In fondo lui voleva solo rimanere solo con lei.. ma come sempre i mille antagonisti non l'hanno permesso.
Leave us Alone è la storia di un ragazzo e una ragazza, di Ranma e Akane.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Nerima.. un piccolo quartiere della immensa Tokio. Un luogo per lo
più tranquillo dove vivono persone come tante. Uomini ,
donne, bambini, anziani. Alla mattina tutte le mamme vanno per negozi e
mercati a fare la spesa, così da poter preparare alla loro
famiglia un buon pasto. I mariti e i figli vanno rispettivamente a
lavoro e a scuola. Già, tutto qui è perfettamente
normale. O almeno lo era prima del mio arrivo. Sono solo passati due
anni, ma a me sembra un'eternità. Ricordo ancora come mi
guardarono la prima vota. Le loro facce.. i loro sguardi.. mostravano
un misto di stupore e compassione. Ma lei no. Lei era diversa. Non ha
mai mostrato di provare pena per me. Per la mia situazione. E' sempre
stata corretta. Mi ha sempre accettato per quello o quella che ero. Lei
non è rimasta stupita, non gli ho fatto schifo. Diciamo che
in quel momento era solamente arrabbiata con me, a causa del nostro
incontro nel bagno. Non gliel'ho mai detto ma era davvero bellissima,
non che tutt'ora non lo sia.. ma in quel momento mi è
apparsa con una strana luce. La sua pelle cosi chiara, quello sguardo
imbarazzato, i lunghi capelli corvini.. Già erano bellissimi
i suoi capelli. Quello scemo di Ryoga, se non avesse voluto battersi
con me ad ogni costo, a quest'ora lei.. No. Non è giusto
parlare così. E' stata anche colpa mia. Anzi è
solo colpa mia. Non sono stato attento.. e lei ci ha rimesso. Quando
l'ho vista piangere tra le braccia del dottor Tofu, ho sentito una
forte fitta allo stomaco. Non potevo sopportare che qualcun'altro
l'abbracciasse, ma ancor di più che stesse piangendo a causa
mia. Successivamente le ho detto che coi capelli corti stava meglio,
era per tirarle su il morale.. per farla sentire meglio. Poi mi sono
accorto che era vero. Era bella, è bella..
Ricordo quando è arrivata Shan-pu. Forte, orgogliosa, con
gli occhi grandi, i lunghi capelli lavanda, il suo modo di fare
così sensuale.. Non aveva paura di mostrare i suoi
sentimenti, e tutt'ora continua a farlo. Non ho mai capito se Akane ce
l'avesse così tanto con lei per via della spudorata corte
che mi faceva, o perchè la credeva troppo bella per
potercisi confrontare. Stupida.. ha avuto le stesse paure all'arrivo di
Ukyo. La mia fidanzata carina. E carina lo è davvero. Ucchan
ha un suo fascino particolare, diverso dalla nostra amazzone. Si
perchè possiede entrambe le qualità di Akane e
Shan-pu, la timidezza e il coraggio. Le sa dosare bene, sa quando
dev'essere l'una e quando l'altra. Ma questo non ha importanza. Non ha
alcuna importanza per me, perchè non è lei che mi
interessa. Ma quella stupida non lo ha ancora capito. Eppure quante
volte mi sono tradito.. Quante volte ho cercato di mandare a monte i
suoi appuntamenti con Ryoga.. Mi sono travestito da fidanzata e da
sorella di quel maiale. Non potevo sopportare che quello scemo stessa
da solo con lei. Da non dimenticare tutte le volte che quel pazzo di
Kuno le mette le mani addosso. Che fastidio!! Ma quello che di
più mi ha spaventato è Shinnosuke. Si,
è di sicuro il ragazzo che ho temuto davvero. Molte volte
Akane è stata scelta per diventare moglie di principi come
Toma e Kirin, di sicuro erano dei bei tipi, ma Shinnosuke anche se
dimenticava tutto e tutti aveva un particolare fascino su di lei.
