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Autore: Karon    11/08/2013    6 recensioni
Cit: "Avanti, dov'è finito tutto il tuo coraggio? Non eri tu quello che adesso vado lì e glielo dico?Allora com'è che sei ancora fermo all'ingresso della Federazione, tremante come una foglia nonostante il caldo di agosto? Forza Nitta, cosa aspetti a varcare quella maledettissima porta che ti separa dal tuo, parole testuali, amore della vita, dopo che hai stressato l'anima a mezzo mondo?" Due caratteri totalmente diversi, un'abissale differenza di età, una coppia incredibile e un equivoco enorme sono gli ingredienti di questa storia. Siete pronti per l'equivoco più grande della storia?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Munemasa Katagiri/Kirk Parson, Shun Nitta/Patrick Everett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: purtroppo sono tornata! Zan zan zan!!! E non avrei mai immaginato che prima o poi avrei finito questa FF, nata in seguito ad un photoset- delirio con Astrojulet quest'inverno. Poraccia, stà shottina l'avevo iniziata ma dopo metà pagina mi son bloccata, però il frammento iniziale non l'ho mai cancellato perché non si sa mai che l'ispirazione torni. Ed ho fatto bene!

Già dopo aver passato un week end in compagnia di releuse, il tarlo della scrittura si era rifatto vivo, ma è stato in seguito ad una domenica passata in compagnia con le ragazze di ELF che il “blocco dello scrittore” (alias: impegni) si è sbloccato e quest'idea si è completata da sola.

In origine doveva essere molto più demenziale ma alla fine il risultato è stato questo e spero che vi piaccia *.*.

 

O la va o la spacca!

 

Avanti, dov'è finito tutto il tuo coraggio? Non eri tu quello che adesso vado lì e glielo dico?Allora com'è che sei ancora fermo all'ingresso della Federazione, tremante come una foglia nonostante il caldo di agosto? Forza Nitta, cosa aspetti a varcare quella maledettissima porta che ti separa dal tuo, parole testuali, amore della vita, dopo che hai stressato l'anima a mezzo mondo? E perché Morisaki arrivi a dirti di smetterla vuol dire che sei stato davvero stressante!

Già, peccato che tra il dire e il far ci sia di mezzo il mare, anzi, ci sia di mezzo un palazzo, quello che hai davanti a te.

Perché la sfiga vuole che il suo ufficio sia all'ultimo piano, tra l'altro, e la cosa ti fa ancora più paura, dato che sei ancora lì ad osservarti attorno, mentre i passanti ti fissano perplessi o sorpresi di vederti.

Ancora non entri ma alzi gli occhi e, cielo!, vedi la SUA tendina spostarsi. Il tuo cuore, già abbastanza provato, manca un colpo e temi di avere un infarto sul posto. Sai che è lì ma le tue gambe non vogliono avanzare.

Alla fine prendi un respiro ed entri quasi correndo, per poi bloccarti davanti all'ascensore; noti Mikami e Gamo, che si avvicinano curiosi chiedendoti cosa ci fai lì; rispondi che devi parlare con Katagiri e rimangono perplessi. Arriva l'ascensore e non senti una cosa importante, che ti porterà a fare la figuraccia peggiore della tua vita.

Mentre sali torni a valutare tutti i pro e i contro.

Entrambi siete adulti, sapete quello che fate e avete in comune la passione per il calcio, che avete trasformato in lavoro.

Siete entrambi single e liberi, inoltre sei tra i pochi che può capirne i ritmi data la tua posizione; speri di piacergli almeno un po' perché, se circa dieci anni fa ti ha voluto in nazionale un motivo deve esserci, oltre per la tua bravura. Certo, sotto quegli occhiali neri non hai mai visto il suo sguardo ma, insomma, vuoi che durante le partite nella nazionale guardasse solo Tsubasa?! E poi è stato lui a suggerirti di potenziarti con Wakashimazu, quindi vuol dire che ci tiene un pochino a te.

