Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: milly92    21/08/2013    4 recensioni
"Sei la mela sulla cima dell'albero, Lena, e prenderti non è facile, Matteo l'avrà capito. Smettila di compiangerti e sii fiduciosa, forse il coraggioso disposto ad arrampicarsi fino alla cima è più vicino di quanto pensi" le dico, guardandola dritto negli occhi.
"Io non ti merito, sei troppo..." sussurra, non riuscendo a finire la frase e abbracciandomi per la seconda volta, cosa che ultimamente era impossibile che si verificasse così spesso."
Prequel della long che inizierò a pubblicare a settembre.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
mela
Image and video hosting by TinyPic

27 Aprile 2012

Come sempre, la chioma bruna e non molto ordinata di Lena se ne sta davanti a me, pronta a distrarmi in ogni momento della lezione.
Mi piacciono i suoi capelli, nonostante non siano setosi e colorati da qualche lozione all'ultima moda. Sanno affascinarmi con il loro essere mossi naturali, a volte un po' crespi e raramente piastrati o resi perfettamente ricci da chissà quali trattamenti.
La rispecchiano totalmente: Lena passa le giornate con mille pensieri per la testa e non ha mai tempo per pensare a farsi bella a causa dello studio, il suo lavoro in un bar e quell'idiota del suo ragazzo, Matteo, che, se non si è capito, non sopporto per niente.
Cosa ci fa un belloccio superficiale e ignorante al fianco di una ragazza perspicace che non riesce a capire qualcosa solo se è positivo e la riguarda?
I misteri della vita!
Quando - ormai un anno e mezzo fa – Lena mi disse che sarebbe uscita con colui che era solita chiamare "Ragazzo figo", pensavo che non sarebbe durata, e invece eccoli lì, seduti davanti a me mentre lei prende appunti anche per lui, sorridendogli di tanto in tanto e lui ricambia, non risparmiandosi qualche occhiata a qualche altra pollastrella mentre lei è troppo presa dalla spiegazione dell'ultimo atto di "The taming of the shrew", alias "La bisbetica domata", di Shakespeare.
Ogni volta che gliel'ho detto, mi ha risposto che sono uno scemo visionario e che sono prevenuto nei confronti del suo ragazzo, mentre dovrei provare a stringerci amicizia.
"Sarebbe un sogno se il mio migliore amico andasse d'accordo con il mio ragazzo!" mi dice sempre, imbronciata e con le braccia incrociate come quando è arrabbiata per qualcosa che va contro i suoi piani.
Sì, perché io sono il suo migliore amico, la prima persona che ha conosciuto prima di iniziare l'Università presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Napoli.
La ricordo ancora, incerta e impaurita mentre faceva la fila fuori la segreteria, e la notai perché si distingueva dalla massa di ragazze perfettamente curate e pettinate che c'erano lì, con una maschera di trucco che si sforzava di dire "Sono grande, ormai, ce la farò e riuscirò ad avere tutto sotto controllo!".
Lei, al contrario, aveva una gonna di jeans che metteva in mostra delle gambe non proprio magre e delle Superga, i capelli più corti rispetto a ora e le mani strette attorno al modulo d'iscrizione, come se fosse una sorta d'arma di inizio battaglia, quella che non puoi perdere se vuoi assicurarti la vittoria.
Per me lei è sempre quella diciannovenne un po' insicura, anche se ora, ormai ventunenne, è contenta di essere cambiata, "Migliorata", a suo avviso.
"Sai, Dario, io non ho mai avuto prova della mia volontà fino ad ora. Ho sempre vissuto, anzi, sopravvissuto, senza sforzarmi, maldicendomi per la mia sfiga... La sfiga per me era una giustificazione a tutto: per un brutto voto, il vestito che mi piaceva che non mi entrava... Solo ora ho scoperto di avere una forza di volontà assurda, che mi ha permesso di raggiungere i miei obiettivi" mi disse a settembre, dopo aver preso il suo terzo trenta, più bella del solito e con un top aderente che metteva in risalto il suo corpo privato di circa otto chili nel corso degli ultimi nove mesi.
L'ho sempre rimproverata per la sua dieta, ma non mi ha mai dato retta, convinta di non farcela più a deprimersi per i jeans troppo stretti e le "Maniglie dell'amore".
Ora è convinta di essere più forte, perché il suo mondo le sembra perfetto grazie a Matteo, i buoni voti e tutto il resto, ma ho paura di cosa possa succedere se anche un solo pezzo di questo precario puzzle possa scomparire.
Non ha affrontato le sue fragilità, le ha solo momentaneamente dimenticate, e questo mi fa paura.
"Il ragazzo dei tuoi sogni e qualche avvenimento positivo non possono cambiare il tuo essere sempre insicura e le tue paure" vorrei dirle, ma ho paura della sua reazione. Di sicuro cesserebbe di essere felice e inizierebbe a rimuginare su tutto ciò, e non mi va di privarla del suo sorriso.
So che in quanto migliore amico posso solo continuare a starle vicino, ma in alcuni momenti vorrei sul serio farle notare quanto Matteo sia inadeguato per lei.
Ci ho provato una sola volta, e lei pensava che mi riferissi al fatto che una ragazza semplice come lei non possa stare con uno "Figo" come lui.
Ma andiamo!
Semmai, uno stupido come Matteo non si merita una come Lena...
Lui per me è stato la causa di tutti i suoi cambiamenti, e forse non è un bene, o forse sono solo egoista perché mi mancano le serate d'autunno in cui io e la mia migliore amica ci ritiravamo a casa sua dopo le lezioni pomeridiane, magari zuppi di pioggia, e ordinavamo pizza e schifezze varie mentre divoravamo numerosi episodi di "Friends". Ora, nelle rare volte che ci vediamo da soli - perché Matteo va in palestra o torna a casa sua, visto che è uno studente fuori sede come Lena - vediamo al massimo due episodi e lei mangia solo un pezzo di pizza senza mozzarella, per poi chiamarlo dopo nemmeno un paio d'ore per controllare se è tutto ok.
Lo ama troppo, è il suo primo vero amore, per questo non riesce a capire di commettere qualche sbaglio nei miei confronti.
Ora, a fine lezione, li vedo uscire insieme dall'aula, e nessuno direbbe che stanno insieme se non li conoscesse, perché quando sono in facoltà, lui si rifiuta sempre di tenerla per mano o abbracciarla, "Perché gli dà fastidio dare spettacolo", dice lui.
"Perché non vuoi far sapere a certe tizie che sei impegnato", penso io.
Così, guardo in direzione di Lena per poi raggiungerla e bloccarla, esitante. "Oggi ci sei per una birra?" le chiedo, sorridendo e cercando di non guardare in faccia Mr. Antipatia.
Lei spalanca gli occhi e fa un sorriso imbarazzato, portando una lunga ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Mi dispiace, Dario, ma leggeremo insieme "La bisbetica domata"... Io leggo le parti di Katharina e lui quelle di Petruchio, così non ci annoiamo" spiega, indicando Matteo.
Sospirando, annuisco.  Dopotutto, già mi aspettavo una risposta del genere. "Ok, ciao".
"Ci organizziamo per domani, ok?".
"Domani devo studiare" rispondo.
"Ah...".
"Ciao" li liquido, uscendo dall'aula in fretta, chiedendomi quando la mia migliore amica tornerà a essere la vera Lena.


