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Autore: RobyLupin    23/02/2008    7 recensioni
"Kyouya…"
"Dimmi, Tamaki."
"Il tuo Otou-san mi odia?"

Tamaki è solito chiamare Yoshio Ohtori 'Oji-san', ovvero 'zietto'. Vi siete mai chiesti il motivo? Andate a scoprilo nel racconto del primo incontro tra questi due personaggi...
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kyoya Ohtori, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oji-san... ?

Konnichiwa, minna! ^^

Rieccomi tra voi per questa brevissima one-shot senza pretese, se non quella di strapparvi un sorriso.

La fiction nasce, essenzialmente, da tre punti fondamentali:

- prevedo che il nuovo capitolo di TWN, che suppongo che molti di voi che state leggendo stiano aspettando, tarderà un po' ad arrivare, causa impegni pressanti (leggasi soprattutto università e altre storie che non aggiorno da troppo tempo per non riprendere in mano). Tranquilli, comunque, non sarà un'attesa troppo lunga (sempre che a qualcuno dispiaccia davvero, questa eventualità XD); considerate questa storiella come un piccolo (molto, molto piccolo) regalo per questa mini, mini, mini vacanza che mi sono presa. ^-^ Il fatto che le due storie tra loro non c'entrino assolutamente niente l'una con l'altra, è solo un piccolo dettaglio, eh? XD

- volevo scrivere qualcosa sull'amicizia tra Kyouya e Tamaki, dato che, secondo me, è uno dei rapporti più belli dell'anime. Per molti motivi che ho già specificato nel mio profilo, perciò è inutile stressarvi qui, giusto? Dico solo che, qualunque sia il motivo per cui il rapporto sia iniziato, perchè due persone così diverse tra loro vadano d'accordo, l'amicizia che li lega deve essere davvero incredibile, non trovate? ^^

- dopo aver rivisto per l'ennesima volta l'episodio 26, mi sono resa conto di un dettaglio che mi era fino ad allora sfuggito, ovvero: Tamaki chiama il padre di Kyouya 'Oji-san'. Lo chiama 'zietto'! Yoshio Ohtori che si fa chiamare zietto da Tamaki! *__* Al che ho pensato: "oddei, chissà come ha reagito la prima volta che l'ha fatto..." Poi mi si sono illuminati gli occhi e ho deciso che DOVEVO scrivere qualcosa al riguardo. Cioè, chi avrebbe resistito? *_*



E fu così che nacque il mio primo Missing Moment di Host Club. *o* Missing Moment collocato temporalmente il giorno in cui Tamaki propone la creazione del club e che, ora, vi lascio leggere in pace. Ci vediamo a fondo pagina, ok? ^-^





Oji-san?!

"Kyouya…"

"Dimmi, Tamaki."

"Il tuo Otou-san mi odia?"

Kyouya poggiò la tazza di the che stava bevendo sul tavolo del kotatsu e fissò stranito l'amico.

"Iie, Tamaki, non mi risulta. Come mai?" rispose inarcando le sopracciglia.

Il ragazzo fissò crucciato il mandarino che stava sbucciando.

"Be’, sono mesi che frequento casa tua, Kyouya."

"Già, me ne sono accorto…" ironizzò lui; Tamaki non colse la sfumatura, perché annuì.

"Ha… e ho conosciuto tua madre, tua sorella e i tuoi fratelli… Tutti molto gentili, devo dire…"

Kyouya annuì stancamente. Ricordava ognuno di quegli incontri: sua sorella era stata la prima, poi era stata la volta dei suoi fratelli, che erano stati attirati dal suono del piano in soggiorno. L’ultima era stata sua madre: il loro era stato un incontro abbastanza breve, ma la signora Ohtori era rimasta piacevolmente colpita dal giovane amico del figlio, e lo aveva pregato di fare come se fosse stato a casa sua. Alla proposta, Kyouya non aveva specificato che, di fatto, Tamaki già lo faceva. Da mesi.

"… Però non ho mai incrociato tuo padre."

Kyouya sbatté le palpebre un paio di volte, poi sorrise sornione.

"Mio padre rincasa sempre piuttosto tardi, è ovvio che tu non lo abbia mai potuto incontrare. E difficilmente accadrà in futuro, baka…"

Tamaki si sporse sul tavolo, raggiante.

"Allora dici che posso restare a cena, una di queste sere? Così lo potrei incontrare!"

"Iie" rispose Kyouya deciso; a Tamaki vennero le lacrime agli occhi.

"Demo, doste, Kyouya? Non vuoi che il tuo migliore amico rimanga a cena da te, una sera… ?"

Kyouya lo guardò senza espressione.

"Iie. Passo sempre con te tutto il giorno. Almeno mentre mangio voglio starmene tranquillo."

