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Autore: VforMe    15/08/2013    1 recensioni
e se Kurt giunto allo stremo avesse tentato il suicidio,e se il suo nuovo psicologo scolastico fosse il giovane professor Anderson?
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cosa significa?

Spiegatemelo.

Essere buoni,fare la cosa giusta,a giudizio di chi?

Il bene,il male sono solo parole.

Concetti di moralità che la gente ci inculca fin dall'infanzia,per manovrarci come vogliono.

Quando i miei amici dell'adolescenza mi abbandonarono perché dissi loro che ero gay ,mi etichettai come cattivo,quello sbagliato,l'errore della razza umana,io ero il torto.

Crescendo e frequentando l'università,capii che non tutti mi abbandonavano perché amavo qualcuno,mi fecero vedere che in me c'era solo il bene,mi permisero di rientrare nuovamente nella fazione del giusto.

Mi rispettavo di nuovo,sorridevo di nuovo,amavo la vita e non sopportavo più il male che la circondava,l'ingiustizia che mi aveva oppresso.

 

Il lunedì mattina arrivai a scuola con tutti i miei giudizi di moralità,con le idee che mi avevano forgiato e protetto,entrai nella sala prove del glee club con i nuovi spartiti e mi preparai per una magnifica giornata.

I ragazzi sembravano più eccitati di me per le regionali,saltellavano qualche coreografia per la stanza,provavano i loro ritmi vocali e non ero mai stato più sicuro di una nostra imminente vittoria.

Kurt non si fece vedere per tutta la giornata delle prove,e neanche alle seguenti sedute della settimana,iniziai a preoccuparmi seriamente.

Tra gli esami dell'università e le regionali ,lo assalivo di telefonate e di messaggi,disperato decisi infine di appostarmi fuori da casa sua.

Dopotutto ero il suo psicologo no?

E le sedute erano obbligatorie..

E se avesse avuto una ricaduta?

A casa trovavo sempre il signor Hummel ,che mi congedava con qualche borbottio come "Kurt sta studiando e sta bene."

Ormai non avevo più potere come psicologo,dopo parecchi mesi Kurt aveva ormai dimostrato di aver superato il suo istinto suicida.

Non potevo più obbligarlo alle sedute,ma avrei trovato un modo.

Le sue preoccupazioni maggiori erano la perdita del padre.

Ma lo aveva riavuto.

Quindi quale era il problema?

Gabriel?

Me ne sarei occupato.

Ero io?

Non voleva più vedermi.

No.

Soffriva anche di bullismo,gli avevano sicuramente fatto qualcosa.

Mi sentivo cosi impotente.

 

Solo un sabato mattina lo vidi finalmente presentarsi alle prove generali,aveva i capelli umidicci che gli cadevano sul volto,il viso pallido,le labbre gonfie,gli occhi rossi e il cuore mi fece male.

Cantò meravigliosamente,e riuscì a riprodurre ogni passo delle coreografie come se non si fosse perso neanche una lezione,era perfetto come sempre.

Cercai di prenderlo da parte alla fine delle prove,ma riuscì a svincolarsi aggrappandosi al braccio di Mercedes, uscendo fuori con il suo gruppo di amici pronti per la vittoria del sabato successivo.

Lo aspettai alla seduta,ma non si presentò ancora.

Allora decisi di andare alla sua ricerca per tutta la scuola prima che scappasse al suon della campanella.

 

"Hai sentito frocetto? Grant ti ha fatto una domanda,ti piace l'acqua in bocca si o no?"

 

"v…v…vai a farti fottere"

 

Mi si gelò il sangue al suono della sua voce,sentii un tonfo assordante e rumore di acqua,mi affrettai a raggiungere il bagno col cuore che mi saliva in gola e una rabbia omicidia che stringevo tra i pugni.

Erano in tre,due ragazzi magrolini che gli tenevano la testa giù nel water ed uno più massiccio che osservava la scena sorridendo mentre il corpo di Kurt si divincolava come un pesce fuor d'acqua.

Mi avventai su quello più grosso e più alto di me,lo sbattei faccia al muro e per mia fortuna quelli più magrolini spaventati di essere colti sul misfatto, smisero di torturare Kurt che riaffiorò dal water tossendo acqua sul pavimento.

 

"COSA CAZZO CREDEVATE DI FARE E'?" 

 

senza rendermene conto iniziai a sbattere quello massiccio sul muro,la presa sul suo colletto era troppo forte e i suoi occhi enormi ed impauriti.

Sentii gli altri due ragazzi scappare a gambe levate,ma ricordavo i loro volti,li avevo impressi nel cervello,strinsi ancora più forte la mia mano sul colletto dell'altro.

 

"n…no…non è come crede"

 

Non è come credo? Cosa doveva essere allora?

 Davanti a me c'era l'incarnazione di tutto quello che odiavo,quelli che mi avevano tirato i sassi chiamandomi frocio,che mi avevano rotto una gamba,spaccato l'auto,scritto sul viso,insultato i miei genitori,strappato le mie ammissioni universitarie,sputato adosso,e picchiato il ragazzo che amavo.

 

il ragazzo che amavo.

 

Mi voltai verso Kurt,era ancora disteso sul pavimento,delle goccioline d'acqua gli scendevano lungo tutto il viso, sembrava quasi che piangesse ma mi guardava fisso  e ammutolito come sotto shock.

 

"Stai bene?"

 

"s..si" sputacchiò.

