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Autore: Bluelle    11/08/2013    1 recensioni
"I miei occhi si spalancarono. Tutto intorno a me aveva ripreso a correre.
Il tempo aveva smesso di prendermi in giro. La clessidra era stata girata."
• E se a Mystic Falls arrivasse qualcuno di nuovo? Qualcuno che saprà aiutare davvero, qualcuno che può fare della felicità non solo un miraggio. Se il Professor Shane avesse tralasciato un pezzo di storia? Forse perchè non ne era a conoscenza, forse perchè invece ci sperava. Un nuovo ibrido sta per giungere a Mystic Falls. Il suo nome è Rajae.
Il suo compito? Salvarli tutti.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler
Note: Lemon, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Bondage, Triangolo
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CAPITOLO 2
Respiro.

Siamo come gli umani con le patatine fritte.


 

Già, io non respiravo più davvero. Oppure si? Istintivamente mi venne da tappare il naso tra indice e e pollice. All' idea del mio volto che diventava paonazzo..sorrisi. Credevo di essere ancora umana. La realtà é che non lo sapevo. Non sapevo se ero più umana o più cadavere, é imbarazzante da dire. Lo so. Avevo affittato una camera d'albergo a Charlottesville. Ero molto stanca e per il momento non volevo avvicinarmi troppo a Mystic Falls. Silas non sapeva della mia esistenza.
Probabilmente si stava prendendo gioco di tutti, o almeno questo era quello che avevo percepito dalle emozioni degli altri.  Sapevo che lui era lì, nella vita di quei vampiri che cercavano di vivere un’ esistenza umana. Gestendo le emozioni, che ammettiamolo sono un casino, ma condividevo il loro credo. Non si erano goduti la loro umanità, quando avevano potuto. Alla fine é sempre così ti accorgi del valore delle cose solo quando le perdi.
Loro mi piacevano molto, avrei voluto potermi liberare per proteggerli da Esther, quando pensò di distruggere la razza vampirica. Per fortuna, comunque, si erano salvati. E bravo Damon. Io? Oh, avevo trascorso la giornata ad orientarmi nel 2000. Non era molto complicato. Le persone erano più civili. Nel pomeriggio acquistai un bel vestito a pois. Mi ero comprata un fantastico Iphone. Bugia, non lo avevo comprato, lo avevo rubato. Anche il vestito. Lo so. La cosa mi intristiva davvero. Decisi che avrei fatto in modo di ottenere un lavoro. Meglio soggiogare qualcuno per un lavoro che per acquisti non pagati, no? Sbadigliai. La stanchezza faceva parte della mia umanità. Le lenzuola morbide ricoprivano il mio corpo. Il clima andava nella mia camera, perché potevo sentire il caldo. Mi rigirai nel letto finché le mie membra cedettero alla stanchezza e mi addormentai.





Al mattino quando spalancai gli occhi, i miei sensi erano intorpitidi. Avvertì una stretta allo stomaco: avevo fame. Sorrisi ingenuamente. -Che fame!- chiamai il servizio in camera. Anche se non sapevo che prendere. Optai per un toast e una bottiglietta d'acqua. Mi chiesero se volessi il dolce, sorrisi e pur sapendo che erano tutte cose buone, mi feci consigliare dalla cameriera. Tiramisù. Aveva un nome buffo. Lo avrei mangiato più tardi, tanto avevo il minibar in camera. É quel piccolo frigo che c'é in alcune camere, presente? Ma che dico..voi lo sapete già!
Lo ammetto quando Sarah la ragazza addetta ai piani entrò in camera pensai di mangiarmela. Ma riuscivo a controllarmi. Nonostante la mia condizione..potevo definirmi fortunata! Non sentivo la sete. La brama di sangue era molto controllata. Ma per noi le cose funzionano così: per noi vampiri esperti di super controllo almeno. Siamo come gli umani con le patatine fritte. Una tira l'altra. Quando assaggiamo il sangue..siamo a conoscenza che le patatine non sono infinite. Lo siamo davvero, ma quale umano lascerebbe una sola patatina sul piatto?
Davvero, credetemi é molto difficile, ma come ogni cosa é possibile. Controllarsi é possibile. Io ci riuscivo discretamente, per lo meno. Anche se ho finito più di una volta il piatto di patatine. In diversi ristoranti pure. Oh a proposito quelli mi piacciono molto, sono davvero comodi!