Tamaki, sconvolto, finì per rincantucciarsi in un angolo, in preda ad una profonda depressione. Troppo avvezzo agli sbalzi d’umore dell’amico, Kyouya lo ignorò, spostando lo sguardo sull’orologio.

"A proposito, credo sia ora che te ne torni a casa, no? Ormai Shima-san ti starà aspettando per cena."

Tamaki annuì, guardando Kyouya con occhi da cucciolo abbandonato.

"Facciamo così: se Otou-san, in un momento di sana pazzia decidesse di invitarti a cena, potrai restare."

Tamaki s’illuminò, saltandogli al collo.

"Arigato, Kyouya!"

"Hai, hai," rispose lui "ora però staccati, sei pesante."

"Come sei freddo, Kyouya" commentò mogio l’altro, staccandosi; poi guardò l’orologio "Oh, demo è tardi, ormai. Kyouya, non potevi avvisarmi prima? Shima sarà preoccupata."

Kyouya lo fissò senza parole: ancora non era riuscito del tutto ad abituarsi alle stranezze comportamentali di quel baka che si era scelto come amico. Sapendo che, ribattendo, non avrebbe fatto altro che perdere tempo, annuì stancamente, borbottando che, la prossima volta, sarebbe stato più attento.

Il tempo di prendere la borsa, e accompagnò Tamaki fino all’ingresso.

Vi avevano però appena messo piede, quando Kyouya si fermò, fissando stupito la porta che si era appena richiusa dietro un uomo che gli somigliava molto.

"Oh, già a casa, oggi, Otou-san?"



Tamaki vide il padre di Kyouya fermarsi davanti a loro con ancora la valigetta in mano per poi posare lo sguardo sul terzogenito. Lo osservò, quindi, spostarlo su di lui, sorridendogli in modo affabile.

"Kyouya, non mi presenti al tuo amico?"

Kyouya lo guardò in modo scettico, sapendo perfettamente che il padre conosceva l’identità dell’altro ragazzo. Ugualmente, decise di assecondarlo; discutere non avrebbe portato alcun vantaggio a nessuno, no?

"Otou-san, ti presento Suoh Tamaki, un mio amico" sottolineò l’ultima parola, ricevendo un sorriso soddisfatto da parte del padre che passò inosservato a Tamaki. Kyouya sospirò interiormente: dubitava che il padre avesse colto veramente il significato di cui aveva implicitamente dotato quel termine, ma poco gli interessava: erano amici, che importava se suo padre pensava alle ragioni sbagliate?

Tamaki, intanto, stava dando prova della sua rinomata intraprendenza avvicinandosi all’uomo, porgendogli la mano col suo solito, affascinante sorriso in faccia.

"Ohtori-san, douzoyoroshiku."

Yoshio strinse la mano offertagli con forza, ripromettendosi di congratularsi con Kyouya per l’eccezionale lavoro che stava facendo con l’erede dei Suoh: sapeva che il ragazzo frequentava da mesi la loro casa; non era forse questa la prova migliore che il figlio aveva davvero un grande talento nel tessere le sue reti?

"Douzoyoroshiku, Tamaki-kun," rispose "Sono felice che tu e mio figlio siate diventati così uniti."

Tamaki allargò il suo sorriso.

"Iie, Ohtori-san, non lo dica nemmeno. Sono io che dovrei ringraziare Kyouya…"

Kyouya, dal canto suo, rise tre sé e sé: con tutto quello che gli combinava, eccome se avrebbe dovuto ringraziarlo…

"Sumimasen, Otou-san," intervenne il giovane "demo Tamaki stava giusto per andarsene a casa. Ne, Tamaki?"

Tamaki si voltò verso di lui, mettendo il muso. Se suo padre guardò con curiosità lo strano comportamento del raagzzo, Kyouya si limitò ad alzare il sopracciglio; sapeva quello che stava per fare: quando voleva qualcosa, prima metteva il broncio, poi sgranava gli occhi in un’impareggiabile interpretazione di un cucciolo bisognoso d’affetto che avrebbe fatto capitolare chiunque. Ora, se lui poteva anche esserci abbastanza abituato (o, almeno, abbastanza da non capitolare dopo i primi quindici secondi), lo stesso non si poteva dire per suo padre. Doveva necessariamente evitare che vedesse quegli occhi, prima che….

"Andiamo, Kyouya, non essere maleducato. Tamaki-kun, perché non ti fermi a cena da noi, stasera?"

Appunto.

Tamaki s’illuminò.

"Dice davvero, Ohtori-san?"

"Ma certo che…"

"Ehm, ehm," intervenne Kyouya nello strenuo tentativo di arginare i danni "sumimasen, Otou-san, demo credo che la governante di Tamaki sia già in pensiero per lui, data l’ora…"

"Iie, Kyouya, non devi preoccuparti," lo smentì subito l’amico "Shima non se la prenderà, se resto."