 

Mi voltai verso il ragazzino che stavo soffocando e lo lasciai andare,dovevo calmarmi,perché avevo una terribile voglia di ucciderlo ma restavo io l'adulto,e dovevo avere giustizia nel modo più adatto o non ci sarebbe stata differenza tra me e lui,tra me e il male.

 

"Tu vieni con me dal preside,ti conviene chiamare i tuoi amichetti,perché sarete tutti espulsi"

 

Aprì la bocca per ribattere e lo fulminai con lo sguardo.

 

"Non ti conviene proferire neanche una parola,perché sennò costringerò il ragazzino li per terra a sporgere anche denuncia,e non credo tu voglia rischiare tanto"

 

I tre ragazzi iniziarono a piangere davanti al preside,e Kurt rimase silenzioso e bagnato senza ammettere nessuna di quelle torture che gli avevano inflitto.

Dovetti strappargliele dalla bocca.

 

"Di Hummel,questi ragazzi ti hanno picchiato"

 

mi guardò chiedendomi di smetterla con gli occhi,doveva dirlo,lo volevo al sicuro,lo amavo troppo.

 

"Si"

 

"Per quanto tempo?" il preside questa volta s'indirizzo direttamente a Kurt.

 

"Per tutti i 5 anni di liceo"

 

Strinsi i pugni fino a sentirmi le unghie trapassare la carne,volevo abbracciarlo,asciugarlo e portarmelo a casa.

Finn entrò di corsa nella stanza del preside,e senza fare troppi convenevoli s'avvicinò a Kurt porgendogli un asciugamano e guardò in cagnesco i tre ragazzi piagnucolanti.

Sussurrò un "vi ammazzo tutti",e mi sarebbe piaciuto ribattere con un "ti aiuto volentieri".

 

"Signor Hummel,mi dica è questo uno dei motivi che l'ha spinta…a…bhè a quello che ha fatto quattro mesi fà?"

 

Kurt guardò il preside e poi me con gli occhi lucidi e sgranati,non se la sentiva di rispondere.

Mi avvicinai a lui e gli posai una mano sulla spalla per sostenerlo.

Il suo corpo tremava dalla paura,volevo fulminare il preside per avergli fatto una domanda simile.

 

"io…"

 

Strinsi forte la sua spalla.

Puoi farcela amore,dillo,e sarà finita per sempre.

Ti sentirai così libero,in pace,al sicuro.

Se lo ammetti quei pensieri tristi saranno cancellati da questo attimo di giustizia.

Ti stanno finalmente ascoltando,e devi urlarlo e gettarlo via questo dolore.

Kurt ti prego,ribellati,vinci per la tua vita.

Kurt.

 

"loro…"

 

Kurt con un braccio tremante indicò i ragazzi.

 

"Mi hanno picchiato,tagliato i capelli,chiamato frocio,checca,mostro,degenerato,affogato nel cesso,bruciato i miei compiti.

Mi chiamavano a casa solo per ricordarmi che dovevo morire,che non meritavo di vivere,mi hanno..han-"

 

perse per un attimo la voce,e prese un respiro profondo tirando indietro i capelli bagnati.

 

"Hanno detto che mio padre sarebbe morto perché Dio voleva punirmi,hanno pagato una prostituta per umiliarmi,io…ci sono…così tante…troppe cose…e lei mi chiede se ho tentato il suicidio per loro?

Si,per colpa loro non ho più avuto la forza di aspettare che mio padre si svegliasse!"

 

Kurt inizò a piangere furiosamente e la sua voce si alzò sempre di più rimbombando nella stanza.

 

"Avevo il terrore che la mia vita sarebbe stata soltanto una eterna agonia,non ce la facevo più…perché dovevo sopportare tutto questo? PERCHE'? COSA HO FATTO DI MALE? IO AMO SOLTANTO CIO' CHE VOI NON RIUSCIRESTE MAI AD AMARE! IO AMO GLI ALTRI ESSERI UMANI,E SE SONO UOMINI A VOI CHE DIFFERENZA' FA'? IN COSA VI FACCIO SCHIFO? E' PERCHE' NON MI PIACE TORTURARE LA GENTE E FARLA SOFFRIRE?SONO TROPPO DEBOLE PER VOI?"

 

I singhiozzi coprirono la sua voce,Finn si avvicinò alla sua spalla libera e girandolo verso di lui lo abbracciò forte come avrei voluto farlo io.

Non era debole,era il ragazzo più coraggioso che avessi mai visto.

Ed aveva abbattuto la sua paura,anche se era pieno di ferite.

Ma lo avrei aiutato.

 

Il preside li espulse,quella di Kurt era solo la conferma di un dubbio che non riusciva a confermare,aspettai il povero ragazzo fradicio fuori dal bagno in attesa che finisse di asciugarsi.

Finn mi tenne compagnia,quando gli rivolsi lo sguardo mi sorrise e mi mise una mano sulla spalla.

 

"Sò di voi due"

 

Sgranai gli occhi.

 

"Di che parli?"

 

"Vi ho visto baciarvi,alla festa in maschera"

 

Era finita.

 

"Credo che tu sia la sua fortuna più grande"

 

Girò su stesso e si allontanò senza attendere risposta.

Quando Kurt usci aveva occhi solo per il pavimento,aveva pianto e sapeva di borotalco.

Lo portai alla mia macchina,e iniziai a guidare verso il posto più felice che conoscevo,quando lo feci scendere eravamo al mare.









______________

Bhe il prossimo sarà l'ultimo capitolo,quindi prendiamo un bel reeespiro!
Speriamo vi piaccia.
*-*

  
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