Già di lei non si è mai dimenticato, sono sicuro
che la ricorda ancora oggi a distanza di un anno.. Come si fa a
dimenticarla..? Più volte mi sono chiesto se avessi mai
potuto scordarla. Mi sono chiesto come sarebbe stato senza di lei..
quella volta in Cina ho temuto davvero il peggio. Mentre stringevo a me
il suo fragile e freddo corpo, non riuscivo a pensare a null'altro che
a lei. Akane che non ride. Akane che non piange. Akane che non si
arrabbia. Che non combatte. Che non mi guarda.. che non si muove.. non
respira.. non vive. Ancora adesso solo ripensare quei momenti le
lacrime solcano il mio viso.. Non sono mai stato un religioso o che so
io.. ma ringrazio chiunque sia stato, divinità o altro, a
compiere quel miracolo e a restituirmela. Grazie.
Ed eccomi qua, sul tetto come al mio solito. L'unico posto di Nerima
che mi permetta di rilassarmi per un pò. Di solito ci vengo
alla sera. Ma oggi è un giorno particolare. Oggi
è l'anniversario della morte della signora Tendo. Ieri ho
chiesto ad Akane di poterla accompagnare, lei mi ha guardato un
pò perplessa, rispondendomi che saremmo andati tutti
insieme. Le ho detto che gli altri sarebbero andati in serata, contavo
sul fatto che lei ama andarci alla mattina presto, quando gli uccellini
cantano e l'aria sembra nuova per via della sua freschezza. Lei si
volta verso Kasumi come a cercare delle spiegazioni, ma Kasumi si
limita solo ad asserire al fatto che sarebbero andati in tarda serata,
e ad esortarla ad accettare il mio invito.
Così un pò perplessa e imbarazzata mi fa un
sorriso e accetta il mio invito. Ed ora sono qui ad aspettare che
termini di prepararsi. Per essere puntuale mi sono alzato all'alba. Non
ho la minima intenzione di farla arrabbiare proprio oggi. No oggi deve
andare tutto secondo i miei piani. Questo dev'essere un giorno perfetto.
Eccola.. Finalmente è pronta. Si dirige al portone e si
ferma a metà strada. Mi sta aspettando. Spicco un grande
salto e attero di fronte a lei che rimasta un pò sorpresa
accenna un sorriso imbarazzato. E dopo averla guardata bene anch'io mi
imbarazzo. E' semplicemente bellissima. Indossa un vestitino nero, con
scollo a barchetta che termina sopra le ginocchia in una svolazzante
gonna a ruota, un golfino azzurro sulle spalle e un paio di scarpette
scure. Mentre i suoi capelli sono trattenuti qua e la da piccole
forcette che le danno un tocco solare. Rimango li come uno scemo a
fissarla sorridendo. Mi chiedo davvero come fa a non capirlo.. certo io
l'ho sempre negato a squarciagola, ma è così
dannatamente visibile che sono pazzo di lei. Mi ondeggia la sua mano
davanti come a farmi riprendere dal mio momentaneo trans.
Così faccio finta di riprendere il controllo di me e con una
grattatina di testa mi avvio verso il portone con lei al mio fianco.
Non posso ancora credere che abbia accettato.. ancora schiavo dei miei
pensieri fatico a sentirla parlare. Deve appena avermi fatto una
domanda ma io ero troppo sulle nuvole per capire di cosa si trattasse.
Fortunatamente lei mi indica con la mano il grosso borsone nero e verde
che tengo in mano.
"E' una sorpresa.." mi limito a dirle. Quel tanto che basta a farla
incuriosire ancora di più.
"Una sorpresa..???"
"Già..." Ripetere come un pappagallo è proprio
tipico di Akane..eh, eh.. Questa nostra piccola chiacchierata prosegue
mentre continuiamo ad avviarci al cimitero. Ogni tanto parlare con lei,
è bello.. Mi riferisco al fatto di non dover bisticciare
sempre per un non nulla.
"Per me..?"
"Uh..?! Se è per te?... Bè.. si.. anche!"
"Anche..?? Quindi è anche per qualcun'altrA..."
Ohi, ohi.. la sua faccia comincia a non promettere nulla di buono. Si
vede che è chiaramente indispettita che la sorpresa non sia
solo ed esclusivamente per lei.. Chissà forse crede che sia
per tutte le mie fidanzate sparse per il Giappone. Glielo
lascerò credere ancora per un pò.. infondo che
Akane sarebbe senza la sua faccetta imbronciata.
