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Autore: vero_91    13/08/2013    5 recensioni
“Fai la tua scelta Lyanna, ma sappi che dal momento in cui io ti ho dato questa rosa” disse, toccando leggermente la rosa blu che Lyanna aveva tra i capelli “io ho fatto la mia.” I suoi occhi viola indugiarono ancora per qualche istante nei suoi, prima di spostarsi sulle sue labbra.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lyanna guardò il suo riflesso attraverso lo specchio, illuminato solo dai primi raggi di sole che filtravano attraverso le tende, chiedendosi se sul suo viso vi era traccia delle colpe che aveva commesso, dei giuramenti che aveva infranto. Passò nervosa la spazzola tra i fluenti capelli scuri, cercando di districare quel poco che le rimaneva della ricercata acconciatura che le aveva fatto la sua ancella.
“E’ così che le lady portano i capelli, ad Approdo del re.” Le aveva detto. Ma lei non era una lady, lei era una lupa del Nord. Portava i capelli raccolti in una morbida treccia per evitare che le andassero davanti agli occhi mentre cavalcava e i suoi abiti erano caldi e confortevoli, adatti per camminare in mezzo alla neve e correre nel bosco.
Ma ad Approdo del re non vi erano boschi né tanto meno neve: lì c’era caldo, le dame passavano le giornate passeggiando e bevendo tè alla menta nei giardini della fortezza rossa, e gli unici argomenti di cui discutevano erano i cavalieri con cui avevano danzato la sera prima. Lyanna, che disprezzava danzare quasi quanto disprezzava gli abiti scomodi e ingombranti che era costretta a indossare, si chiese come avesse potuto seguire suo padre e i suoi fratelli in quel viaggio. Loro d’altronde, sapendo quanto fosse ormai debole di mente e paranoico re Aerys, non potevano certo rifiutare un suo invito che gli chiedeva di recarsi ad Approdo del re per partecipare ad alcuni tornei che aveva indetto in suo onore, ma di certo nessuno si sarebbe aspettato che anche Lyanna si sarebbe unita, consci di quanto lei detestasse il sud.

 
“Verrai il prossimo mese? O questo è un addio?” Lyanna, pur sentendo il suo respiro caldo sulle labbra, riusciva a distinguere a malapena i bei lineamenti del viso di Rhaegar, coperti dal buio della notte. Solo i suoi capelli, alla luce della luna, risplendevano di riflessi argentati. La ragazza, meravigliata da tanta bellezza, li accarezzò, e il principe al tocco avvicinò il suo viso alla mano, chiudendo gli occhi e beandosi di quel contatto. Solo quando la lupa si rese conto del peccato che stava commettendo cercò di togliere la mano in fretta, ma Rhaegar glielo impedì, afferrandola per il polso.
Un lampo di sfida passò per i loro occhi, ma nessuno dei due abbassò lo sguardo. “Lasciami, sai che non è possibile tutto questo. Vostra moglie vi sta aspettando principe Rhaegar, ed io non voglio essere illusa più di quanto non abbiate già fatto. Da domani Harrenhal sarà solo un lontano ricordo per entrambi.”
Lyanna però sapeva che quella era una bugia.
Quando aveva accettato d’incontrare di nascosto il principe del drago nel parco degli dei, si era detta che lo avrebbe fatto solo per dirgliene quattro riguardo alla sua proclamazione di regina d’Amore e Bellezza. Solo per quello. Ma anche quella era una bugia.
Quando nascosti da un albero, Lyanna aveva cominciato a inveire contro di lui, senza preoccuparsi di aver di fronte a lei il futuro re, Rhaegar si era limitato a baciarla, e dopo un paio di miseri tentativi di opporsi, Lyanna si era lasciata andare a quel bacio, perché, si era detta, nessuna brava lady contraddice il principe.
Un’altra terribile bugia.
Lyanna sapeva che non avrebbe mai potuto dimenticare, ma cercò di essere convincente mentre Rhaegar scrutava il suo volto, impassibile. “Non credo sia possibile.” disse infine il principe.
Una misera parte di Lyanna sperò che le stesse mentendo, che la stesse solo prendendo in giro, così avrebbe potuto odiarlo e con un po’ di tempo dimenticarsi di lui. Ma niente dall’espressione di Rhaegar faceva trasparire tutto ciò; così stavolta fu lei a cercare le sue labbra, perché ogni volta che il principe parlava, lei provava una stretta al cuore.
“Fai la tua scelta Lyanna, ma sappi che dal momento in cui io ti ho dato questa rosa” disse, toccando leggermente la rosa blu che Lyanna aveva tra i capelli “io ho fatto la mia.” I suoi occhi viola indugiarono ancora per qualche istante nei suoi, prima di spostarsi sulle sue labbra. Rhaegar le rubò un ultimo bacio, prima di andarsene.
“Non verrò!” urlò alle sue spalle, ma in fondo al suo cuore sapeva bene che era una bugia.
 
