Fanfic su artisti musicali > SHINee
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Autore: Angel_15    22/08/2013    0 recensioni
[Prequel di "Can I Have A Shower With You?"]
***
< Stavo pensando... E se il mondo degli idol non facesse per me? >
Smisi di respirare.
< Stai scherzando... Vero? >
< No... Insomma sembra così... Duro e... Difficile >
< Ti sei allenato per anni, è normale che a pochi mesi dal debutto senti l'agitazione salire, ma ce la farai. Tranquillo >
< Non è questo il problema. Hai visto gli artisti dell'SM? Non hanno un briciolo di vita privata >
< No, aspetta. Lo ha detto anche Hyukjae. All'inizio è difficile, ma quando trovi il giusto equilibrio, riesci a conciliare vita privata e lavoro >
< E che mi dici della vita sentimentale? Che ne sarà di noi due? Hai visto Donghae e Jessica? Si sono dovuti lasciare >
< La loro è stata una scelta volontaria >
< Spinta dai continui insulti delle fan > Fece una pausa e mi guardò negli occhi < Io non voglio perderti Hemi >
< Tu vorresti mandare a monte i tuoi anni di allenamento a pochi mesi dal debutto, per... cosa? >
< Per noi due! Tu sei più importante del successo >
< Minho tu >
< Ho deciso > Mi interruppe < Non voglio più debuttare con l'SM Entertaiment>
[...]
Non potevo permettere che rinunciasse ai suoi sogni, non per colpa mia. Assolutamente no. Non glielo potevo permettere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Decisione 

 
 

Driin Driin Driin.

 

Perché? Perché ogni mattina che volevo dormire doveva esserci sempre qualcosa che mi svegliava? Perché?

Alzai svogliatamente la testa e puntai, con sguardo omicida, il fastidioso cellulare sul comodino.

Lo afferrai, ancora indecisa se sbatterlo al muro o rispondere. Lessi il nome sul display.

< Che. Cosa. Vuoi? > Chiesi con una voce che avrebbe fatto invidia all'attrice dell'Esorcista.

< Siamo nervosi stamattina?

Era fortunato che un telefono ci dividesse, se lo avessi avuto sotto mano lo avrei strozzato.

< Ma lo sai che ore sono? >

< No, aspetta. Vuoi dirmi che eri ancora a letto? >

< Non tutti i comuni mortali si alzano all'alba per andare a correre, come qualcuno che conosco > Risposi acida.

< Pigrona! >

< Maniaco dello sport! > 

< Senti dormigliona, alza il sedere dal letto e vestiti. Sarò lì tra cinque minuti >

< NO! >

< Si, anch'io non vedo l'ora di vederti... A dopo > E riattaccò.

Dio, quanto lo avrei voluto soffocare con le mie mani. Avevo ancora gli occhi che faticavano a restare aperti.

Mi alzai trascinandomi verso il bagno. Mi sciacquai la faccia per svegliarmi, lavai i denti e pettinai ogni ciocca dei miei lunghi capelli marroni. Uscita, indossai un semplice paio di jeans e una camicetta a maniche corte blu.

D'altronde non sapevo neanche perché volesse vedermi. Lo odiavo quando mi chiamava, MI SVEGLIAVA, mi diceva di vestirmi e riattaccava. Mi salivano i nervi. Non mi diceva cosa voleva, perché, quando e come.

Solo: "Vestiti, tra poco sono lì"

Era uno dei suoi ottomila difetti. Insieme alla sua fissa per lo sport, al fatto che non sopportava MAI perdere, la sua competività estrema...

Ma io che potevo farci? Che potevo farci se quello era il ragazzo di cui mi ero innamorata?

Il campanello suonò dopo un paio di minuti. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti la fastidiosa espressione dell'essere perfetto che mi aveva svegliata. Cosi allegra ed energica, mentre io volevo solo tornare a dormire.

Come previsto, era in tuta da corsa. Una tuta leggera, composta da un pantaloncino fino al ginocchio e una maglietta bianca con scollo a V, che aderiva perfettamente al suo petto scolpito.