Il cimitero non è molto distante dal dojo, ma oggi la strada
sembra tanto lunga.. forse perchè stiamo decisamente andando
lenti come lumache. Akane si è zittita da 5 minuti a questa
parte. Forse è ancora arrabbiata per via della sorpresa..
No, non mi sembra. Ha lo sguardo triste.. malinconico.
Chissà che tipo era sua madre.. Inutile chiederglielo. E'
morta quando lei aveva pochi anni.. Ricordo quando siamo andati alla
sua tomba l'anno scorso. Mi aveva detto di ricordare ancora molte cose,
diceva che era una mamma molto dolce e bella.. Chissà cosa
si prova a perdere una madre.. Mamma.. io e te ci siamo incontrati da
così poco tempo.. se dovessi perderti cosa proverei..?
Probabilmente ne morirei.. Prima che tu comparissi davanti a miei occhi
credevo che non mi mancasse nulla. Sono sempre stato con
papà in giro per il mondo. Noi due da soli. E quando siamo
arrivati a casa Tendo è stato come essere avvolto da dolce
tepore, mi sono sentito per la prima volta sicuro e protetto. Non
voglio screditare mio padre, con lui ne ho passate mille e mille, ma
avere un tetto sotto cui stare è bello.. Essere circondato
da persone che consideri la tua famiglia lo è ancora di
più.. Ora che ci penso fino al giorno dell'anniversario
della morte della signora Tendo, non mi ero mai chiesto dove fosse la
loro mamma. Forse perchè non avendo alcun ricordo della mia,
mi sembrava normale considerare la famiglia come nucleo composto solo
da padre e da figlio/a.. Che strano.. Siamo quasi arrivati.. anzi siamo
praticamente davanti al tempio. Akane ha aumentato improvvisamente il
passo.. dev' essere alquanto agitata. L'occhio mi cade improvvisamente
su un banchetto di fiori poco distante da noi.
"Akane! Aspetta un secondo!!" Così dicendo faccio cadere il
borsone a terra vicino a lei in modo da costringerla ad aspettarmi per
fare la guardia ad esso, ed io corro al banchetto.
"Buon Giorno!!"
"Buon Giorno a te ragazzo!!! Dimmi quali vuoi.. oggi sono tutti molto
belli.. Abbiamo le rose, i gigli, le orchidee, gli stargate.. Dimmi,
dimmi!!!"
Guardo un pò qui e un pò la.. ma dove
saranno..ummmh.... Ah! Eccoli! Con la mano indico dei fiori in un
angolo un pò nascosti.
"Voglio quelli!!"
L'uomo mi guarda un pò perplesso... "Sei sicuro ragazzo...?
Ce ne sono così tanti più belli..."
Mi giro un attimo per controllare che Akane sia ancora dove l'ho
lasciata. Mi sta guardando come se non mi avesse mai visto prima..
probabilmente è colpita dal fatto che sia venuto in mente a
me e non a lei il fatto di comprare dei fiori per sua madre..
chissà..
"Ehi, Ragazzo!!! Ci sei ancora??" Richiamato dal fioraio mi rigiro
verso di lui sorridendogli.
"Allora vuoi ancora quelli o hai cambiato idea???"
"Voglio quelli.. Alla mia ragazza piacciono!!"
"Ok, figliolo hai vinto tu!! Ecco a te!!"
"Ecco a lei, e tenga il resto!!"
"Grazie ragazzo!!!"
Saluto l'uomo con la mano e mi avvio verso Akane. Ed ecco fatto. Lei mi
guarda imbarazzata mentre io le porgo il mazzo di fiori. Le accenno un
sorriso. Afferro il borsone e lo metto dietro la spalla.
"Allora, andiamo??!" Le dico vedendola ancora li imbambolata a fissare
quel mazzo di fiori.
"Aspetta..... Perchè dei garofani?"
"Come??"
"Si ecco... insomma.. con tutti i fiori belli che ci sono...
perchè proprio questi??"
"Ma come....? Non ti piacevano??? L'anno scorso hai portato questi
fiori a tua madre..."
"..."
".. E anche quando.. si ecco.. quando dovevo incontrare la mia.. tu..
mi hai dato un garofano da regalarle... hai detto che non era il fiore
per la festa della mamma.. ma che sarebbe andato bene lo stesso... e
dal tuo sguardo..."