 
Un leggero tocco alla spalla la colse di sorpresa, facendola sobbalzare.
“Scusa, non volevo spaventarti.” Nel riflesso dello specchio incontrò gli occhi di Rhaegar, che era apparso silenzioso dietro di lei. Era ancora a petto nudo e indossava semplici pantaloni di seta; i capelli arruffati per la notte appena trascorsa. Lyanna si morse il labbro, cercando di reprimere le ondate di ricordi delle notti che aveva trascorso con lui da quando era giunta ad Approdo del re. Nel momento in cui aveva varcato le porte della Fortezza rossa e i loro sguardi si erano incontrati, la lupa aveva saputo di essere perduta.
“Dammi, lascia che ti aiuti.” Rhaegar le tolse con decisione il pettine che aveva in mano e cominciò a pettinarle i capelli delicatamente.
“Odio queste stupide pettinature del sud.” Si lamentò la ragazza sbuffando, continuando però a contemplare l’immagine del ragazzo dietro di se.
Rhaegar sorrise, socchiudendo i suoi occhi viola. “In effetti, la prima volta che ti vidi ad Harrenhal portavi una treccia; se vuoi posso fartela.”
Lyanna spalancò gli occhi, forse sorpresa più dalla sua proposta che dal fatto che lui se ne fosse ricordato: “Sul serio te lo ricordi?”.
“Certo, come non potrei? Quella è stata la sera in cui mi sono innamorato di voi.” Disse alzando un attimo lo sguardo sul viso di Lyanna per poi concentrare di nuovo la sua attenzione sulla treccia. La ragazza ne fu lieta, non voleva che Rhaegar notasse il rossore imbarazzato sulle sue guance. Invidiava la capacità del principe di riuscire a dire cose importanti come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Ecco fatto.” Le disse, facendo ricadere la treccia morbida sulla sua spalla sinistra.
“Mi chiedo se ci sia, per caso, qualcosa che il principe del drago non sa fare.” Disse, con un finto tono stizzito.
Rhaegar rise, la stessa risata di quella sera che Lyanna mai avrebbe potuto dimenticare. “Sai Rhaegar…” sussurrò, mentre questi le baciava la guancia e abbassava lo spallino della sua vestaglia “Credo che tutto questo sia nato per colpa della tua canzone, quella volta. Se non mi avesse commosso voi non avreste mai notato la mia presenza.” La ragazza piegò leggermente il collo all’indietro, permettendo alle labbra del principe di seguire i lineamenti del suo volto fino alla clavicola. Lo abbracciò da dietro, affondando una mano tra i suoi capelli e l’altra sul suo viso.
“Temo che tu sia in errore, mia dolce lupa” mormorò con voce calda al suo orecchio, facendole tremare le gambe dal desiderio “ Perché molte ragazze hanno pianto nell’ascoltare una mia canzone, ma mai nessuna di queste alla fine ha rovesciato un bicchiere di vino addosso al fratello.”
Lyanna sorrise e arrossì al ricordo, mentre Rhaegar le slacciava con abilità i lacci della sottoveste e facendola girare verso di se trovava facilmente la sua bocca.
 
 
Lyanna non sopportava le ballate; trovava inutile e sciocco piangere per delle persone che erano state così stupide da uccidersi per amore. Così quando la sera prima del torneo di Harrenhal, Rhaegar Targaryen suonò con dita abili la sua arpa e cantò la storia di un amore impossibile, la giovane lupa fu colta alla sprovvista. Ben presto la voce roca e rotta del principe la trascinò nella disperazione dei due amanti e senza accorgersene calde lacrime cominciarono a scorrerle sul viso. I suoi fratelli, seduti di fianco a lei, la fissavano sconvolti, abituati a vederla indifferente se non addirittura annoiata durante una ballata d’amore.
Benjen diede una gomitata nelle costole a Ned, indicando con un cenno del capo la sorella: “Guardala, fa tanto la dura ma anche lei in fondo ha un cuore tenero.” Disse scoppiando poi a ridere.
Lyanna, come se si fosse ridestata da un bel sogno, si asciugò alla svelta le lacrime con la manica del vestito, poi afferrò il suo bicchiere ancora traboccante di vino e lo versò sulla testa del fratello ancora sghignazzante. Benjen si alzò di scatto imprecando, attirando l’attenzione di tutti gli ospiti e suscitando l’ilarità generale; fu allora che la lupa incontrò il suo sguardo per la prima volta.
Rhaegar la stava fissando dal centro della sala, sforzandosi di non ridere. Alla fine non riuscì più a trattenersi e la sua risata cristallina inondò la sala, conquistando di nuovo gli ospiti, quasi estasiati da quella rara visione. Anche sua moglie Elia lo guardava stupita. Lyanna abbassò il capo indignata, la risata del principe che le rimbombava dentro al ritmo accelerato del suo cuore.
 