10 giugno 2012

Dopo più di un anno, Lena sta mangiando numerosi cioccolatini e del gelato alla nocciola con una foga che mi fa paura.
Le porgo un fazzoletto - l'ennesimo - e lei lo afferra automaticamente per poi asciugarsi gli occhi, voltandosi per non farsi vedere, abituata com'è a celare i suoi dispiaceri per non mostrarsi debole di fronte al prossimo.
"Germana sostiene che sia assurdo che io stia così visto che sono passati già tre giorni" dice in un soffio, posando il fazzoletto nella tasca e addentando il sesto cioccolatino.
Ah, Germana!
Se possibile, è la sua antitesi, una bionda sfacciata che appare sempre e solo menefreghista e che non è mai stata dolce con nessuno da quando la conosciamo.  Mi chiedo sempre come faccia a far parte del nostro gruppo, per poi giungere alla conclusione che forse ciò è dovuto al suo essere la coinquilina di Marina, una nostra cara amica.
"Germana ha una ripresa da record, dovresti imitarla" mormoro, sarcastico, ma senza riuscire a farla sorridere nemmeno per una frazione di secondo.
Di solito, prendere in giro Germana la fa stare bene, e invece ora ciò non sta funzionando, simbolo di quanto stia sul serio male.
"Sono stata mollata e tra due giorni ho l'esame scritto di Tedesco II, il più difficile dell'anno... La mia vita fa schifo" sentenzia, mangiando una cucchiaiata di gelato per sottolineare meglio il concetto.
"Germana esagera, ma io non ti lascerò diventare la sorella scema di Bridget Jones, sappilo. Usciamo!" la incoraggio, alzandomi dai gradini fuori il mio condominio - dove ci siamo rifugiati - e afferrando la sua mano destra per farla alzare, ottenendo in cambio la sua resistenza.
"Ma stai fuori? Non ce la faccio, non ho voglia di fare nulla e...".
"Lena! Per favore, smettila! Sei una delle persone più forti che conosca e so che ti riprenderai. Ricordi tutti i discorsi che mi hai fatto sulla volontà che hai scoperto di avere ultimamente?".
Annuisce debolmente, torturando un nuovo fazzoletto ormai fuori uso con le mani.
"Bene" continuo, "Usala per superare questo brutto momento. Io sono con te e ti aiuterò".
Affranta, fa un cenno di dinego e si passa una mano tra i capelli disordinati e un po' crespi, lasciandosi scappare un lungo sospiro.
"Non puoi capire..." dice solo.
"Lena...".
"Sul serio! Senza lui sento di non valere nulla, è come se il mio mondo fosse diventato buio e inutile senza Matteo, e non capisco come possa aver smesso di amarmi così, da un giorno all'altro" esclama, questa volta con più energia, gesticolando come una forsennata, costruendo castelli di sabbia invisibili con il suo muovere sommessamente le mani per aria.
"Io penso semplicemente che...".
"Che io l'abbia sopravvalutato, certo" sbuffa, alzando gli occhi al cielo, ferita, come se stessi offendendo lei.
"E' così! Uno intelligente non molla una come te".
Ride.
Una risata priva di allegria, fredda, sarcastica, che un po' mi ferisce. Lei sta male e incolpa se stessa, ci rendiamo conto?!
"Sei il mio migliore amico, ma non devi mentire per...".
"Io non mento! Non ti mentirei mai! Voglio solo dire che tu meriti di meglio e che lui forse ha capito che stare con te è difficile perché non sei una sciacquetta qualunque! Stare con te significa...".
"Cosa ne sai tu, scusa? Non sei un mio ex" dice, tra l'ingenuo e l'arrabbiato.
Apro la bocca, stupito da tutta quell'aggressività.
"No, ma forse ti conosco meglio di chiunque altro! Smettila di difenderlo, io sono qui per aiutarti ma sembra che tu mi stia remando contro!" esclamo, esasperato; probabilmente comprende di essere stata non proprio d'aiuto perché fa un sorrisino triste e si alza dalle scale, venendomi incontro.
"Scusa..." biascica, per poi gettarmi le braccia al collo e stringermi a sé, invadendomi le narici con il profumo del suo bagnoschiuma delicato, che sembra emani una fragranza floreale.
"Supereremo tutto, promesso. Fidati di me" le sussurro contro l'orecchio e accarezzandole i capelli.
Quando ci separiamo, mi sorride debolmente ed io ricambio, per poi estrarre un pezzo di carta dalla tasca dei jeans e porgergliela con delicatezza.
"Cos'è?".
"Leggi" le dico solo.
Curiosa, annuisce e apre il foglio piegato in quattro parti per poi iniziare a leggere ad alta voce.

