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Autore: crige    19/08/2013    10 recensioni
Questa storia parla della gioventù bruciata e della parte dei ragazzi non approvati dalla società.
Francesca è una ragazza che gioca a rugby, dall' animo solitario e esplosivo allo stesso tempo.
E' una barista del pub più frequentato di un paesino fuori Firenze.
Ha avuto un'adolescenza difficile, che l' ha segnata nel profondo.
Ora che ha vent'anni, si ritrova ad affrontare una nuova strada.
Eleonora, sua sorella non di sangue, e anche suo capitano l' appoggia nel suo percorso fatto di accettazione e cambiamento.
Lorenzo è il migliore amico di Francesca e guardia del corpo.
Alessia, bhè, Alessia è quella che le sconvolgerà la vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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AVVERTENZE: il seguente, è un capitolo Bonus! Ovvero, un capitolo in più che ho deciso di scrivere, per staccare dalla tristezza di quelli precedenti.
Quindi è senza pretese!
Spero che vi piaccia ;)
Buona lettura ^^

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Il 10 Agosto.
La notte di San Lorenzo.
La notte delle stelle cadenti.
 
Quante facce rivolte verso l' alto, quella sera.
Quanti occhi avidi di stelle.
Quante persone in cerca del proprio desiderio.
Quanta illusione vice nell' aria.
 
Le stelle cadenti.
Esse sono un altro tra i mille mezzi, trovati dall' uomo, per crearsi speranza.
Per cercare qualcosa al quale aggrapparsi.
Aggrapparsi, per non lasciarsi cadere giù.
 
Si spera in qualcosa di migliore.
In qualcosa che vorremmo accadasse.
Un qualcosa, che ci porti felicità.
 
Passiamo quella sera ad osservare il cielo.
A sperare di vedere una stella cadere, così da attaccarle un nostro desiderio nascosto.
Desiderio che, mlto probabilmente, non si avvererà mai.
 
Ma basta la speranza, no?
Basta un briciolo di possibilità che esso possa succedere, a farci stare meglio.
A metterci in pace cn noi stessi.
 
Ma attenzione.
Un conto è sperare in qualcosa.
Un altro, è illuderci.
E la distanza tra la speranza e l' illusione è una stella cadente, che porta su di sé più desideri.
 
 
                                                                                    **********
 
 
Una serata tranquilla.
Un rilassarsi in compagnia.
Così, era stata spacciata.
 
Dovevo sapere, però, che sarebbe stato tutt' altro.
Non dovevo lasciarmi coinvolgere.
Dovevo scuotere violentemente la testa e oppormi.
 
Ma come avrei potuto?
Non so dire di no a quegli occhioni nocciola.
E quindi, quindi eccomi quì.
 
Quì, a passare la serata del 10 agosto sulla spiaggia.
Con Alessia, Nene e Erica.
Tende, cena a sacco e birra.
Chi diavolo me lo ha fatto fare?
Ah già, occhioni nocciola.
 
-Ehi, che c'è?- mi sussurra, Alessia, sporgendosi verso di me.
 
-Niente- sbuffo, scostandole un ciuffo di capelli da davanti gli occhi -solo, guarda!- soffio, indicando un punto davanti a noi.
 
La scena, in effetti, poteva anche essere divertente.
Insomma, Erica che schizza Nene con l' acqua e poi scappa, convinta di salvarsi.
Finendo col ritrovarsi bagnata fradicia, perchè buttata in mare dalla sua ragazza.
 
sua ragazza.
Mi fa ancora strano pensare a Nene, in quel senso.
Chissà quando mi ci abituerò.
 
-Lo sai com'è Erica- mi dice, dolce, strappandomi un bacio a fior di labbra  -se non rompe le palle, non è contenta-
 
-Lo so, lo so-
 
-Vado da lei, ti mando Ele a farti compagnia- afferma, alzandosi e fuggendo.
 
