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Autore: eltanininfire    15/08/2013    1 recensioni
E se a Mystic Falls arrivassero cinque misteriosi quanto affascinanti ragazzi, amici degli Originari? E se due di loro fossero sorelle e si chiamassero Salvatore? Elena ha deciso di completare la Transizione per stare con Stefan. Cosa accadrà a Damon? Attenzione, Post terza stagione!
Dal capitolo 18:
POV NIKLAUS
[...]
Ci avrebbe messo del tempo, un bel po’ di tempo, ma lo avrebbe capito. Che amava Talia come lei amava lui, che loro erano quello che tutti cercano e sognano, che il loro petto quasi esplodeva quando si guardavano, si toccavano. Che senza l’altro non potevano più vivere. Che per loro poteva scomparire l’Universo intero tranne loro e non se ne sarebbero accorti.
ATTENZIONE! STORIA SOSPESA PERCHÈ IN REVISIONE. MI SCUSO CON I NUOVI E I VECCHI LETTORI.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Elena/Stefan
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are sisters forever'
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L'universo tranne noi

Capitolo 18

L’universo tranne noi

Ti ho incontrata ma… tu non mi hai visto

Eri in macchina… è stato un attimo

Ma il cuore si è… come fermato

O era fermo prima e… ha ripreso a battere

(“L’universo tranne noi”, inizio prima strofa- Max Pezzali, 883)

 

POV TALIA

-Ti prego, spiegami di nuovo cosa ci faccio qui- mi lamentai. Non mi sentivo a mio agio tra tutte quelle persone che sembravano spogliarmi con gli occhi. L’abito era strettissimo, avevo caldo e i tacchi mi facevano già male!

Rebekah, invece, sembrava rilassata, anche se potevo vedere benissimo che non lo era. Matt si era finalmente deciso ad invitarla al ballo in maschera, ambientato nell’Ottocento, e lei era superfelice.

La mia amica indossava un favoloso abito blu pavone, con la scollatura quadrata, a maniche corte e con delle balze sull’ampia gonna che la rendevano più simile ad un pallone aerostatico che ad una dama dell’epoca. In più aveva una maschera in raso dello stesso colore.

Io non potevo lamentarmi. Un abito senza maniche e la scollatura a cuore tutta piena di perline che scendevano fino ai fianchi stretti da una cinturina di perline. La gonna era più sgonfia di quella di Bekah, ma era comunque troppo… troppo per i miei gusti. La mia maschera era in seta, come il vestito del resto, ma aveva una specie di baldacchino in pizzo che scendeva sulle guance e sul naso.

E soprattutto era azzurro ghiaccio. “Così s’intona al colore degli occhi del tuo cavaliere” aveva detto lei. L’avrei strozzata, oh si, a fine serata si sarebbe trovata con il collo tirato come una gallina.

Già, perché il mio accompagnatore portava il nome di Damon Salvatore.

 

Era mercoledì sera ed ero appena tornata, stanca morta, dalla sessione pomeridiana di shopping con Rebekah. Sapeva come tapparmi la bocca quella schizzata, continuava a farmi domande su Damon, così io non le facevo domande su Matt. Era già tanto se non le ero saltata addosso tentando di strapparle tutti i suoi biondi e angelici capelli.

-Ehi, sembri distrutta- Damon, mio Salvatore!

-Perché lo sono, Bekah è difficile da gestire, ma si trasforma letteralmente in un’esaltata quando si usa quella parola che inizia con la S- dissi, iniziando a lamentarmi. Il ragazzo aveva la pazienza di un santo con me. Ci sedevamo tutti i giorni uno accanto all’altra sul divano, davanti al fuoco che scoppiettava, e mi ascoltava quando tornavo dalle torture psicofisiche con l’Originaria.

Mi sfogavo e quel giorno non faceva eccezione. Tuttavia c’era qualcosa di strano quella sera nel vampiro, sembrava che mi volesse dire o chiedere qualcosa e che avesse paura di sapere la risposta.

-Ehi, Damon, qualsiasi cosa tu abbia da dirmi, non sentirti obbligato, ok?- gli dissi per calmarlo un po’.

