Prologo

 

 

 

Era divertente vederla spaventata e correre via da sua madre, mentre mi lanciava occhiate gelide. Aveva quattro anni, a quei tempi. Io, sette.

Capelli scuri e occhi chiari, Layla era incredibilmente bassa.. rispetto a me, ovviamente. Ma una cosa che mi rimase impressa, era il suo sorriso. Un sorriso, che nonostante gli anni, il dolore e le lacrime rimaneva sempre immutato.. sempre il sorriso infantile e incredibilmente dolce. Che ti faceva dimenticare il motivo per cui stava male. Non avrei mai pensato, a quell'età, che lei diventasse uno degli unici punti fermi che avevo in questa vita: si chiama Layla, ed è la mia migliore amica. 

Avevo sette anni, frequentavo la seconda elementare ed ero stato obbligato da mia madre a conoscere la figlia della sua ex compagna di liceo.

 

Mi chiamo Matthew, ho quasi diciassette anni e frequento il Liceo Classico.. una noia, insomma. Layla, invece, è la mia migliore amica. La conosco da quando avevo sette anni e non ci siamo più separati... no, per l'amor di Dio. Lo so già che state pensando, io non sono innamorato di lei. Lei, non è innamorata di me. 

La nostra vita, è già abbastanza incasinata di suo per poterla peggiorare con una cosa del genere. 

-Matt! E' tardissimo, ti conviene svegliarti se non vuoi sentire Layla strillare a prima mattina!- Come dare torto a quella santa donna di mia madre? Se Layla voleva, nonostante fosse più piccola di me, mi avrebbe ucciso a suon di pugni. (Ancora mi pentivo di averla incitata a praticare arti marziali, da piccola.) 

-Arrivo, arrivo- Replicai, girandomi su un fianco e coprendomi fino alla testa con la coperta della mia squadra preferita: Napoli. Non voglio lasciare il mio letto, perché devo farlo per andare a quello schifo di scuola? Insomma, un giorno a casa non avrebbe fatto male a nessuno. Ma vallo a dire a mia madre, mi avrebbe lanciato dalla finestra con la scopa e la paletta. 

Sbuffai, scacciando via il piumone e tirandomi in piedi rinchiudendomi in bagno: mi faccio prima la doccia o mi lavo i denti? I dubbi delle O7.30 di un freddo mattino di novembre. 

 

-Ore 08.00-

-In ritardo, cosa potevo aspettarmi da te?!- Furia della “piccola genia”, in arrivo. 

-Oh avanti Lala, che sarà mai?-

-Io ho il compito di Fisica oggi, Matt! Per l'amor di Dio, risparmiami l'ennesima sgridata da quella strega. Già mi odia abbastanza-

-A quella, prima o poi, prenderà un colpo. Lo sai, vero? Strilla perennemente dalla mattina alla seria, rischia di rovinarsi le corde vocali.-

-Sempre se le tiene, Matt. Quella, sembra disumana, a volte.-

Layla, frequenta il liceo scientifico della città. Dista solo dieci minuti dalla mia scuola, quindi possiamo fare il tratto di strada assieme per poi separarci. Lei andava nella sua ed io, proseguivo fino alla mia.. a volte, mi pento di non aver scelto di fare l'istituto tecnico. Mi risparmiavo del cammino inutile ed evitavo di sacrificare la mia adorata colazione... invece, dovevo arrangiarmi con un misero cappuccino al bar per rimanere sveglio e non addormentarmi durante la prima ora di lezione. 

Entrai nell'istituto, salutando con un cenno del capo alcuni compagni di scuola e mi avvicinai al solito gruppetto: James, William, George e.... Miranda, la ragazza per cui ho una cotta dall'inizio del liceo. Inutile dire, che non mi ero mai dichiarato: troppo timido e lei, sembrava presa da un altro ragazzo che per di più, faceva parte del nostro gruppo: aveo ragione di pensare che si trattasse proprio di James. Chi è che non cade ai piedi del mio migliore amico? Proprio nessuno.. o meglio, quasi nessuno, Layla non lo vedeva di buon occhio... infatti, il ragazzo aveva separato Layla e Paola: la sua ex migliore amica, nonché ex cognata. 

Parlavo di Marco, il fratello di Paola. E' morto in un incidente stradale due anni fa, Layla aveva una cotta – ricambiata, per giunta – per il ragazzo e stavano insieme, all'epoca. Insieme, le due ragazze si erano fatte forza e avevano provato a ricominciare. Paola, aveva perso un fratello gemello e la “piccola genia” la persona di cui era innamorata. Il suo primo amore. Insieme, si completavano e si rialzavano ogni qual volta che inciampavano nel loro “cammino”.

 

-Matt? Matt, sei ancora tra noi?-

Alzai di scatto lo sguardo su James, che mi strattonava da minuti interi la manica della giacca per riportarmi sul “pianeta Terra”

-Eh? Cosa?-

-Se, buongiorno.. senti, stasera noi andiamo al cinema.. tu e Layla, che fate? Vi unite?-

-Che film?-

-Ti mandiamo un messaggio e ti facciamo sapere. Allora? Prendiamo i biglietti anche per voi due?-

-Sì, sì.-

-Perfetto, ora entriamo in classe prima che quel mostro di Latino ci distrugga tutti.-

-Ok.-

“Forza e coraggio, Matt. A te è andata bene.”- Mi ripetevo - “Non hai il compito di Fisica, alla prima ora.”