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Autore: Grotesque    19/08/2013    1 recensioni
|MomoixRiko|
Terza fic della serie 'May I'.
Era riuscita a strappare un'uscita all'altra con un'idea non molto scaltra: le aveva detto che non se ne intendeva molto di vestiti e di moda e che, per far colpo sulla persona che le piaceva, aveva proprio bisogno del suo aiuto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Riko Aida, Satsuki Momoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'May I...?'
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.May I hold you?

Lo schermo del cellulare si illuminò di nuovo, accompagnato da una lieve vibrazione dello stesso. Si gettò senza troppa gentilezza sul telefono, che era stato gettato malamente sul suo materasso poco tempo prima, in preda ad una grande rabbia verso la sua codardia e, al contempo, ad un incontenibile nervosismo causato dall'ansia scaturita dalla piccola attesa fra il suo messaggio e la risposta dell'altra. Scritta una breve risposta, si accomodò sul letto, sospirando e guardando sconsolata il soffitto. Si sentiva proprio una stupida a comportarsi così. Come se potesse essere ricambiata. Come se i suoi sentimenti avessero un senso. Come se ogni ragazza che riceve un messaggio dovesse per forza distruggere le molle del suo letto buttandoci sopra con la delicatezza dell'incrocio fra un tricheco e un lottatore di sumo.
Era riuscita a strappare un'uscita all'altra con un'idea non molto scaltra: le aveva detto che non se ne intendeva molto di vestiti e di moda e che, per far colpo sulla persona che le piaceva, aveva proprio bisogno del suo aiuto. Ovviamente, in risposta, erano arrivate un sacco di fastidiose e umilianti frecciatine verso il suo senso estetico e il suo aspetto in generale -senza soffermarci sui particolari riguardanti la piccola coppa dell'allenatrice del Seirin. Ma, alla fine, sembrava l'avesse convinta a venire con lei, in qualche modo.
Eppure, quella notte, non riuscì a dormire.
 
***
 
Stava aspettando alla stazione ormai da un quarto d'ora. In realtà, per quanto fosse spazientita, non poteva di certo dare la colpa a Satsuki, perchè, effettivamente, era arrivata in anticipo. Non riusciva a rimanere a casa con le mani in mano, il nervosismo l'aveva spinta ad accellerare i suoi ritmi di preparazione. E ora era seduta su una panchina, ad attendere, un po' annoiata, l'arrivo dell'altra. Almeno era riuscita a trovare un'ombra, che le garantiva una protezione, per quanto scarsa, dal caldo pungente della giornata. Il sole brillava su una distesa azzurra senza nuvole. Certo, la temperatura non era fra le più adatte per andare a fare spese. Eppure, in qualche modo, le voci della gente della stazione, il fermento che animava quel luogo e l'afa, erano riusciti a distrarla dall'idea dell'arrivo di Momoi, abbastanza da farla tranquillizzare. Guardava un cartellone pubblicitario, che mostrava una ragazza perfetta, senza alcun dettaglio fuori posto, tutte le curve al posto giusto, che ammiccava all'osservatore. Quella donna sicuramente, camminando per strada, attirava l'attenzione di tutti, con il suo fascino magnetico. Inclinò la testa, con un'espressione distante. Come sicuramente succedeva alla ragazza dai capelli confettati; bella, piena di vita. Un rara perla, da cui nessuno riusciva a distogliere lo sguardo, rimanendo ammaliato. Mentre a lei non era mai successa una cosa simile. Era una semplice, comunissima studentessa. Una fra tante. Una ragazza normale. E lei, con tutti quei piccoli difetti che ogni giorno si accentuavano di più sullo specchio maligno, si sarebbe anche potuta considerare una ragazza abbastanza bruttina. Niente di che. Nessuno aspirava a conquistarla, nessuno aspirava neanche a sfiorarla. Nessuno la notava per strada. E sicuramente, neanche una ragazza tanto perfetta, carismatica e circondata di spasimanti, l'avrebbe mai notata.
All'improvviso, sentì un tocco leggero sulla spalla -come se un passerotto l'avesse appena sfiorata durante il suo volto. Si girò di scatto, sorpresa dall'essere stata strappata ai propri pensieri.
-Hey!- salutò la ragazza. -Non sono in ritardo, vero?- chiese, gettando uno sguardo all'orologio da polso.
Riko scosse la testa con vigore, presa alla sprovvista. Certo che il tempo passa in fretta quando si è persi fra i propri pensieri, eh?  
-No, sei in orario. Ma ora sbrighiamoci, o perderemo il treno!- esclamò lei, alzandosi di scatto e trascinando Satsuki più vicina al binario, dato che il loro treno stava arrivando proprio in quel momento. La manager del Too aveva insistito affinchè si recassero in un certo negozio, abbastanza lontano da dove abitava. Si chiedeva proprio il perchè, ma alla fine aveva acconsentito. 
Il treno partì in perfetto orario, come sempre. La castana era entrata in crisi. E di che parlare ora? Era ironico il fatto che, prima di iniziare a vederla in modo così diverso, fosse molto più semplice parlarle, sebbene in modo molto più sgarbato. Dopo un silenzio abbastanza breve però, fu l'altra a rompere il ghiaccio, mentre lei si torturava le pieghe della gonna con una mano, stringendole fra le dita.
-Beh...chi è questo ragazzo che ti piace?- chiese maliziosa, avvicinandosi fin troppo al suo volto. L'altra la guardò come se fosse incuriosita dalla domanda per qualche istante, per poi avvampare e rivolgere il suo sguardo altrove. 
-E che te ne frega?- disse lei, guardando dalla parte opposta. L'altra non sembrò demordere. -Mh...è Hyuuga, vero?- chiese, dondolando le gambe. Riko davvero non riusciva a capire perchè Satsuki fosse così convinta che lei e Hyuuga avessero un rapporto di quel genere. Era successo anche in altre occasioni che la ragazza dai capelli rosei insinuasse che fra di loro ci fosse ben più di amicizia. Ma, sinceramente, la cosa la infastidiva. Era ovvio che Momoi non contemplasse la possibilità che a lei non piacesse nessuno dei ragazzi del Seirin. Nè che tantomeno considerasse la possibilità che a lei non piacessero i ragazzi. Satsuki inclinò la testa, con gli occhi un poco socchiusi e un sorriso tranquillo, assumendo un'aspetto quasi serio. -Aaah...allora avevo ragione, eh?- aggiunse, pacatamente. L'altra si voltò lentamente verso di lei, osservandola. -Ovviamente no.- sbuffò. Momoi puntò nuovamente il suo sguardo di fronte a sè, e Riko si limitò ad imitarla.
Il resto del viaggio fu silenzioso.
Momoi sembrava immersa nei suoi pensieri, mantenendo l'espressione pacata -eppure sempre sorridente- che aveva assunto poco prima.
Invece la castana ogni tanto le dedicava uno sguardo, malcelato, repentino, che cercava di cogliere nella sua espressione un segno che suggerisse cosa avesse che non andava.
 