Lui mi venne vicino e mi abbracciò, gesto che ricambiai volentieri. Volevo stare con lui almeno cinque minuti consecutivi senza che qualcuno – Nik – ci interrompesse ogni santa volta.

Lo sentii baciarmi delicatamente la clavicola sinistra, per tutta la lunghezza, avanti ed indietro. Rabbrividii e chiusi gli occhi, esponendo di più il collo a quelle piccole attenzioni.

Mi sentivo sciogliere dalla dolcezza con cui mi sfiorava, toccava, baciava. Non potevo non essere attratta da lui.

-Vuoi venire al ballo con me?-

All’inizio pensai che fosse un’allucinazione dovuta a quello che mi stava facendo. Bisogna capirmi, non ero pienamente cosciente di quello che accadeva intorno a me.

Poi lo vidi alzare lo sguardo e puntare quegli occhioni da cucciolo nei miei. Piano piano li vidi riempirsi di una strana consapevolezza. Insomma, credevo che sarebbe stato il cavaliere di Elena insieme a Stefan, di nuovo.

-Lascia stare, era meglio se non te l’avessi chiesto. Probabilmente andrai con Klaus o Kol, non è vero?- Ecco, era tornato lo scontroso presuntuoso che avevo conosciuto.

-No, ehi, guardami- Gli presi il viso tra le mani e lo fissai, come lui aveva fatto con me. –Nik va con Ann. Credo che mia sorella abbia capito che né Simon né Lucas facevano per lei. Kol va con una tizia che ha conosciuto, pardon, soggiogato. E, certo che si-

Mi guardò confuso. Era adorabile.

Gli sorrisi con dolcezza. –Sì, vengo con te. Davvero credevi che avrei rifiutato?-

Lo sguardo divenne colpevole. Certo che era un libro aperto per me, a casaccio, ma aperto*.

Risi dei miei stessi pensieri. Damon, stavolta, mi guardò incuriosito.

-Non ti dico niente, vampiro- scherzai, dandogli un buffetto sul naso.

La porta si aprì all’improvviso e una fiumana di gente si riversò all’interno della pensione. Stefan ed Elena in primis, tenendosi per mano e con un sacco di buste. Poi Rebekah, seguita da Nik e Kol, costretti a farle da chaperon.

-Avete finito di pomiciare come due ragazzini?- berciò la diavolessa.

-Attenta, potrei distruggere in due secondi la messa in piega che hai fatto non meno di due ore fa- le risposi.

-Non lo faresti mai- mi assicurò.

-Davvero?- dissi, e sfregai pollice e indice uno contro l’altro, creando delle scintille azzurre. Bekah fece un passo indietro.

-Pfff, lasciala stare. Abbiamo interrotto il loro momento di intimità-

Ora ero pronta ad uccidere mia sorella. Ma Santa Katherine mi venne in aiuto.

-Vogliamo parlare dei tuoi momenti di intimità con Klaus, Annie?- Sì, decisamente l’avrei santificata.

-Ehi!- esclamò indignata. –Avete violato la mia privacy!-

-Benvenuta nel club- dissi.

Cassie sbadigliò. In quel momento mi ricordai che domani c’era scuola.

-Rebekah Mikaelson! Come ti sei permessa di trattenere fino a tardi una quindicenne? Sono le undici e mezza di sera!- la rimproverai.

Lei guardò il grande orologio appeso alla parete e sgranò gli occhi. –Ops!- esclamò, mettendosi una mano davanti alla bocca per nascondere un sorriso.

 

Sorrisi lievemente al ricordo. Damon era fragile, aveva bisogno di sicurezze, cosa che Elena non gli dava.

Rebekah emise uno squittio degno di un topolino preso in trappola. Mi girai e la vidi slanciarsi verso Matt, che la prese praticamente al volo. Il suo cavaliere aveva un grande sorriso sul viso e mi augurai che insieme fossero felici.

Il mio invece ancora non si vedeva. Al suo posto, Stefan mi venne vicino.

-Tranquilla, arriverà presto- disse.

