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Autore: _Mars_    06/10/2004    1 recensioni
In fondo lui voleva solo rimanere solo con lei.. ma come sempre i mille antagonisti non l'hanno permesso. Leave us Alone è la storia di un ragazzo e una ragazza, di Ranma e Akane.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Nerima.. un piccolo quartiere della immensa Tokio. Un luogo per lo più tranquillo dove vivono persone come tante. Uomini , donne, bambini, anziani. Alla mattina tutte le mamme vanno per negozi e mercati a fare la spesa, così da poter preparare alla loro famiglia un buon pasto. I mariti e i figli vanno rispettivamente a lavoro e a scuola. Già, tutto qui è perfettamente normale. O almeno lo era prima del mio arrivo. Sono solo passati due anni, ma a me sembra un'eternità. Ricordo ancora come mi guardarono la prima vota. Le loro facce.. i loro sguardi.. mostravano un misto di stupore e compassione. Ma lei no. Lei era diversa. Non ha mai mostrato di provare pena per me. Per la mia situazione. E' sempre stata corretta. Mi ha sempre accettato per quello o quella che ero. Lei non è rimasta stupita, non gli ho fatto schifo. Diciamo che in quel momento era solamente arrabbiata con me, a causa del nostro incontro nel bagno. Non gliel'ho mai detto ma era davvero bellissima, non che tutt'ora non lo sia.. ma in quel momento mi è apparsa con una strana luce. La sua pelle cosi chiara, quello sguardo imbarazzato, i lunghi capelli corvini.. Già erano bellissimi i suoi capelli. Quello scemo di Ryoga, se non avesse voluto battersi con me ad ogni costo, a quest'ora lei.. No. Non è giusto parlare così. E' stata anche colpa mia. Anzi è solo colpa mia. Non sono stato attento.. e lei ci ha rimesso. Quando l'ho vista piangere tra le braccia del dottor Tofu, ho sentito una forte fitta allo stomaco. Non potevo sopportare che qualcun'altro l'abbracciasse, ma ancor di più che stesse piangendo a causa mia. Successivamente le ho detto che coi capelli corti stava meglio, era per tirarle su il morale.. per farla sentire meglio. Poi mi sono accorto che era vero. Era bella, è bella..
Ricordo quando è arrivata Shan-pu. Forte, orgogliosa, con gli occhi grandi, i lunghi capelli lavanda, il suo modo di fare così sensuale.. Non aveva paura di mostrare i suoi sentimenti, e tutt'ora continua a farlo. Non ho mai capito se Akane ce l'avesse così tanto con lei per via della spudorata corte che mi faceva, o perchè la credeva troppo bella per potercisi confrontare. Stupida.. ha avuto le stesse paure all'arrivo di Ukyo. La mia fidanzata carina. E carina lo è davvero. Ucchan ha un suo fascino particolare, diverso dalla nostra amazzone. Si perchè possiede entrambe le qualità di Akane e Shan-pu, la timidezza e il coraggio. Le sa dosare bene, sa quando dev'essere l'una e quando l'altra. Ma questo non ha importanza. Non ha alcuna importanza per me, perchè non è lei che mi interessa. Ma quella stupida non lo ha ancora capito. Eppure quante volte mi sono tradito.. Quante volte ho cercato di mandare a monte i suoi appuntamenti con Ryoga.. Mi sono travestito da fidanzata e da sorella di quel maiale. Non potevo sopportare che quello scemo stessa da solo con lei. Da non dimenticare tutte le volte che quel pazzo di Kuno le mette le mani addosso. Che fastidio!! Ma quello che di più mi ha spaventato è Shinnosuke. Si, è di sicuro il ragazzo che ho temuto davvero. Molte volte Akane è stata scelta per diventare moglie di principi come Toma e Kirin, di sicuro erano dei bei tipi, ma Shinnosuke anche se dimenticava tutto e tutti aveva un particolare fascino su di lei. Già di lei non si è mai dimenticato, sono sicuro che la ricorda ancora oggi a distanza di un anno.. Come si fa a dimenticarla..? Più volte mi sono chiesto se avessi mai potuto scordarla. Mi sono chiesto come sarebbe stato senza di lei.. quella volta in Cina ho temuto davvero il peggio. Mentre stringevo a me il suo fragile e freddo corpo, non riuscivo a pensare a null'altro che a lei. Akane che non ride. Akane che non piange. Akane che non si arrabbia. Che non combatte. Che non mi guarda.. che non si muove.. non respira.. non vive. Ancora adesso solo ripensare quei momenti le lacrime solcano il mio viso.. Non sono mai stato un religioso o che so io.. ma ringrazio chiunque sia stato, divinità o altro, a compiere quel miracolo e a restituirmela. Grazie.
