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Autore: ReaRyuugu    22/08/2013    1 recensioni
Era inevitabile, più forte di lui: tutte le volte che sentiva quel nome, specie se pronunciato dalla voce di Haruka, non poteva che sentire un brivido percorrergli l'intera spina dorsale, e una morsa insopportabile contorcergli lo stomaco.
(Implied MakoHaru - anche se a senso unico || Forse leggermente OOC)
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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{ R A G E ·

 

 

 

Percorrevano quella strada insieme da anni e anni, ormai.

Accompagnare Haru fino a casa era diventato una specie di rituale, e per quanto farlo gli imponesse di arrivare un po' più tardi alla propria, di casa, di certo non gli pesava. E poi, ora come ora, conosceva quel tragitto ad occhi chiusi, al punto che qualche volta era stato lui a guidare l'altro ragazzo sulla retta via, quando quest'ultimo si perdeva ad osservare il mare e proseguiva dritto senza fermarsi!

Naturalmente, anche quel giorno aveva fatto altrettanto, scortandolo fino all'ingresso della residenza Nanase; invece di salutarlo subito, però, quella volta decise di soffermarsi ancora un po' sugli scalini sottostanti all'abitazione, osservando l'amico con il suo solito pacato sorriso.

- Anche se poi si è rivelato un fallimento, non pensavo che ci avresti dato retta e ti saresti offerto per insegnare a Rei a nuotare. - affermò ridacchiando appena, frugandosi in modo pressoché automatico nelle tasche per cercare le chiavi di riserva che Haruka gli aveva consegnato, conscio del fatto che si ricordava di prendere le proprie a malapena una volta su dieci. L'altro, impassibile, sbatté le palpebre, facendo un cenno col capo per chiedergli implicitamente di avvicinarsi e di aprirgli la porta.

- … è necessario che si decida ad imparare, non l'ho fatto per carità. - replicò, guardando Makoto armeggiare col mazzo di chiavi e voltarsi verso di lui, sorpreso.

- Necessario? - lo incalzò, curioso - Non pensavo tu fossi così rigoroso con i ritmi imposti da Ko-… -

- Quando ieri siamo andati a comprare quelle cose, ho incontrato Rin. -

Il più alto ebbe un sussulto, sfilando la chiave dalla toppa mentre con una breve spinta lasciava che si aprisse. Era inevitabile, più forte di lui: tutte le volte che sentiva quel nome, specie se pronunciato dalla voce di Haruka, non poteva che sentire un brivido percorrergli l'intera spina dorsale, e una morsa insopportabile contorcergli lo stomaco. Il suo sguardo tradiva ancora lo stupore, ma nonostante questo si sforzò di sorridere gentile e affettuoso come al solito, spostandosi per permettere al padrone di casa di entrare.

Mille domande, intanto, gli attraversavano la testa: era stato con Haruka praticamente tutto il tempo, com’è possibile che l’avesse incontrato solo lui? Quasi non riusciva a credere che i due si fossero visti proprio nell’unico momento in cui la sua attenzione si era rivolta altrove, ma deglutendo impercettibilmente si costrinse ad ingoiare tutta l’esitazione mentre, abbassando per un attimo gli occhi, tentava disperatamente di non mostrare il proprio disagio giocherellando col mazzetto di chiavi.

- E vi siete parlati? - domandò, ritrovandosi a sperare in una risposta negativa da parte di Haruka- risposta che, ovviamente, non arrivò.

Il moro lasciò vagare gli occhi azzurri su tutto il circondario, sulla lieve vegetazione che circondava la casa, sul mare, lontano, arrossato dal tramontare del sole che come tuffandosi spariva oltre la sua superficie… e poi sul viso di Makoto, distogliendo quasi subito però lo sguardo dalle sue iridi verdi.

- Sì, ma niente di che. Ha detto che vuole vincere contro di me, e che lo farà al campionato delle scuole. - si limitò a rispondere, risultando, però, elusivo anche più dell'usuale.

Nonostante ad un occhio inesperto potesse sembrare il solito, taciturno Haru, Makoto sapeva leggere perfettamente tutti quei microscopici gesti che caratterizzavano il suo linguaggio corporeo, ed era per questo che poteva dire, per altro con estrema certezza, che ogni movimento, ogni lievissima alterazione vocale, ogni movimento di sguardi, suggerivano a gran voce che la volontà dell'amico era di tranciare il discorso il prima possibile.

