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Autore: mardeybum    18/08/2013    6 recensioni
«Dovrei odiarti – sbotta il biondo dopo qualche secondo – dovrei odiare il modo in cui mi svegli la mattina presto solo perché hai fame o voglia di un abbraccio, dovrei odiare il modo in cui lasci i calzini e la biancheria sporca ovunque, il modo in cui bevi direttamente dalla bottiglia del latte, perché dimentichi sempre di prendere un bicchiere, e anche il modo in cui flirti con le fans, be’, in realtà quello lo odio già. E dovrei odiare il fatto che tu segua pornostar su Twitter, pornostar Calum? E , Dio, non dire che hai bisogno di quelle foto perché sei un adolescente che altrimenti ti arriva una scarpa dritta in testa»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I should hate you
 


 

Luke è seduto a terra, la schiena contro la porta chiusa a chiave, la testa tra le mani e il cellulare ai suoi piedi. Ha voglia di buttare tutto per aria, compresa la sua carriera nella band, o almeno vuole provare a dimenticare ciò che legge ogni giorno su quei dannati social network; ogni giorno circa, gli capita di digitare “Calum Hood” su Tumblr o Twitter e ogni giorno circa desidera non averlo fatto. Scrolla la home di Twitter e ancora una volta legge quei tweet devastanti.

“Calum ha appena seguito una pornostar, lol”
“Credo che Calum abbia una cotta stratosferica per Selena Gomez”
“Oh, mio Dio, scommetto che Calum pensa sempre alle tette”

 

Luke è consapevole che la maggior parte di questi sono solo ipotesi o sono cose più false di una banconota da tre, è solo che non riesce a passarci sopra. Dopotutto, non è quello che succede quando si è innamorati? Credere a tutto quello che si legge e anche credere che ciò che si prova è sbagliato per un mondo come quello? Sei solo un amico per lui, continua a ripetergli una vocina dentro la sua testa e Luke è tentato di prendersi a schiaffi, ma peggiorerebbe solo la situazione, quindi prende il suo Ipod e fa quello che gli riesce meglio: cantare. Dicono che la riproduzione casuale ti conosce meglio di alcune persone, ed è forse per quello che la prima canzone che Luke sente appena mette play è Gotta get out. Oppure è solo perché il suo Ipod è un infame mangiapane a tradimento a cui piace vedere Luke soffrire - e devo essere diventato completamente pazzo per dire cose simili, pensa il biondo. Fatto sta che il ragazzo si ritrova a cantare, quasi urlando, e capisce che è una sorta di antistress e si ripropone di farlo ancora, fino a perdere la voce. Si accorge del forte bussare alla porta solo quando la canzone finisce. Si alza in piedi con uno scatto che gli fa scricchiolare le ossa della gamba destra, si asciuga le lacrime, che neanche sapeva di aver cacciato, con la felpa di Calum, quella che aveva dimenticato l’ultima volta che aveva dormito lì, a casa di Luke, dopo una sbronza. Luke si avvicina alla porta e sente sospirare qualcuno.
«Andiamo Lucas, – borbotta quella persona e Luke sa per certo che è Calum perché è l’unico che lo chiama in quel modo – so che sei lì, ti ho sentito cantare la nostra canzone»
Il modo in cui dice “nostra” fa trasalire Luke; lo dice come se intendesse dire “la canzone mia e tua, di Luke e Calum”, e non della band e un po’ Luke crede che sia veramente la loro canzone, perché sembra parlare esattamente di loro. Il biondo rimane in silenzio e sente che Calum si sta sedendo contro la porta, proprio come era seduto lui una decina di minuti prima. «Uscirai e quando lo farai sarò qui ad aspettarti»

