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Autore: KeyFlame_NaLu    14/08/2013    14 recensioni
“Quando leggerai questa lettera, che ho nascosto all’interno del tuo libro di fiabe preferito, significherà che io non faccio più parte di questo mondo”
Levy McGarden muore misteriosamente in un incidente il 18 Maggio 2012. Un anno dopo, il diciannovenne Gajeel Redfox - scappato di casa ed amante dell’alcool e delle risse – inizia a vedere il suo fantasma e a causa di una maledizione inflittogli dalle Parche, dovrà aiutarla a raggiungere il Nirvana entro sei mesi.
Parallelamente, in seguito alla tragica e misteriosa morte della ragazza, la vita di molti dei suoi cari e di persone ad essi collegate sembra esser cambiata drasticamente.
Cosa succede se il destino di un individuo viene alterato? Quali conseguenze potrebbero scatenarsi nella vita di tutti colore il cui fato è strettamente collegato a quello dell’altro? Cosa succede se l’effetto farfalla entra in gioco e se le Parche iniziano a tessere i fili di una vicenda ricca di mistero, intrighi e sentimento?
Leggete se volete scoprirlo!
[…] “Non ho paura di morire, l’ho già fatto dopotutto. Ho solo paura di svegliarmi nuovamente dalla morte e di non ritrovarti al mio fianco.” – Levy
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Un po' tutti, Wendy
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Butterfly Effect [Iris]

Prologo: Broken

 
Alla mia carissima sorellina.
Quando leggerai questa lettera, che ho nascosto all’interno del tuo libro di fiabe preferito, significherà che io non faccio più parte di questo mondo.
E’ immensamente difficile spiegare in un foglio di carta qualcosa che nemmeno io capisco granché, ma ciò che più conta è che tu legga attentamente ciò che troverai scritto nelle righe a seguire;
Per quanto quello che è accaduto il giorno del 18 Maggio 2012, possa sembrarti un altro evento sfortunato delle lunga serie che scuotono la tua vita, sii forte.
Molti non lo sanno, ma quello che noi reputiamo un dolore acuto ed  incolmabile quale la perdita di una persona cara può, di fatto, trattarsi della preparazione alla prima tappa di un viaggio ricco di insidie ma di altrettante meraviglie che nemmeno immagini: la vita.
Per quanto il mondo possa sembrarti freddo ed ostile, ricorda che non è affatto cattivo quanto pensi.
Rammenti cosa dicevano i nostri genitori, vero?
“Finché avrete l’un l’altra, niente di male potrà mai capitarvi.”
Non è cambiato nulla. Io sono sempre lì, accanto a te. So bene quanto questo breve testo scatenerà all’interno di te stessa una serie di domande apparentemente senza alcuna risposta, ma credimi quando ti dico che il destino può metterci di fronte a due scelte: salvare o essere salvati.
Io ho scelto di salvare e non ho nessun rimpianto.
Ricorda, Wendy. Devi essere forte non solo per te stessa, ma anche per tutte quelle persone le cui vite prenderanno sicuramente delle pieghe imprevedibili.
Desideravo tanto vivere insieme a te in un appartamento unicamente nostro, ma al momento non è più possibile.
Tieni però a mente una cosa parecchio importante: il tempo è davvero una cosa curiosa e complicata, ma credo che questo finale possa essere riscritto.
Se il mio sacrificio è davvero servito al suo scopo, vuol dire che c’è ancora speranza che il mondo non scivoli lentamente nel caos.
Ti voglio immensamente bene e sono sicura che sai anche quanto bene ti vogliano mamma e papà.
Non fuggire mai, né da quello che sei né dalla realtà che ti circonda; affronta ogni singolo imprevisto, che d’ora in avanti si porrà sul tuo cammino, con forza e determinazione.
Io veglierò costantemente, perciò abbi cura di te stessa, Wendy.”
 
-Tua carissima Levy.
 
 
20 Maggio 2012, Magnolia.
 
Alzò lo sguardo verso il cielo, lasciando che i suoi occhi color cioccolato si perdessero nella distesa grigio piombo che si innalzava sulla città. Le nuvole avevano ormai coperto il cerchio diurno da parecchie ore, tuttavia la pioggia si faceva attendere contro ogni previsione.
 
Deglutì fortemente, tentando di scacciare l’acutissimo dolore che provava all’interno della gola e aprì le labbra, cercando di pronunciare delle parole che le morirono dentro all’istante. Si sforzò di non piangere, obbligando i suoi occhi da bambina troppo velocemente cresciuta a non lacrimare.
 
Le sue mani, così come tutto il suo corpo esile, iniziarono a tremare e strinsero la lettera adagiata sulle ginocchia avvolte dalle calze nere, in tono con il vestito dello stesso colore. L’aveva trovata quella stessa mattina all’interno del suo libro fiabesco preferito, quello dal quale ogni sera la sorella le leggeva una storia, attendendo che si addormentasse cullata da quelle semplici parole.
 
Non credeva molto alle favole; dopotutto, non era più una bambina di cinque anni. Ne aveva bensì dodici, anni sufficienti perché si rendesse ormai conto della realtà circostante, che non era ovviamente tutta rose e fiori. Nonostante ciò, amava desiderare durante le ultime ore della giornata che quelle storie impossibili non fossero tali.
 
Aveva trovato quel foglio di carta spiegazzato così, per caso. Il librone dalla rilegatura in cuoio era scivolato dalla mensola e si era aperto proprio sulla pagina in cui vi era riposto quell’ultimo messaggio della sua amata sorella maggiore.
 
