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Autore: Always Sil    16/08/2013    5 recensioni
–Katniss cara– dice lei accarezzandomi un braccio e con un sorriso di chi la sa lunga stampato sul viso – mi ricordo di come ci si sente ad essere giovani ed innamorati, voler esprimere il proprio amore attraverso l’intimità è normale e so che nessuno può impedirlo, ma solo, cercate di essere …. Più discreti. – dice, sempre con la mano sul mio braccio
[ambientata durante Catching Fire.]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just in case. 


Katniss POV

Questo dannato treno viaggia così veloce che non riesco a distinguere il paesaggio all’esterno.  Fuori ci saranno degli alberi? Delle colline?
La mia mente si sposta dal paesaggio esterno alla colazione in corso nel vagone ristorante.
Mai avrei pensato , in tutta la mia vita,  di poter rifiutare del cibo così volentieri, ma ora non riesco proprio a trovare l’appetito e la voglia per mandare giù qualche boccone. Cinna, Portia e i nostri preparatori sono già al lavoro. Saranno in qualche camera adibita a salone estetico.
Effie continua a parlare ininterrottamente del nostro programma per la giornata, dicendoci dove dovremmo essere al minuto preciso. È una torturatrice nata, questa donna.
Sinceramente non mi interessa di come mi vestirò, con chi parlerò oppure esattamente quanto deve durare la visita.
La mia concentrazione è rivolta a Peeta, che sorride e annuisce ogni tre secondi ad Effie, facendole credere di essere interessato alla conversazione. Lo conosco molto bene e posso affermare che in realtà sta pensando a tutt’altro, di sicuro non è alle prese con i sensi di colpa. No, questi spettano a me.
Sono combattuta per aver baciato Peeta solo per le telecamere, inoltre sono ancora più combattuta perché sono egoista. Insomma, non mi faccio problemi a sfruttare le sue braccia confortanti durante la notte dopo un tremendo incubo. Però, c’è qualcosa dentro di me che mi dice che non tutto lo faccio per le telecamere.
Ormai la soglia che divideva la finzione dalla realtà è completamente sparita. Così, ora mi ritrovo in questo stato confusionale, che posso definire perenne.
I miei pensieri vengono interrotti quando sento la mano di Peeta stringere delicatamente la mia, una brava stretta – Katniss – mi chiama sottovoce il ragazzo del pane. Mi rendo conto che tutti al tavolo mi stanno fissando in attesa di una mia risposta a non so quale domanda.
Effie mi guarda con un cipiglio severo e le mani strette ai fianchi.
– si, scusatemi–  dico –mi dispiace Effie, cosa hai detto? –
Effie alza gli occhi al cielo, deve essere molto scocciata per fare una cosa così maleducata ( secondo i suoi standard di educazione) –ho detto che il tuo staff di preparatori ti sta aspettando. Ti devono sistemare– Ah –certo, vado subito– rispondo in fretta.
La mano di Peeta lascia la mia, non mi ero neanche accorta che la stesse ancora stringendo, e mi alzo dal mio posto a tavola, insieme ad Effie, non prima di vederla scambiarsi uno sguardo con Haymitch.
La nostra, anzi mia direi, accompagnatrice mi mette le mani sulla spalle e mi guida verso la mia stanza –Effie non c’è bisogno che mi indichi la strada, so dov’è– le dico, cercando di essere il più gentile possibile –in realtà Katniss, volevo parlarti da sola per un minuto–
So già cosa mi vuole dire “devi stare attenta a cosa dico” “sii più gentile” così incrocio le braccia al petto in attesa della ramanzina, che però, con mia sorpresa, non arriva.
Effie vacilla su quei vertiginosi tacchi – quindici o forse venti centimetri, non ne ho idea- e si siede sul letto, indicandomi con la mano guantata il posto accanto a lei.
Mi siedo e lei inizia subito a parlare – Devo parlarti di una cosa Katniss, da donna a donna, capisci? In teoria questo discorso non dovrei fartelo io, però visto che.. – lascia la frase in sospeso, e , posso affermare con certezza, che sotto tutto quello strato di trucco, lei sia arrossita.
Il mio stomaco si stringe in una morsa, oh Dio, non penserà sul serio che....
– Tu e Peeta siete intimi–
Merda. Lo pensa sul serio.
– Ora, so che tu e lui siete molto innamorati, e ne sono felice, ma dormire nello stesso letto per una coppia così giovane è…. Eccessivo – medita sull’ultima parola, mentre io sono ancora sotto shock.
