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Autore: Cecily    06/10/2004    5 recensioni
Un "flusso di coscienza" nella mente di Anakin/Darth Vader, nella mia personale visione dell'ultima parte di episodio VI. Sono i pensieri di Anakin, poco prima che Luke venga condotto al cospetto dell'imperatore (so che non fila esattamente con la storia, ma portate pazienza...)
Ispirato dalle note della bellissima "The Reason" degli Hoobastank.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE REASON



Padmé....Padmé. Vent’anni, Padmé. Vent’anni. Come ho fatto? Cosa ho fatto? Chi sono io ora? Chi è l’uomo che ha affrontato suo figlio a Bespin? Chi è l’uomo che ha cercato di portarlo dalla sua parte, rischiando di ucciderlo? Non Anakin, Padmé. Non il tuo Anakin. L’uomo che amavi non si sarebbe reso responsabile di simili orrori.
Chi è l’uomo che l’ha prelevato da Endor e sta per consegnarlo all’Imperatore, condannandolo a una fine sicura? A una vita dominata dal buio e dalla rabbia, da paura e solitudine? A una vita che io ho cominciato vent’anni fa, a partire dal nostro ultimo, disastroso incontro.

I'm not a perfect person
There's many things I wish I didn't do
But I continue learning
I never meant to do those things to you
And so I have to say before I go
That I just want you to know


Vent’anni....

Quando ti ho colpito...non ho mai voluto farlo veramente. Non ha mai voluto urlare, dirti quelle cose...ma non avevo il controllo, era come se la mia lingua si rifiutasse di obbedire...quei fiumi di parole non sono mai usciti dal mio cuore, te lo giuro. Non ero cosciente di ciò che dicevo ....anzi, ne ero perfettamente cosciente, ma nonostante ciò ho continuato a dire e fare e colpire. Perchè ormai la situazione era perfettamente chiara. Non potevo agire come avrebbe fatto Anakin, perchè non era più Anakin a controllare le sue azioni. Era un’altro. Un automa, un mostro, una creatura dell’imperatore.

Ora tu non ci sei più. Forse è troppo tardi anche per un pentimento tanto sofferto quanto inutile. Oggi pomeriggio, o al più tardi domani, io sarò di nuovo al cospetto del mio signore, a prendere ordini dal mio signore, a imparare le vie del male dal mio signore, a servire il mio signore. Non c’è nulla che avresti potuto fare, per me, anche volendo.

Se tu che mi hai fatto innamorare.
Sei tu che mi hai lasciato abbandonare la mia strada sicura, il mio cammino già tracciato, il codice. Il codice che avrei dovuto seguire alla lettera. Che avrebbe dovuto essere la mia prima guida. Quel codice io l’ho infranto, mille e mille volte, in mille modi diversi, ma soprattutto per te.

Sei tu che mi hai sposato, che mi hai dato due figli.
Sei tu che mi hai parlato, ascoltato, consolato, compianto, accusato, umiliato-senza neanche accorgertene-, ferito, aspettato, amato.
E sei sempre tu che mi hai ripudiato, che ti sei allontanata da me inorridita, nel momento in cui ti sei resa conto di non conoscere più l’uomo che avevi davanti. Perché l’uomo che amavi, al quale avevi dato tutto e per il quale avresti fatto tutto, non era più lì.

Ma ora no
Ora ho trovato una ragione
Una valida ragione per cambiare quello che ero, quello che sono stato, quello che sono diventato da così tanto tempo ormai…
Una ragione per ricominciare di nuovo…
Per ricominciare da zero…
E la mia ragione sei tu.
Non puoi essere che tu.

I’ve found a reason for me
To change what I used to be
A reason to start over new
And the reason is you


Ora ho una ragione per recuperare
Quel lato di me che conoscevi
Quel lato di me che tutti credono morto
Una ragione per affrontare ciò che sarà nella mia ultima sera.

  
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