"Le ragazze sono come le mele sugli alberi.
Le migliori sono sulla cima dell’albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché
hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute
a terra, e che, pur non essendo così buone,
sono facili da raggiungere.
Perciò le mele che stanno sulla cima dell’albero, pensano
che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà
“Esse sono grandiose”. Semplicemente devono essere
pazienti e aspettare che l’uomo giusto arrivi, colui che sia
cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima
dell’albero per esse.
Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà
bisogno di noi e ci ama farà
di tutto per raggiungerci".

Sbatte le palpebre numerose volte, senza dire nulla ma accennando il secondo sorriso di questo pomeriggio.
"Non è completa, è la parte che mi piace di più. L’autore è sconosciuto...  Appena l'ho letta mi ha fatto pensare a te. Sei la mela sulla cima dell'albero, Lena, e prenderti non è facile, Matteo l'avrà capito. Smettila di compiangerti e sii fiduciosa, forse il coraggioso disposto ad arrampicarsi fino alla cima è più vicino di quanto pensi" le dico, guardandola dritto negli occhi.
"Io non ti merito, sei troppo..." sussurra, non riuscendo a finire la frase e abbracciandomi per la seconda volta, cosa che ultimamente era impossibile che si verificasse così spesso.
"Andrà tutto bene" mormoro, cercandola di convincerla, ma sentendo che, invece, i prossimi mesi non saranno molto facili.
Io, comunque, le starò vicino, perché voglio tornare a vederla sorridere sinceramente, senza paure... E magari riuscendo a dare un pugno in piena faccia a quell'idiota del suo, per fortuna, ormai ex ragazzo.


*°*°*°*
Salve a tutti!
Dopo anni torno in questa sezione! Che dire, sono emozionata, perché questa one shot in realtà non è altro che il prequel della storia che inizierò a pubblicare tra qualche settimana.
Qui conosciamo il punto di vista di Dario, mentre la storia poi sarà narrata tutta dal punto di vista di Lena.
Ho provato a fare un quadro della situazione per spiegare i motivi che condurranno Lena ad essere quella che è nel primo capitolo della storia, ambientato circa nove mesi dopo questa one shot, quando inizia il secondo semestre del terzo ed ultimo anno di università.
Ritroveremo i pochi personaggi accennati qui e tutti i loro amici… Ne vedremo delle belle, promesso!
Spero di aver introdotto abbastanza bene Lena e Dario, per quanto sia possibile introdurre bene un personaggio in sole sei pagine… Se vi andrà, per i primi di settembre in questa sezione troverete la storia “madre”, che si intitolerà “Fingi fino a crederci” ;)

A presto,
milly92.













  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: milly92