Ed eccomi qua, sul tetto come al mio solito. L'unico posto di Nerima che mi permetta di rilassarmi per un pò. Di solito ci vengo alla sera. Ma oggi è un giorno particolare. Oggi è l'anniversario della morte della signora Tendo. Ieri ho chiesto ad Akane di poterla accompagnare, lei mi ha guardato un pò perplessa, rispondendomi che saremmo andati tutti insieme. Le ho detto che gli altri sarebbero andati in serata, contavo sul fatto che lei ama andarci alla mattina presto, quando gli uccellini cantano e l'aria sembra nuova per via della sua freschezza. Lei si volta verso Kasumi come a cercare delle spiegazioni, ma Kasumi si limita solo ad asserire al fatto che sarebbero andati in tarda serata, e ad esortarla ad accettare il mio invito.
Così un pò perplessa e imbarazzata mi fa un sorriso e accetta il mio invito. Ed ora sono qui ad aspettare che termini di prepararsi. Per essere puntuale mi sono alzato all'alba. Non ho la minima intenzione di farla arrabbiare proprio oggi. No oggi deve andare tutto secondo i miei piani. Questo dev'essere un giorno perfetto.
Eccola.. Finalmente è pronta. Si dirige al portone e si ferma a metà strada. Mi sta aspettando. Spicco un grande salto e attero di fronte a lei che rimasta un pò sorpresa accenna un sorriso imbarazzato. E dopo averla guardata bene anch'io mi imbarazzo. E' semplicemente bellissima. Indossa un vestitino nero, con scollo a barchetta che termina sopra le ginocchia in una svolazzante gonna a ruota, un golfino azzurro sulle spalle e un paio di scarpette scure. Mentre i suoi capelli sono trattenuti qua e la da piccole forcette che le danno un tocco solare. Rimango li come uno scemo a fissarla sorridendo. Mi chiedo davvero come fa a non capirlo.. certo io l'ho sempre negato a squarciagola, ma è così dannatamente visibile che sono pazzo di lei. Mi ondeggia la sua mano davanti come a farmi riprendere dal mio momentaneo trans. Così faccio finta di riprendere il controllo di me e con una grattatina di testa mi avvio verso il portone con lei al mio fianco. Non posso ancora credere che abbia accettato.. ancora schiavo dei miei pensieri fatico a sentirla parlare. Deve appena avermi fatto una domanda ma io ero troppo sulle nuvole per capire di cosa si trattasse. Fortunatamente lei mi indica con la mano il grosso borsone nero e verde che tengo in mano.
"E' una sorpresa.." mi limito a dirle. Quel tanto che basta a farla incuriosire ancora di più.
"Una sorpresa..???"
"Già..." Ripetere come un pappagallo è proprio tipico di Akane..eh, eh.. Questa nostra piccola chiacchierata prosegue mentre continuiamo ad avviarci al cimitero. Ogni tanto parlare con lei, è bello.. Mi riferisco al fatto di non dover bisticciare sempre per un non nulla.
"Per me..?"
"Uh..?! Se è per te?... Bè.. si.. anche!"
"Anche..?? Quindi è anche per qualcun'altrA..."
Ohi, ohi.. la sua faccia comincia a non promettere nulla di buono. Si vede che è chiaramente indispettita che la sorpresa non sia solo ed esclusivamente per lei.. Chissà forse crede che sia per tutte le mie fidanzate sparse per il Giappone. Glielo lascerò credere ancora per un pò.. infondo che Akane sarebbe senza la sua faccetta imbronciata.