– tu capisci, naturalmente, lo scandalo che verrebbe fuori se qualcuno scoprisse che tu e lui passate le notti insieme vero? Voi non siete ancora del tutto adulti! Pensa anche alla tua famiglia, so cosa pensa tua madre del tuo rapporto con Peeta, e sono sicura che lei sarebbe d’accordo con me. – –Effie! – esclamo, nel tentativo di fermarla – io, insomma, non è … non è come sembra.. io e Peeta.. oddio no! Noi non.. si be… non siamo mai stati…. Intimi! – dico, sperando di risultare convincente, però il fatto che sia tutta rossa peggio di una barbabietola e balbetti fra credere l’esatto contrario, ma riesco comunque a lanciarle uno sguardo di sfida.
–Katniss cara– dice lei accarezzandomi un braccio e con un sorriso di chi la sa lunga stampato sul viso – mi ricordo di come ci si sente ad essere giovani ed innamorati, voler esprimere il proprio amore attraverso l’intimità è normale e so che nessuno può impedirlo, ma solo, cercate di essere …. Più discreti. – dice, sempre con la mano sul mio braccio
Annuisco freneticamente, sapendo che dirle la verità su di Peeta e me-che dormiamo nello stesso letto perché siamo entrambi tormentati da incubi terribili ogni notte – non mi porterà da nessuna parte. Il mio tentativo di spiegarle il tutto renderebbe ancora più mortificante questa storia, quindi annuisco in fretta e la assicuro –Discreti ... va bene, saremo più discreti–
Effie annuisce soddisfatta, i riccioli verde acqua della parrucca rimbalzano da una parte all’altra.
Poi si guarda intorno, come se avesse paura che qualcuno ci spiasse, per poi frugare  nella sua borsetta azzurro cielo che porta sempre con se.
Tira fuori un flaconcino trasparente contenente delle piccole pillole rosa confetto
–che cosa sono? – le chiedo, temendo la risposta, che non tarda ad arrivare – queste sono pillole anticoncezionali. Ne devi solo prendere una al mese e così sei sicura di non rimanere incinta–
Ancora una volta mi ritrovo senza parole. Effie apre il flaconcino e mi mette sul palmo della mano una pillola, poi si alza e riempie un bicchiere d’acqua. –ecco, prendila così sei sicura, poi a Capitol City faremo in modo di aver una prescrizione e anche che ti riforniscano una volta all'anno…– la sua voce si affievolisce, mi guarda con affetto ora, interpretando il mio silenzio come un moto di gratitudine – Certo, nel caso voi voleste dei figli basta non prendere la pillola per due mesi di seguito e il suo effetto si annulla, ma non vuoi dei figli ora, vero Katniss? – mi domanda.
Figli? Ora? Io non farò mai dei figli. Mai.
Sto per aprire bocca per dirglielo, quando ancora una volta mi interrompe – prima ci si deve sposare, e questo non accadrà molto presto.
Fidati di me, meglio essere sicuri adesso e occuparsi della roba da adulti quando sarà il momento–  vorrei dirle che si sta sbagliando completamente sul mio conto, che non mi sposerò mai, non farò mai dei figli per poi vederli andare al macello in quei giochi che alla sua gente piacciono molto, ma annuisco soltanto quando vedo un sorriso timido sul suo volto.
Effie mi accarezza un ultima volta il braccio, poi si dirige verso la volta, prima però si volta verso di me ed esclama –forza siamo in  ritardo per questa grande, grande, grande giornata!– prima di richiudersi la porta alle spalle. Nonostante tutto non posso non ridere.
Un minuto prima è seria e quello dopo diventa la solita, irritante, Effie.
Fisso la pillola sul mio palmo.
Dovrei andare in bagno e gettarla giù per lo scarico, non ne avrò mai bisogno, in ogni caso.
Le cose con Peeta sono già complicate così come sono, senza che ci aggiunga l’argomento “intimità”. Inoltre io non sarei pronta in ogni caso per l’intimità, e allora, perché mi ostino a tenerla in mano questa pillola? I miei pensieri vanno alla deriva.
penso a tutte quelle notti che abbiamo condiviso, alle sue braccia che mi avvolgono per proteggermi da cose che, alla fine, sono solo nella mia testa, ai baci che mi lascia sulle spalle o sul collo alla mattina, quando pensa che io sono ancora addormentata.
Forse un giorno.. forse potremmo davvero..
Il tempo di un battito di ciglia, quello necessario per perdere il mio coraggio, prendo la pillola e la ingoio aiutata dall’acqua.
Non si sa mai. 

