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Autore: biberon    20/08/2013    3 recensioni
"Signore e signori, benvenuti al secondo concerto ufficiale della band più amata del momento:
Alla voce, le splendide Courtney e Heather!
Alla chitarra il ribelle, Duncan!
Al basso, il folle Scott!
Alla chitarra accompagnamento, il romantico Trent!
E alla batteria la novità del gruppo, aggiunta solo qualche giorno fa:
Gwen la gotica!
Dal testo, capitolo 4
"Brutte notzie, ragazzi." disse Trent in modo grave.
"Avevamo chiesto ad alcune persone di prendere il posto del batterista nella nostra band, ma a quanto pare nessuno è disponibile. Dj non suona rock, Izzy è già in un'altra band, Geoff non suona più da tempo e Noah e Justin sono in vacanza ..."
"Ci sarebe un'unica opzione ..." disse Duncan con un filo di voce.
""Quale?" chiesi speranzosa.
"Ci sarebbe ... ci sarebbe ...." sembrava si fosse bloccato.
"Ci sarebbe Gwen." disse Alejandro.
"è una brava batterista, in più è carina e farebbe fare bella figura alla band ..." disse Trent.
Il respiro mi si fece affannoso, sentii un sapore amaro salirmi su per la gola e invadermi la lingua, il cuore prese a battere a mille, i pugni si strinsero.
Solo dopo qualche secondo riuscii a riprendermi e a urlare, con quanto fiato avevo in corpo: "CHE COOOOOSA?!"
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Angolo dell'autrice: scusate se è un po' corto, ma sono affannata con tutte le storie da seguire. Baci






Quella sera Alejandro e Heather restarono da me, ma purtroppo Duncan e Trent dovettero andarsene.

Decidemmo di ordinare una pizza mentre discutevamo degli ultimi avvenimenti riguardanti la band.

Eravamo seduto intorno al tavolo bianco della cucina, con due bottiglione di coca e qualche lattina di birra, più un pacchetto di gelatine alla frutta assortite.

Stavamo scrivendo tutto su un grande folgio da disegno.

Si prospettavano due problemi:
  1. Ci serviva un batterista. MA a quella stava provvedendo Trent.
  2. Ci servivano soldi. Per continuare a pagare il posto (una camera insonorizzata) in cui provavamo ci servivanio almeno 600 dollari sonanti, e di certo nessuno di noi poteva farli apparire per magia.
Nonostante mio padr e fosse un uomo molto ricco, non voleva darmi nanche un centesimo per  questo motivo; lui aveva sempre odiato la musica e non mancava di farmelo notare.

Soprattutto il rock.

Diceva che il rock era una cosa da tamarri, da persone insulse o da psicopatici.

Immaginatevi quando aveva visto Duncan.

Quella volta abbiamo litigato sul serio.

Odiava profondamente la band, soprattutto Duncan e Scott.

L’unico che gli piaceva (o almeno, che non gli faceva totalmente schifo) era Trent, perché veniva da una buona famiglia.

Ma , ehi! Io non amavo Trent, amavo il mio Duncki e punto e basta.

Diceva che se proprio volevo tanto cantare avrei dovuto intraprendere la carriera lirica.

Ma io non ci pensavo neanche.

Il rock mi scorreva nelle vene, mi scorreva nel sangue, era il MIO sangue.


Il rock era la mia vita.            


Perché io sono nata per il rock. 
   
 
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