Lascio andare un sospiro.
Distrattamente mi porto una mano al fianco, sulla ferità non ancora del tutto cicatrizzata.
Si può avere costanemente paura, che possa capitare di nuovo una cosa simile?
 
Ma non ho paura per me.
Ho paura per Alessia.
Non sopporterei se le capitasse qualcosa.
 
Quella pallottola era destinata a Lei.
Lui la voleva morta.
Se non avessi intercettato quel proiettile...che cosa sarebbe successo?
 
-Ok, che hai?-
 
Quella voce mi risveglia dai miei pensieri.
Alzo la testa, trovandomi di fronte Nene.
Sorride, sedendosi sul telo da spiaggia, accanto al mio.
 
-Nulla- rispondo, scuotendo la testa -solo qualche pensiero stupido-
 
-Ho notato- sospira -non devi preoccuparti così tanto. Non ne hai più motivo-
 
-Lo so, ma è difficile- abbozzo un sorriso -come va con Erica?-
 
-E' insopportabile!- sbotta -è iperattiva, chicchiera sempre, è appiccicosa e...e...ed estremamente carina- arrossisce, abbassando lo sguardo.
 
-Oh, la Santoro che diventa tutta rossa? Questa mi mancava!- scoppio a ridere, guadagnandomi un pugno sulla spalla.
 
-Smettila!- ringhia -o altrimenti vuoi che imiti il tuo sorriso a ebete quando hai Alessia nelle vicinanze?-
 
-Ok, ho afferrato- 
 
Crolla il silenzio.
Ci incantiamo a fissare le nostre ragazze, sedute in battigia, a parlare fittamente.
Sorrido, sospirando.
 
-Siamo completamente fottute-
 
 
 
                                                        **********
 
 
Forse ho sbagliato a insistere con Feffe.
Magari voleva riposarsi.
Insomma, non si è ancora ripresa del tutto.
Forse dovevo lasciare che decidesse lei, cosa fare.
 
-Guarda che mi ha fatto quella bionda impertinente- piagnucola, Erica, indicandosi -sono completamente mezza-
 
-Avevi a non romperle le palle- 
 
-Da quando sei dalla sua parte?- 
 
-Non sono dalla parte di nessuno- dico con un' alzata di spalle -ma lo sai che, Ele, è una persona tranquilla che ama il silenzio e lo starsene per i fatti propri-
 
-Che palleeee- esclama, lasciandosi cadere di fianco a me -quando però siamo da sole, è tutta baci e abbracci-
 
-Non ci credo!-
 
-Oh si- sorride sorniona -è molto dolce-
 
-Scusa, ma mi risce impossibile pensarlo- rido, regalandole una lieve spinta.
 
-Ti dico che è così- s' imbroncia -non ha neanche provato ad andare oltre ai baci, sai?-
 
-Bene, vuol dire che ti rispetta-
 
-già!-
 
Raramente ho visto Erica così felice.
Così presa da qualcuno.
Non lo era neanche per Lorenzo, in questo modo.
 
Sono contenta che abbia trovato Eleonora.
E' una persona forte, determinata e fa di tutto per far star bene le persone a lei care.
Quindi si, trovo sia perfetta per la mia migliore amica.
 
-E' che non so come si fa!- sbotta, all' improvviso.
 
-Ma cosa?-
 
-Il sesso tra ragazze!- risponde, ovvia -Insomma, Ele lo ha già fatto con Feffe!-
 
-Grazie per ricordarmelo ogni volta- dico, scocciata.
 
-Come posso competere con Francesca?- chiede, più a se stessa che a me -ok, ho trovato!-
 
-Che?-
 
-Facciamo Sesso, Ale!- esclama, come se avesse avuto un' idea geniale.
 
-COSA?-
 
-si! Facciamo sesso io e te! Così mi insegni e non farò figuracce!- 
 
-Tu sei completamente matta!- mormoro, incredula.
 
