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Autore: forgivemyfins    20/08/2013    3 recensioni
Chissà cosa avrebbe detto di lui, il suo vecchio Gaffiere.
Mio caro Samvise, sconfitto da delle briciole di pane e da un essere che di umano non conserva nemmeno la parola?
Non avrebbe abbandonato Frodo nelle mani della morte. Sentiva che entrambi necessitavano della presenza dell'altro e avevano una Missione da portare a termine. Ma, soprattutto, Sam non avrebbe lasciato che un destino crudele lo separasse da una delle persone più care che aveva.
“Forse Padron Frodo mi avrà anche spezzato il cuore ma non permetterò a quel Gollum di prendersi il suo come trofeo”, pensò risoluto.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frodo, Sam
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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'Coz when a heart breaks, no it don't break even.

Samvise Gamgee della Contea se ne stava in fondo alla ripida scala, la schiena pulsante dal dolore ed il viso inondato dalle lacrime.
Come avete potuto, Padron Frodo, mandar via il vostro Sam? Avete preferito fidarvi di quell'infima creatura piuttosto che del vostro fidato giardiniere”, pensò rammaricato.
Nelle ultime rampe Sam si era lasciato cadere, sfinito e con il cuore spezzato. Ma non pensava alle escoriazioni che si era procurato su gambe, braccia e piedi; il grande peso che avviluppava il petto dello Hobbit era il ricordo di qualche ora prima, quando Frodo gli aveva urlato in faccia di andarsene, il viso pieno di disgusto ed impassibile.
Se ne stava immobile, la testa ricoperta da una folta chioma di biondi ricci appoggiata sulla pietra fredda. Non trovava le forze per rialzarsi. Cosa avrebbe dovuto fare ora? Tornare indietro? Cercare di raggiungere qualche truppa di Faramir e farsi accompagnare alla Bianca Torre, sperando magari un giorno di varcare nuovamente il confine della Contea?
No, non senza Frodo figlio di Drogo, Sam ne era convinto.
Guardava quel cielo plumbeo dimentico dell'antico firmamento di stelle che soleva illuminarlo la notte, infinite ere prima. Se ne stava lì, Samvise, a riassaporare i ricordi di giorni incredibilmente lontani, quando chiacchierava con Frodo mentre potava l'aiuola sotto la finestra o, ancora, quando si concedevano una bella fumata d'erba pipa la sera o, ricordava con un amaro sorriso, quando insieme sedevano di fronte al vecchio Bilbo Baggins avari di ogni singolo racconto che usciva dalle sue labbra.
Chissà cosa avrebbe detto di lui, il suo vecchio Gaffiere. Mio caro Samvise, sconfitto da delle briciole di pane e da un essere che di umano non conserva nemmeno la parola?
Sam asciugò le ultime lacrime aiutandosi con un lembo del suo manto elfico e, rialzandosi a fatica, cercò di focalizzare ciò che si parava innanzi a lui mentre aspettava che la testa gli smettesse di girare.


Perché, quando un cuore si spezza, non si spezza davvero.


Non avrebbe abbandonato Frodo nelle mani della morte. Sentiva che entrambi necessitavano della presenza dell'altro e avevano una Missione da portare a termine. Ma, soprattutto, Sam non avrebbe lasciato che un destino crudele lo separasse da una delle persone più care che aveva.
Si concesse un sorso d'acqua, quanto bastava per inumidirsi le labbra, e afferrò il primo scalino. Uno alla volta, lentamente ma con rinnovata sicurezza, Sam risalì l'immonda scala.
Passarono minuti, forse ore, quando lo Hobbit finalmente si ritrovò davanti alla galleria. Un lezzo nauseabondo inondava l'aria ma Sam non ci badò.

Forse Padron Frodo mi avrà anche spezzato il cuore ma non permetterò a quel Gollum di prendersi il suo come trofeo”, pensò risoluto.
Mosse il primo passo nell'oscurità. Si lasciò avvolgere da essa e, nonostante sentisse il sangue gelarsi nelle vene, sguainò la sua spada e continuò a camminare.
L'aria sapeva di una malvagità più antica della Terra di Mezzo, più di Dama Galadriel e probabilmente anche più di Sauron stesso. Lì, il male covava la sua vendetta dall'alba del mondo, quando i primi esseri viventi ancora aprivano gli occhi alla stella di fuoco che brillava in cielo.


Sto cadendo a pezzi.


Sam si sentiva sfinito e incapace di proseguire mentre quella galleria non pareva mostrare vie d'uscita. Le pareti lisce erano ricoperte da appiccicose ragnatele e lo Hobbit capì di trovarsi davanti a qualche cosa di più grosso di lui, letteralmente.
Del Padrone non c'era traccia, la sua unica compagnia in quel luogo erano silenzio e paura.
Poi, d'improvviso, il Mezzuomo si arrestò.
Per terra, poco distante da lui, se ne stava la fiala-stella che Galadriel regalò a Frodo durante l'addio a Lòrien. Era spenta ma sembrava emanare una luce fredda assopita nel vetro che la custodiva.

Possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce si spegne.

Lo Hobbit sapeva benissimo che il suo Padrone non si sarebbe separato da quell'oggetto per nessuna ragione al mondo. Gli era troppo caro.
Realizzò allora che il pericolo era più grave di quanto non avesse immaginato.
Raccolse la fiala e, pronunciando parole elfiche che non credeva di conoscere, fece sì che ella si accendesse e che la luce di Eärendill sovrastasse l'oscurità di quel luogo.

Frodo, aspettatemi, sto arrivando!”, urlò squarciando il buio e correndo verso una speranza che sembrava essere più lontana della sua stessa casa.

ANGOLO AUTRICE
Non ho niente di particolare da dire, spero soltanto che questa storia vi piaccia e, se vi va, fatemelo sapere lasciando qualche recensione (accetto anche le critiche, purchè siano costruttive lol). Per quanto riguarda Frodo e Sam, ribadisco che io li vedo come migliori amici profondamente legati ma ciò non nega che voi li vediate come qualche cosa di più, il testo è molto libero e soggettivo. :) Come al solito ho preferito prendere la scena del film del mitico Peter Jackson perché, oltre a non voler nemmeno provare a confrontarmi con Dio-Tolkien, è una delle più intense e mi è piaciuto il cambio che ha deciso di fare. Infatti, in realtà, nel libro Le Due Torri Sam entra nella galleria di Shelob con Frodo. Ma nel film si è capito quanto ormai fosse disperato fin dentro l'anima e fuori di testa per via dell'Anello, tanto da cacciare Messer Samvise senza ritegno. :')
Ah, ho scelto "Breakeven" perchè è una delle mie canzoni preferite e le frasi del testo mi hanno ispirato parte della shot. :)
Okay, ora sparisco, grazie a chi leggerà la storia. :D

P.S. Se vi interessa su Twitter sono @forgivemyfins, ricambio più che volentieri. :3

   
 
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