"E dal mio sguardo...?"
"Bè ecco mi era parso avesse un significato importante per
te... ma se non è così dammeli che vado a
cambiarli." Così dicendo cerco di afferrarli ma lei si
ritrae velocemente stringendoli al petto. Rimango un pò
sorpreso. Evidentemente ci avevo azzeccato. Sono importanti per lei..
non so il perchè ma lo sono. Lo sguardo mi cade su uno di
quei fiori ormai quasi asfissiati dal possessivo abbraccio di quel
maschiaccio. Mi avvicino a lei dicendole che se continua a stringerli
così spezzerà tutti i ramoscelli.
"Infatti.. Guarda questo- gliene indico uno già praticamente
spezzato- poveretto che brutta fine!!! Lasciali respirare un
pò"
Scuote ansiosamente la testa. "Alla mamma piaceranno lo stesso." mi
dice asciugandosi una lacrima solitaria. Resto a guardarla per pochi
secondi. Tiene il capo chino.
"Alla Signora Tendo piaceranno lo stesso.. ma solo quando li
vedrà. Forza andiamo."
Tutto sembra come l'anno scorso.. Essendo ancora molto presto spira un
venticello fresco. Akane stessa ne rabbrividisce. Posa i garofani sulla
lapide dando il buon giorno alla madre. Snoda il golfino sulle sue
spalle e lo indossa, sorridendo per il calore che ora la circonda. Ora
è in piedi di fronte a quel monumento sacrale, senza
muoversi, senza parlare. Resta li immobile a guardarlo, e sulle sue
labbra riappare lo stesso sorriso malinconico. Quello sguardo che la
manda in trans quel poco che basta per farle ricordare tutto
ciò che riesce di sua madre. Dicono che col tempo si
dimenticano i visi.. Chissà se Akane ricorda quello di sua
madre.. Che sciocco avranno delle foto a casa. Come fare a
dimenticare..?! Chissà se ha pianto.. Chissà se
per me piangerebbe..
E' così silenzioso questo posto..
Akane... Akane...
Cosa ci fai lì?
Il garofano che volevo regalarti...
L'avevo comprato per te! Weee!!!
Sei caduta?
Mettiamolo qui in mostra.
Grazie, Akane.
Non sei arrabbiata?
Ne sono felice. Akane sei davvero gentile.
Mamma ti voglio tanto bene.
Mamma.. sono passati così tanti anni.. Ricordi quando volevo
regalarti quel garofano sgualcito...? Credo di si.. io lo ricordo come
se fosse ieri.. Ero appena uscita dall'asilo, quel giorno Kasumi non
poteva venire a prendermi perchè a scuola stavano provando
per la recita.. Io ero all'ultimo anno dell'asilo, mentre lei
frequentava già la terza elementare. Dovevano portare in
scena la storia di.. devo averlo scordato.. Ma ricordo perfettamente
l'entusiasmo di Kasumi. Aveva ottenuto la parte della protagonista. Tu
ne eri davvero contenta. Le dicevi sempre quanto le sarebbe donato
l'abito da principessa.. E così io mi avviai verso casa..
Ormai mi ritenevo una bambina responsabile capace di badare a se
stessa. Mentre correvo verso il dojo un vecchietto richiamò
a lui la mia attenzione. Aveva un piccolo tavolino sul quale erano
disposti tanti bei vasetti colorati colmi di fiori. L'aria li attorno
era satura di profumo. Mi misi a curiosare e a fare per ogni tipo di
fiore una raffica di domande. L'anziano signore divertito dalla mia
curiosità si mise a raccontarmi per ogni fiore una favola..
certo erano poche parole per ogni genere.. ma a sembrava parlasse
tantissimo.. Quando credetti di sapere ormai tutto di tutti, feci per
andarmene ma l'occhio mi cadde su uno strano fiore rosso.. Era tutto
solo in un vasetto di latta arrugginito.. doveva essere molto vecchio..
Mi fermai a guardarlo.. Mi sembrava così triste.. Il
vecchietto notando l'incupirsi del mio sguardo cominciò a
narrarmi anche della sua storia..