-Si vede così tanto? Insomma, sembro davvero disperata perché non arriva nessuno?-

Sorrise. –Se ti può consolare, arrivo direttamente da casa, e Damon era agitato quanto te, se non di più-

-Damon agitato? In che mondo, scusa?-

-Non ne ho la più pallida idea. Oh, è arrivata Elena. Se mi vuoi scusare- mi fece un inchino e si diresse verso la ragazza, avvolta in un vestito rosa antico. Volevo vomitare, che colore del cavolo.

Tornai a fissare le coppie che volteggiavano nella sala addobbata a tema.

All’improvviso sentii delle mani cingermi i fianchi e tenermi stretta.

-Credeva davvero che non venissi, Miss Salvatore?-

La sua voce, calda e suadente, mi fece perdere un battito. Il mio cuore accelerò improvvisamente alla vista di lui in smoking e con una maschera blu e azzurra sul viso.

-Se devo dire la verità, speravo che veniste, cominciavo a sentirmi un po’ sola qui, Mr. Salvatore-

-Allora le prometto che non la lascerò più sola per tutta la durata del ballo, che ne dice?-

-La trovo una magnifica idea- risposi, ostentando un sorriso.

Mi prese sottobraccio e ci avviammo nella sala. Che il ballo vero e proprio cominci.

 

 

POV DAMON

 

Mi sentivo bene mentre la facevo volteggiare su se stessa. Aveva il sorriso sulle labbra e una luce serena negli occhi. Era tutto ciò che volevo.

La giravolta finì e Talia ritornò tra le mie braccia. Le cinsi di nuovo il bacino con le mani e lo avvicinai a me.

Mi gettò le braccia al collo. Il mio cuore si fermò. O era fermo e in quel momento aveva ripreso a battere? Non lo sapevo proprio, ma mi sembrava così giusto.

Ormai non sapevo più chi amavo e chi odiavo. Ero solo… non sapevo nemmeno come altro descrivermi se non confuso.

Cosa aveva Talia che Elena non aveva?

Beh, innanzitutto era più sicura di sé stessa, e soprattutto delle scelte che faceva.

La doppelganger aveva tenuto in pugno me e mio fratello per così tanto tempo che solo ora me ero accorto. Avevo bisogno di qualcuno che mi capisse veramente, e quel qualcuno era Talia, non Elena.

La seconda voleva solo cambiarmi in Stefan, ed era una cosa che non accettavo. La prima invece, sembrava banale, ma mi avvicinato per quello che ero, non per quello che lei voleva diventassi. Era questo ad avermi colpito. Nessun cambiamento, solo me stesso, con lei.

All’improvviso sentii degli stralci di una conversazione tra la Gilbert e mio fratello – ci stavo prendendo gusto a chiamarlo in questo modo.

-Dici che si metteranno insieme?-

-Credo che Damon non sia fatto per queste cose, sai, appuntamenti, fiori, cioccolatini. San Valentino poi!- disse Stefan, per poi scoppiare a ridere.

Stava ridendo di me! Anzi, di noi! Oh, gliela avrei fatta pagare, oh si!

Vidi Talia sorridere e piegai leggermente la testa di lato, curioso.

-Mah, secondo me sono una bella coppia, tu che ne pensi?- chiese lei.

-Penso che se mio fratello non smette di sorridere come uno scemo, potrei sul serio credere che si sia innamorato- rispose lui.

Io non sto sorridendo come uno scemo! Fratellino! Talia sogghignò, stava origliando pure lei!

-Odio i tacchi- sbuffò la BarbieVampira che si era appena seduta accanto alla castana, seguita a ruota da… Tyler? Quando era tornato l’ibrido?

-Tu che pensi della nuova coppia?-

-Che devo iniziare a shipparla su twitter- rispose la bionda.

 Ebbi la conferma che la mia dama stesse effettivamente sentendo anche lei la conversazione quando quasi scoppiò a ridere davanti a tutti.

Finalmente il ballo finì ed io potei andare a strozzare quello sciocco.

In realtà non andò proprio così, ma ci andò vicino.

-Twitter? Sul serio?- esordì Talia appena fu vicina a loro.

-Ti prego, non dire nulla. Sono appena tornato e Care mi ha già riempito di parole che non avevo mai sentito in vita mia- le rispose l’ex lupo.

-Hai visto??? Ty è tornato appena in tempo per il ballo, sono supermegaiperfelice!!!!!- starnazzò la gallina.