L’aveva riletta parecchie volte a casa e successivamente dopo il funerale che si era ormai tenuto e concluso un’ora prima, al quale avevano partecipato parecchie persone: molti dei suoi parenti di cui a malapena conosceva l’esistenza e alcuni che mai si era aspettata di vedere. E tutti, avevano pronunciato la medesima frase con un’espressione triste stranamente sincera.
 
“Le mie condoglianze. Mi dispiace molto per tua sorella Levy. Era una brava ragazza.”
 
Tutti i suoi parenti le avevano detto così. Né più né meno. Ma in fondo, che si aspettava? Le uniche persone che sembravano esser veramente dispiaciuti per la morte della sorella, a parte gli amici più cari i cui volti erano rigati di lacrime, si erano dimostrati degli estranei come i loro vicini, alcuni commessi del supermercato e persino l’odiosa padrona di casa.
 
Avevano preso parte al funerale anche gli insegnanti del liceo, i vecchi amici di infanzia, la responsabile della biblioteca comunale – che ormai aveva imparato a riconoscere il viso della ragazza – e diverse persone di cui Wendy non sapeva bene chi potessero mai essere.
 
Infine, per ciò che avevano potuto notare i suoi occhi spenti e velati di lacrime, mancavano circa tre persone all’appello. I loro genitori, e la migliore amica della sorella. Verso quest’ultima non riusciva a nutrire il benché minimo segno di collera o di disprezzo in merito alla sua assenza durante la funzione religiosa.
 
Conosceva quella ragazza bionda e dalla famiglia disagiata abbastanza bene da sapere quanto quell’avvenimento l’avesse distrutta profondamente, dunque per la sorella minore della defunta era più che naturale che non avesse avuto la forza di prender parte a quell’ultimo saluto. Per quanto riguardava i loro genitori, essi erano ormai morti da tempo, perciò se mai avesse avvistato la loro presenza avrebbe dovuto preoccuparsi.
 
Rilesse per l’ennesima volta la strana lettera lasciatole. L’aveva letta tante di quelle volte da saperla ormai a memoria ma, nonostante ciò, non ne comprendeva il senso. Fra quelle righe, era sicura che la sorella avesse voluto rivelarle qualcos’altro. Era probabilmente la prima frase che le faceva realizzare minuto dopo minuto che no, quello non era uno dei suoi incubi.
 
In quella frase apparentemente senza alcun significato, Levy McGarden aveva dichiarato di essere a conoscenza che la sua morte sarebbe giunta.
 
Nella sua testa si affollarono milioni di domande senza alcuna risposta, mentre – pur essendo seduta sulla gradinate della Chiesa – sentiva di stare precipitando nel vuoto.
 
In quello stesso istante, una mano si poggiò sulla sua spalla. Avvertì un brivido, mentre con un gesto quasi meccanico si asciugò gli occhi e alzò la testa. La pioggia iniziò finalmente a tamburellare sulla strada, sulle auto parcheggiate e sulla tettoia della parrocchia che ormai si era quasi completamente svuotata.
 
Non appena ebbe potuto guardare in volto il mittente di quel gesto così falsamente bonario, rabbrividì nuovamente. Le parole della sorella sul dover essere forti da quel giorno in avanti le risuonarono nella mente, che fu invasa da un’inquietante momento di tetra sorpresa.
 
La zia le mostrò un sorrisetto che sembrava nascondere quasi una risatina malefica ed i capelli corvini le ricadevano sulle spalle. Indossava un elegante abito nero, che a Wendy parve solo un lutto falso e bugiardo.
 
Sapeva cosa stava per dire e sapeva anche che – come se il dolore che provava in quel momento non fosse abbastanza – i suoi guai erano appena iniziati e si presentarono con una frase pronunciata dalla persona che più di ogni altri detestava: la zia Minerva.
 
< < Wendy, fino alla concessione della custodia, verrai a vivere con me e con lo zio Rufus. > >
 

***

 
Angolo “Autrice”:
Salve a tutti :) se siete riusciti ad arrivare fin qui, poiché questo primo capitolo avrà causato morte per epilessia o dissanguamento in seguito al taglio delle vene, allora devo farvi i miei complimenti! Non è facile arrivare alla fine di un capitolo di una delle mie storie deliranti u.u specie se la storia in questione è “Butterfly Effect” , fanfiction puramente GaLe che ho sviluppato durante delle ore di viaggio all’interno dell’auto dei miei genitori. L’idea mi è infatti venuta osservando l’autostrada  xD (credo che in uno dei prossimi capitolo potrete capire il perché...) La scelta del titolo è stata esasperante ._. non riuscivo a trovarne uno adatto ma alla fine ho optato per questo, non solo perché  si tratta di un fenomeno fisico che mi ha sempre affascinata, ma anche perché il motore generale della storia ^^
Devo comunque ringraziare particolarmente l’utente  R i n Y u u  che mi ha suggerito una serie di titoli davvero belli che utilizzerò durante i capitoli :* 
Probabilmente sono una pazza ad aprire un’altra storia, ma non riesco a resistere xD
Ovviamente se mai dovesse farvi schifo, ditemelo così la getterò nel dimenticatoio e mi dedicherò a quelle ancora aperte :D
Un bacio e grazie a chiunque commenterà (anche se dubito vista la depressione che fa venire la storia…) e a tutti coloro che leggeranno!
By Key_Flame!
   
 
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