“Ti prego, non farlo” disse in un sussurro strozzato, aggrappandosi alle gonne che misi per farle piacere. Guardai i suoi occhi. Era stata lei a dirmi che erano lo specchio dell’anima? La sua era una supplica, le sue unghie mordevano. “Te lo meriti” ringhiai. “Ti prego, non farlo” ripetè, piangendo. Tolsi il dito dal grilletto. Non c’era molto altro da dire. Ti prego, non farlo. E non lo feci.