-Tyler Lockwood-

-Talia Salvatore-

-Me lo ricordo-

-Mi dispiace di averti scaraventato contro l’albero-

-Tranquilla, non è stato nulla-

-Bene- sussurrò. Sembrava in imbarazzo.

Poi sembrò andare in trance. Il viso si rilassò e gli occhi divennero vacui. Quasi cadde su se stessa, ma riuscii ad acchiapparla in tempo.

Annabeth ci raggiunse subito, seguita da Klaus.

Le rifilò uno schiaffo e Talia si riprese, sbattendo gli occhi. La guardò come se la vedesse per la prima volta e si voltò verso un balconcino. Aggrottò le sopracciglia.

-Eppure ero sicura…- sussurrò.

Ma che stava succedendo?

 

                        Però adesso che… è capitato

Non importa più se sia.. stata colpa tua o mia

(“L’universo tranne noi”, fine prima strofa-Max Pezzali, 883)

 

POV MISAO

Quella puttanella si stava divertendo, mentre io mi dovevo riprendere dallo scontro che le aveva lasciato quella cicatrice sul fianco. Ci avevo messo quattrocento anni a ritornare potente come prima, se non di più. Adesso potevo mettere fine a questa pagliacciata.

Mio fratello Shinichi era convinto che, una volta rotta la maledizione della stronzetta, quella si sarebbe unita a noi, trascinando con sé anche tutti gli altri. Il risultato sarebbe stato la nostra più completa vittoria sul genere umano.

Ma c’era la possibilità che questo non accadesse e che la nostra specie venisse distrutta completamente. Nell’eventualità, avevo deciso di non rischiare e di allontanarla da quel Damon. Mmmh, che bel bocconcino! Peccato fosse un vampiro, per cui non era soggiogabile al nostro volere.

Il primo passo era ferire proprio lui, poi sarebbe toccato a lei. Le narici fremettero di rabbia, mentre il pelo nero veniva accarezzato alla fresca brezza notturna di fine ottobre.

Mi trasformai direttamente nella forma umana del mio gemello, pericolosamente simile a me, e saltai sul balconcino comunicante la sala da ballo.

Aspettai che lei si girasse verso di me, poi saltai di nuovo giù e mi nascosi dietro un folto arbusto.

La vidi seguirmi fino al parapetto e sporgersi per tentare di individuarmi. Purtroppo il suo cavaliere le venne dietro. Non potevo attuare il mio piano con lui lì, cavolo!

Per fortuna il fratello lo chiamò e il vampiro fu costretto a rientrare, lasciandola finalmente sola.

In un balzo le fui accanto, spaventandola. Il cuore mancò deliziosamente un battito.

-Shinichi…- soffiò. Sorrisi e la baciai.

Per la sorpresa non si spostò. Aprii le labbra e con la lingua forzai le sue. La spinsi contro lo stipite della porta-finestra, in modo tale che il vampiro potesse vedere ciò che stava accadendo.

Aprii gli occhi per gustarmi la sua espressione assieme al sapore di Talia.

Era piacevolmente sorpreso, deluso e amareggiato. Ferito. Bene, il mio compito era terminato.

Mi staccai da lei e le diedi un veloce bacio. Saltai giù per l’ennesima volta e scomparii nella notte.

 

 

POV ANNABETH

Non capivo il perché di quel gesto. Talia aveva baciato Shinichi davanti a Damon, che li guardava impotente. Era giustamente ferito, anche se non lo dava a vedere. Avevano avuto una discussione anche abbastanza pesante, in cui erano volati pure insulti rivolti alle rispettive famiglie.

Dopo due giorni la situazione era peggiorata drasticamente. Stefan ed Elena si erano lasciati, per motivi futilissimi; Kol e Cassie avevano litigato ed ora ogni scusa era buona per ripetere; Damon e Talia non si parlavano neanche, si evitavano proprio; Caroline e Tyler avevano rotto pure loro, con la scusa che entrambi erano cambiati troppo nel tempo; Katherine si era trasferita nella casa sul lago di Elena, dicendo che aveva bisogno di stare un po’ da sola, ragion per cui Elijah se ne stava sempre chiuso in camera sua; Bonnie era partita per Ottawa alla ricerca dei suoi poteri perduti, lasciando a Mystic Falls un Jeremy abbastanza distrutto; Nik ed io eravamo quelli più normali di tutti. Certo, facevamo l’amore un po’ ovunque e ci baciavamo anche davanti agli altri, ma non stavamo male per colpa dell’altro. Anzi, erano gli altri a farci star male.