"Ottimo, allora," commentò il padre di Kyouya "a questo punto direi che…"

"Ehm, ehm. Demo, Otou-san, sei sicuro…"

Yoshio si voltò irritato verso il figlio.

"Ora basta, Kyouya. Ho detto che Tamaki-kun si può fermare a cena, e così sarà. Smettila di fare il bambino capriccioso."

Yoshio si voltò quindi verso il giovane ospite, perdendosi così l’ombra vendicativa che attraversò gli occhi del terzogenito.

"Ora, Tamaki-kun, spero che vorrai accettare il mio invito a restare quanto vuoi…" continuò voltandosi verso il ragazzo. Nemmeno il tempo di finire di parlare, che sentì qualcosa attaccarsi al suo collo.

"Oh, arigato, Oji-san!" esclamò Tamaki entusiasta "Sei così buono! Kyouya, non mi avevi mai detto che il tuo Otou-san è così buono e gentile! "

Othori, ancora sotto shock, rabbrividì nel sentire il nomignolo affibiatogli.

"Oji… Oji-san?" pensò.

Non poté però esprimere ad alta voce i propri dubbi, dato che il giovane Suoh si era momentaneamente staccato dal suo collo, iniziando a trascinarlo verso la sala da pranzo.

"Su, forza, Oji-san, voglio sapere tutto quello che ti è accaduto oggi al lavoro," affermò il ragazzo "ma proprio tutto, tutto!"

Othori, terrorizzato dalla strana reazione del figlio di uno degli uomini più potenti del Giappone, lanciò uno sguardo supplice a Kyouya, sperando nel suo soccorso. Quello, però, si limitò ad alzare le mani in sego di resa, come per dire: "Io ci avevo provato; prova tu a fermarlo, ora."

Così, il povero uomo d’affari fu costretto a seguire quello strano essere dell’amico di suo figlio, che non aveva ancora smesso di ciarlare; prese nota di complimentarsi vivamente con Kyouya per la sua capacità di adattamento: star dietro a quel ragazzo non doveva essere un’impresa facile...

"… Ah, e dopo cena, prima di andare a dormire, Oji-san, ti parlerò anche del club che io e Kyouya vogliamo fondare una volta arrivati al liceo. Vedrai, ti piacerà immensamente l’idea…"

Kyouya sorrise appena, ironico, mentre suo padre spariva dietro la porta che collegava le varie stanze: forse, finalmente, avrebbe capito che, per stare dietro a quel baka, non bastava pensare a lui come ad un Suoh. Bisognava pensarci come ad un amico. E poi, diamine, aveva provato a salvarlo e lui, per ringraziarlo, l’aveva rimproverato; un po’ di tempo con Tamaki versione euforica era il minimo, per fare ammenda.

Si sistemò gli occhiali sul naso poi, pensando che avrebbe dovuto ricordarsi di dire ai comerieri di preparare una delle stanze da letto degli ospiti e dei vestiti puliti per l'amico, decise di raggiungerli a cena: non si sarebbe perso lo spettacolo di Tamaki e suo padre per nulla al mondo.



Fuyumi, da dietro la porta laterale della stanza, sorrise: quel ragazzo era entrato come un ciclone nella sua famiglia e l’aveva letteralmente sconvolta. Per il meglio. Dubitava che si sarebbe fermato tanto presto e, forse, era meglio così: non ricordava di aver visto il fratello divertirsi così come da quando l’aveva incontrato, il che era decisamente un bene. Magari sarebbe riuscito a distrarre un po’ anche suo padre. Sarebbe stata un’impresa difficile, ma, in fondo, chi poteva dirlo? Magari suonando il piano…

La voce del fratello minore che la chiamava la riscosse dai suoi pensieri; lentamente si diresse verso la sala da pranzo, dove suo padre stava già raccontando la giornata al giovane ospite. Guardando Tamaki ascoltare assorto, si ripromise di portarlo a cena in un ristorantino plebeo per ringraziarlo, uno di quei giorni; e, magari, avrebbe portato anche Kyouya: in fondo, poteva essere divertente come nuova esperienza, no?




LEGENDA:

- Otou-san: Papà

- Iie: No

- Baka: Stupido

- Doste: Perchè

- Arigato: Grazie

- Douzoyoroshiku: Piacere di conoscerti

- Sumimasen: Scusa



Bene, storiella stupida finita. Prima che iniziate ad insultarmi, volevo avvisarvi che risponderò ai commenti della storia nel prossimo capitolo di TWN, quindi tenete d'occhio il suo aggiornamento se volete le mie risposte. ^^

Per quanto riguarda l'idea del ristorantino plebeo, so che Hatori-sensei ci mostra questa fissa di Tama-baka solo da dopo che incontra Haruhi, però, in fondo, Tamaki e pur sempre Tamaki, no? Sono sicura che quella fissa l'aveva da tempo, decisamente. XD

Vi ringrazio anticipatamente per aver letto.

Besos^-^

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