Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Luly Love    21/08/2013    2 recensioni
Finalmente marito e moglie, Axel e Naminè si preparano a passare la loro prima notte da sposati.
Tra regali per l'addio al celibato imbarazzanti e stanchezza insormontabile, come andranno a finire le cose?
ATTENZIONE: prima delle tre missing moments sulla mia mini-long “Il mio grande, grosso matrimonio”
Aver letto la mini-long non è indispensabile, ma fare una salto sarebbe comunque meglio.
Dal testo:
– Eh no, questo cambia tutto. – disse, sbottonandosi la camicia e allentando la cravatta. – Non volevo usarli così presto, avrei preferito fare le cose meglio, come creare l’atmosfera e tutto il resto, e poi volevo farlo come cosa inaugurale nel nostro nuovo letto nelle nostra nuova casa, ma visto come stanno le cose... –
– Axel! – lo interruppe lei. – Che cavolo stai dicendo? –
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel, Naminè
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di prime notti e kit imbarazzanti
 

 
 
La prima cosa che fece Naminè quando entrò nella stanza che per i prossimi due giorni sarebbe stata la loro stanza, fu andare a sedersi su una morbida poltrona e togliersi le scarpe. Aveva passato più di dodici ore con quei trampoli da dieci centimetri (sì, trampoli: lei era abituata a portare converse e ballerine, dannazione!), aveva ballato, camminato, corso, salito e sceso le scale innumerevoli volte; insomma, i suoi piedi imploravano pietà e riposo.
Appena le ebbe sfilate, si lasciò andare ad un sospiro di sollievo; chiuse gli occhi per rilassarsi ulteriormente, ma li riaprì appena si sentì avvolgere i piedi da una delicata e fresca presa.
Axel, inginocchiato davanti a lei, glieli stava massaggiando, un sorriso beato in viso.
– È il classico evento raro oppure diverrà un’abitudine? – gli chiese.
– Dipende da te. Cosa preferisci? – rispose lui malizioso.
Naminè ci pensò su.
– Se diventa un’abitudine perderà gusto diventando semplice routine, non credi? Lascio a te la scelta, sorprendimi! – decretò.
Risero e lui annuì, continuando a massaggiare. Dopo un po’ che andava avanti così, si sporse in avanti e baciò la ragazza.
Sua moglie. Che splendide parole! Ancora non ci credeva. Naminè Feuer, suonava così bene.
Lei rispose al bacio con trasporto, posando le mani sulle sue spalle; Axel lasciò perdere il massaggio, la prese delicatamente per i fianchi e la sollevò, senza smettere di baciarla. Un po’ a tentoni e facendo cadere alcuni vasi, un tavolino e rischiando lui stesso di cadere (vorrei vedere voi a muovervi in una stanza che non conoscete baciando e tenendo in braccio la vostra amata!) riuscì a raggiungere il letto, sul quale depositò dolcemente Naminè.
Lei si staccò e gli sorrise, poi si girò sulla pancia per fargli tirare giù la zip del vestito. Axel ringraziò mentalmente le organizzatrici che a metà del ricevimento avevano portato sua moglie (che dolci parole!) a cambiarsi d’abito, così che adesso lui, invece di dover combattere con il complesso e ingombrante vestito da sposa, dovesse vedersela solo con una cerniera.
Sono l’uomo più fortunato del mondo.
Quando si trovò davanti la schiena liscia e bianca della ragazza, sentì l’eccitazione pompargli ovunque; lei si mise a sedere e se sfilò il vestito, rimanendo in intimo.
Il ragazzo deglutì, quasi commosso: avrebbe dormito al fianco di quella ottava meraviglia del mondo per il resto della sua vita. Lei gli sorrise e si protese in avanti per baciarlo; lui le posò una mano sul ginocchio e salì, salì fino a incontrare...
Spalancò gli occhi di botto e guardò in giù, non credendo a quello che aveva appena toccato: una giarrettiera dall’aria antica e vissuta girava attorno alla coscia di Naminè.
– Tu... quella è... ti hanno costretta, vero? Insomma.. beh... allora? – farfugliò.
La bionda rise, poi arrossì ricordando le modalità in cui aveva avuto la giarrettiera. Avrebbe dovuto dirgli la verità? Certo, la verità era una delle basi del loro rapporto.
Tuttavia, ritenne saggio non informarlo, non al momento, almeno. Primo, perché avrebbe rovinato il momento, secondo perché era stanchissima e voleva concludere il prima possibile per poi addormentarsi tra le sue braccia.
– Poi ti spiego. – tagliò corto e fece per baciarlo di nuovo.
Lui, però, si alzò di scatto.
