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Autore: MiaH    12/08/2013    0 recensioni
La storia gira ad una famosa scrittrice di nome Jane Piras. Una sua fan le chiede di pubblicare un libro nel quale racconta tutta la sua storia perché ha trovato , negli altri libri, delle particolarità uguali a tutti.
Jane comincerà il suo nuovo libro con un famoso incontro con una ragazza al liceo che le cambierà la vita anche in ambito scolastico
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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[Leggenda: quando iniziano le " significa che il racconto del libro sta per iniziare , mentre quando ce nè una sola è un suo pensiero] __________________________________________________________________________________________________________________________________ Mi trovavo nel mio studio a pensare ad un nuovo racconto da scrivere, ma niente. La mia mente era vuota, fu la prima volta nella mia vita che non sapevo cosa scrivere.
Bussarono alla porta, era il postino che mi mandava le lettere dai miei lettori, una in particolare mi colpì, decisi dubito di aprirla:
Egregia Sig. Jane Piras
Sono una sua grandissima fan, ho letto tutti i suoi libri e ho notato che i protagonisti dei vari libri avevano sempre qualcosa in comune tra loro. Mi sono quindi chiesta se i racconti non erano ispirati a lei e alla sua vita. In conclusione consiglio: potrebbe realizzare un autobiografia.
Grazie per la sua attenzione, Ludovica
 
-Un autobiografia eh? L’idea non è male- mi andai a preparare un caffè, presi i miei occhiali e per prima cosa mi occupai a rispondere alla misteriosa Ludovica, è un bel nome, mi ricorda la ragazza che incontrai al liceo. 'Raccontare il mio passato, non sono sicura della mia scelta, ma non posso rinunciare ancora prima di iniziare'. Presi il mio pc e pensai, avevo ancora la lettera davanti ai miei occhi così decisi di iniziare dal liceo era proprio il periodo in cui iniziai a fare i miei primi racconti.
“Stare al liceo mi ha cambiata, non so se in bene o in meglio, ma è grazie a quella scuola che ho iniziato a scrivere
Come tutti vedevo la scuola come una prigione. Il primo giorno fu il peggiore, ma anche il migliore: non si faceva nulla così potevamo conoscere i nuovi insegnanti, ma allo stesso tempo non conoscevo nessuno nella classe.
Il professore di letteratura, il quale faceva anche italiano, mi aiutava a scrivere di più, a trovare l’ispirazione giusta, sapeva che avevo del talento e voleva farlo uscire fuori.
Qualche settimana più tardi, mentre andavo in mensa, stavo leggendo un libro, non controllavo dove stessi andando. Sentii un dolore lancinante sulla fronte, cascai senza farmi troppo male; davanti a me c’era una ragazza dai capelli biondi ramati, erano davvero lunghi, non riuscivo a vedere bene la sua faccia; portò una mano sulla fronte scostando i capelli e lì… sentii mancare un battito. -Mi dispiace, ero distratta- sembrava non sentirmi, come se non esistessi; mi guardò poco dopo, la sua faccia era strana, non aveva alcuna espressione. Si tolse gli auricolari, mi aiutò ad alzarmi porgendomi una mano; il suo palmo era morbido, liscio, le sue mani erano perfette, al contrario delle mie che a forza di scrivere con il professore mi sono venuti un sacco di calli. Entrammo insieme nella sala da pranzo, ad un tratto ci fu un silenzio tombale, non capivo, cosa c’è di strano? Sono io o lei? A dirla tutta neanche la conosco, non ci siamo ancora presentate. Una mia compagna di classe ovvero la mia migliore amica Elisa Ferrante mi tirò via con sé al tavolo – Che stavi facendo? Che ti è saltato in mente? - continuavo a non capire –Mi spieghi una cosa? Lei chi è? Perché erano tutti sorpresi?! Elisa mi guardò per un attimo, ma tornò subito dopo a mangiare, credo che dovrò scoprirlo da me. 'Oh cavolo ora c’è il professore di artistica e non sono capace, fortuna che oggi deve solo interrogare ed io mi sono offerta volontaria l’altra volta, posso dormire tranquillamente' -Buon giorono ragazzi, prego sedetevi- si guardò attorno, sembrava preoccupato – oh no!! Jane potresti andare in sala professori e prendere la mia cartella gentilmente? – annuii, scesi le scale e sentii una voce di una ragazza cantare insieme alla bidella, mi voltai, è di nuovo lei! Mi era venuta la pelle d’oca, cavolo era davvero forte. – Complimenti! Se molto brava – mi guarda intensamente –Grazie, cosa ci fai qui? In punizione anche tu? – mi chiese – Come? No, no il professore mi ha mandata a cercare la sua cartella anzi sto anche facendo tardi meglio che vada a prenderla… ciaooo - - posso venire con te? Se non ti creo disturbo…- ero pietrificata, avevo sbarrato gli occhi sembrava che mi stesse per venire un collasso, riuscii a fare un cenno per indicare la mia approvazione. Per il tragitto dell’anta c’era solo che silenzio ed io non sapevo che dire. Entrai nell'aula professori, appena uscii vidi lei che sospirava –Beh comunque piacere sono Jane e tu? - -oh certo non ci siamo ancora presentate ehm Anna – sono rimasta qualche minuto a fissarla mentre camminavo a momenti andavo contro il muro. Ero vicina la mia classe – quella è la mia classe ci si vede in giro- -oh sì certo ciao, auguri con arte-. Le due ore di lezione erano finalmente finite –ehi Jane ti va se questa sera andiamo usciamo? Ci saranno anche le altre, andiamo al pub di mio fratello- -si non vedevo l’ora! Avviso i miei nonni e poi ci vediamo lì! A dopo Elisa! – Ero a casa, stanca, ma non volevo perdermi la faccia delle mie amiche che fissano il fratello di Elisa, mi diverto molto! – ehi nonna dopo cena vado da Elisa, ti dispiace? - -Basta che mangi tutto e puoi andare però, a nonna, non bere e non fare cose strane- nonna era sempre comprensiva e così anche nonno, sono davvero fantastici. Suona il citofono – Jane scendi! Pensi davvero che ti avrei fatta venire con l’autobus da sola quando c’è mio fratello che guida? – Fortuna che c’è lui! Per la famiglia di Elisa mi considerano come un’altra figlia. Le altre del gruppo erano già lì speravano di trovare James già all’opera. Parliamo sempre di lui, non c’è mai stato un momento in cui abbiamo cambiato discorso, infondo mi diverto. – E ora abbiamo una ragazza molto giovane, ma che ha una voca da usignolo. Ecco a voi… Ilenia! Un bel applauso- inizia la canzone … di nuovo quei brividi, come è possibile? Non può essere. Mi giro, mi cascano le braccia, come può essere!?
  
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