L'aeroporto di New York è qualcosa di insopportabile. Insomma, dopo otto ore di volo non sono psicologicamente pronta al caos che comporta questo aeroporto. Soprattutto perché è pieno - e sottolineo pieno - di paparazzi. Forse esagero, ma sono la cosa che odio di più al mondo. Cominciano a farti domande generali, su cosa farai in futuro, e piano piano arrivano a farti domande prettamente personali, a cui non sai rispondere neanche a te stessa, figuriamoci a loro. E' sempre un suicidio prendere il taxi per colpa loro. Però la cosa positiva è che finalmente sono a casa. Casa dolce casa.

Tutto ciò che c'è qua dentro mi ricorda quanto stavo bene un anno fa. Per via delle riprese della quarta stagione, è stato difficile tornare qui almeno per sistemare un pò di robe. Infatti è tutto come lo avevo lasciato. Quindi sarà meglio mettermi all'opera per sistemare tutto.
"Ma sei arrivata a NY? Avvisami quando arrivi perché dobbiamo pranzare insieme, devo dirti tante cose. Un bacio. Kat" ci avrei scommesso che il primo messaggio ricevuto appena atterrata a New York sarebbe stato quello di Kat. Però ora non ho voglia di risponderle. Sono stanca e ho bisogno di dormire.

Come volevasi dimostrare, nel mio armadio non c'è niente. Ho portato tutto con me per le riprese, sarebbe stato da egoisti non portare tutto. Anche se Paul mi ha quasi uccisa per averlo chiamato nel bel mezzo della notte per aiutarmi a portare in Hotel tutte le mie valigie - circa quattro, comprese di: trucchi, scarpe, vestiti e cose varie per il set. A proposito, mi ha detto di chiamarlo appena arrivavo a New York, ma penso che lo chiamo dopo cercando di trovare una scusa diversa dal "mi sono dimenticata, scusa".

Apro l'armadio per mettere i vestiti a posto e mi accorgo che c'è una maglia. Non una maglia qualunque, la sua maglia. Quella che indossava quando era a dormire da me, quando aveva voglia di guardare l'ultima stagione di Grey's Anatomy con me, in ogni momento della giornata quando era con me lui indossava quella maglia. E' la maglia che ha indossato la prima volta che ci siamo baciati fuori dal set, quindi ha un significato importante per noi. O meglio, aveva.

Non so dove sia, nése stia bene, né se ha sofferto quando ci siamo lasciati, nulla di nulla. Non voglio pensare che sia stata io l'unica ad aver pianto fiumi di lacrime per questa relazione finita dopo quattro anni.

«Ninaaaaaa!»
«Oh, ciao Paul!»
«Ma dove sei?»
«Ehm.. sono appena arrivata a New York!»
«Ti avevo detto di chiamarmi appena saresti atterrata.»
«Scusami tanto Paul, me ne sono completamente dimenticata..» tanto non se la beve.
«No, mi dispiace, questa volta non me la bevo.» ecco.
«Comunque, perché mi hai chiamata tu? è successo qualcosa?»
«No.. Cioè Sì, niente di speciale. Ti ho chiamato per sapere se ti va di uscire con me e Torrey questa sera, e non accetto un no come risposta»
«Sono costretta a dirti sì, allora!»
«Sì, non hai alternative»
«Allora va bene...»
«Per le otto devi essere pronta, ti passo a prendere io.»
«Okay, per le otto ti aspetto!»
«A dopo, Dobrev!»
«Ciao Wesley!»

Dato che saranno le otto tra meno di un'ora, devo smettere di fare quello che sto facendo e prepararmi. Sarebbe l'ideale indossare un vestito e portare i capelli sciolti. Ma farò esattamente il contrario: pantaloni alti, maglia con le balze e capelli raccolti in una treccia. Non ho assolutamente voglia di vestirmi elegante questa sera, non dopo otto ore di volo.

"Scendi, ti aspetto giù. Paul"
Prendo la mia borsa piena di cianfrusaglie o come dice Paul, "cose inutili". A dire la verità non sono cose totalmente inutili. Ci sono cose come uno spazzolino da denti che potrebbero servirmi. Uscire con Paul e Torrey mi piace. Con loro sto bene, mi diverto e cerco di non pensare a quello che è accaduto un anno fa. Per questa situazione devo dire grazie Torrey. Lei mi ha aiutato a superare questo periodo ripensando a quando stava quasi per divorziare con Paul. Fortunatamente per loro, sono ancora insieme. E sono bellissimi.

