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Autore: Ponponfuckyeah    16/08/2013    1 recensioni
“Jake, non riesci neanche a guardarlo in faccia e vieni sempre in questo bar solo per vederlo.”
“Non è vero, qui fanno la cioccolata più buona dello stato.” Afferma sicuro.
Lo guardo alzando un sopracciglio
“E va bene. E’ vero ci sto di merda perché il desiderio di parlargli, di sapere che voce ha o anche solamente incrociare gli occhi mi attanaglia lo stomaco. Ma se mi respingesse starei ancora peggio. La cosa buona sarebbe non venire più qua dentro e cercare di dimenticarmelo; perché le cotte vanno come sono venute. Però la sensazione allo stomaco che sento ogni volta che entra mi fa partire di cervello e tutto questo non mi era mai successo con nessuno. E’ per questo che… ci tengo.”
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Noah

"Buona giornata amore!" sento Annie salutarmi dal piano di sopra, ancora a letto.
"Lo spero tanto.” Le rispondo aggiustandomi la cravatta davanti allo specchio dell’ingresso. Mi squadro un ultima volta dopo di che decido di togliermi quella ridicola cravatta, mica sto andando a un colloquio di lavoro. Cerco di mettere a posto un ciuffo che non ne vuole sapere di stare al proprio posto, sbuffo, prendo la mia 24 ore ed esco di casa.

***                                                                                                                        

"Un caffè macchiato caldo, grazie."
Cerco un posto libero nella caffetteria affollata da studenti e mi metto a leggere il giornale, o almeno ci provo. Non ero così teso da anni, primo giorno di lavoro, insegnante di scienze, liceo. Ed è quest'ultimo dettaglio a spaventarmi maggiormente, voglio dire, dovrò tener testa a dei ragazzi poco più giovani di me, farli stare zitti, evitare discussioni e soprattutto dimostrare di non essere "uno di loro".  Alle superiori odiavo quei professori che pensavano di capirmi perchè "ci erano passati", mi vedevano sempre da solo e si preoccupavano, ma loro non capivano che io stavo bene così.
Vedendo la caffetteria pian piano svuotarsi decido di alzarmi per andare al mio primo giorno di lavoro.
 


Sam

"Sam!" è Eliza che mi corre incontro abbracciandomi in segno di saluto
"Hei Eliza! Ma come siamo attivi di prima mattina"
Lei mi risponde con un enorme sorriso
"Ma dov'è Jake?" le chiedo. Lei si mette a ridere e io non capisco il perchè finchè non mi sento pizzicare il sedere "AH! Cristo ma che caz..!" mi giro e vedo Jake che se la ride. "Scusa, ma il tuo culo è irresistibile" risponde ammiccando.
"Shh tesoro, non qui davanti a tutti!" dico stando al gioco.
"Oh no Sam anche tu sei passato al lato oscuro?" chiede scherzando Eliza
"Non farglielo notare, così sembra una cosa brutta, la conversione è già iniziata ma lascia che lo capisca da solo" Jake sussurra al suo orecchio
"Guarda che ti sento" dico
"Tanto prima o poi diventerai gay, voglio dire come fai a resistermi?" dice con voce suadente indicando se stesso
"Ommiodio, mi sa che hai ragione, inizio a sentire qualcosa... ecco… no."
Finge di essere offeso, poi con aria da cagnolino bastonato mi chiede: "almeno mi vuoi bene?"
"Ma certo che te ne voglio! Sei il mio miglior amico gay"
"Perchè ne hai altri?" ritorna offeso
"Ragaaaazzi, basta vi prego o vi abbandono per unirmi al club delle ragazze ponpon" si intromette Eliza
"Ma se non ce l'abbiamo nemmeno un club delle ragazze ponpon! Di sicuro a quest'ora non sarei qui con voi sfigati, pff" fa Jake.
Io rido e in quel momento suona la campanella.
 

Noah
 
L'unica cosa che so è che si entra dal lato posteriore della scuola per risparmiarsi la folla dell'entrata principale, per il resto non so niente.
Entro e mi guardo un po' intorno, sembra non esserci nessuno. Inizio a camminare verso il corridoio più lungo e leggo le insegne all'infuori di ogni porta, qui sono tutte classi mi sa che ho sbagliato corridoio. Facce retro front e vedo una persona salire le scale, "hey mi scusi" dico. Una signora bassa e grassottella sulla quarantina e con degli occhiali al limite del naso si gira verso di me mi squadra un attimo “dicah"
"sono un nuovo professore, sono venuto per sostituire il professor Muilleger e..."
"senta, io non sono un banco informazioni, veda di..." la campanella suona "...ok?" dice con uno sguardo d'intesta per poi girare i tacchi
"Scusi! la campanella, non ho capito cosa ..." ormai se n'era andata, ma guarda te che persona dovevo trovarmi il primo giorno di lavoro. Inizio a sentire dei passi pesanti, tanti passi. oh no.
Un'orda di gente invade i corridoi e io sono lì in mezzo. Perfetto.
Vengo spintonato e colpito dagli zaini, ricevo anche occhiate eloquenti da alcune alunne. Cerco un posto dove andare in modo da non rimanere lì in mezzo come un idiota e mi infilo nel bagno dei professori. Esco il mio cellulare e come bloccaschermo vedo la foto di me e Annie che ci baciamo, faccio una smorfia, penso che non riuscirò a mandare avanti questa cosa ancora per molto. Aspetto che il rumore dei passi si affievolisca dopodichè apro la porta ed esco. Salgo le stesse scale che poco fa ha fatto quella signora e davanti vedo una scritta a caratteri cubitali "Ufficio informazioni".
Busso alla porta ed entro, un signore anziano dall'aria stanca mi guarda sbarrando gli occhi "e tu che ci fai qui? Fila subito in classe!" mi fa indicando la porta
"Scusi cosa?" chiedo
"ma mi prendi in giro? lo sai vero che ci sono note di demerito anche per un comportamento maleducato verso gli inservienti?"
"oh, nono ho paura che mi abbia appena scambiato per un alunno" dico sorridendo
"senti bello" alza la voce e si avvicina pericolosamente a me, indietreggio
"Santo cielo Leonard!" una donna sulla trentina ci viene incontro preoccupata, "il signore non è un alunno, è il nuovo supplente di scienze"
Oh, finalmente qualcuno l'ha capito qui dentro.
"Ah, ok" dice questo Leonard e se ne va.
"Mi dispiace moltissimo signor..."
"Noah" completo la frase porgendole la mano
"Noah" ripete lei fissando un punto sul pavimento, dopo qualche secondo si scrolla dai suoi pensieri "Piacere io sono la professoressa Stacey, sa già in che classe deve andare?"
"Ecco no, appunto. Sono venuto qui per avere informazioni." mi sorride e di dirige verso una scrivania, apre una specie di agenda e scorre la pagina col dito fino a puntarlo "5c, terzo piano in fondo a sinistra" dice rialzando il viso e sorridendomi timidamente.
"Grazie mille, buona giornata e arrivederci"
"ehm, arrivvederci a lei".
 
Ed eccomi di fronte alla mia prima classe, respiro profondamente e con un gesto sicuro abbasso la maniglia ed entro.
  
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