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Autore: Iryuchan    24/02/2008    18 recensioni
Un nuovo personaggio si presenterà all'esame per diventare hunter, un personaggio che sconvolgerà le vite dei quattro amici: è bionda, ha gli occhi azzurri ed è sempre vestita di bianco. Ma chi conosce il suo passato? Perchè il suo destino e quello di Kurapika sono così crudelmente intrecciati? Lo scoprirete solo leggendo quetsa FF!! ^^
Genere: Romantico, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HUNTER X HUNTER
The white widow

HUNTER X TESORO X AYO


Quella era una giornata limpida e piena di sole. Era appena terminata la terza prova d’esame e si erano spostati, con il dirigibile della commissione, sulla portaerei incagliata. Questa era stata trasformata in un albergo ed erano stati concessi agli aspiranti Hunter due giorni di vacanza, per ritemprarsi dalle fatiche della terza prova.
Kurapika e Leorio si trovavano sul pontile, intenti a discutere. Gon e Killua invece già si stavano tuffando in cerca dei tesori, necessari per pagare l’albergo.
-Mi sembra proprio una bella fregatura, secondo me questi si stanno prendendo gioco di noi!- esclamò sbuffando Leorio.
-Potrebbe essere, ma potrebbe invece anche avere un senso tutto ciò- gli rispose Kurapika.
-Vuoi dire che…questa potrebbe essere una prova d’esame?
-Non è da escludere, in fondo la “caccia al tesoro” è un elemento fondamentale nella carriera di un Hunter!
-Sarà… secondo me questi qua ci stanno solo sfruttando…
-Invece di brontolare dovresti cominciare a darti da fare come loro!- dicendo così, il biondino indicò Gon e Killua, che già emergevano portando diversi tesori dai relitti affondati, schizzandosi e ridendo.
-Ehi Kurapika, guarda quel tipo…
Kurapika si voltò e vide un tipo incappucciato, in piedi sul pontile, che fissava l’acqua. Il mantello era scuro e gli copriva completamente gli occhi, così che era impossibile riconoscergli il volto.
-Che tipo strano- continuò Leorio –ma chi è?
-L’avevo già notato nelle precedenti prove d’esame…è davvero molto strano. Deve nascondere qualcosa: meglio essere prudenti.
I due continuarono a guardarlo; il tipo era completamente concentrato sull’acqua e stava perfettamente immobile. Improvvisamente, alzò il volto di scatto e con un gesto si tolse il mantello.
Leorio e Kurapika sbarrarono gli occhi e spalancarono la bocca: era una ragazza! Aveva lunghi capelli biondi e un vestito bianco corto.
Questa si tuffò facendo una doppia capriola in aria e scivolò dolcemente nell’acqua.
-Kurapika…- balbettò Leorio –è una ragazza…
-Si, ho visto…
Pochi secondi dopo la ragazza riemerse, portando un’enorme pietra viola, che emanava una luce abbagliante. Si tirò su e si strizzò i lunghi capelli. Il vestito era bianco e, bagnato, le si era attaccato addosso, evidenziando le belle forme sottili e delicate. Leorio la fissava con due occhi enormi.
-Leorio…non fare il maiale!- Kurapika gli tirò un pugno in testa, ma anche lui era molto imbarazzato.
La ragazza si avvicinò al banco dietro cui era seduto il proprietario dell’albergo e posò la pietra.
-Questo è il famoso “Occhio di Ramses”, che fu rubato tremila anni fa dai predatori di tombe. Si trovava a trentadue metri sotto il livello del mare e il suo valore commerciale è di circa cinquantasette miliardi.
Il vecchio aveva preso la pietra, stupito e se la passava di mano in mano. Dopo che la ebbe controllata e ricontrollata, sospirò e disse:
-Sì, sì, è proprio vero. Beh, per questa ti meriti una stanza di prima classe. Ma come hai fatto a trovarla? La ragazza prese le chiavi della stanza sorridendo e si allontanò.
-Trentadue metri sotto il livello del mare?! Ma non è possibile!!- esclamò Kurapika. Leorio aprì la bocca, ma, non sapendo cosa rispondere, non disse niente.
Alla fine della giornata, tutti avevano trovato una camera. Gon e Killua si stavano dirigendo verso la loro; Gon era molto eccitato e parlava a raffica. Girato l’angolo, videro una ragazza che camminava verso di loro. Gon si fermò e cominciò a fissarla, in silenzio, allora si fermò anche Killua. La ragazza smise di camminare e chiese loro, sorridendo gentilmente:
-C’è qualcosa che posso fare per voi?
-Non ti ho mai vista prima- chiese Gon, continuando a guardarla –sei anche tu un’aspirante Hunter?
La ragazza sorrise ancora e rispose:
-Sì, ma non mi hai visto prima perché ho sempre indossato un mantello scuro!
-E’ vero, il tipo incappucciato- disse allora Killua –ma perché hai sempre portato un mantello, fino ad ora?
Il bambino la fissava profondamente negli occhi, con il suo sguardo misterioso ed indagatore. La ragazza però non abbassò gli occhi e rispose, sempre continuando a sorridere:
-Perché troppo spesso vengo sottovalutata a causa del mio aspetto. Per impedire ciò, ho sempre tenuto il cappuccio calato, non volevo che nessuno mi discriminasse perché sono una ragazza!
-E come mai ora non lo porti più?- chiese ancora Gon.
-Perché abbiamo terminato la terza prova, che era inequivocabilmente la più complicata. Se sono arrivata oltre ciò che molti hanno fallito, è più che evidente che non sono debole come può sembrare. Inoltre- e qui sorrise di nuovo –generalmente si diffida delle persone che non mostrano il volto e io avevo voglia di conoscere qualcuno!
-Oh…- Gon rimase pensieroso per un po’, poi fece un enorme sorriso ed esclamò:
-Io mi chiamo Gon e lui è Killua! Tu chi sei?
-Ayo, mi chiamo Ayo- rispose dolcemente la ragazza.
-Ayo? Che nome strano, non l’ho mai sentito! Da dove vieni?- chiese ancora il bambino.
-Non so il significato del mio nome, ma so che è proprio del mio villaggio.
In quel momento arrivò Kurapika, stringendo in mano il monile d’oro a forma di coccodrillo che aveva trovato in un relitto e che era appartenuto al suo clan. Vide i due bambini in compagnia della misteriosa ragazza e si fermò. -Cosa state facendo?- chiese.
Gon si voltò verso di lui ed esclamò:
-Kurapika, lei è la signorina Ayo!
La ragazza si voltò verso di lui e sorrise: -Piacere!
-Piacere mio- rispose lui.
Poi la osservò meglio. Ora indossava un altro vestito leggero, sempre bianco e molto corto. I capelli biondi erano lunghi fino alla vita e ricadevano morbidi sulle spalle, riflettendo i raggi dorati del sole al tramonto. Ma soprattutto aveva dei bellissimi occhi, azzurri come il cielo, dai riflessi verdi del mare. E il suo sorriso era così gentile e delicato…Era proprio bellissima.
-Sì, sì, ma noi ora dobbiamo andare in camera ci vediamo un’altra volta!- così dicendo, Killua afferrò Gon per un braccio e lo trascinò via.
-Ciao Kurapika! Arrivederci signorina Ayo!- gridò il bambino.
Ayo lo salutò con la mano, sempre sorridendo gentilmente, poi si voltò nuovamente verso Kurapika e la sua espressione divenne seria.
-Senti…quei vestiti… tu sei originario della tribù Kuruta, vero?
Kurapika abbassò lo sguardo. –Sì- rispose.
-Mi dispiace- continuò la ragazza sussurrando –so che il tuo clan è stato trucidato. Mi dispiace.
Il ragazzo strinse il gioiello a forma di coccodrillo nella mano, poi disse, con voce ferma:
-Li vendicherò. L’unico motivo per cui voglio diventare Hunter è per uccidere tutti i membri della Brigata delle Illusioni e vendicare la mia tribù!
Ayo abbassò lo sguardo. –Ti auguro di riuscirci- mormorò. Poi chinò la testa in segno di saluto ed andò avanti per la sua strada.
Kurapika si voltò e la guardò allontanarsi, poi strinse ancora il monile kurutiano e proseguì verso la sua stanza.