– Eh no, questo cambia tutto. – disse, sbottonandosi la camicia e allentando la cravatta. – Non volevo usarli così presto, avrei preferito fare le cose meglio, come creare l’atmosfera e tutto il resto, e poi volevo farlo come cosa inaugurale nel nostro nuovo letto nelle nostra nuova casa, ma visto come stanno le cose... –
– Axel! – lo interruppe lei. – Che cavolo stai dicendo? –
Il rosso si fermò, i pantaloni calati alle ginocchia, la faccia leggermente da pazzo.
– Hai presente l’addio al celibato? – chiese. – Mi hanno fatto dei regali. Uno di questi, da parte di - guarda caso – Vanitas, consiste in un piccolo kit. Un kit, ehm... erotico. –
Naminè sgranò gli occhi.
– No no, niente di quello che pensi! – si affrettò a spiegare il ragazzo. – Direi che è stato particolarmente casto. Non ci sono fruste o vibratori o altre cose del genere. Non l’ho esaminato attentamente, però stai tranquilla. Ho visto alcune candele profumate stimolanti, una paio di manette pelose, un set di gel, una versione ridotta del Kamasutra, una giarrettiera per te e degli slip sexy per me. E poi altra roba, lo vedrai un’altra volta. –
– Ti dispiace arrivare al punto? – domandò lei, inquieta.
Suo marito indicò la fascia che aveva attorno alla gamba.
– Beh, tu hai la giarrettiera, io non ho niente. Voglio giocare ad armi pari. Ho il kit qui, lo prendo, mi metto gli slip e torno. Faccio subito! – promise e corse verso la sua valigia.
Rovistò per un po’ e, quando finalmente trovò quello che cercava (una grossa scatola di metallo con immagini abbastanza esplicite) lanciò un urletto soddisfatto; la prese e si diresse verso il bagno, liberandosi definitivamente dai pantaloni durante il breve tragitto.
Fece in fretta: aprì la scatola e afferrò i primi slip che gli capitarono a tiro: erano decisamente piccoli, rossi con immagini di tori sopra e sembravano scomodi, ma tanto li avrebbe tolti subito.
Prima di tornare in camera, si fermò un attimo a contemplare la propria immagine davanti allo specchio a figura intera: stava benissimo ed era decisamente all’altezza della leggiadra creatura che lo aspettava nell’altra stanza. Gettò un’occhiata in basso e notò che il perizoma conteneva appena ed esaltava molto il pacco. Annuì soddisfatto, prese un minimo di rincorsa e fece un’entrata ad effetto “pattinando” a piedi nudi sul parquet, sul viso il sorriso più smagliante, sexy e malizioso che avesse.
Naminè tuttavia se la perse, la grande entrata, poiché era completamente stesa sul letto, la testa poggiata sul cuscino e non accennò ad alzarla nemmeno quando il marito schioccò la lingua.
Vuoi giocare duro, allora.
Con passo felino, Axel si avvicinò ai piedi del letto e vi salì, gattonando sensualmente fino a raggiungere Naminè.
Che dormiva beata.
Ci mancò poco che la mascella gli cadesse. Come diamine aveva fatto ad addormentarsi in un momento del genere? Per lui era inconcepibile!
La guardò meglio: sembrava davvero stanca; era adorabile. Si chiese a cosa l’avessero sottoposta Aqua, Kairi e Larxene e sentì un brivido nel ricordare quest’ultima che abbaiava ordini a tutti; immaginò Kairi con la sua ossessione per la moda e ringraziò che ad accompagnarlo a comprare il vestito fossero andati Vanitas, Riku e Roxas.; ripensò alla mania di precisione e alle dannate tabelle di marcia di Aqua.
Con un sospiro, ammise che non doveva essere stato facile per niente e che fosse giusto che Naminè si prendesse il meritato riposo.
In fin dei conti, si disse, avevano tutto il tempo del mondo per l’erotismo e non avevano solo il tempo, ma anche una casa e un kit. Sogghignò.
Si chinò a baciarle la testa, poi si stese vicino a lei; avvertendo la sua presenza, Naminè gli si strinse vicino e lui le passò le braccia attorno alla vita.
– Ti amo. – mugugnò lei.
– Anche io. – rispose Axel.
 
La mattina dopo Axel fu svegliato da uno scoppio di risate selvagge.
Naminè, svegliatasi prima di lui, aveva infatti goduto dell’idilliaca vista di suo marito con addosso solo uno scomodo e per niente eccitante perizoma rosso a fantasia di tori.
 
 
 
Angolo autrice:
Et voilà! Ecco la prima missing moments riguardante la mia fic “Il  mio grande, grosso matrimonio” (qui).
Sono soddisfatta del risultato, voi che dite? Una rossa mancata è quello che ci voleva.
Mi aspetto almeno due recensioni, gente, fatemi felice.
Questa la dedico ad antocharis_cardamines perché ne ho voglia. Tutta per te, cava!
Lasciatemi una recensione please!
Un bacio e si spera a presto,
JD
 
 
Ps: allego una foto del vestito di Naminè perché anche io, come Aqua, sono una maniaca dei dettagli 

Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Luly Love