Il cimitero non è molto distante dal dojo, ma oggi la strada sembra tanto lunga.. forse perchè stiamo decisamente andando lenti come lumache. Akane si è zittita da 5 minuti a questa parte. Forse è ancora arrabbiata per via della sorpresa.. No, non mi sembra. Ha lo sguardo triste.. malinconico. Chissà che tipo era sua madre.. Inutile chiederglielo. E' morta quando lei aveva pochi anni.. Ricordo quando siamo andati alla sua tomba l'anno scorso. Mi aveva detto di ricordare ancora molte cose, diceva che era una mamma molto dolce e bella.. Chissà cosa si prova a perdere una madre.. Mamma.. io e te ci siamo incontrati da così poco tempo.. se dovessi perderti cosa proverei..? Probabilmente ne morirei.. Prima che tu comparissi davanti a miei occhi credevo che non mi mancasse nulla. Sono sempre stato con papà in giro per il mondo. Noi due da soli. E quando siamo arrivati a casa Tendo è stato come essere avvolto da dolce tepore, mi sono sentito per la prima volta sicuro e protetto. Non voglio screditare mio padre, con lui ne ho passate mille e mille, ma avere un tetto sotto cui stare è bello.. Essere circondato da persone che consideri la tua famiglia lo è ancora di più.. Ora che ci penso fino al giorno dell'anniversario della morte della signora Tendo, non mi ero mai chiesto dove fosse la loro mamma. Forse perchè non avendo alcun ricordo della mia, mi sembrava normale considerare la famiglia come nucleo composto solo da padre e da figlio/a.. Che strano.. Siamo quasi arrivati.. anzi siamo praticamente davanti al tempio. Akane ha aumentato improvvisamente il passo.. dev' essere alquanto agitata. L'occhio mi cade improvvisamente su un banchetto di fiori poco distante da noi.
"Akane! Aspetta un secondo!!" Così dicendo faccio cadere il borsone a terra vicino a lei in modo da costringerla ad aspettarmi per fare la guardia ad esso, ed io corro al banchetto.
"Buon Giorno!!"
"Buon Giorno a te ragazzo!!! Dimmi quali vuoi.. oggi sono tutti molto belli.. Abbiamo le rose, i gigli, le orchidee, gli stargate.. Dimmi, dimmi!!!"
Guardo un pò qui e un pò la.. ma dove saranno..ummmh.... Ah! Eccoli! Con la mano indico dei fiori in un angolo un pò nascosti.
"Voglio quelli!!"
L'uomo mi guarda un pò perplesso... "Sei sicuro ragazzo...? Ce ne sono così tanti più belli..."
Mi giro un attimo per controllare che Akane sia ancora dove l'ho lasciata. Mi sta guardando come se non mi avesse mai visto prima.. probabilmente è colpita dal fatto che sia venuto in mente a me e non a lei il fatto di comprare dei fiori per sua madre.. chissà..
"Ehi, Ragazzo!!! Ci sei ancora??" Richiamato dal fioraio mi rigiro verso di lui sorridendogli.
"Allora vuoi ancora quelli o hai cambiato idea???"
"Voglio quelli.. Alla mia ragazza piacciono!!"
"Ok, figliolo hai vinto tu!! Ecco a te!!"
"Ecco a lei, e tenga il resto!!"
"Grazie ragazzo!!!"
Saluto l'uomo con la mano e mi avvio verso Akane. Ed ecco fatto. Lei mi guarda imbarazzata mentre io le porgo il mazzo di fiori. Le accenno un sorriso. Afferro il borsone e lo metto dietro la spalla.
"Allora, andiamo??!" Le dico vedendola ancora li imbambolata a fissare quel mazzo di fiori.
"Aspetta..... Perchè dei garofani?"
"Come??"
"Si ecco... insomma.. con tutti i fiori belli che ci sono... perchè proprio questi??"
"Ma come....? Non ti piacevano??? L'anno scorso hai portato questi fiori a tua madre..."
"..."
".. E anche quando.. si ecco.. quando dovevo incontrare la mia.. tu.. mi hai dato un garofano da regalarle... hai detto che non era il fiore per la festa della mamma.. ma che sarebbe andato bene lo stesso... e dal tuo sguardo..."
"E dal mio sguardo...?"
"Bè ecco mi era parso avesse un significato importante per te... ma se non è così dammeli che vado a cambiarli." Così dicendo cerco di afferrarli ma lei si ritrae velocemente stringendoli al petto. Rimango un pò sorpreso. Evidentemente ci avevo azzeccato. Sono importanti per lei.. non so il perchè ma lo sono. Lo sguardo mi cade su uno di quei fiori ormai quasi asfissiati dal possessivo abbraccio di quel maschiaccio. Mi avvicino a lei dicendole che se continua a stringerli così spezzerà tutti i ramoscelli.
"Infatti.. Guarda questo- gliene indico uno già praticamente spezzato- poveretto che brutta fine!!! Lasciali respirare un pò"
Scuote ansiosamente la testa. "Alla mamma piaceranno lo stesso." mi dice asciugandosi una lacrima solitaria. Resto a guardarla per pochi secondi. Tiene il capo chino.
"Alla Signora Tendo piaceranno lo stesso.. ma solo quando li vedrà. Forza andiamo."

