CUORE DI PADRE

Disclaimer: i personaggi e il marchio JAG sono di proprietà di Donald P. Bellisario. Questo testo è stato scritto senza alcun fine di lucro.


NdA: La fanfiction è ambientata subito dopo il fatidico lancio della moneta  e trae ispirazione dal  rapporto profondo creatosi tra Harm e Mattie, che mi ha colpito ed emozionato nel profondo. Il finale della decima serie mi ha un po’ deluso, oltre che per altri aspetti, soprattutto per quanto riguarda la relazione parentale che il comandante Rabb ha instaurato con Mattie. Mi è parso davvero incoerente che Harm, nonostante l’impegno espresso più volte verbalmente, di fatto abbandoni Mattie ancora inchiodata al letto d’ospedale – e ormai praticamente orfana- per seguire le ragioni del cuore,  lasciandosi alle spalle il rapporto profondo e significativo che lo ha fatto crescere e, in fondo, lo ha aiutato a rimuovere i blocchi psicologici nei confronti dei rapporti profondi e duraturi. Come dire, sine Mattie, nulla Mac.
 
 

 

La moneta dell’Ammiraglio stava ancora volteggiando per aria, tra gli sguardi rapiti e ansiosi della piccola compagnia, quando Harm esclamò a gran voce, facendo sobbalzare Harriet e Jen: - Fermala, Bud!
Bud, ligio come sempre al dovere e fedelissimo al suo amico e superiore, afferrò goffamente la medaglia poco prima che ruzzolasse a terra.
-  Siamo adulti, basta giocare! – soggiunse il comandante, quasi a volersi giustificare, con gli occhi velati da una impercettibile malinconia che nessuno dei presenti sembrò cogliere – Sarebbe stato intrigante uscire di scena con un plateale coup de theatre, ma non sono più il trentenne ribelle che appontò al JAG dieci anni fa. Ora ho delle responsabilità ben precise.
Incrociò lo sguardo di Mac, che comprese subito a cosa alludesse il suo amato marinaio: tra loro, in quei lunghi nove anni, la comunicazione non verbale aveva sempre funzionato a meraviglia, a dispetto di tutto.
Dopo un’altra oretta trascorsa allegramente al Mc Murphy’s, il gruppo si sciolse tra saluti, abbracci e strette di mano.
-  Domattina vorrei avere un colloquio privato con lei, Generale – chiese il comandante Rabb congedandosi da Cresswell.
-  Non ci sono problemi, sono libero. Venga alle 8.30. Spero solo che non voglia giocarmi qualche brutto scherzo  - rispose con un mite sorriso il capo del JAG.