Peeta POV.

Sto seriamente iniziando a preoccuparmi per Katniss. E’ tutta la settimana che mangia poco, un uccellino mangia di più, ne sono sicuro, e sta iniziando ad assomigliare alla bambina affamata che si è rifugiata sotto il melo tanti anni fa. Neanche il migliore dei truccatori riuscirebbe a nascondere le guance scavate, le occhiaie così accentuate e gli occhi spenti, almeno non riuscirebbe a nasconderle a me, visto che conosco il suo viso così bene.
Questo viaggio sta distruggendo entrambi. Vorrei solo poter staccare la spina e dimenticare tutto. Vorrei non sentire più Effie e la sua mania per le buone maniere, gli inservienti di Capitol City che non fanno altro che girare su questo maledetto treno. Poter scendere e scappare con Katniss, non importa dove.
Una parte della mia mente, direi minuscola, sente Effie che inizia a parlare del nostro programma di oggi, Katniss sta guardando con aria assente fuori dalla finestra , non sentendo chiaramente una sola parola. Mi tocca ascoltare per tutte e due.
–… dopodiché avete circa 15 minuti per cambiarvi d’abito prima della cena che si svolgerà a casa del sindaco. Non dimenticate che il sindaco ha una moglie, la signora Smith, e due figli Ben e William. Dovete ricordavi i nomi, non vorrete mica fare brutta figura, no? – domanda retorica che comunque aspetta una risposta, annuisco nella sua direzione – saremo lì tra circa un’ora e mezza, quindi, Katniss devi andare a preparati. Ho visto il vestito ed è splendido, e Portia mi ha spiegato come ti truccheranno, sarà un lavoro lungo, specialmente per quelle borse sotto gli occhi, Katniss…. Katniss? – Katniss sta ancora fissando il vuoto, completamente ignara di tutto quello che Effie le  ha appena detto. Le prendo una mano sotto il tavolo e gliela stringo, sussurrandole il suo nome all’orecchio come faccio sempre di notte quando piange nel sonno.
Sembra che mi senta perché si risveglia dalle sue fantasie e si guarda intorno in attesa, poi si scusa con Effie e si alza per andare in camera a prepararsi, seguita dalla nostra accompagnatrice.
Ben presto nel vagone ristorante rimaniamo solo io ed Haymitch, ancora sobrio.
Mi alzo dal mio posto non sapendo cosa fare, e stare qui con Haymitch non mi sembra una cosa fantastica.
–Aspetta– la voce del mio mentore mi blocca –Si? – gli domando curioso.
Lui indica con un dito la bottiglia di cristallo con del whisky dentro e si rivolge ame –ne vuoi un goccio? Fidati, ne avrai bisogno– che cosa sta dicendo? –sono le 9 del mattino, Haymitch, e poi non bevo. – lui per risposta alza le spalle e se ne versa un bicchiere nel caffè, per correggerlo.
–Bene, ma poi non dire che non ti avevo avvertito. Ora siediti– mi ordina.
Okay, mi sta innervosendo, ma obbedisco e mi siedo, aspettando che lui inizi a parlare, ma non lo fa. Invece si infila una mano in tasca, per poi posare il suo contenuto davanti al mio piatto.
Quando mi rendo conto di cosa sia, arrossisco come un marmocchio –sai cos’è ragazzo? – domanda lui.
Certo che so cos’è, ogni ragazzo sulla faccia del pianeta sa cos’è un profilattico –si– rispondo con aria di sfida. –sai come si usa? – mi ha preso per scemo? –si. Ma perché me lo stai dando? – domando, con una nota di agitazione nella voce.
Per risposta, Haymitch prende un lungo sorso del suo caffè corretto per poi fissarmi con uno strano luccichio negli occhi –Effie mi ha detto che hai dormito nello stesso letto di Katniss– penso di avere una faccia da stupido ora, perché sono sicuro che se potesse la mia mascella toccherebbe terra. Inoltre, ho il viso in fiamme.