È solo dopo parecchie canzoni tristi - “Ed Sheeran mi odia” aveva borbottato Luke - e altrettante promesse da parte di Calum - “Ti prometto che se apri ti regalo il mio bracciale dei Blink 182”, il biondo non si era arreso nemmeno allora, nonostante volesse quel bracciale da un sacco di tempo -, che Luke apre la porta, facendo scattare la chiave nella serratura, non curandosi del gran macello che c’è in giro e della felpa dell’altro ancora addosso e che comincia a perdere il profumo di Calum. Tiene lo sguardo basso, Luke, sarebbe troppo per lui guardare l’altro in faccia, soprattutto adesso che ha gli occhi lucidi e rossi, reduci di un lungo pianto silenzioso. Calum sembra aver perso la parlantina che lo caratterizza di solito e il biondo non riesce ancora a capire se è un bene o un male.
«Mi hai fatto preoccupare un botto!» gli sbraita contro Calum e Luke non può non sentirsi una merda totale; non solo non può dirgli cosa prova, lo fa anche arrabbiare. E si dà mentalmente del patetico perché non deve piangere davanti a lui, Luke non piange mai e se lo fa non è di certo per amore. Perché è amore ciò che prova per l’altro, è l’unica spiegazione razionale che può darsi per quella sensazione alla bocca dello stomaco. Alza la testa, nonostante le lacrime che premono e gli bruciano, e tutto ciò che riesce a pensare è “bellissimo”, ma sa che non è abbastanza; quello che ha avanti va ben oltre quel semplice aggettivo.
«Parlami, Luke, – dice il moro mentre si avvicina a Luke, che non può fare altro che stare fermo immobile. – per piacere»
«Dovrei odiarti – sbotta il biondo dopo qualche secondo – dovrei odiare il modo in cui mi svegli la mattina presto solo perché hai fame o voglia di un abbraccio, dovrei odiare il modo in cui lasci i calzini e la biancheria sporca ovunque, il modo in cui bevi direttamente dalla bottiglia del latte, perché dimentichi sempre di prendere un bicchiere, e anche il modo in cui flirti con le fans, be’, in realtà quello lo odio già. E dovrei odiare il fatto che tu segua pornostar su Twitter, pornostar Calum? E , Dio, non dire che hai bisogno di quelle foto perché sei un adolescente che altrimenti ti arriva una scarpa dritta in testa»
Calum ridacchia e Luke vorrebbe aggiungere quella cosa alla lista di “cose che dovrebbe odiare di Calum Thomas Hood”, perché chi si metterebbe a ridere in un momento del genere?
«Lukey, hai appena fatto una scenata di gelosia»
Luke gli lancia un’occhiata infuriata, per poi addolcire lo sguardo. «Ma non ci riesco. Non riesco ad odiare nulla di te, a partire da quelle fottute labbra che mi ammazzano ogni volta che provo a guardarle. – di riflesso, Calum si inumidisce le labbra e Luke quasi grugnisce dalla frustrazione. – Per non parlare di quel tatuaggio che ti sei appena fatto fare! Mi piacerebbe accarezzarlo quando voglio e farti ridere perché soffri il solletico»
Luke si rende conto che ciò che ha appena detto è da psicopatico, ma non riesce a capire la reazione dell’altro poiché questa volta è lui quello con la testa bassa.
«Da quanto… Insomma, da quanto senti queste cose?» riesce a dire Calum, la voce flebile.
Per Luke sarebbe facile dire una data precisa, il problema è che neanche sa da quanto. Sa solo che quella sensazione che prova è così forte da farlo stare male e al contempo bene, come quando bevi troppo alcol: prima ti senti beato e felice e poi ti ritrovi a vomitare l’anima senza nessuno che ti regge la testa mentre lo fai. Sai anche che è sbagliato, che l’alcol fa male e ti fa sentire una merda, ma puntualmente lo rifai, fregandotene delle conseguenze. «Io credo da un anno, o giù di lì»
Ha una paura fottuta della reazione di Calum, è sicuro che lo rifiuterà e poi si allontanerà e Luke dovrà dimenticare per sempre il suo profumo, perché prima o poi scomparirà del tutto da quella felpa. Comincia a singhiozzare senza neanche volerlo, si sente abbastanza nudo per la rivelazione imminente , e si accascia sul letto, le mani gli coprono la faccia. Può essere il peggior momento della sua vita, se non fosse per le due grandi braccia che quasi subito lo cingono forti. E lo sente di nuovo il suo profumo, lo sente imprimersi sulla felpa e nella sua mente e si sente subito meglio. «Adoro il tuo profumo»
«Pensa che non mi sono neanche fatto la doccia» sorride Calum e Luke avverte quell’oppressione al cuore farsi sempre più leggera, perché Calum non è corso via ed è rimasto lì ad abbracciarlo.
E «Coglione» borbotta, mollandogli un buffetto sul braccio.
«Be’? Sto aspettando ancora la risposta di Calum, devo postarla sul blog!», il fratello di Luke era appoggiato sullo stipite della porta, un blocchetto e una penna erano stretti nelle sue mani, gli occhiali gli erano scivolati sulla punta del naso.
«Calum sarebbe molto felice di dare un bacio a Luke, solo se lui vuole, ovviamente» sta dicendo Calum, e neanche termina la frase che le labbra di Luke sono già ancorate alle sue e quasi non riesce a baciarlo perché non può fare a meno di sorridere. Neppure gli viene in mente di essere infuriato col fratello, che probabilmente ha assistito a tutta la scena, si preoccupa solo di gridargli uno “Smamma e chiudi la porta”.
«Andate da qualche altra parte a fare quella roba!» ridacchia il fratello, ma decide comunque di andarsene, insomma, deve aggiornare il blog.
«Dovrei odiarti, – farfuglia ancora una volta Luke , tra gli schiocchi dei baci che riecheggiano per tutta la stanza. – e invece ti amo»

 


Hiyaaa :)
Per quanto tempo dite che riesco a stare senza aprire Word? Credo che un giorno sia il massimo hahahahah.
Comunque, questa roba l'ho scritta ieri sera (da notare che ho da scrivere altre millemila one shot) perché ho letto quel tweet di Calum in cui cita ciò che dice Luke, ovvero "I should hate you".
So che non è il massimo, ma spero vi piaccia comunque.
Un bacio

   
 
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