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Autore: StillAnotherBrokenDream    18/08/2013    2 recensioni
Tutto era perduto, tutto era finito. Non gli restava più niente per cui valesse la pena vivere. Forse era giusto farsi ammazzare.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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Disclaimer: I personaggi e le storie di Supernatural non mi appartengono (vorrei che Castiel fosse mio ma questo è un altro discorso), ma le storie che mi ispirano sono mie, per cui si prega i gentili lettori di non copiare, grazie. Spoiler puntata 8x23

Ringrazio Robigna88 per la bellissima immagine sottostante *__________*


 

 Image and video hosting by TinyPic

 

1

 

 

La cosa più agghiacciante era il rumore. Un insieme di urla, sibili ed esplosioni che solcavano il cielo come in una gigantesca notte di San Lorenzo. Dean non riusciva a pensare a niente tranne che erano fottuti, tutti quanti.

Da terra riusciva anche a distinguere braccia, gambe, ali, tutto circondato da fiamme. Erano nella merda e il responsabile era Cass.

“Porca troia” sibilò continuando a fissare il cielo infuocato. “Stavolta l’ha fatta proprio grossa, stupido figlio di puttana.”

Sam, gettato a terra ferito e febbricitante, vedeva quelle stelle luminose che passavano rapidissime in cielo come tante piccole saette dorate, e nonostante tutto capiva cosa stava succedendo.

“Dean. Dean” chiamò il fratello tirandolo per un braccio. “Devi chiamarla.”

Il più vecchio dei Winchester riuscì finalmente a distogliere gli occhi da quello spettacolo terribile.

“Chiamarla? Chi?”

Sam lo fissò. “Lo sai chi” gli disse. “Deve saperlo.”

Capendo a chi si riferisse – ma lo sapeva già, faceva solo finta di non capire – scosse il capo diventando ancora più serio. “No, è stata chiara, non voleva più saperne di nessuno di noi. E poi a quest’ora lo saprà già. Abbiamo problemi più grossi, come te che stai male. O quel coglione di Cass, che potrebbe essere già morto.”

Sam gli strinse un braccio. “Dean, devi chiamarla! Potrebbe essere in pericolo, non vedi cosa sta accadendo?” indicò il cielo.

Dean annuì. “Lo vedo benissimo, ci stanno cadendo addosso centinaia di angeli presumibilmente morti, non credo sia una fenomeno che passi inosservato.”

L’altro scosse il capo, tossì e cercò di tirarsi su. “Non sono morti Dean, non lo capisci? Non è cadendo che muoiono. Siamo tutti in pericolo, lei soprattutto. Chiama Allison, Dean!”

 

***

 

“Oh Dio santo.”

Allison Morgan non riuscì a dire nient’altro quando si accorse della pioggia di fuoco che precipitava a tutta velocità dal cielo.

E quando, dopo alcuni istanti, capì di cosa si trattava, sentì il sangue raggelarsi nelle vene. Angeli.

Gli angeli stavano cadendo, tutti insieme, tra urla ed esplosioni.

Un solo pensiero si fece strada nella sua mente sconvolta: Castiel era tra quegli angeli?

L’immagine di Cass che precipitava in quel modo le strinse il cuore, l’idea di lui in preda a dolori lancinanti l’atterriva.

D’istinto corse in casa a prendere il cellulare. Al diavolo quello che si era ripromessa, doveva trovarlo, sapere come stava, se aveva bisogno di lei.

Le mani le tremavano così tanto da non riuscire ad usare il touchscreen del telefonino, finché questo non iniziò a suonare.

Sobbalzò e per un solo attimo pensò che fosse Cass a telefonarle. Poi guardò meglio e vide chi era.

“Dean” rispose subito.

“Allison, stai bene? Hai visto cosa sta succedendo? Cass è un idiota, un figlio di puttana immaturo, siamo nella merda!” la investì l’altro, quasi che lei fosse responsabile di quello che faceva Cass.

Subito però le venne una domanda: che c’entrava Cass?

“Aspetta un attimo, rallenta. Sì sto bene e sì, ho visto che ci stanno cadendo addosso centinaia e centinaia di angeli. Cosa c’entra Cass con questo? Sta bene vero?”

Dall’altra parte Dean si massaggiò la fronte. “Non lo so come sta” ammise “a dire il vero potrebbe essere morto. Ha combinato un casino di dimensioni… apocalittiche.”

Allison vacillò e si sedette sul bracciolo del divano. “Morto? Casino? Dean, spiegati meglio, che diavolo sta succedendo?”

Sentì Dean sospirare, era sicura che quello che stava per dirle non le sarebbe piaciuto per niente.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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