Talia e Stefan avevano litigato, in una discussione che aveva compreso pure me, Kate, Nik, Elijah, Kol e Bekah.

Quasi non dormivo la notte, dalle altre stanze arrivavano stralci di battibecchi delle altre ex-coppie della cittadina.

Una mattina in cui mi alzai senza aver chiuso occhio riuscii a trovarli – miracolo! – tutti nella stessa stanza. Ovviamente litigavano.

-BASTA!!- mi costrinsi a gridare. Calò il silenzio.

-Mi sembrate dei bambini. Ok, le questioni d’amore sono le più difficili, ma non vedo perché non dovete riuscire a trovare un accordo-

-Talia ha baciato Shinichi- disse Damon.

-È lui che ha baciato me!- si difese lei.

-Ma tu non ha fatto nulla per impedirlo, non cercavi neanche di spostarti!- ribattè il vampiro.

-Perché non potevo! Ero immobilizzata! E poi…- la voce le si spense, per la prima volta da due giorni.

-Poi cosa? Non dirmi che ti è pure piaciuto!- le urlò lui. Lei emise un gemito soffocato.

-Damon!- lo ripresi, guadagnandomi una sua occhiataccia.

-Non lo volevo- sussurrò Talia. -Posso capire come ti senti, per questo me ne torno a Miami. Addio-

Prese un borsone, che non avevo nemmeno visto, e si avviò verso il portone. -Tals!- gridai, e lei si girò.

-Ah, Ann. Buona fortuna con Nik- disse, per poi varcare la soglia del pensionato.

 

E saremo quel che tutti sognano

Quell’amore che i cantanti cantano

Tanto forte, potente, immenso che

Sembra esagerato e impossibile.

Con il petto che sembra esplodere

Che non serve altro più per vivere

Che non c’è parola per descrivere

Che non ti sceglie e che non si fa scegliere.

 

E saremo quel che tutti cercano

Quell’amore che i cantanti cantano

Tanto forte, potente, immenso che

Sembra esagerato e irrealizzabile.

E che il petto fa quasi esplodere

Senza il quale non si può più vivere

Che potrebbe scomparire l’Universo tranne noi.

(“L’universo tranne noi”, ultime due strofe-Max Pezzali, 883)

 

POV NIKLAUS

Ma che era successo alla nostra famiglia? Qui nessuno si parlava e si evitavano tutti. Mi sentivo demoralizzato, nemmeno Bekah mi rivolgeva la parola.

Talia se n’era andata, molto probabilmente per sempre. E ora con chi mi sarei confidato?

Agguantai Damon per un braccio e lo trascinai nella sua camera. Chiusi a chiave.

-Che c’è? La biondina non ti soddisfa?- mi schernì.

-Evita di parlare di lei, vampirello- ringhiai. -L’argomento è un altro. Talia-

Alzò gli occhi al cielo. -Non voglio parlare di quella…- il resto si confuse con un ringhio.

-Quello che è successo al ballo è stato indotto, non era reale- dissi.

-Non era reale?? Sentivo tutto, persino i piccoli gemiti che emettevano!- scoppiò, infuriato. –Non venire qui a dirmi che sono io che ho sbagliato, Klaus!-

-Mi sono sbagliato, volevo dire che lei non lo voleva. È stato Shinichi a costringerla-

-Te l’ha detto lei di dirmelo? Così poteva ricevere il mio perdono?-

Scossi la testa. –Sono meno coinvolto in questa lite, per questo riesco a pensare con più lucidità. Tals non farebbe mai una cosa del genere, soprattutto a chi tiene-

-Allora non ci tiene molto a me, no?-

Sembrava quasi svuotato dalla forza che lo caratterizzava prima. Era deluso, ferito, e lo potevo capire. Ma queste sensazioni potevano trarre in inganno chi amava così profondamente ed in maniera totalizzante come faceva Damon. Lui si dava completamente alla persona che amava, ma se questa gli faceva un piccolo sgarro, allora era finita. O tutto o niente, sembrava il suo motto.

