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Autore: Hokori    25/02/2008    8 recensioni
Ed sta tornando a casa, dopo una serata passata in compagnia della truppa del Colonnello.
Ma non immagina che sorpresa lo attenderà lungo la strada.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci all'ultimo capitolo, dopo il quale aspetta solo l'epilogo. Avverto che potrebbe avere alti contenuti di miele, ma chi ha resistito finora, dovrebbe riuscire a sopportare XP.

Disclaimers: i personaggi non appartengono a me, ma a Hiromu Arakawa, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.


CONVALESCENZA
Unbandage



Dieci giorni più tardi.



- Colonnello? È permesso?

- Entra pure, Fullmetal.

Ed aprì la porta.
La stanza del Colonnello era immersa nella penombra, per via delle tapparelle semi-abbassate a schermare la luce obliqua del tramonto, ma ci si vedeva ancora distintamente, e il ragazzo si diresse a passo sicuro verso il letto dell’uomo.

Roy sollevò lo sguardo, sospendendo il lavoro di demummificazione che stava compiendo.

- Si leva le bende?

- Già. Stamattina è venuto Knox, ed ha ufficialmente posto fine al mio periodo di convalescenza. E da domani si torna a lavorare… - sbuffò, contrariato, e Ed sogghignò. Mustang era davvero assurdamente insofferente ai suoi lavori burocratici da scrivania.

- Ma come, dopo tanta noia, non vede l’ora di tornare all’opera?

- E chi ha mai detto il contrario? - borbottò in modo vago l'uomo, riabbassando lo sguardo sul suo complicato lavoro e facendo sorridere Ed.

L’Alchimista d’Acciaio era di certo discretamente sollevato e sereno.
Il suo superiore si era salvato, e stava bene, adesso, e questo era già di per sé un ottimo motivo. Ma non solo.
Soprattutto, c’era il fatto che, quando era tornato titubante un paio di giorni dopo l’incidente del semolino, il Colonnello si era comportato in modo del tutto normale, e lui aveva potuto fare altrettanto; il tutto sembrava essere caduto nel dimenticatoio, con sua grande gioia, e quindi il suo segreto era ancora al sicuro, come sarebbe stato per sempre.

- Ha bisogno di una mano? - riuscì persino a chiedere, tranquillo e senza doppi fini. Non notò, nella luce filtrata dagli scuri, il lampo che attraversò per un istante gli occhi di Mustang.

- Grazie, sì. Non è troppo facile. - rispose questi, il bagliore improvviso svanito nel nulla, sorridendogli appena mentre l’altro gli si avvicinava e afferrava il lembo della benda allentata.

Quello che Ed non poteva in nessun modo sapere era che Roy non aveva affatto dimenticato la faccenda, ed in particolar modo la sua reazione esageratamente imbarazzata. E non l’aveva neanche accantonata, no.
L’aveva custodita gelosamente, come stretto spiraglio, una fievole luce nel buio della sua convinzione di aver scelto un amore impossibile.
E l’aveva meditata. A lungo.
E, forse perché tendeva all’auto-illusione, forse perché davvero c’erano, il Colonnello aveva cominciato a notare piccoli segni che comprovavano la sua teoria. Cose piccole, niente di che: uno sguardo assorto, una mano sfiorata, un piccolo sorriso regalato. Piccoli gesti che compiva in segreto anche lui, nei confronti del giovane alchimista, e nessuno sembrava mai averli notati. Eppure…
Infine aveva deciso che, continuando a sperare che l’altro facesse un qualche passo in avanti, non sarebbe arrivato da nessuna parte, e la raccolta dei segni non era esattamente il metodo migliore per chiarirsi le idee in proposito. E quindi, doveva fare lui qualcosa.
Ma cosa?!
Non era affatto così semplice, aveva risolto. Avrebbe potuto spaventarlo, o Ed avrebbe potuto pensare che lui volesse prenderlo in giro… e avrebbe anche potuto non ricambiare.
Sì, c’era anche questa possibilità. Dopotutto, le sue elucubrazioni potevano tranquillamente essere del tutto errate. E di certo non avrebbe sopportato una presa in giro da quel marmocchio, non sui suoi sentimenti.
E quindi, di nuovo, che fare?

Le mani di Ed lavoravano precise e attente, disfacendo lentamente la benda che lo avvolgeva, dal ventre in su, verso il torace, con mani inaspettatamente delicate e premurose che lo sfioravano distrattamente nel compiere il loro lavoro.
Un giro di fasciatura, una pausa per raccogliere la garza nel pugno, un altro giro. La mano calda e quella fredda gli accarezzavano alternativamente la pelle, i capelli profumati, raccolti nella consueta treccia bionda, gli stuzzicavano il petto quando si sporgeva per far girare la benda, leggeri e solleticanti.