-Avanti, lo so che non sono Francesca, però non mi sembra di essere bruttissima! Quindi, perchè non vuoi..-
 
-Perchè sei la mia migliore amica!- quasi urlo, completamente shoccata.
 
-Anche Feffe e Ele lo sono, eppure....- alza un sopracciglio, lasciando la frase in sospeso -eddai! Io voglio portarmi a letto quella strafiga della mia ragazza!-
 
-E Allora fallo! Ma senza coinvolgermi!-
 
-E se facessimo una cosa a quattro?- sorride, contenta.
 
-NO!-
 
-Che palle che sei!- sussurra, sconsolata -sono destinata a fare una pessima figura-
 
-Ma che ne sai! Non puoi saperlo! Magari, invece, andrà benissimo. Anche io pensavo di non essere capace e invece è stato bellissimo. Vedrai che sarà così anche per te!-
 
-Uff- sbuffa -va bene..-
 
-Dai, torniamo dalle musone!- decreto, alzandomi di scatto.
 
Si alza a sua volta, seguendomi.
Raggiungiamo Feffe e Eleonora agli asciugamani.
Vedo Erica prendere posto accanto alla bionda.
Io mi vado a sedere tra le gambe di Francesca, con la schiena poggiata al suo petto.
 
Subito mi avvolge la vita con le braccia, abbandonando le mani sul mio stomaco.
Porto le mie sulle sue, intrecciando le nostre dita.
Poggia il mento sulla mia spalla, lasciandomi un bacio dolce sulla guancia.
 
-Ok, io mi son rotta le palle di fissare il cielo- afferma, Ele, alzandosi -neanche ci credo a 'ste cazzate! Me ne vado a farmi una canna in tenda e dopo dormo. Buona notte-  saluta, incamminandosi.
 
-Ma dai, Ele, aspettami!- la segue, Erica -mi avevi promesso che avrei dormito tra le tue braccia!-
 
-Come siamo teneri, Santoro- la sbeffeggia, Feffe.
 
-Creatini, ammazzati!- alza una mano, mostrandole il dito medio -sorriso ebete, ricordi?-
 
Entra in tenda, sparendo al suo interno.
La mia migliore amica la segue, chiudendo poi la cerniera.
Torna il silenzio familiare, ad avvolgerci.
 
 
                              
 
                                                 **********
 
 
E' da dopo l' incidente, che sento l' irrefranabile bisogno di avere Alessia vicino.
Pelle contro pelle.
Di sentire che sta bene.
 
La notte mi sveglio di soprassalto e la cerco accanto a me.
Sospiro, poi, quando la scorgo dormire batamente.
Allora mi avvicino e la stringo.
Come per assicurarmi che sia stato solo un brutto incubo.
 
-A che pensi?- mi chiede, all' improvviso.
 
-A quanto ti amo- 
 
Le bacio il collo, lentamente.
Le sfioro la pancia, con la punta delle dita.
La sento sospirare.
Sorrido sulla sua palle.
 
Non abbiamo ancora fatto l' Amore.
Alessia ha paura di farmi male.
Dice di voler aspettare che la ferita sia completamente cicatrizzata.
E io, in fondo, son d' accordo.
 
-Feffe- sospira, -smettila! Lo sai che non mi so controllare se mi sfiori così-
 
-Scusa- soffio, dandole un ultimo bacio dietro l' orecchio -è colpa tua. Sei tu che sei bellissima-
 
-Scema- arrossisce, abbassando lo sguardo.
 
Torno ad avvolgerla in un abbraccio.
Amo avere il suo corpo, così a contatto con il mio.
Mi sento a casa.
 
Alessia alza la testa, scrutando il cielo.
La imito, facendo vagare gli occhi in ogni direzione.
Ad un certo punto, vedo una stella cadere tra le altre.
 
-Ah, l'ho vista!- esclamo.
 