Gli errori esistevano per quello. Sbagliare era l'ultimo briciolo di umanità che ad ogni vampiro restava. Ogni errore commesso e poi appreso era un pò di margine in più per la riuscita di un risultato migliore che sarebbe arrivato solo con l'esperienza. Pensai.

Qualcuno bussò alla porta. Sobbalzai sul letto, non aspettavo visite. Non aspettavo nessuno. Cautamente mi avvicinai alla porta. Udii il chiaro battito umano, che pulsava tranquillo, al suo posto nella cassa toracica. Sospirai sollevata, aprì la porta. "Scusi se la disturbo Signorina Hailstone, volevo la sua conferma per il pranzo di oggi. La aspettiamo vero?" Sorrisi gentilmente a Sarah. Mi concentrai attentamente, legandomi ai suoi occhi. "Avrei bisogno di un lavoro. So fare qualsiasi cosa." La ragazza la guardò "l'hotel sta cercando una persona per la reception, giù. Se vuole posso organizzarle un incontro con la direttrice.." non avevo mai lavorato, non sapevo se mi sarebbe piaciuto, ma accettai di buon grado l'incontro.
Soggiogai Sarah, mi feci anticipare la paga e uscì. In pratica, cioè…chiesi soldi in prestito. Di nuooovo. Una cosa era certa mi servivano vestiti. Non ne avevo. Era una cosa necessaria. Andai in Internet e digitai sul motore di ricerca la voce "abbigliamento low-cost" a pochi metri, dietro l'isolato c'era un centro commerciale, nel quale si trovava H&M. Aha la vita. Ridevo, per la strada, mentre osservavo il cielo ero felice. Sarei stata felice, e avrei avuto un sacco di vestiti. Lo so, ho un comportamento un pò infantile. Ma per me é la prima volta perdindirindina! Presi un cappuccino in cartone a un bar lì vicino: era buonissimo!
Comprai alcune canotte. Il primo paio di pantaloni era troppo largo, restai stupita nel trovare lo stesso identico indumento più piccolo. Pagai il tutto alla cassa, almeno avrei riempito l'armadio. Pranzai in albergo, anche se avrei potuto fare uno spuntino per strada. Scoprì che gli spaghetti allo scoglio mi piacevano molto. Sorseggiai l'acqua e andai alla Hall. "Vorrei un taxi. Devo andare a Mystic Falls." Si, avrei potuto farmela di corsa. Ma probabilmente non era il caso di attirare l'attenzione. In dieci minuti raggiunsi Mystic Fall.

Ero eccitata, e al contempo spaventata. Non volevo mettere in pericolo nessuno. Andai al Grill, presi un colamalibu, ammaliando il barista. Trovai Matt vicino al biliardo, parlava con una ragazza bionda. Concentrai tutti i miei sensi, sull’ udito. Origliare, a volte serviva a volte no. Mi convinsi che volevo sapere  dov’ era Silas, quindi ascoltare era la cosa giusta da fare, sotto quel punto di vista. In realtà  mi sentivo sola, e ascoltare mi faceva sentire meno il peso di quella solitudine di cui ero consapevole da moltissimo tempo. “Rebekah, anche io vorrei partire per l’Italia, ma non posso lasciare qui Elena, con Damon.” La vampira bionda abbassò gli occhi cercando di non pensare sulle scelte del ragazzo. Ma non riuscì proprio a tacere “Si ma, Damon si prenderà cura di Lei. Poi c’è Jeremy..” “Lo so ma Katherine è sparita, probabilmente è tornata umana. O magari è morta, magari si! Ad ogni modo potrebbe avere delle informazioni importanti, potrebbe sapere come uccidere i vampiri utilizzando mezzi che ancora noi non conosciamo. Potremmo essere impreparati. Katherine ha sempre un’idea. Ha sempre un piano.”



