16/08/2013
4 recensioni
« Balayées les amours
Et tous leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro»
(Edith Piaf- Non, je ne regrette rien)*
Piano
(Pianoforte)
Sottili, fragili,
ermetiche espressioni
fugaci di passati
istanti di
passione, di ogni
singola sillaba,
morta, dolciastra
forse soltanto
stridula nota
esitante tra violini
inesistenti. Correvano.
E, con l’anima di
limpide brezze
d’estate, di strane,
immobili virtù
d’essere, di noi stessi
in apparenti meraviglie,
composizioni di arguti
estremi d’Occidente,
correvano sul bianco,
cadevano nel nero,
il lucido piano,
d’ispirazioni assorte,
su straniti componimenti
di purezza, su di te,
sulle tue labbra.
" Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose
Il me dit des mots d'amour
Des mots de tous les jours…**"
d’assenzio- fronde piegate
da venti del Fato, frusciare
inquieto di amare lacrime-
di certi poemi di cui
solevi lodare il discorrere
placido, con le lacrime
agli occhi e nel loro
nero oceano, il fiume.
Lo chiamava, qualcuno,
la Senna: forse fu il poeta
con l’inchiostro fra le
dita, il viso colante di
nero mentre piangeva,
mentre tutto cadeva
-presenza troppo vasta
in abissi di assoluti-.
Ogni verso, ogni
parola, ogni rima
che non baciava
la sua fine- la caduta
del torrente nel
lago, il ciottolo di
sasso, bianco, dilavato,
disciolto da canti
inumani-.
O, forse, fui solo io
quando mi guardavi
e pensavo, sul ponte,
di tutto era attesa
di speranza era attesa
di addii era attesa
di te era attesa.
" Et parfois soulevés
Nos deux corps enlacés s'envolent
Et retombent tous deux
Épanouis, enivrés et heureux…*** "
Un bacio. La rosa
cresceva ai pilastri
-testimone di usi
lontani, morta
tra agresti passioni-.
Edith Piaf- la senti?-
da un vinile gracchiante
di fruscii maledetti:
sporchi turbini d’aria
su profili indegne di
sofferenze umane.
" Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait
Ni le mal; tout ça m'est bien égal!****"
Per un attimo, il
mare. Iride. Artico.
Immenso. Dei tuoi
occhi. Le senti sottili
e agili che corrono? Le
senti le note della Vie en
Rose? Lo senti che
muoio? Lo senti che
piango? E voli nel
buoi, giù, nell’acqua,
tra le luci scoppiettanti
di Parigi. Lo chiamava,
qualcuno, la Senna,
una schiera di tombe
maledette.
Girava, consunto:
il vecchio lo prendeva,
lo chiudeva e ritornava
al suo posto. Il cuore
spezzato.
“Non, rien de rien…”
*Rimossi gli amori
e tutti i loro tremoli,
dimenticati per sempre.
Riparto da zero.
**Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d'amore
Parole di tutti i giorni. (La vie en rose)
***Ed a volte sollevati
I nostri due corpi abbracciati si innalzano
E ricadono tutti e due
Raggianti, rallegrati e felici (La foule)
****No, niente di niente!
No, non rimpiango niente!
Né il bene né tutto il male che m'hai fatto, e mi sta bene così.
(Non, je ne regrette rien)
Adesso, dopo avervi tediato in lungo e in largo, mi permetto timidamente di uscire dal mio squallido angolino: allora vi è piaciuta?! Questo è un testo poetico scritto di getto unendo diversi elementi: le canzoni di Edith Piaf, le storie che molti anziani raccontano anche oggi, la visione della foto sopra, l'amore, la morte, la persecuzione dei ricordi alla fine di una vita, il suicidio... Insomma na' macedonia! XD SE LEGGETE RECENSITE: criticoni, "positivisti" e neutrali sono tutti bene accetti! Alla prossima,
RitaWhitlock <3
P.S. Un ringraziamento speciale va a chi segue sempre le mie creazioni, babykikokikka, lunea, MissMagu, in particolare!