-Tanto tempo fa un giovane ragazzo, durante una passeggiata in un
bellissimo bosco vide una creatura bellissima. Ella emanava luce. Era
attorniata da alcune ninfee. Una di queste fortemente turbata disse in
malo modo al giovane di andarsene poichè hai comuni mortali
non era concesso vedere una Dea. Il ragazzo ormai completamente
affascinato ed incuriosito da quella bellissima visione non
riuscì a muovere un solo dito. Le ninfee si riunirono tutte
attorno alla Dea ed insieme scomparirono in un fascio di luce
accecante. Da quel giorno in poi il giovane tornò in quel
luogo incantato alla stessa ora, per giorni e giorni. Finalmente la Dea
riapparve dinnanzi ai suoi occhi, ma questa volta da sola. La Dea gli
disse che sarebbe stato più prudente incontrarsi di notte.
Così fecero. I due passarono mille notti d'amore insieme. Ma
un giorno la Dea non si presentò, il giovane
l'aspettò per giorni e giorni. Il suo cuore, ormai
innamorato di quella creatura così bella e splendida, si
ruppe in mille piccoli pezzi.. E ci fu spazio solo più per
le lacrime. Da quelle lacrime, segno indiscusso del vero amore naquero
dei fiori bellissimi di un rosso vivo.. Vennero chiamati Garofani..-
Non appena finì di raccontarla una lacrima cadde sul suo
viso rugoso. Io gli sorrisi e gli dissi che garofano non sarebbe
più stato solo. Tirai fuori dal mio zainetto uno Yen e
glielo porsi, il vecchietto lo guardò perplesso ma
accettò di buon grado.. Molto probabilmente quella storia se
l'era inventata sperando che io avessi avuto più soldi e
commossa com'ero da quel racconto glieli avrei offerti tutti. Ma
fortunatamente per me e sfortunatamente per lui quel pomeriggio avevo
solo quel misero Yen che mi permise di acquistare quel fiore.
Così sorridendo e ringraziando salutai e corsi il
più velocemente possibile verso casa. Volevo regalare alla
mamma quel fiore. Ero arrivata. Il dojo mi sembrava una vera e propria
reggia.. era così grande.. molte volte non capisco come ma
mi ci perdevo.. E anche quel giorno anziché arrivare in sala
da pranzo sono finita nel cortile dietro alla palestra e mentre correvo
per venire da te sono inciampata in un sassolino e sono caduta. Subito
ho sentito un bruciore al ginocchio. L'avevo ridotto proprio male.. era
tutto sbucciato e insanguinato. Ma non piansi per quello.. quando mi
accorsi che avevo rotto il gambo del garofano ho sentito una stretta al
cuore, pensai di aver ferito nuovamente quel giovane innamorato,
inoltre avevo paura che ti arrabbiasti per via della mia goffaggine..
Già mamma ancora di quella non me ne sono liberata.. Ricordo
bene tutte le volte che mi sgridavi perchè non stavo mai
attenta a nulla, rovesciavo i bicchieri e rompevo i piatti al solo
parlare.. Che imbranata.. Ma tu quella volta mi sorridesti e mi
ringraziasti.. quel fiore ti fece felice. Insieme lo mettemmo in un
vasetto con un pò d'acqua sul tavolo nella sala da pranzo, e
tutti quella sera rimasero affascinati dalla sua bellezza, me
compresa.. Poi qualche giorno dopo appasì e
morì.. Io piansi tanto e tu mi consolasti dicendo che per
rivederlo mi sarebbe bastato cercarlo nel mio cuore. Qualunque cosa
fosse successa nessuno avrebbe potuto cancellarlo dal mio cuore. Avevi
ragione ancora oggi lo vedo in quel vasetto con un fiocco rosso.. E
ancora adesso la tua immagine e il tuo amore sono vivi in me... Ti
voglio bene mamma...
...Ranma... Chissà perchè ha voluto che venissimo
qua io e lui da soli.. Mi rattrista che tu non lo abbia potuto
conoscere.. Lo vedo torturare con le mani il suo cappellino nero.. Mi
fa uno strano effetto vederlo vestito con quel colore cupo.. Lui
è sempre così acceso e vitale.. Sono sicura che
ti sarebbe piaciuto mamma..