Edward era già arrivato alla fasciatura del collo, quando ruppe improvvisamente il religioso silenzio venutosi a creare.

- Colonnello, ha intenzione di fissarmi ancora per molto? È piuttosto fastidioso. - se ne uscì, guardandolo di sbieco, senza però distrarsi dalla sua occupazione.

- Sai, non è che ci sia molto altro da guardare, qui.

- Non mi sembra un buon motivo. - ribatté Ed, terminando di sbendarlo ed accatastando le fasce sul letto, mentre osservava con occhio critico i segni rimasti impressi sul corpo del superiore.
- Credo che queste cicatrici se le terrà a vita, Colonnello. In particolare questa. - decretò, passando leggermente le dita sulle tracce lasciate dalla ferita sul fianco.

Roy fu attraversato da un brivido. Era inutile.
Poteva farsi tutte le migliori raccomandazioni e le più giustificate paranoie, ma restava il fatto che non avrebbe resistito ancora a lungo così, a soffocare i suoi sentimenti in quel modo. Mancava così poco alla fuoriuscita travolgente di tutto quel carico di emozioni che portava dentro… Bastava ancora una goccia, e l’Alchimista di Fuoco di augurò che Ed non facesse nulla di strano proprio in quel momento in cui era così vulnerabile.

Dal canto suo, Ed si accorse subito del tremito di Mustang.

- Ha freddo? In effetti non dovrebbe restare così all’aria, rischia di ammalarsi proprio ora che deve tornare al lavoro! - ridacchiò, e recuperò rapidamente una maglia per rivestirlo. - Ecco, si copra, cerchi di essere un po’ più responsabile! - lo sgridò bonariamente.

Le sue parole rimbombarono nella testa del Colonnello confuso, mentre Ed gli appoggiava delicatamente una felpa sulle spalle, e lui avvertiva l’improvviso calore del tessuto, il tocco lieve della mano tiepida di Ed, il suo respiro che gli sfiorava delicatamente la pelle del viso mentre il ragazzo si sporgeva per sistemargli meglio l’indumento.

Questa era l’ultima goccia.

Lo fece senza pensarci più di tanto, non era mai stato un uomo prudente. Semplicemente si sporse un po’ e toccò senza foga le labbra di Ed con le sue, prolungando solo per pochi secondi il contatto, giusto il tempo per realizzare del tutto che erano morbide e calde sotto le sue.

Ed restò impietrito, le mani ancora sulle spalle del suo superiore ad aggiustare la maglia, gli occhi sbarrati e un formicolio in fondo alla mente che gli sussurrava insistente di lasciarsi andare a quel bacio così agognato, così a lungo negato. Ma non lo fece.
Roy si staccò con delicatezza da lui, riaprendo piano gli occhi e trovandosi davanti quelli sgranati del giovane di cui era innamorato. E che sembrava infuriato sul serio, stavolta.

- Che diavolo le è saltato in mente? - ringhiò infatti Edward dopo un istante, allontanandosi rapidamente da lui, e la sua voce tremava leggermente dall’ira, ma si manteneva pericolosamente calma e gelida.

Mustang si sentì un idiota, per quegli occhi puntati addosso quasi con odio, e la sua mente gli ricordò, razionalmente, che non aveva alcuna certezza che Ed lo ricambiasse.
Perché diavolo l’aveva fatto?!

- Io… - mormorò, mortificato, senza sapere realmente cosa dire dopo. Che si era illuso? Che lo amava? Che non avrebbe voluto farlo arrabbiare? Eppure, rifletté, aggrappandosi alla poca lucidità rimasta dopo quel colpo di testa, eppure qualcosa non funzionava, in quello sguardo ferito dell’Alchimista d’Acciaio…
Avrebbe dovuto essere arrabbiato. Non ferito, ma furibondo. Insomma, che diamine aveva combinato con quel gesto avventato?!

Il passo affrettato del giovane risuonò sul palchetto della stanza, riscotendolo dai suoi pensieri, e Roy seguì con sguardo smarrito la sagoma dell’Alchimista d’Acciaio mentre questi andava a recuperare il suo soprabito per uscire, il tutto senza una parola.
Eh no, dannazione! Se se ne fosse andato così…

- Aspetta. Fullmetal, aspetta un minuto! - lo richiamò, sollevandosi dal letto con lieve fatica e facendo un paio di passi nella sua direzione.

