千羽鶴

「Ｔｈｏｕｓａｎｄ・Ｃｒａｎｅｓ」

 

 

 

“Chiunque riesca a piegare mille gru di carta

vedrà esaudito il più grande desiderio del proprio cuore.”

 

 

«Non la trovi una leggenda romantica?» Misty accennò un sorriso, caldo e affettuoso.

«Lo sai che non amo questo genere di storie» sembrava ridacchiare. Difatti, le situazioni sentimentali lo mettevano a disagio.

La giovane ragazza, dagli impetuosi capelli arancioni, si divertiva a sentirlo parlare di romanticismo. Era sdraiata sopra un letto, canuto, completamente immacolato, e piccolo, tanto che i piedi riuscivano a toccarne il fondo in plastica, fredda al tatto.

«E allora perché me l'hai raccontata?» continuò, stringendo con le mani i lembi della vestaglia sbiadita, grigia. Una leggerissima tinta purpurea le velò le guance, prima lattee, mentre chinava il capo «Allora, Ash?»

Al suo fianco, si ritrovò un tenero sorriso, quasi ingenuo. Non era imbarazzato, affatto.

«Se mi sarà concesso esprimere un desiderio dopo aver creato mille gru, allora potrò sperare in una tua guarigione!» il suo tono era entusiasta, quasi ci credesse davvero. E forse era così!

«Non ha paura che possa essere tutto inutile» pensò Misty, fissando il soffitto «Se è questo ciò che vuoi...» sorrise: avrebbe voluto avere la sua stessa determinazione.

Ash frugò attentamente nello zainetto verde. Vi estrasse un foglio di carta, uno di quelli per le fotocopiatrici, e cominciò a lavorarci. I suoi occhi parevano essere più concentrati che mai, mentre la luce opaca del sole gli irraggiava la nuca. Eppure doveva essere la sua prima volta, la prima per Misty, almeno. Quel fogliettino era divenuto irriconoscibile: una figura geometrica imperfetta, asimmetrica, con i lati mal piegati.

«Quantomeno somiglia ad una gru» ironizzò Ash, osservando la sua opera «Anche se non è bella a vedersi»

Misty scosse la testa, prendendo con delicatezza la figura di carta dal collo sgualcito.

«A me piace» confessò, rigirando la preziosità tra le dita.

«Scherzi?» Ash rubò la carta dalle mani della ragazza «Ma è imperfetta...»

«È l'unica gru al mondo fatta da te. È speciale!» sfoggiò un sorriso sincero: pensava davvero ciò che diceva.

«Ash...» continuò la ragazza «Questo desiderio nasce dal profondo del cuore? Posso fidarmi dei tuoi sentimenti?»

Il ragazzo non esitò. «Sì» fu l'unica risposta che le riuscì a dare.

Misty appoggiò delicatamente la testa sul cuscino, alzando gli occhi, come se volesse cercare il cielo. «Allora non ho di che preoccuparmi»

Ash si alzò dalla sedia sulla quale era adagiato e la scrutò negli occhi. «Sappi che sarò sempre con te, anche se ora me ne andrò»

La lealtà delle sue parole era tipica di quel corvino: Misty non poteva che fidarsi.

Il giovanotto si appressò verso la porta, ma fu trattenuto da una frase, quasi dolorosa. «Grazie per essere stato mio amico.» Ash chinò il capo, come se volesse nascondere il volto, e si allontanò, scomparendo completamente dalla vita di Misty.

La sua testa si immerse nel cuscino. Cercò di stringere le lenzuola con forza, ma le membra cominciavano a perdere vigore, come se l'anima avesse smarrito la sua identità.

Cadde una lacrima, precipitando dal suo volto sul guanciale. Sapeva che quella goccia sarebbe stata l'ultima versata dai suoi occhi.

 

 

 

 

 

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Angolo autrice

 

 

Confesso di averci messo un po' a scriverla; più del solito, quantomeno. All'inizio doveva essere una long, ma poi ho capito che sarebbe stata un'azione puramente masochista.

Come già accennato, Euphy, questa roba la dedico a te, anche se forse sarebbe stato più adatto un nonsoche di allegro, ma accontentati, sai che io scrivo per deprimere!

Potete interpretare il finale come più vi va a genio, ma penso fosse sottinteso che Misty non sarebbe rimasta con noi a lungo. Non ho specificato di che malattia soffrisse, a voi la fantasia *^* - sono pigra.

Spero che tutto ciò possa essere di gradimento e di non aver fatto la figura della depressa, proprio oggi che sono allegra!

 

Va beh, ci annusiamo dopo!

 

Saku