-Così alla fine hai deciso di toglierti il cappuccio!
Ayo si fermò, aveva fatto pochi passi da quando aveva salutato il ragazzo biondo. E quella era una voce conosciuta, troppo conosciuta.
-Non credere che l’abbia messo a causa tua, so bene che mi hai riconosciuto subito da quanto sono arrivata, Hisoka.
L’uomo dai capelli azzurri era appoggiato al davanzale di una finestra; si voltò lentamente verso di lei, con un sorriso beffardo sulle labbra.
-Non ti immagini quanto mi sia sorpreso, trovandoti qui. E così alla fine ti ha lasciata andare, chi l’avrebbe mai detto...sempre che...tu non sia scappata!
-Taci, non sono affari tuoi!- sbottò la ragazza; gli voltò le spalle e riprese a camminare.
-Non essere così diffidente nei miei confronti- le disse Hisoka mentre si allontanava –potresti scoprire che neanche io sono ciò che appaio!
Ayo si bloccò: cosa voleva dire?


NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!!! Sono Iryu-chan! Questa è una storia che ho pensato da mesi ma che mi sono decisa a pubblicare solo ora!!! E' la mia prima ficcina perciò siate comprensivi!!! Vi avviso che sono già avanti e posso dire che è piuttosto lunga...spero abbiate voglia di leggere tutto! Mi auguro che piaccia...io mi sono divertita molto a scriverla!!!
Alcuni episodi della mia storia sono direttamente collegati a quelli dell'anime, altri sono inventati di sana pianta, altri ancora sono solo modificati.
Aspetto commenti, saranno sempre molto graditi, ma please, se non vi piace, non siate crudeli! Sono sensibile! BE GOOD!!!
Al prossimo capitolo! ^^ (mi auguro)
  
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