Gogna, bagno e poi a letto, ma è ancora presto per dormire…
Ennesima noiosissima battuta di caccia. Quel asino
si ostinava a voler andare a caccia anche sapeva che avrebbe piovuto e sarebbe
rimasti bloccati ancora una volta. Merlin era sicuro che ci aveva preso gusto,
ma non gli dispiaceva più di tanto. Quella piccola caverna dove si erano
riparati tante volte era un rifugio perfetto dagli occhi del mondo e lui non
aveva più scuse per non lasciarsi andare. Era sdraiato a pochi metri da lui,
gli era bastato rotolare un po’ per avvicinarsi e abbracciarlo da dietro. Aveva
avuto l’accortezza di spostare la spada un po’ più lontano, così il mattino
dopo avrebbe avuto qualche secondo di vita in più per spiegare come mai lo
stava abbracciando. Merlin sperava che meglio gli andasse sarebbe finito alla
gogna, forse fino alla fine dei suoi giorni, ma ne sarebbe valsa la pena.
La
guardia che lo venne a liberare dalla gogna lo "scortò" ,
perché lui definiva scortare l’essere trascinato
bruscamente a
forza di strattoni , fino agli appartamenti del principe dicendogli
solo che
erano ordini del principe stesso. Merlin sbuffo e busso al portone,
aprendolo
dopo poco. Una mano più veloce della sua chiuse la porta con un
tonfo,
spingendocelo contro, e quelle stesse mani lo presero per il volto per
poi
essere baciato da due labbra carnose che insistevano sulle sue ancora
chiuse.
Che Merlin fosse lento lo sapevano tutti. Infatti gli ci volle un
po’ per
riuscire a ricambiare sempre maggiormente quel gesto così
inaspettato.
-Umm Merlin puzzi di verdura marcia dovresti cambiarti prima di venire da me-
Sogghignava , Arthur sogghignava e l’unica cosa che veniva in mente a Merlin era idiota di una testa d’asino regale che non
siete altro ma non diede voce ai suoi pensieri e cercò una risposta abbastanza
sagace e impertinente da dargli
-Mi dispiace sire, ma il carceriere ha detto che un asino aveva ordinato di
portarmi subito nelle vostre stanze e non è che voi abbiate un odore migliore
del mio dopo gli allenamenti, mi chiedo veramente se non vi siate rotolato nel
recinto dei porci quest’oggi- ora era Merlin a sogghignare , con le braccia del
principe sempre strette al collo , che senza spostarsi stava inchiavando la
porta.
– Le guardie non inizieranno a sospettare se continuiamo cosi? E il povero
Gaius si preoccuperà se non torno nemmeno stasera –
non che non gli dispiacesse essere sequestrato in quel modo, anzi tutt’altro ,
ma la gogna sarebbe stato solo un ricordo lontano se li avessero beccati. Lui
sarebbe finito al rogo e chi sa che cosa avrebbe riservato il re al figlio.
- Merlin Merlin Merlin, prima di dare fiato a questa tua boccaccia dovresti
ricordare con chi stai parlando – questo gioco fatto di saltarsi addosso il
momento prima e quello dopo cercare di rispettare tutte , o come meglio
potevano, le regole di comportamento del palazzo era il loro modo di
stuzzicarsi e in un modo alquanto contorto dirsi quanto si volevano bene. Di
malavoglia Arthur sciolse la presa delle braccia dal suo collo
e si avvicinò al tavolo
– Ti ho fatto chiamare qui così di corsa perché come hai sottolineato anche tu
prima, puzzo e in quanto mio valletto e tuo compito preparare il mio
bagno- rideva, e Merlin amava quella sua
risata beffarda più di ogni altra cosa. Con uno sbuffo , un –certo mio Sire- e
un Asino sussurrato troppo piano , Merlin si prodigò a preparare il calderone
per l’acqua nel camino –o e Merlin? Mi raccomando preparane in abbondanza di
acqua, staserà ci sarà il doppio dello sporco da lavare-
Il silenzio era disturbato solo dal rumore che Arthur faceva con le stoviglie
della cena che stava apparecchiando per due sulla tavola, con scarso successo ,
ma fortuna Merlin era di spalle e non poteva vedere cosa il principe era
intento a fare. Per distrarsi del immagine che si stava facendo mentalmente del
principe che mangiava facendo tutto quel fracasso decise di rompere il
silenzio.
-Arthur scusa, ma se volevi che ti preparassi solo il bagno perché non mi hai
fatto andare prima da Gaius a darmi una ripulita e gli avrei anche potuto dire
che non sarei tornato presto e di non aspettarmi alzato. Non ti sembra più
logico?-
-No Merlin, perché ci sono già stato io da Gaius e lo già avvistato io-
-Come siete stato da Gaius! State male per caso?- Merlin si girò preoccupato
notando la tavola- e cosa è successo al tavolo? -
Arthur si fece scappare una risata e si avvicinò a lui scompigliandogli
delicatamente i capelli
-Mio piccolo e ingenuo Merlin, o come dicono in un regno oltre mare Merlino ,
non sono passato da Gaius perché sono malato, ma per prenderti un cambio di
vestiti pulito e ho inventato una scusa per giustificare la tua assenza anche
questa sera, ma credo che Gaius sappia tutto perché mi ha fatto uno strano
discorso che non ho capito e mi ha dato una strana boccetta con un unguento che
dice che potrà aiutarci nelle nostre attività e che tu capirai sicuramente cosa
ci dobbiamo fare, testuali parole.-
-O be allora l’unica cosa che non mi torna e a che mi serve un cambio di abiti
se non mi sono fatto il bagno-
-A volte mi chiedo se veramente soffri di qualche disturbo mentale idiota che
non sei altro, il bagno te lo fai con me!-
non fece in tempo a ribadire che le labbra di Arthur erano già
saldamente piazzate sulle sue, inarcate in un sorriso divertito.
