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Autore: Knifelover94    20/08/2013    4 recensioni
Andrea abita in una piccola cittadina.
Un giorno la sua vita cambia con l'incontro di un giovane ragazzo proveniente dalla città, Ned.
Sia la cittadina che la famiglia della giovane ragazza non vedono di buon occhio il nuovo arrivato, perché?
Non voglio fare la spoilerona quindi nella introduzione non ho detto un granchè, vi dirò solo dopo l'inizio piatto, le cose si faranno ancor più macabre.
Ho deciso di mettere un rating arancione ma non ne sono molto convinta quindi vorrei avvisare i lettori che ci saranno scene o dialoghi che potrebbero inquietarvi.
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Uscii sbattendo la porta.
"Dove stai andando?" chiese una vocina dietro di me. Mi girai, era la mia sorellina Fiore, una dolce ragazzina di diec'anni dai capelli biondi e occhi azzurri, mia madre dice sempre che ci assomigliamo come due gocce d'acqua.
"Vado a fare un giro" mentii.
"Hai litigato con papà?" disse triste.
"Sì, Fiore, quando torno te ne parlo ok?" le mentii di nuovo.
"Okaaaay!" disse e continuò a giocare con la sua bambola.

Andai verso il lago e mi sedetti su una panchina. Presi il mio iphone e mi misi le cuffie.
Ripensai alla discussione con mio padre.
"Andrea, non puoi frequentare quei ragazzi!" disse mio padre.
"Non ci piace!" lo appoggiò mia madre.
"Perché!?" le chiesi, avevo diciott'anni ed ero libera di fare quello che volevo e di uscire con chi volevo.
"Non sono adatti per te! Non li approvviamo!" sbottò mia madre.
Alzai gli occhi al cielo. "Ned è un ragazzo fantastico!" urlai.
"Andrea!"
"Non mi dispiacerebbe se la mia prima volta fosse con lui!" dissi, rossa in faccia.

Scoppiai a ridere nella panchina, cosa mi era passato per la testa? Perché avevo detto una cosa simile?
"Ehi, ciao" disse una voce dietro di me.
Mi girai, era Ned, un ragazzo proveniente dalla città, era bellissimo, aveva due occhi scuri e dei capelli neri lunghi fino al collo.
"Ciao" dissi arrossendo.
"Perché ridevi da sola?" chiese, sedendosi vicino a me.
"Niente, pensavo a  una cosa buffa" risposi, spegnendo la musica nel cellulare.
"Come va?"
"Male"
"Male?" chiese, guardandomi dritto negli occhi.
"Ho litigato con i miei."
"Perché?"
"Perché non pensano che tu sia un ragazzo adatto per me." ammisi.
"Sai cosa facciamo noi in città quando dei genitori non vogliono che usciamo con le proprie figlie?"
"Cosa?"
"Usciamo con loro" disse, flirtando.
Ned era un ragazzo simpatico, forse un po' irresponsabile ma era un tratto comune a tutti i ragazzi della sua età.
Mise il suo braccio intorno a me e mi riempì di baci sul viso, io risi come un'idiota e lo abbracciai anch'io.

La serata con Ned era andata alla perfezione, mi aveva portato a ballare e a poi al cinema.
Verso le undici di sera mi accompagnò a casa.
"Non ti andrebbe di venire da me?" chiese.
"No" risposi dolcemente.
"Ah, capisco" disse, il suo volto si oscurò.
Presi la sua faccia tra le mie mani e gli dissi "No, non fraintendere, voglio".
Mi guardò.
"Voglio che tu sia la mia prima volta" dissi "ma vorrei farlo a casa mia".
"V-va bene" disse, era stupito ma anche entusiasta dell'idea "Ma i tuoi?"
"Stanno dormendo" dissi, rassicurandolo.

Sgattaiollammo fino in camera mia e ci buttammo nel letto.
Lo abbracciai e lui iniziò a baciarmi.
"Sei pronta piccola?" chiese.
Feci un profondo respiro e poi dissi "Sì".
Gli tolsi la maglietta e poi mi sedetti sopra di lui.
"uhh, piccola, vuoi stare sopra?" disse ridendo, cercando di svestirmi.
"Aspetta" dissi, baciandogli il collo,"voglio legarti".
"Piccola, ti piacciono le cose forti? Anche a me!"
Risi, e poi presi delle manette che avevo preso da un negozio e lo legai.
"Le cose si fanno interessanti!" mormorò Ned.
"Già, piccolo" dissi, prendendo un oggetto sotto il mio letto.

Ned urlava, si stava contorcendo dal dolore e io mi gustavo la scena.
L'espressione che fece quando lo colpì la prima volta con il coltello era pura impagabile, magari avessi avuto una macchina fotografica per immortalare il momento.
Quando lo colpì la seconda volta, iniziò a imprecare contro di me, e questo mi divertì.
Quando lo accoltelai sullo stomaco, iniziò ad urlare.
"shhh, shhh, piccolo, sveglierai tutti" dissi, avvicinando la mia bocca alla sua.
Poi gli morsi il labbro, forte, fino a farlo sanguinare.
"mhh, sei delizioso piccolo" dissi mentre il ragazzo iniziava a piangere.
"aiutooooooooooooooooooooooo!" Urlò.

La porta della mia stanza si aprì.
"Cosa succede qui?" disse mio padre, vedendo la scena, aveva in mano una mazza da baseball.
"Papà..." dissi terrorizzata "Posso spiegarti tutto!"
"Aiuto, aiuto, aiuto!" disse Ned, dimenandosi, cercando di liberarsi dalle manette.
"Andrea May Hanson, che cavolo stai facendo?" disse mio padre con autorità.
"Papà..."
"Se questo ragazzo continua a urlare in questo modo, i vicini si sveglieranno !" mi ammunì mio padre.
Guardai il ragazzo, i suoi occhi erano confusi quanto lui ma quando mio padre si avvicinò con un nastro adesivo, la confusione sparì e al suo posto apparve il terrore.
"Shhh, shhh" disse mio padre, mentre gli copriva la bocca "Devi essere proprio un ragazzo speciale se mia figlia ha deciso che sarai tu la sua prima volta."
Il ragazzo mi guardò confuso.
"Tesoro, per la prima volta intendevo, la prima volta in cui uccido qualcuno da sola" gli dissi, baciandogli la fronte.
Il ragazzo cercò di dimenarsi e di urlare ma la manette e il nastro adesivo gli impedì di fare qualcosa.

"Andrea, spero tu abbia imparato la lezione" mi sgridò mia madre mentre cucinava.
"Scusa mamma" dissi, sincera.
"L'importante è che tu abbia imparato la lezione, MAI, colpire qualcuno se prima non l'hai imbavagliato!"
"Pure io lo so!" disse Fiore, che era seduta vicino a me.
"Siamo stati fortunati che i vicini non abbiano sentito!" disse mio padre.
"Oh caro, hai ragione, sennò, conoscendo i Waters, avrebbero avuto la faccia tosta di chiedere una parte!" si lamentò mia madre.
"E non potevamo!" osservò mio padre mentre guardava la carne che mia madre stava cucinando "Guardate! Era un ragazzo così magro! Dopo pranzo, non ci saranno avanzi!"
"Mi spiace papà" dissi "prossima volta, cercherò qualcuno di più grande e in carn-".
"Io voglio le dita del fidanzato di Andrea!" disse Fiore, interrompendomi.
"Tranquilla piccola, sappiamo quanto ti piacciano le dita, le potrai mangiare tutti e venti!" disse mio padre, accarezzando la testa di mia sorella.
  
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