Era stata una giornata lunga, complicata e molto faticosa. Non vedeva di andare a letto e riposare, chiudere gli occhi e non pensare più a nulla.

Doccia e pigiama ed era pronta a rilassarsi nel suo letto. Quella sera Elena indossava il pigiama pantaloni di un bel scozzese blu con qualche riga gialla e una canottiera blu scuro che facevano risaltare la poca abbronzatura che aveva. Una passata di spazzola ai capelli ed era pronta, ma forse non del tutto a quello che avrebbe trovato in camera sua, o meglio sul suo letto.

Era li sopra le coperte, maglietta nera, jeans e stivali, con quel suo sguardo di sfida.

“Ho sonno e sono stanca Damon” - disse Elena

“Abbiamo Micheal” rispose lui sorridendo come sapeva fare solo lui.

Elena si avvicinò al letto e cercò di tirare giù le coperte, ma il corpo di Damon glielo impediva, cercò di buttarlo già dal materasso, ma tutto fu vano.

Allora rassegnata, stanca e leggermente divertita infilò sotto le coperte, e disse “Racconta”

Passò qualche minuto, ma forse molto meno,  qualche secondo e nella mente di Elena si affacciò un pensiero, una considerazione. Se fosse successo qualche tempo fa avrebbe fatto fuoco e fiamme per il comportamento di Damon, ma adesso le faceva piacere avere qualcuno con cui parlare, confidarsi e condividere uno scopo comune. Non era più il Damon di una volta, adesso quando dava di matto non uccideva più, e comunque le dava ascolta e in quell'ultimo periodo le era stato molto vicino. Aveva sofferto anche a causa sua, Andy non c'era più, l'aveva uccisa Stefan, ma lui era pronto a riportarlo da lei a qualsiasi costo.

I pensieri furono interrotti dalla voce di Damon che le raccontava quello che era successo, sempre con quel suo modo sarcastico ed efficace senza sbavature.

“Dai fallo, sgridami Elena. So che sei arrabbiata come me perché ho liberato Stefan”

“Non sono arrabbiata con te”- rispose Elena.

“Sai sarà uno squartatore maniaco assassino, ma adesso è dalla nostra parte”

Parlarono molto, dell'importanza della famiglia unita e di come si sentiva Elena da quando tutto era diventato così complicato difficile e pesante.

Vedendola provata Damon disse con un velo di tristezza negli occhi “ si la famiglia è importante, dillo a mio fratello”

Lei se ne accorse, vide il profondo dolore in quegli occhi profondi come il mare e disse: “sai che ti dico se si salverà non è perché ama me, ma perché vuole bene a te”.

A queste parole Damon si girò e la guardò negli occhi, quelle parole per un attimo gli avevano sollevato l'animo, sentiva che lei lo comprendeva e che per di più non aveva più paura.

“Sai penso che abbiamo anche Rebekah, ma sono stanca molto stanca posso raccontarti il resto domani”

“Certo, non ci sono problemi” le disse Damon.

Vide Elena chiudere gli occhi e si accucciò accanto a lei. Dentro di lui la felicità per aver condiviso un piccolo momento con la donna per cui avrebbe dato la vita.

Adesso lo sapeva avrebbe fatto tutto per lei, avrebbe scelto sempre lei anche se questo avrebbe voluto dire andare contro le sue decisioni, perderla o addirittura consegnarla di nuovo a Stefan, ma in quel momento era solo sua.

Non c'era nessun altro.