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Autore: hanaemi_    15/08/2013    1 recensioni
"Ovunque l'amore aleggiava, tanto che il freddo di febbraio veniva quasi sciolto dal calore dei baci che si scambiavano le coppie, preannunciando l'imminente primavera."
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Giovanna d'Arco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tel un minuscule printemps1
 

 

{Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: France x Jeanne
Pairing: Freanne
Parole: 674 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html)
Playing: "Tel un minuscule printemps"- Hetalia Beautiful World CD--> 
http://www.youtube.com/watch?v=QSIG7O4xAyk (ascolto consigliato durante la lettura della storia) }

 

❝ Cher journal,
je donne des roses aux gens qui j'aime.
Je ne peux pas attendre jusqu'à quand je vais rencontrer
la personne qui me donnera une rose en retour.❞2



 
Parigi, 14 febbraio.
 
Quella era una giornata speciale, per la Francia. Era San Valentino, il giorno degli innamorati! E quale città fremeva di più quel giorno, se non Parigi? Non per niente era denominata "La ville de l'amour"3, no? Ovunque l'amore aleggiava, tanto che il freddo di febbraio veniva quasi sciolto dal calore dei baci che si scambiavano le coppie, preannunciando l'imminente primavera. Le strade erano ricoperte di petali di fiori, il profumo di cioccolato si spargeva per le strade e gli uccellini cinguettavano allegri il loro canto di conquista, così come delle serenate stonate venivano improvvisate sotto i balconi delle ragazze.
 
 
 
Francis vagava per la città, quel giorno, col suo grande cesto di rose rosse. Cosa faceva? Regalava fiori alle giovani donne, era ovvio! Nessuno era con lui però, solo un mesto sorriso lo accompagnava nel suo cammino fino alla Torre. Perché quel mesto sorriso vi starete chiedendo, giusto? Perché Francis sentiva un terribile vuoto dentro di sé. Era il rappresentante del Paese dall'amore, ma non sapeva a chi donarlo. Assurdo, vero? Eppure era così.

Sospirò, passandosi una mano tra i morbidi capelli biondi, continuando a distibuire rose alle fanciulle che incontrava, sperando in cuor suo, come sempre, di incontrare finalmente colei che gliene avesse data una in cambio. Anche se, a dirla tutta, ormai ci aveva quasi perso le speranze. Chi mai si sarebbe innamorato di lui? Era indubbiamente affascinante, sì, ma chi avrebbe sopportato il peso della sua storia, le sue paranoie, i suoi capriccci? E soprattutto...come avrebbero potuto innamorarsi di lui, sapendo che Francis era immortale? Semplicemente non avrebbero potuto, ecco la risposta. 


Il francese però scacciò questi pensieri dalla testa, dicendo con fare giocondo:"Aujourd'hui, c'est la journée de l'amour!4Non pensiamo alle cose brutte, festeggiamo!"
 
 
 
E volteggiava per le stradine e i vicoli della città, finché arrivò sotto la Torre. Sorrise, ammirando la costruzione: uno dei suoi monumenti preferiti di tutta la Francia, decisamente. Ed era lì che si augurava di incontrare la persona giusta, come tutti gli anni. Passò tra le coppie che si scambiavano effusioni, lasciando rose in mezzo a loro, senza farsi notare, senza interromperli, accennando un leggero sorriso al vedere i loro occhi innamorati, che splendevano a guardare l'altro.
 
 
E poi, a un tratto, vide una figura minuta intenta a osservare l'opera, come isolata dal resto: nessuno era accanto a lei. Francis le si avvicinò, picchiettandole la spalla. 
 
 
"Mademoiselle, come mai tutta sola?"
 
La fanciulla si voltò a guardarlo, curiosa.
 
"Oh, beh, non ho un fidanzato, ecco perché."
 
Il francese sussultò: quel volto gli era familiare, molto familiare, anche troppo. Avrebbe riconosciuto quei corti capelli biondi e quei grandi occhi blu dappertutto. E quella voce, ferma ma bassa, pacata...
 
Sentì il cuore accelerare, mentre una piccola speranza si riaccendeva nel suo animo: allora, forse, c'era una possibilità anche per lui! Cercò di non dare a vedere questo suo sentimento, prendendo la rosa più bella che avesse nella cesta e offrendogliela.
 
"Mademoiselle, la prego di accettare questo mio piccolo dono."
 
La ragazza sorrise, prendendo il fiore tra le mani con un gran sorriso e annusandolo.
 
"Che buon profumo...Ma mi permetta di ringraziarla a dovere." Con una mano si tolse la margherita bianca che aveva tra i capelli e gliela porse.
 
"Non sarà una rosa, ma è pur sempre un fiore. Così siamo pari, un fiore per me e un fiore per lei."
 
Francis prese con una mano la margherita, accarezzandone delicatamente i petali, un dolce sorriso a increspargli le labbra. Se la appuntò sul petto, felice, per poi inchinarsi.
 
 
"È un regalo bellissimo, merci, Mademoiselle."
 
 
La ragazza si inchinò a sua volta, tenendo la lunga gonna per i lembi, sorridendo divertita.
 
 
Il francese si grattò la nuca, sorridendo imbarazzato mentre si guardava intorno.
 
"Allora, cosa ne dice se...?" iniziò, voltandosi nuovamente verso la fanciulla.
 
Al posto della giovane, però, non c'era nessuno, solo qualcosa per terra.
 
 
Francis si chinò a guardare meglio.
 
Un giglio.
E un biglietto con su scritto semplicemente "Merci."
 
 
Scrollò il capo, guardando verso il cielo.
 
"Grazie a te, Jeanne."

 
***
 
1 Tel un minuscule printemps: Come una piccola primavera
2 Cher journal, je donne des roses aux gens qui j'aime. Je ne peux pas attendre jusqu'à quand je vais rencontrer la personne qui me donnera une rose en retour: Caro diario, dono rose alle persone che amo. Non posso aspettare fino al momento in cui incontrerò la persona che mi darà una rosa in cambio.
3 La ville de l'amour: La città dell'amore
4 Aujourd'hui, c'est la journée de l'amour!: Oggi è la giornata dell'amore!
   
 
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