Tutto sembra come l'anno scorso.. Essendo ancora molto presto spira un venticello fresco. Akane stessa ne rabbrividisce. Posa i garofani sulla lapide dando il buon giorno alla madre. Snoda il golfino sulle sue spalle e lo indossa, sorridendo per il calore che ora la circonda. Ora è in piedi di fronte a quel monumento sacrale, senza muoversi, senza parlare. Resta li immobile a guardarlo, e sulle sue labbra riappare lo stesso sorriso malinconico. Quello sguardo che la manda in trans quel poco che basta per farle ricordare tutto ciò che riesce di sua madre. Dicono che col tempo si dimenticano i visi.. Chissà se Akane ricorda quello di sua madre.. Che sciocco avranno delle foto a casa. Come fare a dimenticare..?! Chissà se ha pianto.. Chissà se per me piangerebbe..
E' così silenzioso questo posto..


Akane... Akane...
Cosa ci fai lì?

Il garofano che volevo regalarti...
L'avevo comprato per te! Weee!!!

Sei caduta?
Mettiamolo qui in mostra.
Grazie, Akane.

Non sei arrabbiata?

Ne sono felice. Akane sei davvero gentile.

Mamma ti voglio tanto bene.



Mamma.. sono passati così tanti anni.. Ricordi quando volevo regalarti quel garofano sgualcito...? Credo di si.. io lo ricordo come se fosse ieri.. Ero appena uscita dall'asilo, quel giorno Kasumi non poteva venire a prendermi perchè a scuola stavano provando per la recita.. Io ero all'ultimo anno dell'asilo, mentre lei frequentava già la terza elementare. Dovevano portare in scena la storia di.. devo averlo scordato.. Ma ricordo perfettamente l'entusiasmo di Kasumi. Aveva ottenuto la parte della protagonista. Tu ne eri davvero contenta. Le dicevi sempre quanto le sarebbe donato l'abito da principessa.. E così io mi avviai verso casa.. Ormai mi ritenevo una bambina responsabile capace di badare a se stessa. Mentre correvo verso il dojo un vecchietto richiamò a lui la mia attenzione. Aveva un piccolo tavolino sul quale erano disposti tanti bei vasetti colorati colmi di fiori. L'aria li attorno era satura di profumo. Mi misi a curiosare e a fare per ogni tipo di fiore una raffica di domande. L'anziano signore divertito dalla mia curiosità si mise a raccontarmi per ogni fiore una favola.. certo erano poche parole per ogni genere.. ma a sembrava parlasse tantissimo.. Quando credetti di sapere ormai tutto di tutti, feci per andarmene ma l'occhio mi cadde su uno strano fiore rosso.. Era tutto solo in un vasetto di latta arrugginito.. doveva essere molto vecchio.. Mi fermai a guardarlo.. Mi sembrava così triste.. Il vecchietto notando l'incupirsi del mio sguardo cominciò a narrarmi anche della sua storia..
-Tanto tempo fa un giovane ragazzo, durante una passeggiata in un bellissimo bosco vide una creatura bellissima. Ella emanava luce. Era attorniata da alcune ninfee. Una di queste fortemente turbata disse in malo modo al giovane di andarsene poichè hai comuni mortali non era concesso vedere una Dea. Il ragazzo ormai completamente affascinato ed incuriosito da quella bellissima visione non riuscì a muovere un solo dito. Le ninfee si riunirono tutte attorno alla Dea ed insieme scomparirono in un fascio di luce accecante. Da quel giorno in poi il giovane tornò in quel luogo incantato alla stessa ora, per giorni e giorni. Finalmente la Dea riapparve dinnanzi ai suoi occhi, ma questa volta da sola. La Dea gli disse che sarebbe stato più prudente incontrarsi di notte. Così fecero. I due passarono mille notti d'amore insieme. Ma un giorno la Dea non si presentò, il giovane l'aspettò per giorni e giorni. Il suo cuore, ormai innamorato di quella creatura così bella e splendida, si ruppe in mille piccoli pezzi.. E ci fu spazio solo più per le lacrime. Da quelle lacrime, segno indiscusso del vero amore naquero dei fiori bellissimi di un rosso vivo.. Vennero chiamati Garofani..-
