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Autore: Hey There Delilah     20/08/2013    0 recensioni
“…Mayers?” chiamò decisa una voce femminile, leggermente contrariata, e Bran dovette ringraziare anni di addestramento per essersi voltato in anticipo – tesissimi cinque sensi da Favorito. Il rosso inclinò il capo, interrogativo, prima di sciogliersi nel miglior ghigno ironico di cui disponeva il suo repertorio. “Perla Harmonia, quale onore, sei qui per sciorinarmi qualche consiglio vitale o dobbiamo aspettare il cameraman?” Perla era dinnanzi a lui, poco distante, le braccia incrociate al petto, algida e bellissima come sempre. La conosceva da che aveva memoria, si erano allenati insieme fin da bambini, ma difficilmente si sarebbe potuto incappare in due personalità più diverse. Perla si era offerta volontaria solo un anno prima, ed era tornata, aveva vinto. A Bran, le immagini della quarantesima edizione, erano rimaste impresse: Perla fasciata nella tuta scura da tributo, il numero del Distretto 2 a rimarcare quanto preparata fosse, mentre la capsula trasparente la trasportava nell’Arena, la corsa alla Cornucopia, i colli che aveva spezzato meccanicamente, la durata pressoché effimera di quei Giochi, il sospiro – sollievo? – tirato nel vederla prelevata ( viva, boriosa, assolutamente soddisfatta ) dall’ultimo hovercraft, l’intervista successiva alla vittoria…
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"...and death knocked."

 
Ancora poche ore di buio e poi, puntualissimi nel dilettare i Capitoli, sarebbero stati richiamati tutti nella Piazza del Distretto 2. Socchiudendo le palpebre, a Bran, sembrava già di essere intrappolato in quegli abiti buoni, nelle scarpe costose con cui era vietato correre, attorniato dalle voci concitate di ragazzini fomentati. Scoccò tre frecce, le ultime nella faretra, rabbiosamente e senza interruzioni. Brandon Mayers sorrise amaro nel constare che avessero centrato il bersaglio, dalla prima all’ultima, nonostante lui non tirasse secondo i canoni convenzionali dell’istruttore dell’Accademia. Detestava visceralmente quel posto, l’illuminazione accecante che metteva in mostra gli errori, il grigio incolore delle armi, bambini di sette anni che passavano le giornate a maneggiare spade e coltelli… detestava entrarci, ogni mattina, e uscirne a notte inoltrata, eppure, la sera precedente alla Mietitura, la stava trascorrendo lì. Mise l’arco in spalla, mentre si chinava a recuperare le frecce, pronto a tornare a casa. Pensò a Renly, e sua madre, che dovevano trovarsi insieme, all’enorme divano di casa Mayers posizionato proprio di fronte al televisore. Gli era sempre piaciuto quel divano, da quand’era bambino, sedersi lì con la testa che urtava contro la zazzera scura di Renly e riposare. Brandon era, ed è rimasto tutt’ora, il genere di ragazzo in grado di immaginare mondi lontanissimi col solo aiuto dell’immaginazione.
“…Mayers?” chiamò decisa una voce femminile, leggermente contrariata, e Bran dovette ringraziare anni di addestramento per essersi voltato in anticipo – tesissimi cinque sensi da Favorito. Il rosso inclinò il capo, interrogativo, prima di sciogliersi nel miglior ghigno ironico di cui disponeva il suo repertorio. “Perla Harmonia, quale onore, sei qui per sciorinarmi qualche consiglio vitale o dobbiamo aspettare il cameraman?” Perla era dinnanzi a lui, poco distante, le braccia incrociate al petto, algida e bellissima come sempre. La conosceva da che aveva memoria, si erano allenati insieme fin da bambini, ma difficilmente si sarebbe potuto incappare in due personalità più diverse. Perla si era offerta volontaria solo un anno prima, ed era tornata, aveva vinto. A Bran, le immagini della quarantesima edizione, erano rimaste impresse: Perla fasciata nella tuta scura da tributo, il numero del Distretto 2 a rimarcare quanto preparata fosse, mentre la capsula trasparente la trasportava nell’Arena, la corsa alla Cornucopia, i colli che aveva spezzato meccanicamente, la durata pressoché effimera di quei Giochi, il sospiro – sollievo? – tirato nel vederla prelevata ( viva, boriosa, assolutamente soddisfatta ) dall’ultimo hovercraft, l’intervista successiva alla vittoria…
“Dannazione, Brandon, possibile che tu…”
“…Non riesca a tenere a freno la lingua?”
“Avevo intenzione di essere meno gentile, ma, sì, intendevo questo.” Bran osservò l’espressione della vincitrice farsi seccata,  risaltando, per un istante, sul viso duro come una spaccatura nel marmo bianco. Invidiare l’autocontrollo di Perla diventava un sentimento normale se, come Brandon, ci si era sempre sentiti alla stregua di un animale selvatico tenuto in gabbia. Le sorrise, divertito, prima di compiere qualche rapido passo avanti in sua direzione, affiancandola.
“Allora, nervosa? Il tuo primo anno da Mentore.”
“I Mentori del 12 farebbero meglio a preoccuparsi, non io, il 2 avrà un altro vincitore.”
“…E sarà tutto merito tuo, ovviamente.”
“Ovviamente.” Ci fu una pausa, qualche minuto di silenzio, mentre Brandon spalancava le porte dell’Accademia e si scostava leggermente per farne uscire prima Perla. Chiedere cosa ci facessero, entrambi, a quell’ora, in palestra era superfluo.
“Proverai a offrirti volontario, domani?” Alla domanda, Bran roteò gli occhi: possibile che il disco fosse sempre quello da quando aveva compiuto diciotto anni?
“Domanda entusiasmante, erano almeno quarantacinque minuti che nessuno me la porgeva.” Perla gli tirò un pugno sul braccio non troppo amichevole, inarcando le sopracciglia. “Potresti portare gloria al Distretto e alla tua famiglia…” Il ragazzo la interruppe, scrollando le spalle. “Sai come la penso, non ne ho mai fatto un segreto.” “Meglio, faresti impazzire l’intero staff di preparazione con i tuoi commenti: sei insopportabile” tagliò corto lei, secca, sebbene a Brandon parve di scorgere una punta di affetto – aveva proprio bisogno di dormire, se finiva col’immaginare tali assurdità.
“A domani, sempre se resisti una notte intera senza il suo della mia voce.”
“Tu parli troppo, Mayers.” Si guardarono, l’aria fredda della notte sferzata dai sibili delle cose mai dette, finché Perla non si voltò in direzione del Villaggio dei Vincitori e a Bran non restò altra scelta che infilare le mani in tasca, camminando svelto verso casa.  
 
Note autrice: Questa One Shot senza pretese è nata, principalmente, dagli scleri miei e di Ilaria su Facebook – e dalla voglia della sottoscritta di muovere Bran. Brandon e Perla ( rispettivamente nelle vesti di tributo e mentore del Distretto 2 ) sono personaggi della storia interattiva di Alessa6 “You Better Watch Out”. Spero vi sia piaciuta, io a scriverla mi sono divertita un sacco *w* 
  
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