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Autore: Silkye53    15/08/2013    0 recensioni
Ok, per questa storia mi è venuta l'ispirazione rispondendo ad alcune domande di Mai Shinomiya e di Nora (perdonami cara non mi ricordo il tuo nome su EFP) .
In breve questa fanfic approfondisce la conoscenza sul passato dei nostri eroi e ci rende partecipi delle loro vite.
Per essere così precisa nei dettagli delle varie storie ho partecipato ad un contest battendo diversi americani, tuttavia se notate errori e ne sapete più di me fatemeli notare.
Io spero vi piaccia è una fanfic a cui ho lavorato per anni.
Recensite in molti, ci tengo a conoscere i vostri pareri.
- Silkye53
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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jfd STAR POV:
Mi sento stanchissima, ho la testa pesante, le braccia molli e le gambe che sembrano due ancore.
Mi fa male tutto, sento gli occhi gonfi .
Mi guardo allo specchio, e noto le mie guance arrossate, le occhiaie grigie e i capelli appiccicosi e sudati.
La mia pelle è pallida e mi sento debole.
Mi rimetto a letto coprendomi per via del vento gelido che penetra fra le mie ossa.
Sento freddo ma ... Fuori c'è il sole.
La finestra non è neppure aperta.
Mi riaddormento senza nemeno rendermene conto.
I miei occhi si chiudono dolcemente, le ciglia mi solleticano le guance e una piccola gocciolina di sudore scende lungo la fronte.
Mi volto verso la finestra nel sonno , più che sonno dormiveglia.
Apro appena l'occhio destro e scorgo una sagoma , un'ombra ...Un'ombra di ragazzo sul mio muro.
- Hey, giù dal letto che fai lì ? -
Robin.
Grugnisco e mi copro il viso con il cuscino.
- Hey ... Tutto bene? -
Mi scopro appena e lascio che veda il mio viso.
- Credo di avere la febbre ... -
- Accidenti , poverina ... Succedono tutte a te -
Ride un po' mentre lo dice.
Che fa mi prende in giro?
Metto su un piccolo broncio e lo guardo speranzosa.
- Vado a prenderti un antibiotico, tu cerca di mangiare almeno qualche biscotto, tieni -
Dice porgendomi un carrellino con la colazione.
- Mi ... Mi hai portato la colazione a letto ? -
Chiedo.
Mi accorgo che sono senza voce.
Lui sorride ed annuisce.
- Sì, voglio che ti senta unica -
Sorrido e gli lancio un bacino senza toccare la sua pelle.
Non vorrei che si ammalasse.
Sarebbe terribile se fosse a causa mia!
Mi risdraio mentre mordicchio uno dei biscotti con scaglie di cioccolato che Robin mi ha portato.
Bevo anche un po'di succo d'arancia.
Mi siedo e aspetto.
All'improvviso la mia testa cade giù.
Non capisco perché non riesco a starmene dritta , ho le vertigini e mi sento come se avessi addosso un giubbotto di ferro e acciaio.
Mi stendo di nuovo e rimango immobile a fissare il soffitto lilla della mia camera.
La luce che penetra dalla finestra m'infastidisce appena e mi brucia sul viso.
La porta si apre e trovo Robin di fronte a me con un bicchiere in mano.
Dentro c'è del liquido biancastro che sembra acqua sporca.
Lo fisso con i miei occhi verdi, sbatto appena le ciglia e lo guardo in modo inquisitorio.
Lui sorride e sospira.
- Prendilo, non è mica veleno...Ti farà stare meglio vedrai -
Annuisco e lo prendo in mano.
Trattengo il respiro per via dell'odore nauseante del medicinale.
- Bevi - continua lui.
Prendo un respiro profondo e metto tutto in bocca.
Mi viene da sputare non appena sento quel gusto amarognolo lungo la gola.
Lui mi guarda e scuote il capo.
- Che non ti venga in mente di sputare la medicina, ingoia -
Mi costringo a mandare giù quella roba puzzolente e amara.
- Entro poco ti sentirai in forma quasi perfetta ... - mormora lui baciandomi la fronte.
Sorrido e abbasso lo sguardo.
- Vuoi che rimanga qui? - chiede
- Magari -
Odio la mia voce...Sembra uno squittio fastidioso.
- Non devi parlare se sei senza voce ... -
- Ma ... -
- Shhh ... Lo dico per te, ti guarisce prima il mal di gola se fai silenzio ... -
Mi avvicino piano a lui e gli poso la testa sulla spalla.





REGULAR POV:
Sentiva un *beep* rimbombare nella stanza.
L'emicrania che aveva accentuava ogni singolo rumore che sentiva.
Chiuse gli occhi e li strizzò forte come ad annullare quello squillo fastidioso.
Poi si rese conto che proveniva dalla macchina cardio al suo fianco.
Voltò appena la testa, la sentiva leggera .
Il suo cuore batteva a rilento forse era per quello che si sentiva debole e sfinito.
Notò Cyborg con una cartella in mano e uno stetoscopio, accanto a lui, Corvina , esaminava il torso nudo di X.
Il ragazzo arrossì appena.
- Devi togliere la maschera, dobbiamo sapere se portarla durante l'incendio ti ha provocato qualche ... -
- No - rispose lui debolmente
- Senti, lo facciamo per te quindi ... -
- No, per favore, se devo togliermi la maschera voglio farlo solo davanti a Stella -
Cyborg e Corvina si lanciarono un'occhiata perplessa.
Poi il mezzo-robot parlò.
- Lei ha la febbre -
- Aspetterò -
- Non puoi aspettare se fosse grave ... -
Corvina blocò l'amico con un rapido gesto della mano.
- Se non è stato male finora direi che aspettare almeno un altro giorno non lo ucciderà -
- D'accordo -
Detto questo i due lasciarono solo l'ex criminale.
X si riaddormentò come non fosse successo nulla.
Si sentiva troppo debole e stanco per rimanere sveglio e attento.



Dopo aver avvertito Stella dell'accaduto in Infermeria, Corvina andò a cercare BB.
Lo trovò in salotto che dormiva sotto la forma di micio.
- Awww ... Ma che tenero - mormorò .
Si stupì di averlo detto, non era da lei.
Arrossì e scosse il capo nervosa.
Sospirò.
- Ok , non mi ha sentita nessuno ... -
Si sistemò accanto al mutaforma e,silenziosamente, prese ad accarezzarlo dietro alle orecchie.
Non appena sentì BB fare le fusa sorrise.



Stella si voltò piano verso Robin.
Erano ormai stesi sul letto, Stella era appiccicata al corpo di Robin che,poverino, stava morendo dal caldo.
Non pensò di scostarsi comunque.
Nemmeno dopo tutte le innumerevoli richieste dell'aliena.
Robin sorrise.
- Che c'è ? -
Lei ghignò.
- Che vuoi? Un bacio? -
La ragazza si avvicinò ancora.
- Potresti attaccarmi la febbre -
Stella s'imbronciò.
- Ma come sei carina -
Il suo broncio si accentuò.
Il ragazzo sospirò e le baciò delicatamente le labbra.
- Contenta? -
Stella sorrise e annuì.
  
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