***
 
Lo shopping era stato estenuante. Satsuki le aveva fatto provare migliaia di abiti e, alla fine, ne avevano comprato solo uno. Che spreco di tempo! Ma non era stato un cattivo pomeriggio. Solo per quel giorno, le era sembrato che il loro modo di punzecchiarsi e lanciarsi frecciatine, non fosse che un modo comune come gli altri di dimostrarsi affetto, come gli altri. Come una carezza. Un bacio. Un abbraccio.
E, prima che lo volesse, cullata da dolci pensieri invece che da cupe preoccupazioni come ogni sera da quando il suo cuore aveva preso per la prima volta un balzo, si addormentò, appoggiata alla spalla di Momoi col volto.
 
***
 
La guardava dolcemente, mentre dormiva. Era proprio bella. Gli occhi grandi, i capelli corti, eppure così morbidi e , a modo loro, femminili. Lo gote che si imporporavano così facilmente, le ciglia lunghe. Ogni dettaglio sembrava renderla più perfetta. Avrebbe voluto baciarla.
Ma, consapevole del fatto che l'altra attendeva un bacio dal suo Principe Azzurro, temeva che il bacio di una Principessa, svegliandola, l'avrebbe fatta star male. E così, l'unica cosa che le rimaneva da fare, con delicatezza, tentando di non svegliarla, era di stringerla con dolcezza fra le sue esili braccia, che, di certo, non le donavano la protezione che lei avrebbe desiderato. Eppure sembravano un buon sostituto a quelle del Principe di Riko, dato che le sue labbra si piegarono in uno stupendo e radioso sorriso.
 
 
 
 
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Note dell'Autrice. - Io non so se soffrire o essere felice. Questa è la miglior fic della serie per ora, ma mi ha sfracellato il cuoricino scriverla. Comunque sprizzo soddisfazione da tutti i pori, non vedevo l'ora di scriverla, questa. Avete indovinato di chi sono i pensieri nell'ultima parte? Nella prossima fic credo che approfondirò la storia su di Momoi. Ringraio ancora Appuru per il suo supporto. Forza, caVa, riempiamo di yuri il fandom!(?) Grazie anche a tutti voi che leggete!
Alla prossima!
-Grot
  
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