-Lei ti vuole bene- ribattei. –Solo che non le hai lasciato molte possibilità di spiegarsi, no?-

-Stai dicendo che adesso è colpa mia?- ringhiò.

-Non ho detto questo, solo che se l’avessi ascoltata subito, o nell’immediato quanto meno, magari non ci saremmo trovati a dover fermare i kitsune senza la nostra ibrida più forte- replicai, mantenendo un tono sincero e accorato. Dovevo fargli capire il suo sbaglio, e magari spingerlo a rimediare. Sapevo benissimo che non era da me fare una cosa del genere, ma io e lui eravamo simili, perciò potevo benissimo ficcargli in quella zucca dura che non sempre allontanare le persone era la soluzione migliore.

Si sedette sul letto a gambe divaricate e con i gomiti appoggiati sulle cosce a sorreggere il mento. Una tempesta negli occhi azzurri.

-Fammi sapere poi cos’hai deciso, anche se dovessi metterci giorni-

E uscii dalla stanza. Ci avrebbe messo del tempo, un bel po’ di tempo, ma lo avrebbe capito. Che amava Talia come lei amava lui, che loro erano quello che tutti cercano e sognano, che il loro petto quasi esplodeva quando si guardavano e si toccavano. Che senza l’altro non potevano più vivere. Che poteva scomparire l’Universo intero tranne loro e non se ne sarebbero accorti.

 

 

Spazietto dell’autrice:

mi sento una dea! Ho aggiornato! Yuppie! Ok, dovevo rimettere insieme un bel po’ di pezzi, e non solo di questa storia. Vi basti sapere che ho in cantiere un’altra storia in questo fandom, due nel Cast di TVD, una nel fandom de “The Kane Chronicles” e una di Percy Jackson. Quindi ho usato questa pausa per stendere le scalette di ognuna di queste storie.

Passiamo al capitolo. Davvero lungo, lo ammetto (11 pagine piene piene! RECORD!), ma il prossimo sarà una sorpresa. Amo la canzone del titolo e che ho inserito qua e là oltre a dei veri e propri spezzoni del brano. Spero che il ballo vi sia piaciuto, e soprattutto i vestiti, che non ho potuto inserire ma solo descrivere. L’abito di Elena è rosa perché odio quel colore e odio lei. I colori che non ho detto sono: Care è verde chiaro, Bonnie è albicocca chiaro, Ann è vermiglione, Cassie è verde turchese. April non c’è, odio quella balenottera.

La frase con * è stata detta dal comandante Gasparini a Max Conti nella serie tv a miniepisodi "Piloti" che adoro e mi fa ridere sempre. E che ovviamente consiglio!

Poi… il BACIO! Ihihihihi, scommetto che nessuno se l’aspettava, eh? Misao è la sorella e la fidanzata del fratello Shinichi (lo so, fa un po’ senso la cosa, ma ho voluto rispettare la volontà della Smith) e quattrocento anni fa è stata la famosa avversaria di Talia, che le ha lasciato quella famosa cicatrice. Ann e Tals pensavano che fosse morta, e invece no! Però non sanno che è lei e non lui. Semplicemente non conoscono il loro potere di diventare qualsiasi persona loro vogliano. Quindi Talia non sa di aver baciato una tizia. E il quasi svenimento della ragazza prima del bacio, a cosa è dovuto?

Un’altra speranza è che il litigio sia venuto bene, ho fatto reagire i due come avrei reagito io al posto loro. È un bel po’ OOC, me ne rendo conto, ma Damon mi sembra anche un po’ cattivello, non trovate? Poi il colpo di scena, Klaus che fa da coscienza a Damon, ma non sapevo più a chi dare questo ruolo, con tutti che odiano e litigano con tutti…

Vabbò, le note stanno diventando lunghe come il capitolo. Spero (di nuovo!) che vi sia piaciuto, e scappo a scrivere il prossimo, sicuramente ambientato nella città dell’amore…

Bacioni

Fire

   
 
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