L'ascensore sosta ai vari piani mentre il cuore ti batte forte in petto, talmente tanto da aver paura che anche gli altri occupanti lo possano sentire mentre provi ad analizzare come, quando e perché ti sei innamorato di lui, ma per quanto ci provi non trovi una risposta soddisfacente. Da quando ti ha convocato nella nazionale under sedici? Ipotesi scartata: troppo presto, all'epoca il tuo unico pensiero era di mostrarti capace in squadra rispetto ai tuoi senpai. Nazionale under diciannove? Forse qualcosina era già scattata da lì, quando lo cercavi involontariamente con lo sguardo e, a tavola, cercavi sempre il posto migliore per guardarlo, sperando di non farti notare, data la abissale differenza di età e il fatto che non fossi ancora maggiorenne. Però durante i ritiri lo sguardo a bordo campo lo buttavi sempre nella speranza di vederlo e, tra tutti i tecnici, erano i suoi consigli, quando te li dava, che seguivi di più, affascinato da quel tono di voce terribilmente sexy, mentre il sentimento cresceva ogni giorno di più.

Il colpo di grazia è arrivato poi quando hai, finalmente, compiuto ventun anni: non solo ti aveva chiamato di persona ma era pure venuto alla tua festa di compleanno, insieme a Urabe e agli altri, rendendo la serata perfetta e facendoti una bellissima sorpresa.

I pensieri si fermano quando l'ascensore arriva all'ultimo piano; esci di corsa, più veloce della luce e ti dirigi in volata verso l'ingresso del suo ufficio, facendo un baccano impressionante. Non senti nemmeno la voce della segretaria che ti dice di non entrare, tanto sei preso dal tuo intento e spalanchi la porta, mentre il 'sistema di salvataggio' nella tua testa fa crash ed esplode. Stai per urlargli quel che provi quando lo vedi in compagnia dell'unica persona che temi.

“Sc-scusate” Sussurri prima di scappare via ad altrettanta velocità , mentre le lacrime ti rigano le guance.

Mai avresti pensato di vederlo con Roberto, né tanto meno di sentirlo ridere e scherzare con lui.

Scendi le scale e non ti accorgi di essere inseguito fintanto che non arrivi alla porta della sede della Federcalcio.

********

Lo stai aspettando da mesi, da dopo che lo avevi chiamato per augurargli buon compleanno al telefono ed eri andato, grazie a una gran botta di fortuna e a un collega disposto a sobbarcarsi un extra di lavoro in ufficio, al suo compleanno. Quella sera del 22 Marzo speravi finalmente di parlarci con calma ma il piccolo Shun era troppo preso a divertirsi e tu troppo imbarazzato dalla situazione per prenderlo in disparte. Delle sue occhiate te n'eri accorto quasi subito e ti aveva fatto piacere, pur non potendolo ricambiare a causa della sua minore età che ti, vi, avrebbe messo in un mucchio di guai. Di quei sentimenti non ne avevi parlato mai con nessuno, nemmeno con Tatsuo e Minato che pure ti conoscevano bene ma che da sempre rispettavano la tua discrezione, fino a quando il discorso non era uscito una volta, parlando casualmente con Hongo per telefono e trovando in lui un grandissimo amico nonostante la distanza.

Questa mattina quando ti sei alzato hai sentito qualcosa di diverso nell'aria, come una sensazione piacevole e frizzante a dispetto del tasso di umidità che in questi giorni sta colpendo Tokyo. Sei arrivato in ufficio un po' prima del solito e ti sei messo comodo, svolgendo con calma il poco lavoro che hai. Ti sei quasi annoiato, almeno fin quando non è arrivato Roberto e avete iniziato a parlare, mentre quel 'qualcosa' che senti ti entra sottopelle e inevitabilmente ti fa buttare l'occhio occasionalmente fuori dalla finestra.

Quando poi lo hai visto sotto la sede della Federazione ti è venuto da ridere, mentre Roberto ti osserva perplesso. Lo hai chiamato dal Brasile proprio per chiedergli di occuparsi di Nitta durante il periodo estivo, e Hongo è pure d'accordo all'idea, peccato che quando state per concludere entra nel tuo ufficio Shun, preceduto da un gran baccano e facendo ridere sia te che l'allenatore carioca.