…l’avrebbe perso per sempre.

Ed si bloccò, incerto se andare a dargli una mano. Ma in fondo, il Colonnello aveva dichiarato di essere guarito, no?

- Ecco, io… scusami se ti ho ferito in qualche modo. È solo che… - fece una pausa, incerto se il continuare o meno avrebbe migliorato o peggiorato la situazione. Per quanto, sarebbe stato arduo, peggiorarla ancora. - È solo che credevo che tu… insomma… non capivo se tu provassi o no qualcosa per me. Credo di averne avuto la conferma, comunque. - concluse, amaro.

Ed avvampò di rabbia e si girò di scatto.

Ecco, pensò il ragazzo, sapevo che mi aveva scoperto. Lui lo sa.

- Quindi l’ha fatto per… per avere una conferma?! Può ritenersi soddisfatto, adesso?! - si alterò, avanzando nella sua direzione. - Cos’era, una specie di scommessa con gli altri? O semplicemente un gioco?

Roy sbatté le palpebre, perplesso. Ma di che stava parlando quello stupido moccioso, adesso?

- Se si è divertito a sufficienza, direi che posso anche levare le tende, e lei si tenga pure strette le sue stupide conferme, e vada a riderne con i suoi degni amici! Con me non avrà più nulla a che fare! - continuò, inarrestabile come un torrente in piena.

- Ma di che stai parlando…? - domandò sconcertato Roy, cercando senza successo di dare un filo logico allo sproloquio di Ed.

- E ALMENO NON MI PRENDA IN GIRO! - gridò questi, mollandogli uno spintone irritato contro il petto che lo fece indietreggiare. - Cosa vuole ancora?! Vuole che glielo dica a parole?! Vuole umiliarmi, Colonnello?!

- Acciaio, io non… calmati… - tentò Mustang, preoccupato e allibito davanti a quella reazione. Che diamine gli stava passando per la testa?!

Povero Roy. Di certo non poteva figurarsi tutte le paranoie del Fagiolino che lo stava fronteggiando con rabbia, troppo impegnato a badare alle sue.

- Allora? Vuole che glielo dica?! MI RISPONDA!

Come poteva anche solo ipotizzare che il giovane Elric avesse la malsana convinzione che il motivo del suo gesto fosse, insomma, una sorta di modo per smascherare definitivamente i suoi sentimenti?
E che il suo cuore, che già faceva male per quell’amore non corrisposto, ora si sentisse definitivamente pugnalato da quell’insensibilità?

- Io non capisco… dirmi cosa?! - si scaldò anche Mustang, esasperato. Dio, aveva ottenuto un risultato a dir poco disastroso…

- Che mi sono innamorato di lei! Voleva sentirmelo dire?! Adesso è soddisfatto?! - gli gridò contro, con voce incrinata, e Roy vi riconobbe una vena disperata, sentendo una pena quasi fisica per lui.

… Ma…

… aveva detto sul serio?

Cadde il silenzio, un silenzio imbarazzato, confuso, adirato.

- Arrivederci. - disse infine Ed con voce cupa, aprendo la porta e facendo per uscire.

- Ehi, fermo lì! - intimò di nuovo Roy, seguendolo e afferrandolo per un braccio, dato che lui non dava cenni di arrestare la marcia. Ed non si voltò.
- Tu… dicevi sul serio? Sei davvero… - sospese la domanda nel nulla, e non ricevette ovviamente alcuna risposta.

Lo ritirò dentro la stanza, chiudendo la porta, e il ragazzo lo lasciò fare, senza avere più neanche la forza di controbattere, di reagire. Svuotato da quell’ammissione così dolorosa che aveva dovuto fare.

- Fullmetal. - lo chiamò. - Fullmetal, guardami, per favore.

Nessuna reazione, e allora lo voltò a forza, incontrando un paio di lucidi occhi dorati che lo fissarono con rimprovero.

- Ed… Ma sei impazzito a fare una scenata del genere?! Pensavo già chissà che… - si arrabbiò appena, afferrandolo per le spalle. - E invece… invece…

Il giovane alchimista lo fissò con tanto d’occhi: quell'uomo stava parlando in modo davvero strano.
Perché lo guardava così?
Quando la sua mano era finita sulla sua guancia?
E come mai si stava avvicinando in quel modo? Ancora non gli bastava?!

Si scostò di botto, ma la mano del suo superiore gli stringeva ancora saldamente la spalla. E lui non aveva più energie per arrabbiarsi.