“Bel colpo.” Rhaegar si staccò dalla finestra a cui era appoggiato, spostando la sua attenzione dal paesaggio spettrale della fortezza alla giovane figura comparsa nel corridoio.
“Bella canzone.” Rispose Lyanna, nascondendo la sorpresa e cercando di restare indifferente al fascino che lui emanava. Non vi era nulla di nuovo nel fatto che lei si fosse allontanata dal chiasso fastidioso del banchetto, ma di certo non si aspettava che anche il principe avrebbe fatto altrettanto, seminascosto in un corridoio deserto.
“E’ un peccato che non possiate partecipare al torneo domani, credo che sareste un avversario temibile.” Non vi era scherno nella sua voce, anche se pareva divertito da qualcosa che alla Lupa sfuggiva.
“Dovreste rallegrarvene invece, perché temo altrimenti che il principe del drago sarebbe sconfitto da una donna.”
Rhaegar rise divertito alla provocazione, era raro, infatti, che qualcuno osasse tenergli testa, ancor più raro che si trattasse di una donna. Non perché fosse duro o crudele, ma era come se intorno a lui ci fosse un’aurea di reverenza che nessuno aveva il coraggio di infrangere. Forse era per questo che si era sempre sentito così solo. Fino a quella sera.
Lyanna s’innamorò del sorriso di Rhaegar ancora prima di rendersene conto: era diverso dal sorriso gentile che regalava al suo popolo e a alle persone intorno a lui; era uno di quei sorrisi spontanei che gli faceva socchiudere i sottili occhi viola e gli creava due adorabili fossette infantili. Era uno di quei sorrisi da cui non c’era scampo.
Abbassò lo sguardo imbarazzata quando si rese conto che il principe la stava fissando incuriosito, come se stesse guardando un qualche raro animale. “Bene e ora se permettete…” fece una specie d’inchino per congedarsi, ma quando si girò per andarsene, Rhaegar le afferrò la mano d’improvviso, come se si fosse ridestato da un sogno: “Qual è il vostro fiore preferito, milady?” chiese.
Lyanna lo guardò confusa, ma l’espressione seria del principe la convinse a rispondere: “La rosa blu.” Disse ignorando il battito impazzito del suo cuore per l’improvviso contatto.
Rhaegar annuì, poi si inginocchiò e le baciò delicatamente la mano. “Vi auguro una buona notte, milady.” Disse prima di andarsene.
 Il contatto fu fuggevole come un battito di ciglia ma Lyanna percepì chiaramente il brivido che le percorse tutto il corpo. La mano che le aveva baciato bruciava come se fosse stata immersa nell’altofuoco.
 
 
“Come faremo Rhaegar? Io e la mia famiglia non potremo restare ad Approdo del re per sempre, lo sai vero?” Il principe depose Lyanna sul suo letto a baldacchino al centro della stanza, sfilandole la sottoveste dalla testa.
“Vorrà dire che verrò io da te.” Disse con tono sicuro, la bocca sul suo seno.
“Tu a Grande Inverno?” chiese la lupa sorpresa, mentre stringeva forte le sue spalle e avvicinava di più i loro corpi nudi.
“Ovunque, anche a Nord della Barriera se fosse necessario.” Rhaegar puntò i suoi occhi viola su di lei, scostandole una ciocca di capelli ribelli dalla fronte. “Verrò a prenderti Lyanna.” Sussurrò dolce sulle sue labbra.
Lyanna socchiuse gli occhi travolta dal desiderio per un uomo che non potrà mai avere, dal desiderio che quella non fosse affatto una bugia.
 
 
 
 
 
--- angolo autrice ---
Salve a tutti! Dopo esser entrata in fissa con questa coppia e aver cercato in lungo e in largo qualsiasi fanfiction esistente su di loro, ho deciso che era arrivato il momento di scriverne una.
Nel mio immaginario, Rhaegar e Lyanna hanno avuto un colpo di fulmine al torneo di Harrenhal e da quel giorno è iniziata la loro relazione. Ovviamente la parte di Approdo del re è inventata, spero sia comunque abbastanza plausibile.
Dato che questa è la mia prima fanfiction in  questo fandom mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi è piaciuta o se volete sparisca per sempre! :D
A presto spero,
Vero.
  
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