L'attaccante apre bocca ma subito si blocca, mentre non fai in tempo a salutarlo che se ne torna indietro più veloce di prima, lasciandoti perplesso.

Rincorrilo! Deve aver equivocato, muoviti prima che faccia qualche stupidaggine!” Ti incita Roberto. Annuisci e inizi a correre, cercando di raggiungerlo ma a quarant'anni non si è più agili come a venti e alla fine del corridoio sei già senza fiato. Senti bene il rumore delle scarpe da ginnastica dell'attaccante che, a quanto pare, vuol scendere tutto il palazzo usando le scale. Impulsivo come sempre, pensi ridendo, prima di prendere l'ascensore e sperare di anticiparlo. Quando arrivi al piano terra Shun è ancora a metà scalinata e lo aspetti, sperando che ti noti.

Ma non fai in tempo a distrarti che lo vedi alla porta, pronto per uscire. Quando sarebbe arrivato? Ti chiedi prima di fermarlo e notare il viso rigato di lacrime.

 

*********

 

Katagiri ti ha inseguito e adesso ti sta guardando, mentre con la mano ti ha preso un braccio. Una scossa ti attraversa e speri non se ne accorga. Le lacrime si fermano dallo stupore e dal piacere, mentre cerchi di analizzare la sua espressione. Non capisci se sia divertita, preoccupata o seria. La presa sul tuo braccio si allenta, piano, mentre la mano scivola verso il polso, senza tuttavia lasciarti.

“Shun, devo parlarti, puoi venire con me?” Pronuncia il tuo nome a bassa voce, con quel tono capace di incantarti e meravigliarti. Annuisci come in trance, mentre Munemasa si guarda attorno in cerca di occhi indiscreti, prima di far scivolare la sua mano nella tua e condurti nel giardino interno del palazzo. Senti le sue dita stringersi nelle tue, calde e sicure eppure tremanti. Nella testa i pensieri si rincorrono veloci, mentre vi dirigete verso una panchina che si trova tra la siepe e un albero, ben nascosta da tutti. Vi sedete e la tua attenzione è catturata da un insetto che vola, mentre tra di voi scende il silenzio, rotto solo dal canto delle cicale.

Dopo un tempo che parte interminabile senti un sospiro, ti volti e vedi Katagiri togliersi gli occhiali da sole, svelando quella cicatrice all'occhio destro che rare volte avevi visto. Senti il suo sguardo trapassarti da una parte all'altra, facendoti arrossire violentemente.

“Shun Nitta, si può sapere perché stavi piangendo?” La voce di Munemasa è preoccupata e rompe il silenzio che si è creato tra di voi. La domanda ti spiazza: perché hai reagito così? La confusione che hai in testa aumenta al punto tale da far scollegare la bocca dal cervello e facendoti parlare a manetta e ad alta voce.

“Io, quando l'ho vista con il signor Hongo non ho più capito nulla, so solo che volevo scappare lontano. In questi giorni ci ho pensato tanto, tantissimo, dovevo dirle una cosa e finalmente mi ero fatto coraggio ma...” Non fai in tempo a finire la frase che Katagiri ti zittisce con un dito. Ti fissa, perplesso e confuso, mentre in viso gli leggi... ansia?

“Cosa c'entra Roberto ora?” Ti chiede di nuovo in tono calmo, lentamente, come a misurare le singole parole. Senti la sua mano stringersi, quasi a volerti fermare lì. Non puoi scappare e... non puoi mentire.

E in quel momento realizzi, finalmente, quando hai capito di esserti innamorato di lui.

Tutto era accaduto quando il Giappone aveva vinto il World Youth. Eri uscito dagli spogliatoi euforico e non vedevi l'ora di festeggiare anche con lui quando li hai visti nei corridoi abbracciarsi e scambiarsi occhiate, a tuo avviso, troppo intense per essere 'solo' una vittoria. Lo stupore era stato tale da imbambolarti per lungo tempo, scoprendoti geloso e giurando che avresti fatto di tutto per conquistare il cuore del talent scout. Lentamente ti eri girato ed eri tornato dagli altri, con la consapevolezza di quel sentimento che da quel momento i poi non aveva fatto altro che maturare e crescere.