Volontà che, naturalmente, non poteva fare altro che accettare: annuì un paio di volte col capo, stringendo una mano sullo spallino dello zaino.

- Capisco. Allora… a domani, hm? -

- Hm-hm, a domani. -

Il portone di legno si chiuse così davanti agli occhi del ragazzo, che rimase imbambolato qualche attimo prima di voltarsi, scendere qualche scalino… e sedersi in mezzo alla salita, le gambe strette al petto, il viso poggiato sulle ginocchia piegate.

Rin, Rin, Rin, Rin… da quando era tornato, c'era qualcosa in Haruka che era profondamente diverso dal solito. Era sempre stato particolarmente introverso e solitario, ma mentre solitamente questi non erano segni di alcun tipo di turbamento interiore, adesso SAPEVA che qualcosa lo stava attanagliando. E, sicuramente, era il pensiero della sua presenza nella stessa città a farlo.

Rin, Rin, Rin, Rin

Non si controllò affatto mentre sferrava un pugno ben assestato alla dura roccia sotto di sé, spaventando anche l'amichevole gattino con cui era solito giocherellare, e che anche quella sera si era avvicinato per un po' di coccole; sentì un dolore acuto tormentargli le nocche dolorosamente strette, ma non era questo adesso che gli faceva più male.

Detestava con tutto se stesso come la vita di Haruka, adesso, stesse girando attorno alle volontà di quel… traditore, perché solo così si poteva definire qualcuno che dopo averli piantato in asso in quel modo neppure si premuniva di venirli a trovare quando era in Giappone, o di scrivere loro una lettera, una mail, o qualsiasi altra cosa.

Un secondo pugno si abbatté sullo scalino, accompagnato, stavolta, da un sommesso lamento di dolore. Adesso? No, la vita di Haruka si era sempre regolata su quella di Rin. Bastava pensarci un attimo, no? Haruka aveva smesso di nuotare per via di Rin, per poi riprendere sempre a causa sua. E quanto impegno, quanta dedizione ci stava mettendo! Tutto per accontentare lui, una persona che per anni era sparita dalla vita di tutti, qualcuno che…

Fu costretto a mordersi con forza il labbro per costringersi a non singhiozzare, sentendo una dispettosa goccia scivolargli dall'occhio lungo la guancia.

… qualcuno che, ne aveva sempre più la certezza, sarebbe stato per sempre l'ostacolo invalicabile che lo separava dal cuore di Haruka.

Non erano in pochi ad averlo capito, Nagisa poi aveva subito fiutato cosa ci fosse tra i due; allora perché Haru sembrava completamente cieco davanti alle sue premure, alle sue mille attenzioni? Non era possibile che pur essendone consapevole continuasse a parlargli di lui in quel modo, rigirando e rigirando ancora il coltello nella piaga…

Si passò una manica sugli occhi umidi, alzandosi finalmente in piedi e procedendo verso casa, tirando su col naso mentre una mano massaggiava l'altra, ferita e indolenzita.

 



Chissà quanto ancora avrebbe dovuto aspettare, prima che Haruka fosse arrivato a realizzare quanto profondamente lo amasse.





 

 

Yo!
Sapevate che il doppiatore di Makoto è il cantante degli Oldcodex, ovvero la band che canta la op di Free!? Beh, sapevatelo.

Immagino che la Rea non possa stare ferma in un angolo lmao è sempre bene (no, in realtà non lo è) che contamini ogni fandom in cui mette piede... ho tipo notato solo ora che è stata aperta la sezione Free! qui su EFP, quindi arrivo anche in ritardo.

Ad ogni modo non so bene cosa dire su questa fic, uhm… l’ho scritta poco dopo aver visto l’episodio 4, ispirandomi principalmente ad uno dei miei headcanon più forti per quanto riguarda questa serie – ovvero, che Makoto è uno yandere pronto a scoppiare da un momento all’altro – quindi potrebbe essere un po’ ooc (effettivamente è un po’ ooc visto che MamMakoto difficilmente avrebbe un breakdown del genere) e mi scuso timidamente per questo mio grave crimine.

Al solito, ogni recensione/fav/lettura/sgombro è ben accetta e accolta a braccia spalancate, e al solito cercherò di rispondere ad ogni recensione (se non lo faccio è solo perché sono tonta orz).

Bye ~!

   
 
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