-Dove? Uffaaaaa io no!- si lamenta, voltandosi -l'hai espresso un desiderio?-
 
Si mette di fronte a me, incrciando le gambe.
Cattura una mia mano con la sua.
Mi scruta attentamente, in attesa di risposta.
 
-Perchè?-
 
-Come perchè?- chiede, confusa -tutti sanno che quando si vede una stella cadente, dobbiamo esprimere un desiderio-
 
-No, questo lo so- rispondo, lasciandola perplessa -il punto è: perchè dovrei esprimerne uno? Ho già tutto quello che mi serve-
 
-E cosa avresti?- domanda, furba, avvicinandosi.
 
-Una certa Nana boccolosa, dagli occhi nocciola-
 
-Ehi! Non chiamarmi Nana!- ride, buttandosi su di me e facendomi cadere all' indietro -oddio scusa! Ti ho fatto male?- fa per alzarsi, ma io la trattengo.
 
-No- soffio, a un millimetro dal suo viso -non provare a muoverti di quì-
 
-Ma se ti faccio male e...-
 
-Chi era, oggi, quel ragazzo che hai salutato?- 
 
-Che c'entra, ora? Era Ivan, comunque, perchè?-
 
-Perchè la prossima volta che ti sfiora, lo uccido- dico, glaciale.
 
-Aspetta- si alza leggermente -è per questo che hai avuto il muso per tutto il giorno?-
 
-Non ho avuto nessun muso!- mento, voltando la testa di lato.
 
Ok, mi ha dato fastidio.
Quel bamboccio del cavolo.
Tutto moine e toccheggiare.
Stava per fare una brutta fine.
 
-Feffe!- mi richiama, con tono di rimprovero, prendendomi il viso e portandoselo di fronte al suo.
 
-Tu sei solo mia, capito?- Sfioro le sue labbra con le mie, ad ogni parola.
 
-Lo sai che è così-
 
-Pffff- sbuffo.
 
Alessia scuote la testa divertita e rassegnata.
Punta i palmi delle mani sulle mie guance.
Sorride.
 
-Amo quando fai la gelosona-
 
-Non sono gelosa!-
 
-si, invece- annuisce, contenta -e mi piace da morire-
 
Cattura le mie labbra in un bacio.
Si adagia completamente su di me, incrociando le nostre gambe.
Mi libera il viso, andando a intrecciare le dita della sua mano, con le mie.
 
-Lo sai che voglio solo te- afferma, sicura.
 
 
                                              **********
 
 
Sospiro, sentendo le mani di Francesca abbandonare le mie e posarsi sulla mia schiena.
Va a lambirmi il collo, con le labbra.
Un gemito strozzato, abbandona la mia bocca, quando sento la sua lingua sulla mia pelle.
 
-Feffe...-
 
-I was her, She was me..- canticchia, al mio orecchio, scaturandomi mille brividi -we were one, we were free and if there's somebody calling me on...She's the one..-
 
Sorrido per quelle parole.
Alzo la testa, trovando i suoi occhi.
Un verde chiaro, limpido.
 
-Non pensavo ti piacesse Robbie Williams!-
 
-Diciamo che qualche canzone, la ascolto volentieri- scrolla le spalle, con non curanza -comunque è così, sai?-
 
-Cosa?-
 
-Tu sei l' unica- mormora, portando una sua mano sul mio viso.
 
-Ti Amo- è l' unica cosa che riesco a dirle.
 
Butto le braccia intorno al suo collo, stringedola.
La sento aumentare la presa, ricambiando l' abbraccio.
Nascondo il viso sulla sua spalla.
 
Inspiro il suo profumo, riempendomi le narici.
Lasciando che quell' odore familiare, mi faccia sentire a casa.
Mi sento così protetta, fra le sue braccia.
 
