succedeva Mei, non staccò gli occhi dal ragazzo finché:
- Cavolo quello è Rei della classe 3 sezione 8, e temuto da tutti, però ha molte animatrici, sai Mei lui è il capitano della squadra di basket. Disse un’amica.
- Perché lo dici a me, scusa?.
- Perché lo stai fissando domandandoti chi sia o sbaglio?
- No non sbagli! Mi spiace per quello del primo anno. Chissà perché lo ha picchiato?!
Nel dire quella frase passò in parte a loro Rei ad un certo ponto si fermò di lato al tavolo dove stavano mangiando le ragazze si girò e fissò Mei negli occhi e con un sorriso malizioso disse:
- Perché mi andava.
Mei dopo aver udito quelle parole rabbrividì e una rabbia le sali.
- Ma sei scemo all'ora?!
A Mei non piacevano le persone che facevano del male ai più deboli anzi a nessuno.
- Scemo?! Si mise una mano sul mento come se stesse pensando.
Pochi secondi dopo due ragazzi lo chiamarono erano Haru e Takashi due amici di Rei.
Haru è molto famoso fra le ragazze e Takashi e il più giovane giocatore di scacchi professionista.
- Ora devo andare ma non vedo l'ora di rivederti bambolina.
E le rivolse ancora quel suo sorriso malizioso ma allo stesso tempo magnetico e provocante.
- Perché parli con Mei. Chiese Haru.
- Perché lei mi ha dato dello scemo.
- Ahahah quella ragazza non ha peli sulla lingua, per questo ha molti ammiratori e ammiratrici.
- Beh comunque sia ora dobbiamo andare. Disse Takashi.
Suonò la Campanella e Mei corse in classe. Lei non racconto niente a Momo finché non finirono le lezioni.
- Quel dannato scemo di Rei! Al solo pensiero mi fa imbestialire. Poi bambolina! Vallo a dire a qualche tua fan.
- Mei nessuno aveva mai dato dello scemo a Rei Yamamoto. Quelli che hanno provato a dirli di no o risposto male sono stati massacrati tutti.
- E non l’hanno mai sospeso?
- Si lo fanno sempre ma suo padre ė un uomo ricco e paga sempre il preside per non farlo bocciare.
Sai ho saputo che il signor Yamamoto è molto legato al figlio, Rei è l'ultimo dei tre figli e ho sentito dire che cinque anni fa i fratelli maggiori di Rei sono morti in un incidente d'auto con la loro madre. Il signor Yamamoto ne è uscito devastato e si è ripromesso che avrebbe fatto di tutto per suo figlio.
- Questo non cambia che una persona deve divertirsi nel vedere gli altri soffrire.
- Già hai ragione ma noi non possiamo fare niente per aiutarlo.
- Mei-san Momo-san!
Qualcuno le stava chiamando. Erano Haru e Takashi gli amici di Rei.
- Ciao cosa volete? Chiese Momo.
- Volevamo chiedere scusa a Mei per il comportamento di Rei. Disse Haru.
- Beh sarebbe più gradito ricevere delle scuse da lui non trovate? Disse Mei.
- È vero, ma lui non te le farà mai. È troppo orgoglioso e testardo. Rispose Haru.
- Beh ora noi dobbiamo andare. Ciao. Aggiunse Takashi.
Le ragazze li salutarono poi ognuna tornò a casa sua.
Appena Mei entrò in casa Usui le chiese com’era andata la sua giornata. Lei rispose con un semplice - Tutto bene.
Mei sali le scale per andare in camera sua, si tolse l'uniforme e si mise un paio di pantaloncini con una maglia a maniche lunghe con una spalla cadente che lasciava vedere la morbida pelle bianca di Mei.
- Meiii vai a comprare qualcosa per stasera per favore. Urlo Usui dal piano di sotto.
- Si vado subito. Gli rispose lei scendendo dalle scale.
Uscì da casa dopo essersi messa un paio di scarpe da ginnastica. Mei quando il fratello non c'era andava sempre al minimarket a cinque minuti da casa loro. Quel posto le piaceva perché davanti al negozio c'era un piccolo parco giochi dove andava sempre con suo padre ed è lì, dove ha conosciuto Momo. Quello era il suo posto preferito.
Mei entrò nel negozio comprò delle scatolette di ramen già pronto, pagò e uscì.
Non appena fuori vide che sull'altalena del parco c'era Rei. Indossava pantaloni lunghi e stretti, scarpe da ginnastica e un giubbottino bianco primaverile senza maniche con un cappuccio che aveva tirato su. Lei fece finta di niente e iniziò a camminare per andare a casa ma in un attimo se lo ritrovo davanti.
- Ehi bambolina non mi saluti neanche?
- Io non saluto e non parlo con gli imbecilli come te.
- Ma davvero!
- Già e se ora hai finito di parlarmi puoi levarti dai piedi che ho fretta.
- Beh io non ho fretta comunque perché mi sento gentile ti accompagno fino a casa.
- Neanche per sogno!
- Come vuoi, ma vedi quei tre. Rei indico tre tipi loschi e Mei si girò.
- Loro non anno buone intenzioni te lo posso garantire quindi ti accompagno a casa.
Fece con il suo solito sorrisino.
- Ok ma solo questa volta.
Durante il corto tragitto a Mei pareva che il suo accompagnatore aveva in mente qualcosa ma non riusciva a capire cosa.
- Ora puoi ancora andartene sono quasi arrivata.
- Infatti, Quasi arrivata.
Mei incavolata sbuffo. Non volevo mostrarli casa sua, anche se da fuori.
A un certo punto Mei disse - Arrivati questa e casa mia-
- Carina. Bene poiché io ti ho accompagnato a casa, mi devi un favore.
- Cosa? Io non ti devo alcun favore sei tu che hai voluto accompagnarmi razza di scemo.
- Sai salvare qualcuno da dei pervertiti e una cosa molto importante. Come ricompensa tu sarai la mia schiava. Dovrai fare quello che ti dico. Bene ora vado ci vedremo domani bambolina.
- Aspetta...
Rei si fermò girò la testa. mei riusciva a vedere solo la sua bocca che si trasformo in un sorriso caldo e amorevole; alzò la mano e salutò mentre se ne stava andando.
Mei rimase lì a fissarlo. Una rabbia la assalì ma c'era dell'altro si sentiva protetta, rientrò in casa e cenò con suo fratello e Kikyo.
  
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