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Autore: Echadwen    17/08/2013    5 recensioni
L'amore, o meglio la gelosia che ne deriva, ci fa comportare in maniera sciocca e possessiva, rivelando la paura di perdere la persona amata... Quest'ultima, però, non sempre è accondiscendente verso questi
comportamenti.
è il caso di Aragorn che si aspetta una lavata di capo da parte del principe di Bosco Atro... Esatto, si aspetta...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ramingo entrò nella stanza, seguito da un alterato principe del reame boscoso che richiuse la porta dietro di sè con un colpo secco. L'eco di quel colpo risuonava ancora quando Legolas prese a parlare

"Si può sapere cosa ti è preso?" c'era rabbia nelle sue parole, l'Uomo continuando a dargli le spalle, però, non rispondeva "Il modo in cui hai risposto ad Eomer.... È stato veramente deprecabile"

Nel sentire quel nome, Aragorn si voltò, lo sguardo pieno di rabbia

"Lui..." che si spense non appena incrociò lo sguardo della creatura eterna "ti guarda come se volesse... Eomer ti desidera, Legolas. Possibile che non ti renda conto dell'effetto che hai sulle persone?"

"Ti sei comportato" ignorò la domanda "come un bambino. Un bambino terrorizzato all'idea che gli venga portato via il suo giocattolo..."

"Forse è proprio ciò che sono!" esclamò "Chiamami bambino! Dammi pure dell'infantile, del possessivo, del geloso, dell'irrazionale... Io..." si avvicinò piano all'Elfo carezzando con i polpastrelli la morbida pelle del viso di questo "sono soltanto uno sciocco Mortale, consapevole di avere un tempo limitato su questa terra. Tempo che voglio passare con te fino a che i Valar non reclameranno la mia vita" si allontanò leggermente dandogli nuovamente le spalle "per questo sono geloso di qualsiasi persona a cui dedichi dei momenti e se questo fa di me un bambino allora lo sono.Sono un bambino che ti ama!" esclamò incrociando le braccia al petto ed increspando le labbra in un broncio.

L'Elfo non poté far a meno di sorridere, rivendendo per un istante il piccolo Estel, percorse la breve distanza che li separava e lo strinse a se circondando i suoi fianchi

"Il mio bambino" sussurrò al suo orecchio "colui che ho cresciuto e reso il guerriero che è oggi" scese a baciargli il collo "il dolce cucciolo d'uomo che è entrato nel mio cuore molto tempo fa, ha messo radici e ha fatto fiorire in me l'amore. Io... erede al trono di Bosco Atro... che per quasi tre millenni non avevo avuto bisogno di nessuno, mi sono innamorato di quel bambino ed ora amo l'uomo" lo fece voltare nel suo abbraccio "che sto stringendo. Per questo non devi essere geloso del tempo che dedico ad altri... potrei conversare con Eomer ma nemmeno in cent'anni lui potrà toccare il mio cuore come fa un solo istante passato con te"

Le guance del ramingo si tinsero di rosso, consapevole di essere stato sciocco ed infantile "Puoi perdonare quest'uomo geloso?"

La creatura eterna si sporse per lambire le labbra del compagno "Forse" ed, in uno slancio, cinse il collo dell'Uomo che perse l'equilibrio e cadde si un giaciglio trascinandolo con se.

Di chi fosse il giaciglio? Nessuno dei due avrebbe saputo dirlo, perché, quando erano l'uno tra le braccia dell'altro, perfino il più freddo dei pavimenti diveniva la più calda ed accogliente delle alcove.

   
 
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