Non appena finì di raccontarla una lacrima cadde sul suo viso rugoso. Io gli sorrisi e gli dissi che garofano non sarebbe più stato solo. Tirai fuori dal mio zainetto uno Yen e glielo porsi, il vecchietto lo guardò perplesso ma accettò di buon grado.. Molto probabilmente quella storia se l'era inventata sperando che io avessi avuto più soldi e commossa com'ero da quel racconto glieli avrei offerti tutti. Ma fortunatamente per me e sfortunatamente per lui quel pomeriggio avevo solo quel misero Yen che mi permise di acquistare quel fiore. Così sorridendo e ringraziando salutai e corsi il più velocemente possibile verso casa. Volevo regalare alla mamma quel fiore. Ero arrivata. Il dojo mi sembrava una vera e propria reggia.. era così grande.. molte volte non capisco come ma mi ci perdevo.. E anche quel giorno anziché arrivare in sala da pranzo sono finita nel cortile dietro alla palestra e mentre correvo per venire da te sono inciampata in un sassolino e sono caduta. Subito ho sentito un bruciore al ginocchio. L'avevo ridotto proprio male.. era tutto sbucciato e insanguinato. Ma non piansi per quello.. quando mi accorsi che avevo rotto il gambo del garofano ho sentito una stretta al cuore, pensai di aver ferito nuovamente quel giovane innamorato, inoltre avevo paura che ti arrabbiasti per via della mia goffaggine.. Già mamma ancora di quella non me ne sono liberata.. Ricordo bene tutte le volte che mi sgridavi perchè non stavo mai attenta a nulla, rovesciavo i bicchieri e rompevo i piatti al solo parlare.. Che imbranata.. Ma tu quella volta mi sorridesti e mi ringraziasti.. quel fiore ti fece felice. Insieme lo mettemmo in un vasetto con un pò d'acqua sul tavolo nella sala da pranzo, e tutti quella sera rimasero affascinati dalla sua bellezza, me compresa.. Poi qualche giorno dopo appasì e morì.. Io piansi tanto e tu mi consolasti dicendo che per rivederlo mi sarebbe bastato cercarlo nel mio cuore. Qualunque cosa fosse successa nessuno avrebbe potuto cancellarlo dal mio cuore. Avevi ragione ancora oggi lo vedo in quel vasetto con un fiocco rosso.. E ancora adesso la tua immagine e il tuo amore sono vivi in me... Ti voglio bene mamma...

...Ranma... Chissà perchè ha voluto che venissimo qua io e lui da soli.. Mi rattrista che tu non lo abbia potuto conoscere.. Lo vedo torturare con le mani il suo cappellino nero.. Mi fa uno strano effetto vederlo vestito con quel colore cupo.. Lui è sempre così acceso e vitale.. Sono sicura che ti sarebbe piaciuto mamma..
Bè.. è arrivato il momento dei saluti.. So che vengo poche volte qui a trovarti, ma negli ultimi anni la mia vita è diventata davvero caotica e questo lo devo al ragazzo col codino dietro di me. Non che mi dispiaccia.. anzi gliene sono grata.. A-allora ciao mamma..
Ti prometto che starò bene..


