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Autore: IlariaCarlotta    13/08/2013    3 recensioni
Loro due erano gli opposti: lei era timida e gentile, lui estroverso e arrogante, lei amava leggere poesie e lui ascoltare il rock'n roll, lei era una studentessa modello e la ragazza più graziosa che si fosse mai vista mentre lui era il peggior studente della sua classe e rifiutava l'idea di essere domato. Insomma entrambi si domandavano cosa ci facessero loro due insieme, tutti se lo domandavano eppure non riuscivano a smettere di stare insieme, a smettere di fare l'amore, a smettere di vedersi fuori scuola la mattina prima delle lezioni. Holly si sentiva sempre protetta tra le sue braccia e John si sentiva tremendamente in pace quando lei lo sfiorava con il suo tocco delicato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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                                                             We belong togheter


Quella mattina di metà giugno, John Hastings si svegliò beatamente respirando il magnifico profumo di lavanda che emanavano i lunghi e dorati capelli di Holly Spencer. Si girò verso di lei, affondò il capo nei morbidi cuscini e sorrise compiaciuto pensando che quella visione eterea era concessa solo a lui a quell'ora del mattino. Osservò la sua Holly, i suoi bellissimi e biondi capelli che per intero ricoprivano il cuscino su cui il suo capo era poggiato, la buffa piega che prendevano le sue labbra quando dormiva e la sua candida e nuda schiena. Pensò a quanto era stato bello quella notte fare l'amore con lei, a quanto fosse stato dolce e a quanto lui fosse impaurito da lei così bella e sensibile che aveva sempre paura di romperla. Non si spiegava, ancora, come avesse fatto lei a rubare il suo cuore così in fretta, le era bastato un sorriso, guardarlo intensamente con i suoi chiari e penetranti occhi e uno schiaffo davanti a suoi amici quando lui ci aveva provato spudoratamente con lei. Ricordava ancora quando la vide avvampare alle sue proposte sconce e di come lei gli avesse risposto a tono. "Che ragazza" pensò "devo averla." e così fu anche se doveva ammettere che conquistarla era stato più difficile di quello che avesse mai immaginato: non erano bastati i crisantemi, i suoi fiori preferiti, né le sue dolci parole e neanche i regali che le aveva fatto l'avevano toccata minimamente. Uno come lui abituato ad avere tutto ciò che voleva, poteva avere tutte le ragazze che desiderava e fino a quel momento era stato restio a provare sentimenti veri e alla fine si era invaghito dell'unica ragazza che non lo ricambiava o che comunque gli teneva testa. In un pomeriggio di Marzo, però, lui si recò fuori scuola di lei. Si era piazzato in cortile con la sua chitarra alla mano e il cuore in gola, accidenti lo stava davvero facendo: stava confessando a lei il suo amore nell'unico modo che conosceva. Iniziò a suonare la chitarra e iniziò a cantare:

 “My life is brilliant
my love is pure
I saw an angel
of that I’m sure.

 

You are beautiful, non trovò canzone migliore per dire ciò che a parole non riusciva. Ormai attorno a lui c'era una folla di ragazzi del liceo, vide alcuni ragazzi piuttosto sorpresi e qualche cheerleader guardalo con totale ammirazione. Poi vide lei, i capelli biondi legati in una coda di cavallo, i libri alla mano, aveva il solito sorriso quello che lui avrebbe voluto vedere per sempre mentre parlava con lei sue amiche. 

 

She smiled at me on the subway

she was with another man

but I won’t lose no sleep on that

‘cause I’ve got a plan.

 

Una ragazza accanto a lei le fece segno di guardare in direzione di John e lei lo fece, sorrise. Era incredula difronte allo scenario che le si parava dinanzi e normalmente timida e riservata come era non avrebbe gradito un simile gesto che, invece, adesso le sembrava il più autentico di questo mondo. Nei suoi occhi cristallini, John poté leggere stupore e contentezza e il suo sorriso era la conferma che valeva la pena dare via il suo cuore, come diceva lui, se avesse potuto vedere ancora quel sorriso. 

 

You’re beautiful, you’re beautiful

you’re beautiful, it’s true

I saw your face in a crowded place

and.. "

 

Holly sentiva il cuore battergli all'impazzata, aveva paura che gli sarebbe esploso dal petto da un momento all'altro. Smise per qualche secondo di guardarsi intorno e si focalizzò su John, osservò il suo sorrisetto ammiccante, i suoi capelli arruffati e per la prima volta capì quanto i sentimenti di lui fossero autentici e solo in quel momento capì che anche i suoi per lui lo erano. Lasciò i suoi libri nelle mani di Ashley lì di fianco a lei e corse verso di lui, gli buttò le braccia al collo e lo baciò intensamente facendolo smettere di cantare e lui afferrò tra le dita il nastro che teneva i suoi capelli in una coda ordinata e lo sciolse lasciando che i capelli di Holly le scivolassero sulle spalle e lui ne sentì il profumo di lavanda che sprigionavano. Lei si staccò dal bacio e lui sorrise nel vedere le sue guance avvampare, si perse nello sguardo di lei e fece scivolare dolcemente una mano sulla guancia morbida e vellutata di lei.

"Qualcuno doveva pur farti smettere di cantare" Lui rise di cuore e la baciò ancora. 

 

Loro due erano gli opposti: lei era timida e gentile, lui estroverso e arrogante, lei amava leggere poesie e lui ascoltare il rock'n roll, lei era una studentessa modello e la ragazza più graziosa che si fosse mai vista mentre lui era il peggior studente della sua classe e rifiutava l'idea di essere domato. Insomma entrambi si domandavano cosa ci facessero loro due insieme, tutti se lo domandavano eppure non riuscivano a smettere di stare insieme, a smettere di fare l'amore, a smettere di vedersi fuori scuola la mattina prima delle lezioni. Holly si sentiva sempre protetta tra le sue braccia e John si sentiva tremendamente in pace quando lei lo sfiorava con il suo tocco delicato. 

 

Lei dormiva così beatamente e bella com'era lui non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, si perdeva in lei. Afferrò una penna che si trovava sul suo comodino e scrisse sulla schiena di Holly: "We belong togheter." Niente fu mai più vero e autentico per lui e lei sentendo il tocco della penna sulla sua pelle, sorrise e spalancò i suoi grandi occhi verdi.

"Devi smetterla di scrivere sulla mia pelle." protestò lei, non era vero le piaceva che lui lo facesse ma remargli contro era troppo divertente per lei. 

"Ti amo." Fu facile per lui pronunciare quelle parole, sembravano così naturali da dire ed erano veritiere, oneste e lei amò sentirgliele dire. Portò le mani dietro il suo collo e lo baciò intensamente assaporando il sapore delle sue labbra e fece ricadere i suoi capelli morbidi sul suo viso. Lui pensò che non ci fosse sensazione migliore al mondo. 


  
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