Entrai nella stanza. Lei era sdraiata sul letto, distesa sulla schiena con la testa piegata verso sinistra. Dormiva. Mi avvicinai a Lei, in silenzio. Mi sedetti piano sul bordo del letto, attento a non svegliarla. Misi la mano tra i suoi lunghi, soffici capelli rossi: da quanto tempo non provavo quella sensazione di pace? Quella serenità interiore che solo Lei poteva dare?
Rimasi lì, a contemplarla per parecchi minuti, seduto accanto a Lei. Le diedi un bacio sulla fronte e feci per alzarmi, quando mi sentii aferrare per la manica della camicia.
            “Non andare … Resta qui …”
Si era svegliata. La sua voce sembrava quasi un sussurro, segno che era  ancora debole: aveva bisogno di riposare. Però, senza pensarci due volte, mi sedetti nuovamente: dopotutto, come potevo dirle di no?
            “Non devi parlare, devi solo riposare.”
Ma, cme al solito, non mi diede retta.
            “L’unico modo che ho per riposare davvero è avere te al sicuro, accanto a me.”
            “Ti ricordo che è per colpa mia se …” ma non riuscii a finire la frase. Ella si accorse che stavo tremando. Così mi strinse forte la mano.
            “Non importa cosa è successo in passato. L’importante è che siamo di nuovo insieme: tu ed io”
Un sorriso illuminò il suo viso, ed anche il mio.
            “Vuoi che me ne vada o che resti qui?”
Lei non rispose. Semplicemente mi afferrò il colletto della camicia e mi tirò dolcemente nel letto, accanto a Lei. Poi si voltò sul fianco e si ritrovò avvolta nel mio abbraccio con la sua schiena sul mio petto. Mentre la tenevo stretta a me, le dissi:
            “Io ti proteggerò per sempre”
E lei rispose:
            “Si, lo so”.