Ammollo nella tinozza Arthur ,con la testa
abbandonata sulla spalla di Merlin che lo teneva tra le braccia , si lasciò
andare alle carezze di questo che lo lavavano non solo dallo sporco, ma anche
dalle fatiche della giornata. Le mani
del mago sul corpo del principe erano delicate come un soffio di vento, lo
accarezzavano per togliere lo sporco e si fermavano a massaggiare dove
sentivano i muscoli più tesi mentre cole le labbra gli lasciava baci sui
capelli bagnati o sul collo. Tutto questo faceva uscire dalle labbra del principe
gemiti di approvazione che facevano sorridere il mago.
-Vedo che le piace fare il bagno così sire, me ne ricorderò per i giorni
avvenire quando avrete lunghi allenamenti in vista del torneo- un sussurro in
tono malizioso vicino al orecchio che fece fremere il principe sotto le mani
del mago
- Merlin se mi parli così non so per quanto ancora potrò rispondere delle mie
azioni e non riusciremo a rispettare la tabella di marcia-
- Ah perché avete una tabella di marcia per la serata? Mi sento offeso da
questo sire seppiatelo, mi sento paragonato ad una battuta di caccia!- disse in
tono scherzoso allontanando le mani dal principe, che fece un mugugno
infastidito al gesto. Senza quelle mani addosso quasi sentiva freddo.
-Rimetti quelle mani dove erano- non prosegui finché l’altro non obbedì – sai
che non intendevo questo, volevo dire che ho preparato delle cose per noi per
questa sera-
-Arthur stavo scherzando, ma mi stupisce tutto questa premura dei dettagli, non
mi sembra che sia il mio compleanno, per quello mancano ancora parecchie lune,
e il vostro e stato non più di una luna e mezzo fa, e mi sembra sia stato
festeggiato a dovere, non solo a corte- ancora quel tono malizioso e
impertinente che Arthur tanto amava.
- No Merlin , è per un'altra ricorrenza-
-Humm manca ancora una luna a Lughanasadh, non mi sembra che ci siano altre
festività qui a Camelot prima di quello-
-Sei un vero e proprio idiota a volte, sono precisamente 3 lune che portiamo
avanti questa relazione, 3 lune da quando il mio cuore si è fermato per pochi
istanti quando hai detto di amarmi con tutto te stesso e io ti ho risposto…-
-‘’anche io brutto idiota’’ ecco spiegato tutto questo romanticismo stasera- Merlin
non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata al ricordo di quella
mattina in cui si erano svegliati abbracciati nella caverna.
Le mani del mago iniziarono a vagare un
po’ più liberamente sul petto, fino al basso ventre , mentre era perso nei
ricordi di quella giornata che ancora non sapeva se definire bella o strana. Le
mani si erano fermate sulla semi erezione del principe che non riusciva a
trattenere versetti di approvazione.
-Merliiin- gemete a fatica
-humm? -
-Le… le mani Merlin… le mani- solo a quel punto il mago si riscosse e seguì il
percorso delle sue mani
-Oh- nascose una risata- che hanno che non vanno? Sono forse troppo ruvide e
callose per la vostra principesca pelle?- si, voleva mandare in fumo i piani di
Arthur , o magari solo invertire qualche punto del programma.
Il principe cercò di bloccare le mani del servo, ma quello fu più veloce e
riuscì ad tenerle ferme nella sua anche se visibilmente più debole. In fin dei
conti il real somaro non voleva che smettesse davvero.
In pochi minuti il principe si era ritrovato ad un
ammasso di gelatina nelle mani ormai esperte del mago. Sapeva quando e cosa
fare per farlo capitolare in poco tempo, anche se non gli piaceva. Merlin era
tipo da coccole e lunghe ore passate insieme ad amarsi fra lenzuola, ma quando
il principe reclamava queste sue attenzioni fra una riunione e un allenamento e
il tempo scarseggiava non aveva altra scelta. Non che gli dispiacesse è. Arthur
era molto generoso anche con lui e si faceva perdonare la fretta la sera,
quando lo rapiva nei suoi appartamenti.
Non ci volle molto ancora perché il principe venne con un Merlin appena più
forte degli altri. Il mago ridacchio, continuando a lasciargli baci sul collo e
sulle spalle, carezzandogli l’addome.
-Sire, guardate che avete combinato, forse e meglio uscire da quest’acqua
sporca e fredda e mettersi a letto-
-Mi sembra un ottima idea, ma abbiamo una cena che ci aspetta-
-Hai detto bene Arthur, ci aspetta. Non penso che scapperà via -
-Merlin sei un servo davvero insolente, hai proprio bisogno di ricordare chi
comanda qui-
-Con molto piacere vostra altezza-
Confesso che questa storia stanzia nel
mio pc da… bo tipo una marea di tempo. Era fra le prime cose che avevo scritto,
ma non l’avevo mai finita perché non mi veniva. E poi ieri sera l’ho riletta,
mi è piaciuta, l’ho finita ed eccoci qua. C’avevo aggiunto un altro pezzetto alla
fine, duecento parole o giù di li, ma non mi convincevano e ho preferito
tagliarlo.
Spero che questa mia prima Merthur vi sia piaciuta
Commentate che fa sempre bene
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