Lo fissi mentre lui attende una risposta e, di nuovo, inizi a straparlare.

“Alla fine della partita Giappone-Brasile io vi avevo visti abbracciati e... io ero venuto lì per raggiungerla, volevo condividere con lei questa vittoria e...” Non finisci la frase che rimani sorpreso dal suo sguardo a dir poco divertito, mentre inizia a ridere. Mai lo avevi sentito così e prima ne rimani affascinato, poi ti senti un idiota ma continui imperterrito.

In quel momento ho pensato: 'come puoi pretendere che sia innamorato di uno come te quando può stare con uno della sua età?'” Ti blocchi di colpo, sperando che non ti abbia sentito. Abbassi lo sguardo, imbarazzato da morire. Senti i vostri respiri accelerare e la stretta delle mani che rimane salda.

“Credevi che stessimo insieme?” Di nuovo senti che le parole non sono state scelte a caso ma non hai ancora il coraggio di guardarlo. Hai paura, tanta, tantissima e la senti bloccarti. Annuisci in silenzio, mentre continua a parlarti. “ Per questo prima hai reagito così? Per gelosia, giusto?” Fai cenno di sì con la testa, ancora incapace di alzarla, mentre di nuovo scende il silenzio.

Poi la sua risata, più aperta di prima, ti fa voltare e arrossire.

“Ma fermarti a pensare un attimo mai, vero? Ragioni un pochino solo quando sei sul campo. Hai frainteso tutto.” Ti risponde fissandoti intensamente.

“M-ma io vi avevo visti abbracciati insieme! E vi guardavate pure!” Ti giustifichi agitandoti ancora di più, mentre continua a ridere.

“Shun Nitta ma non pensi che sia stato pure merito suo se abbiamo vinto? É o non è il maestro del nostro capitano? Mi sembrava il minimo. E poi, anche se fosse, non riuscirei a reggere una storia a distanza.” Nei suoi occhi leggi sincerità e davvero ti senti un idiota. Poi però ripensi a quel che è accaduto poco fa e torni alla carica.

“Ma allora perché era nel suo ufficio oggi?” Chiedi agitato.

Un sorriso sornione lo illumina e ti fissa.

“Vorrei che si occupasse di un certo calciatore che da alcuni anni a questa parte mi sta particolarmente a cuore, talmente tanto che pur di andare al suo compleanno ho fatto i salti mortali col lavoro.” Ti risponde divertito ma nei suoi occhi leggi una certa ansia di fondo. Il cuore inizia a batterti forte mentre lo senti continuare. “Un giocatore istintivo, sempre onesto con se stesso e con i suoi sentimenti e con il quale ho condiviso il ruolo di attaccante.” Si ferma e fa un respiro profondo, percependo il suo cuore battere a ritmo del tuo attraverso le mani. Continua, fissandoti serio e avvicinandosi piano. “Una persona a cui, fino ad oggi, non potevo dire nulla di quel che provavo a causa della sua minore età.”

Il cuore ti manca un colpo e arrossisci. Vorresti parlare ma le parole muoiono in gola. Si avvicina ancora a te e fa scivolare un braccio lungo la tua spalla, fino a sfiorarti i capelli a caschetto e stringendoli appena. Il suo profumo ti entra prepotente nelle narici, mentre la sua bocca si avvicina alla tua.

Io la amo, signor Katagiri.” Fai appena tempo a sussurrare prima che ti baci. Lo ricambi e pensi che, in fondo, ne è valsa la pena fare tutto questo casino.

 

FINE

 

Ringraziamenti e chiacchiere varie.

Doverosi ringraziamenti vanno a:

Releuse per aver ascoltato questo delirio ed avermi fatto tornar voglia di scrivere (e almeno qui non rischiamo la scomunica XD);

Melantò che ogni volta mi impedisce di pubblicare oscenità, i suoi consigli sono sempre preziosi e importanti;

il mio uomo che, seppur in maniera involontaria, si è sorbito quasi la metà di questo racconto;

Capitanhyuga che finalmente ho incontrato *.*.

Ci vediamo alla prossima ff, un bacione!

  
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