«Buonasera!»
«Ciao Ninaaaaaaa!» Torrey mi corre incontro per abbracciarmi;
«Oh, ciao Torrey!» ricambio l'abbraccio con un sorriso;
«Come stai?»
«Leggermente stanca, ma sto bene.» rispondo con una risata finale prima di accorgermi chi si avvicinava verso di noi.
«Ehi, bellezze.. ci sono anche io!»
«Ciao Paul!» sorrido abbracciandolo.
«Siete pronte per andare?»
«Dove ci porti?»
«In un bel posticino, poi vedrete!» conclude la frase con un occhiolino e ci fa entrare nella sua Mustang. Dio solo sa quanto amo questa auto. Le Mustang sono la mia ossessione segreta.

Arriviamo in un bar a circa mezz'ora di auto. Bello e raffinato. Non di certo adatto all'abbigliamento che ho scelto per questa serata, ma non fa niente, facciamo finta di nulla.

«Eccoci arrivati!»
«Bel posto..» dice Torrey sorridendo
«Sì, molto carino.» aggiungo io ricambiando il sorriso
«Sono venuto qui circa due mesi fa con una vecchia amica di scuola» aggiunge Paul
«Vecchia amica di scuola?» si acciglia il viso di Torrey
«Oh, amore! Ti ho parlato di Hanna, ci siamo rincontrate dopo dieci anni e abbiamo deciso di pranzare insieme.. tutto qui. Lo sai che amo solo te» gli occhi di Paul erano fissi su quelli di Torrey e non passarono neanche cinque secondi dalla fine della frase che subito Paul prese a baciarla dolcemente.
Erano una coppia così felice. Felici. Come lo eravamo io e Ian. E quando tutti i ricordi cominciano a passarmi per la mente non posso far altro che abbassare la testa e cercare di fermare i miei occhi ormai appannati. Com'è possibile tutto questo? Come fa ad essere presente nella mia vita anche quando cerco di respingerlo?

Paul si accorge del mio sguardo e mi guarda.
«Scusa Nina..»
«No, assolutamente. Non devi scusarti. Non è colpa tua. Sono io che dò troppo peso a questa questione.»
«Fidati non sei l'unica..» e non finisce la frase
«Che intendi dire?»
«Assolutamente nulla. E' già tardi.. io direi di entrare. »e cambia di scorso
«Tu mi nascondi qualcosa, Wesley!»
«Assolutamente niente, Dobrev! » questa volta sono io che non me la bevo

Il posto era molto carino, e anche molto affollato.

«Paul, vado un secondo in bagno, torno subito.»
«Sì, certo.. fai con comodo. Noi ci sediamo in quel tavolo in fondo.»
«Va bene!» gli sorrido dolcemente

Mi allontano da loro e mi dirigo verso il bagno che era dall'altra parte del locale. Prendo dalla borsa i fazzoletti e mi lavo le mani, contemporaneamente mi lavo il viso che non avevo truccato fortunatamente. Esco dal bagno e mentre mi dirigo verso Paul e Torrey vedo una persona familiare, una persona che conosco. E' lui. E' lì. E' a pochi metri da me. Che faccio ora?
 
Salve a tutti ragazzi!
E’ la prima volta che scrivo una FF che riguarda i Nian. Vorrei precisare che sono la mia coppia preferita e che AMO scrivere su di loro.  Non so bene se questa storia si fermerà al prossimo capitolo o continuerà, sarà a voi decidere. Se vi piace, io continuo con i prossimi capitoli, se non vi piace mi fermo al prossimo. Dovete dirmelo voi. Scrivetemi una recensione di qualsiasi tipo anche se dovesse essere negativa, accetto di tutto. Magari potreste aiutarmi a migliorare il mio modo di scrivere e con qualche consiglio potreste aiutarmi ad arricchire la storia. La scelta sta a voi :)
Ultima cosa: la storia è interamente vista dal punto di Nina, in questa parte. Porbabilmente nei prossimi capitoli ci sarà anche il punto di vista di Ian.