Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: MegumiRed    12/08/2013    1 recensioni
Ancora una volta le sue labbra sulle proprie, a placarle quel fuoco interiore improvviso, a suggellare un amore che andrà avanti nei secoli. Il sapore salato di lacrime amare, l’odore ferroso del sangue di innocenti vittime, la liscia seta delle sua labbra.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le tue labbra sono liscia seta.

 

 

Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti ti prego, resta come sei, chiudi gli occhi.

Una figura indistinta. Una sagoma sfocata. Due piccoli occhi color pece a dar luce ad un vorticare di mille pensieri.  

Non devi aver paura sono vicino a te, mi senti? sono qui, ti posso sfiorare, è seta questa, la senti?

Clove poteva sentire la liscia seta delle sue labbra impressa sulle proprie, sottili e senza vita.
“CATO!”, gridava, ma la voce le si bloccò in gola. Un urlo disperato, un urlo mai gridato, un urlo senza voce. Era confusa, la sua vista era annebbiata e via via la stava abbandonando, eppure riusciva ancora a sentire l’inconfondibile voce del suo Cato, morbida, velata dalle lacrime, e il suo respiro caldo sulle palpebre, che tentava, prepotente, di entrarle nella testa e assuefare l’anima al suo calore. Gli spasimi dei loro animi sollevarsi negli spasimi dei loro corpi.

Per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretto, non c’è più tempo per fuggire e forza per resistere.

Clove era sempre stata una ragazza forte. Sperava fin dall’inizio di poter vincere, sapeva di potersela ben cavare con le armi e di essere quel tanto fredda e sadica da non lasciarsi trasportare da futili sentimenti.
Eppure anche lei era umana, forse era umana quanto e più degli altri.
Quando aveva ricevuto l’annuncio che potevano esserci due vincitori, il suo cuore, per la prima volta, aveva esultato e la sua mente, involontariamente, o forse non più di tanto, le aveva fatto gettare le braccia al collo di Cato, permettendole di stringerlo con tutta la forza che serbava in corpo.  
Amore, che parola sgraziata.
Lei non aveva mai provato alcun tipo di sentimento, non aveva mai voluto instaurare alcun tipo di legame, se non con i suoi coltelli. Ma la verità, in fondo, era che Clove non era così spietata e fredda come credeva. Un piccolo fascio di luce era riuscito a penetrare nel suo cuore, rivestendole e avvilluppandole l’animo di un colore rischiarante.
Amava qualcuno ora, questa era la verità.
Amava la sua esasperante bellezza fisica e d’animo, la sua perfezione.
Un tempo per lei la vita non aveva senso, era una cosa inutile. E pertanto lo era anche la morte. Ma ora era diverso, ora non era più una macchina per uccidere, non godeva più della pelle sferzata e dei gemiti strazianti, ora il suo cuore corroso dall’odio e dalla cattiveria aveva dato spazio ad un nuovo sentimento, pur sempre letale, ma benevolo per lei.

Non ci vedremo più. Quel che era per noi, l’abbiamo fatto, e voi lo sapete. Credetemi: l’abbiamo fatto per sempre.
E non esitare un attimo, se sarà utile per la tua felicità, a dimenticare questo
uomo che ora ti dice, senza rimpianto, addio.

 

Prima che le gambe si facessero molli e che le sue labbra spirassero l’ultimo anelo vitale, Clove gli rivolse un sorriso. Un sorriso sincero, questa volta, un sorriso che non è un ghignetto malizioso. Ora doveva lasciarlo andare, perché era convinta che lui potesse cavarsela anche da solo. Lui poteva vincere, poteva farlo per lei, per il loro amore silenzioso, rubato al rumore del mondo.


Quest’istante sarà, da adesso in poi, fino alla fine,

 

Ancora una volta le sue labbra sulle proprie, a placarle quel fuoco interiore improvviso, a suggellare un amore che andrà avanti nei secoli. Il sapore salato di lacrime amare, l’odore ferroso del sangue di innocenti vittime, la liscia seta delle sua labbra.

E’ seta questa, la senti?

Ora è completa.
Si lascia andare, e poi la fine.

 

 

 

 

Angolo autrice:
Dopo aver scritto della morte di Cato non potevo, ovviamente, tralasciare quella di Clove. E così ecco questa piccola schifezza tanto per deprimermi un po’ C’: Poi loro due sono da shippare sempre, comunque e in ogni misura e quando il desiderio è troppo forte, nascono ‘ste cosucce.
Perdonatemi!

Ps: Le frasi scritte in corsivo sono tratte dal romanzo “Seta” di Alessandro Baricco, in caso non si fosse capito.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MegumiRed