Bè.. è arrivato il momento dei saluti.. So che
vengo poche volte qui a trovarti, ma negli ultimi anni la mia vita
è diventata davvero caotica e questo lo devo al ragazzo col
codino dietro di me. Non che mi dispiaccia.. anzi gliene sono grata..
A-allora ciao mamma..
Ti prometto che starò bene..
Non appena si è mossa ho sentito il cuore battere.. per
tutto il tempo che è stata lì immobile, con lo
sguardo perso a scrutare ogni minimo particolare di quella lapide, era
come io non avessi un cuore.. ero in una specie di trans.. ma
completamente diversa dalla sua.. o almeno credo. Chissà a
cosa avrà pensato di fronte a quella tomba... Forse a tutti
i ricordi che la riportano a sua madre. Un compleanno, una gita di
famiglia. O chissà, forse a niente..
Il campanile del tempio comincia a farsi sentire. Nell'aria rimbombano
otto rintocchi. Non pensavo fosse già così
tardi.. Sarà meglio sbrigarsi. Volgo lo sguardo verso
un'Akane ancora sorpresa per l'improvviso suono delle campane, e per il
volo di un piccolo stormo di passerotti che impauriti da esso hanno
preso il volo lasciando gli alberi in solitudine. C'è un
buon profumo nell'aria.. sembrerebbe..
"Ranma.."
"Uh..??"
"Allora... vuoi dirmi a che serve quella borsa?..."
Bè direi che parlare con la sua mamma le è
servito a calmarsi almeno un pò... eh, eh.. Ma adesso non
c'è tempo di spiegarle.. anzi è davvero tardi.
Bisogna muoversi!!!
"Senti Akane.. Se tu corri io te lo dico!"
"Che cosa???"
"Dai sbrigati!" Afferro la sua mano e comincio a correre trascinandola
dietro di me. Come potete benissimo immaginare non è stata
zizza un solo secondo, ha gridato tutto il tempo, dove andiamo,
perchè corri tanto, vai più piano, mi fai male
alla mano... Un vero tormento.. Tenerla per mano.. Lo so che
è stupido, forse anche infantile ma ogni volta che la tengo
per mano mi sento quasi al sicuro. Non so spiegarlo anche
perchè sono io il ragazzo. Spetta a me proteggere lei.. ma
ogni volta che siamo insieme noi due soli io mi sento finalmente
tranquillo.. certo finchè per un non nulla cominciamo ad
insultarci come due bambini dell'asilo infantile!! Ma se da una parte
considero questo nostro comportamento odioso, dall'altra penso che non
potrei farne a meno. Ma per fortuna ora non stiamo parlando, o per lo
meno io non le sto rispondendo. Ogni tanto è meglio
lasciarla sfogare così. Anche l'anno scorso di questi tempi
era agitata. Non è facile per nessuno perdere una persona
cara, tanto meno per un maschiaccio come lei. Una bella corsa e parole
gridate al vento non potranno che farle bene.
"Cavolo sono già le 08.14 dobbiamo fare più in
fretta!!!"
"Ma Ranma che diavolo stai dicendo.... Ti vuoi fermareeeeee!!!!!
Perchè dobbiamo sbrigarci????? ..... Mi vuoi
rispondere!!!!!!!!???????????"
Finalmente riesco a vedere la stazione non pensavo fosse
così vicina al cimitero.. Bè tanto di
guadagnato!! Al telefono Hiroshi m'ha detto che ci avrebbero aspettato
al binario 5.. Evidentemente è da quello che parte il nostro
treno. Eccoli!! Gasp.. il treno è già
lì!!!!
"RANMA!!!! SBRIGATEVI E' IN PARTENZA!!!"
Non c'è tempo per passare dal sottopassaggio.
"Akane tieniti stretta"
"Cos..?"
Senza lasciarle il tempo di capire la afferro alla buona e salto da un
binario all'altro. Bè la nostra corsa folle l'abbiamo chiusa
in bellezza. Il treno fischia. L'altoparlante avverte della partenza
del treno. Il controllore sventola la bandierina verde dal fondo del
treno per avvisare il macchinista che finalmente può
partire. E noi ora siamo comodamente seduti all'interno della nostra
cabina. Direzione terme.