Non appena si è mossa ho sentito il cuore battere.. per tutto il tempo che è stata lì immobile, con lo sguardo perso a scrutare ogni minimo particolare di quella lapide, era come io non avessi un cuore.. ero in una specie di trans.. ma completamente diversa dalla sua.. o almeno credo. Chissà a cosa avrà pensato di fronte a quella tomba... Forse a tutti i ricordi che la riportano a sua madre. Un compleanno, una gita di famiglia. O chissà, forse a niente..
Il campanile del tempio comincia a farsi sentire. Nell'aria rimbombano otto rintocchi. Non pensavo fosse già così tardi.. Sarà meglio sbrigarsi. Volgo lo sguardo verso un'Akane ancora sorpresa per l'improvviso suono delle campane, e per il volo di un piccolo stormo di passerotti che impauriti da esso hanno preso il volo lasciando gli alberi in solitudine. C'è un buon profumo nell'aria.. sembrerebbe..
"Ranma.."
"Uh..??"
"Allora... vuoi dirmi a che serve quella borsa?..."
Bè direi che parlare con la sua mamma le è servito a calmarsi almeno un pò... eh, eh.. Ma adesso non c'è tempo di spiegarle.. anzi è davvero tardi. Bisogna muoversi!!!
"Senti Akane.. Se tu corri io te lo dico!"
"Che cosa???"
"Dai sbrigati!" Afferro la sua mano e comincio a correre trascinandola dietro di me. Come potete benissimo immaginare non è stata zizza un solo secondo, ha gridato tutto il tempo, dove andiamo, perchè corri tanto, vai più piano, mi fai male alla mano... Un vero tormento.. Tenerla per mano.. Lo so che è stupido, forse anche infantile ma ogni volta che la tengo per mano mi sento quasi al sicuro. Non so spiegarlo anche perchè sono io il ragazzo. Spetta a me proteggere lei.. ma ogni volta che siamo insieme noi due soli io mi sento finalmente tranquillo.. certo finchè per un non nulla cominciamo ad insultarci come due bambini dell'asilo infantile!! Ma se da una parte considero questo nostro comportamento odioso, dall'altra penso che non potrei farne a meno. Ma per fortuna ora non stiamo parlando, o per lo meno io non le sto rispondendo. Ogni tanto è meglio lasciarla sfogare così. Anche l'anno scorso di questi tempi era agitata. Non è facile per nessuno perdere una persona cara, tanto meno per un maschiaccio come lei. Una bella corsa e parole gridate al vento non potranno che farle bene.
"Cavolo sono già le 08.14 dobbiamo fare più in fretta!!!"
"Ma Ranma che diavolo stai dicendo.... Ti vuoi fermareeeeee!!!!! Perchè dobbiamo sbrigarci????? ..... Mi vuoi rispondere!!!!!!!!???????????"
Finalmente riesco a vedere la stazione non pensavo fosse così vicina al cimitero.. Bè tanto di guadagnato!! Al telefono Hiroshi m'ha detto che ci avrebbero aspettato al binario 5.. Evidentemente è da quello che parte il nostro treno. Eccoli!! Gasp.. il treno è già lì!!!!
"RANMA!!!! SBRIGATEVI E' IN PARTENZA!!!"
Non c'è tempo per passare dal sottopassaggio.
"Akane tieniti stretta"
"Cos..?"
Senza lasciarle il tempo di capire la afferro alla buona e salto da un binario all'altro. Bè la nostra corsa folle l'abbiamo chiusa in bellezza. Il treno fischia. L'altoparlante avverte della partenza del treno. Il controllore sventola la bandierina verde dal fondo del treno per avvisare il macchinista che finalmente può partire. E noi ora siamo comodamente seduti all'interno della nostra cabina. Direzione terme.
  
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