- Colonnello, mi lasci. - sussurrò, rendendosi sgradevolmente conto che la sua voce aveva assunto il tono della sconfitta.

- No. - rispose l’altro, pacato. E sorrideva fastidiosamente, tra l’altro.

- Perché? - rispose Ed, irritato. Tanto, ormai aveva perso, no?

Roy ghignò. Non sapeva bene perché neppure lui, forse aveva davvero la vocazione del bastardo, e tuttavia gli sorrise strafottente, e il giovane biondo dovette ammettere che qualcosa forse non andava tanto. Perché o il Colonnello era davvero un essere senza cuore, oppure doveva esserci un motivo a lui nascosto per cui continuava a ridere in modo così poco riservato.

… pezzo d’idiota.

- Perché non mi va di vederti scappare via proprio adesso, non ora che finalmente sei qui. - gli rispose, sollevandogli il mento con la mano libera per poterlo guardare negli occhi.

E Ed, che fino a quel momento aveva evitato di scrutare quelle schegge scure troppo a fondo, le contemplò, e le vide pervase da un qualche sentimento che le aveva addolcite. Non sembravano neanche più così nere, e persino il ghigno assomigliava ad un sorriso gentile, adesso.

- E poi, - continuò Mustang, che aveva spostato la sua mano sulla gota tiepida in una carezza gentile, - perché ti amo.

Ed trasalì appena e boccheggiò, ed era chiaro che proprio non se l’aspettasse. Roy ridacchiò con voce calda in risposta a quello sguardo sbalordito.

- Giusto per mettere le cose in chiaro, sai… - aggiunse, chinandosi sull’altro.

Lasciò che l’altra mano risalisse dalla spalla lungo il collo del giovane, mentre baciava le sue labbra roventi con delicatezza e misura e cominciava a riconoscerne il sapore.
Ma Ed lo sorprese, approfondendo il contatto all’improvviso, affondando nella sua bocca con urgenza, incorniciandogli il volto con mani tremanti e decise, e lui rispose subito con altrettanta passione repressa, accantonando l’idea iniziale di trattenersi per andargli incontro con impazienza e premura.

L’aveva trattato come un ragazzino fragile, ma Edward Elric non era più il bambino di undici anni che aveva scovato in uno sperduto paesino dell’Est, e di sicuro non era mai stato debole o un insicuro.
Sapeva quello che voleva, il giovane Fullmetal Alchemist, e il militare tendeva a dimenticare di avere a che fare con quello che ormai era un uomo, un uomo che si era finalmente liberato dagli obblighi auto-imposti della sua adolescenza e che poteva dedicarsi a sé stesso, adesso.

L’automail di Acciaio si spostò sulla nuca dell’altro, premendo perché il Colonnello gli si avvicinasse di più, e Roy voltò leggermente la testa, cambiando inclinazione al bacio ed avventurandosi tra le labbra del compagno. Le loro lingue si esplorarono con rispetto ed amore, attorcigliandosi con dolce foga, e i respiri divennero in breve tempo sempre più corti.
Si staccarono lentamente, infine, senza però separarsi più di tanto, e riaprirono gli occhi insieme, affannati.
Edward emise un sospiro caldo ed allontanò lievemente la testa per poter distinguere i lineamenti dell’uomo che amava.

- Se mi stai prendendo in giro, o qualcosa del genere, io… - bisbigliò, con sguardo serio e crucciato, incerto su come terminare la frase.

- Non ti sto mentendo. - lo rassicurò Roy in un sussurro, spostandogli con delicatezza una ciocca bionda dietro l’orecchio e percorrendo sensualmente la pelle morbida e sensibile del collo con un dito.

- Te la farei pagare cara, lo sai. - concluse il giovane, ma col viso così deliziosamente arrossato non riusciva più di tanto ad apparire minaccioso.

- Posso immaginare a che terribili torture mi potresti sottoporre. - ribatté l’altro in tono divertito e sfacciatamente lascivo, lasciando che il compagno avvampasse all’istante.

- Colonnello! - si scandalizzò Ed. - Sei un maniaco pervertito, non sto scherzando! Ma mi ascolti? Piantala di ridere, maledizione! - s’infuriò, mentre Roy sghignazzava di gusto, senza riuscire a smettere.

Merito del calo di tensione, probabilmente, che lo stava facendo sentire leggero, felice e in pace col mondo intero. E poi, aveva il suo Ed tra le braccia…

- Oh, insomma…! - sbottò infine Edward, baciandolo di nuovo, più che altro perché la smettesse di ridere così tanto.

Incredibile, come fosse semplice farlo tacere, così.


