“Perché
per
tutti questi anni tu non me l’hai mai detto?”
domandò con voce tremante Zarbon.
Strinse le mani a Sauzer che abbassò il capo e
tirò su con il naso. Si voltò e
le guance azzurre gli avvamparono, il vento che entrò dalla
finestra gli fece
tremare il ciuffo.
“Pensavo
che
una splendida creatura come te non avrebbe a quel punto mai potuto
accettarmi”
sussurrò e la voce gli risultò fievole alla fine.
“No,
non
capisci. Siamo entrambi creature meravigliose. Venire a vivere qui ha
realizzato tutti i nostri sogni, avresti dovuto dirmelo”
biascicò. La pelle
azzurra di entrambi si riempì di sudore e i capelli verdi
dell’ex-mercenario di
Frezeer oscillarono.
Radisch
sbatté gli occhi e continuò a guardare dal buco
della serratura.
“Secondo
te
quei due hanno finalmente deciso di dichiararsi?”
domandò bisbigliando. Sentì
il rumore di un conato di vomito e si voltò, ridacchiando
vedendo Nappa
bluastro piegato in due.
“Ebbene
sì!”
gridò Sauzer. Il fratello di Goku ghignò e si
voltò di nuovo, tenendo con una
mano la macchina fotografica. Alzò l’altra
appoggiandola sulla maniglia.
-Speriamo,
così ricatterò Zarbon in eterno. Con tutti quei
soldi potrò conquistare donne
in eterno- pensò.
“Sono
il
cugino di primo grado di Jeeth” disse
l’ex-mercenario di Cooler. Radisch
socchiuse gli occhi e schioccò la lingua sul palato.
“Voi
due!”
si sentirono entrambi chiamare. Si voltarono e videro Gohan togliersi
gli
occhiali e pulirli con il bordo della maglietta.
“Mi
sapete
dire perché ci siamo ritrovati tutti svenuti e alcuni
seminudi senza un cavolo
di ricordo mezz’ora fa?” domandò. Nappa
sporse il labbro inferiore e si grattò
la testa pelata.
“Io
devo
ancora capire dov’è finito il
principino” biascicò.
“E
credo
pulire, o la moglie di quest’ultimo ti lincerà a
vedere il vomito sul suo
tappeto” ribatté Radish.