Rebekah sbuffò, si girò lentamente, come fanno le ragazze quando se ne vanno e pregano tanto che qualcuno le fermi. Matt la guardava triste, con quegli occhi blu, straordinari. Se fossero partiti, sarebbero stati al sicuro. Ma non potevo dir loro che ci avrei pensato io. Mi alzai dal sgabello del bar, tagliando la strada a Rebekah, avrebbero dovuto partire. Lei non avrebbe dovuto lasciarlo solo. Possibilmente. Così le rovesciai addosso il drink, di proposito, scusandomi.  Lei imprecò e per un attimo pensai che mi avrebbe aggredito. Invece mi sorrise. Si voltò e sibilando furiosa per farsi notare da Matt, si avviò verso il bagno. Risi, era in gamba. Sapeva ciò che faceva, teneva davvero a Matt. Voleva proteggerlo. Quanto avrei desiderato che qualcuno tenesse così a me, scossì la testa, pronta per uscire dal pub. Nessuno di loro sapeva dove fosse attualmente Silas, altrimenti l’avrei percepito.
 
Sentì qualcuno afferrarmi per la spalla, mi irrigidì istintivamente,ma mi voltai tranquilla. Quegli occhi blu mi stavano scuotendo l’anima. Sospirai, sorridendo. “Ehi, sei nuova qui?” “Ciao, si mi chiamo Rajae. Vengo da un’isola vicino alla scozia.” risposi, enigmatica. Sentì un tirone allo stomaco, la sete si faceva sentire, ma solo per un attimo. Mi bastò pensare al toast della colazione, e quanto era buono. “Ehi? Ci sei..?” Oh cavolo! “Scusami, stavo pensando al toast di stamattina, no. Non posso andarmene. Ho delle faccende da sbrigare qui. ”
Rebekah uscì dal bagno e in quel momento mi fulminò davvero. Notai le sue pupille dilatarsi. Le vene arrossarsi. Un ringhio le saliva dalla gola. Salutai veloce Matt, ed uscì dal Grill. Perciò nessuno sapeva dove fosse Silas. Accidenti. Mi toccai i capelli, sistemando una ciocca dietro l’orecchio.
Andai in gelateria, mi gustai il mio primo gelato, e lo giuro era davvero buonissimo! Odiavo avere fame, ma erano le quattro i boy scout fanno lo spuntino alle quattro. L’unico posto in cui avrei potuto sapere qualcosa su Silas, era il posto in cui era caduto il velo. Qualcosa era andato storto.

Bonnie era morta, l’avevo sentita oltrepassare il velo, l’ avevo percepita, infondo fa parte della mia stirpe. Perché nessuno si chiedeva dove fosse Silas? Continuavo a camminare avanti e indietro, affanandomi cercando una soluzione.
“Scusami, Chi sei? Ti sei persa? Come hai fatto ad entrare nelle grotte?”
Prima che il ragazzo mi interrompesse ero ferma ed immobile, stavo concentrando le mie energie per rilevare se c’era qualche scena, sensazione, voce impressa in quel luogo, in cui il velo era caduto. In cui Bonnie era morta. Mi stavo appellando agli incantesimi che conoscevo, grimori che avevo già letto. La magia era parte di me, i miei genitori erano entrambi stregoni, infondo. Mi voltai quando sentì il ragazzo parlare, sapevo bene chi era. Il mio sangue ribollì, Bonnie me ne aveva parlato, lo riconobbe subito, era Jeremy. Il fratello di Elena. Me lo aspettavo più basso. Era così imponente. Per un attimo mi sentii in soggezione, ma poi sorrisi. Lui non sapeva chi io fossi.

“Jeremy. Sono proprio contenta che tu stia bene!” – Ma che ho fatto?! Non posso averlo detto davvero!
Lui mi guardò confuso, indietreggiò, prendendo un paletto dalla tasca posteriore dei Jeans. Nessun sorriso, amichevole . Nessuna occhiata gentile. Me n’ero scordata. Jeremy era un cacciatore.

“Sei un vampiro.”



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SPAZIO AUTORE


Ciao a tutti!
Ed anche questo capitolo si è concluso! Spero di essere riuscita a farvi sentire almeno un po' nei panni di Rajae.
Cosa pensate che succederà ora? Jeremy cercherà di farle del male?
Rajae cercherò di difendersi?
Ringrazio moltissimo annaterra per la sua recensione! ♥
Un bacio a tutti!  

 




 



 

  
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