Fine quarto capitolo


Due note per finire
Allora, il titolo di questo capitolo, per quelli che, come me, non hanno un buon rapporto con l'inglese, significa "Sbendare". Il collegamento con la
demummificazione di Roy è immediato, lo so, ma il punto è che avevo pensato anche ad un secondo significato.
Sbendandosi, ci si scopre. E in fondo è quello che fanno Ed e Roy, in questo capitolo, abbassando maschere e orgoglio.
Seconda cosa^^. Visto che mi è stato chiesto, lascio qui il mio indirizzo MSN, per chiunque voglia farsi quattro chiacchiere con me, parlare di RoyEd, Fullmetal Alchemist, semolini vari, qualunque cosa vi vada, insomma. Sono una persona che
spazia *_*.
E quindi... kaira1900@yahoo.it

Questa volta ce la faccio, a rispondere alle recensioni per lo scorso capitolo. Grazie davvero, a chi si è fermato un attimo a dire la sua.

eLiSeTtA: ci mancherebbe, il Fagiolo è di tutti *_* (e se Ed lo sapesse, non credo che festeggerebbe XD). Fa sempre piacere che il mio lavoro sia apprezzato, grazie infinite! E sono contenta che qualcuno condivida con me il disgusto assoluto che nutro nei confronti di quella poltiglia viscidognola che è il semolino XD.

SHUN DI ANDROMEDA: sono contenta che tu ti sia lo stesso fermata a lasciarmi una recensione, anche se eri in partenza *_*, grazie infinite! ^__^ Sono contenta che ti sia piaciuta!

Roy Mustang sei uno gnocco: il semolino è... è... non saprei neanche come spiegarlo, perché, per ovvio schifo, non mi sono mai documentata a fondo, ma se non erro dovrebbe essere semola ritritata e cotta in qualche modo... Insomma, il risultato è una pappetta giallognola, densa e dall'aspetto alquanto gelatinoso. Aspetto poi confermato dal sapore, altrettanto viscido (bleah). È una poltiglia che tendono a rifilarti quando sei ricoverato in ospedale, motivo in più per fare attenzione a mantenersi sempre in ottima salute XD.
Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, e la gita è andata bene, grazie *_* (wow, qualcuno se n'è ricordato, forte XD). Credo di voler eleggere gli Uffizi di Firenze mia nuova, spaziosa, decoratissima dimora. Credo che la camera da letto sarà nella sala con il Tondo Doni, sì.
Per MSN, ce l'ho, ho lasciato sopra l'indirizzo. Aggiungimi pure, se vuoi^^.

mua: uh, brutta cosa, l'inglese, influenza male e devia le giovani menti... e qui sarebbe adatta una smorfia melodrammatica che via internet *non* si può sfortunatamente vedere XD (in realtà sono tutte scuse, la verità è che non capisco e quindi non accetto quella lingua XP).
Lieta che ti sia piaciuta, vedo che abbiamo tutti una gran voglia di spogliare il Colonnello, o sbaglio? X°D

elyxyz: sono contenta che ti sia piaciuto, spero che questo ultimo sia una degna conclusione. Beh, in realtà sarà l'epilogo, la vera conclusione, ma comunque...^_^' Grazie davvero!

chibimayu: *_* Giuls, anche a me ha fatto davvero piacere! Purtroppo le prof mi chiamavano, e mi è toccato rispondere... E, dopotutto, anche tu avevi una chiamata da ramen, cosa che non si può ignorare XD!
Per la spiegazione su cosa sia il semolino, ti rimando alla risposta che ho scritto per
Roy Mustang sei uno gnocco. Lo trovo davvero un cibo rivoltante, sì.
Se devo essere sincera, più che un premuroso infermiere, nello scorso capitolo Ed mi sembrava soprattutto un gran bastardo. Perché, secondo me, non era un accesso d'amore, il suo, ma una poco simpatica vendetta nei confronti di quello che, nonostante varie implicazioni sentimentali (^.^), resta comunque quel
bastardo di un Colonnello. Ma sei libera di vederlo come attento aiuto per il povero Roy, a patto che non mi immagini Fullmetal vestito da infermierina scosciata =_=. Tutto, ma non trasformiamolo in donna, per favore ç_ç (tanto non è il tuo caso, per fortuna XD).



Bene! Grazie, a chi ha letto, e a chi lascerà un commento (che accetto più che volentieri, sapete? *_* Critiche comprese, se costruttive, bla bla, la mia solita solfa ^_^). E, se volete, contattatemi pure^^.

Alla prossima^^!

  
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