-Federica ti chiamava Fèfè- dico, all' improvviso -quindi io voglio trovarti un soprannome che sia solo mio-
 
-Va bene- acconsente -hai già in mente qualcosa?-
 
-mmm, vediamo...- ci penso su, illuminandomi non appena ho trovato un nome -allora, siccome ami la birra e sei come un grande orsacchiotto, ti chiamero.... BeerBear-
 
-Come?-
 
-BeerBear- ribadisco, con tono saccente -è perfetto!-
 
-Alessia, io non credo che..-
 
-Eddai- m' imbroncio -a me piace-
 
-E va bene- si arrende, sospirando.
 
Cala di nuovo il silenzio.
Mi beo del rumore delle onde in lontananza, che si schiantano sulla battigia.
Francesca inizia ad accarezzarmi i capelli, lasciandomi di tanto in tanto qualche bacio sulla tempia.
Dio, è tutto così perfetto.
 
-Non lasciarmi mai- mormoro.
 
-Non lo farò- dice, convinta -ci sarò fino a quando lo vorrai tu-
 
-Sicura? Perchè potrebbe essere per sempre-
 
-Sicura- conferma, stringendomi di nuovo.
 
Non so come ho fatto tutto questo tempo, senza di lei.
Ora che fa parte della mia vita, mi rendo conto di quanto io non abbia mai vissuto.
Mi rendo conto del fatto che, fino ad ora, mi sono limitata a vivere la mia vita da spettatrice.
Ma ora, ora sono io la protagonista.
 
-Chi ti ha fatto gli occhi e quelle gambe, ci sapeva fare. Chi ti ha dato tutta la dolcezza, ti voleva bene..-
 
-Cos'è, stasera mi parli a suon di canzoni?- le chiedo, divertita.
 
-Sei il primo mio pensiero che al mattimo mi sveglia, l' ultimo desiderio che la notte mi culla. Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto, la cosa più incredibile che conosco..- sorride, continuando a canticchiare il motivetto.
 
-E falla finita!- rido, mollandole un leggero colpo sulla spalla.
 
-Se m' innamorassi davvero, saresti solo tu, l' ultima notte al mondo io la passerei con te, mentre felice piango..- finisce di cantare, ridendo.
 
-Tu sei scema!-
 
-Ehi, io canto per te e questo è il ringraziamento?!- esclama, fintamente offesa -allora, come mi rispondi?-
 
-Ogni volta che parlo di te, tu fai parte o non parte di me?-
 
-Non ti salverai citando Venditti, stronzetta!- scoppia a ridere, iniziando a farmi il solletico.
 
-Eddai, Feffe, smettila!- urlo, nel mezzo delle risate.
 
Rotoliamo una sopra all' altra, continuando a ridere come due idiote.
Alla fine, stanche, ci arrendiamo spalancando braccia e gambe.
Mi avvicino a lei, poggiando la testa sul suo petto.
Subito mi stringe a sé.
 
-Sei tutto quello di cui ho bisogno- sussurra -Sei tu la mia stella cadente-
 
 
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ANGOLO AUTRICE:

'Sera ^^

Non mi scuso neanche più per il ritardo xD
Non ho proprio scuse, in effetti ù.ù
Pffff la ricerca di una casa, vale??? Perchè sennò mi gioco quella!! xD

Ad ogni modo, come ho detto, questo è un capitolo senza pretese.
Un capitolo Bonus!
Quindi, non ho molto da dire.
Spero di non aver fatto venire il diabete a nessuno.

Comunque, un paio di cosine e poi vi lascio:
-Volevo scrivere una shot sulla prima volta di Nene e Erica, che ne pensate?
-Love Of My Life, la aggiornerò quando concluderò Save Me!
-Il seguito di Save Me, arriverà solo dopo che avrò portato un bel pezzo avanti LOML.
-Il prossimo sarà l' ultimo capitolo di Save Me ç_ç

Detto ciò, ringrazio tutti come sempre!
Un bacio ^^
  
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