–Si beh– cerco di spiegare – niente ma, ragazzo! – scatta Haymitch – ho promesso ad Effie che avrei fatto questa cosa ridicola e ora la devo fare. Prima iniziamo, prima finiamo. Quindi chiudi quella bocca e non rendere le cose ancora più imbarazzanti di quanto non lo siano di già.
Ora, stai dormendo con Katniss, e se lei rimanesse incinta.... non voglio pensarci e non desidero avere delle vostre miniature in giro da curare, già faccio fatica a curare voi due. –
Oh mio Dio.
Haymitch aveva ragione su una cosa. Voglio quel drink. Ora.
–Ma Haymitch tu lo sai! Lo sai che la nostra non  una relazione ma solo una grossa bugia! Ho sentito le urla di Katniss la scorsa notte e sono andato lì per calmarla, per trascinarla fuori dagli incubi pieni di arene, morti e chissà che altro. Poi si è addormentata e non potevo .. non volevo lasciarla. – gemo, mettendomi le mani sopra il viso.
–Tu ogni notte, per tutta la settimana, hai fatto SOLO questo ? – domanda Haymitch scettico.
–io.. io.. si. – balbetto.
Il mio mentore si sporge in avanti , i gomiti sul tavolo, in modo tale da trovarmi i suoi occhi all’altezza dei miei. Occhi, quelli di Haymitch, ancora lucidi, anche dopo aver bevuto metà bottiglia di whisky –senti ragazzo. Te lo dico solo una volta e non osare farmelo ripetere. Quella ragazza lì– dice, indicando la porta dove Katniss è uscita circa 10 minuti fa – quella dannata ragazza ti guarda come se tu fossi l’unico al mondo che possa salvarla. Quando ci sei tu, lui non ha altro che occhi per te . Se tu magari smettessi di autocommiserati –
–ma io.. – lo interrompo
– niente ma ho detto! – mi dice lui– Ti ha detto che è stato tutto per i giochi, però, ora, non so quanto lei ne sia convinta, dolcezza. Quella ragazza è in uno stato di confusione. Ma di sicuro non  è il suo fottuto “cugino” che vuole nel suo letto ogni sera. Non è lui che la aiuta. – dice, mentre si rimette seduto sulla sedia.
Io  sto ancora pensando alle sue parole.
Haymitch si rimette la mano in tasca e questa volta tira fuori una confezione intera di profilattici, me la tira – colpendomi in tesa intenzionalmente- invitandomi a lasciarlo solo.
Io, ancora sconvolto, prendo al scatola e mi dirigo fuori dal vagone ristorante, prima che la porta si chiuda del tutto, lo sento borbottare un – maledetti ragazzi–
Una volta in camera mia, mi chiudo la porta alle mie spalle e mi butto sul letto. Le parole del mio mentore mi rimbombano in mente “lei ti guarda come se fossi l’unico al mondo che possa salvarla.”  Haymitch di sicuro si sarà sbagliato. Non so chi ami, Katniss, ma di certo, non me. Lei si aggrappa a me nel buio della sua stanza perché sono l’unico che capisce. Lei viene da me perché io sono la sua unica opzione.
Ma poi… poi mi ricordo di come si rannicchia contro di me la mattina, quando lei pensa che io sta dormendo, come è caldo e morbido il suo corpo premuto contro il mio, di come i suoi capelli mi solleticano le guance e il suo respiro mi riscalda il viso.
La amo, non importa quanto io possa dire il contrario, la amo e la amerò sempre.
Magari un giorno… magari lei potrebbe…
Guardo la scatola un ultima volta prima di rinchiuderla all’interno del cassetto del comodino, ben nascosta.
Non si sa mai. 

 


Sil's corner.

Dopo questa siete liberi di uccidermi / mandarmi nell'arena/ lanciarmi delle maledizioni senza perdono, me le merito tutte.

E' una storia pessima, scritta questa notte ( questo non giustifica niente ma lol )

anyway, non ho altro da aggiungere.

au revoir, sil. 

   
 
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