Cercai di controllare i battiti del cuore, il fidanzamento non aveva diminuito l'entità dell'emozioni che provavo, anche solo vedendolo. Le piccole gocce di sudore, provocate dalla corsa che aveva sicuramente appena fatto, che scivolavano lente dai lati della sua fronte, per poco non mi mandarono il cervello in tilt. Ma dovevo resistere. Mi aveva svegliata nel mezzo del sonno più profondo! 

Cercai di mettere su un espressione imbronciata.

< Buongiorno > Cercò di avvicinare le labbra alle mie, a malincuore lo bloccai.

< Cosa c'è di così importante per avermi svegliato alle sette di mattina di domenica? > Marcai per bene le ultime parole.

< Una notiziona! > Annunciò con un sorriso smagliante < Hanno chiamato dalla SM >

< E...? >

< Hanno scelto il nome del gruppo! >

< E qual'è? >

< Non lo so... Adesso tu mi accompagni alla sede dove ci aspettano gli altri e lo scopriamo >

< Scusa, non potevi fartelo dire per telefono? >

Non avevo per niente voglia di andare fino a laggiù.

< No, io e i ragazzi abbiamo deciso di andare là tutti e cinque e farcelo dire di persona >

< Appunto, tu e i ragazzi... Perché devo venire anch'io? > Piagnucolai.

< Perché mi vuoi tanto bene > 

< No, non è vero. Io non ti conosco, non so chi sei. Aiuto c'è uno sconosciuto in casa mia! > La mia voce teatrale era pessima.

< Ok, dato che sono uno sconosciuto ti rapisco e ti porto con me >

Mi afferrò senza alcuno sforzo facendomi aderire al suo petto. Il suo profumo mi dava alla testa. Chiuse la porta del mio appartamento e, ignorando le mie proteste, portandomi in braccio, uscimmo dal condomio e raggiungemmo una fermata del taxi.

 < Mettimi giù! >

< Neanche per sogno. Sono un rapitore, l'hai detto tu > 

< Dai, ci stanno guardando tutti > 

Come se non bastassero i miei tratti occidentali ad attirare l'attenzione.

< E lasciali guardare >

< E poi se, proprio devi rapirmi, prendiamo l'autobus. Così sembriamo una coppia di sposini che prende il taxi per il viaggio di nozze >

< Bene > Rispose malizioso < Così ci alleniamo per quando accadrà >

L'improvvisa vicinanza dei nostri visi mandò a fuoco le mie guance.

< Autobus! > Sussurai.

< Ok, ok. > 

Si avviò a una fermata non lontana.

< Posso camminare > 

< Se ti lascio scappi >

Mi sentivo imbrazzatissima. Ogni passante ci fissava con espressioni indecifrabili.

< Ti prego! > Supplicai.

< Mi perdoni per averti svegliata? >

< Mai! >

< Allora non ti lascio >

Raggiungemmo la fermata, si vedeva già l'autobus arrivare.

< Meno cinque, meno quattro... L'autobus sta per arrivare! > 

< No dai, fammi entrare sulle mie gambe. Ci guarderanno tutti >

Fece finta di non sentire. L'autobus si arrestò davanti a noi e aprì le porte. 

Mi guardò come a darmi l'ultima chanche.

< Ok > Mi arresi < Ti perdono per avermi svegliata stamattina >

Sorrise trionfante e mi posò a terra. Feci un passo verso il mezzo ma mi bloccò, afferrandomi per il polso e facendomi voltare verso di lui.

Senza darmi possibilità di fuga, annullò la distanza ci separava, premendo le sue morbide labbra sulle mie. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene.

Quando ricordai di essere in un luogo pubblico, con delle persone che sicuramente ci stavano guardando (In corea non era il massimo dell'educazione baciarsi in pubblico) sbiancai dalla testa ai piedi.

Lui intuì il mio imbarazzo e si stacco sussurrandomi all'orecchio: < Questo era per farmi perdonare >

Il soffio vellutato della sua voce mi scatenò un brivido lungo la schiena.

Lo colpii piano sulla spalla e salimmo per mano sull'autobus.

< Tu, Choi Minho, sei la persona più irritante dell'universo > Sussurrai mentre ci sedemmo.

Sorrise divertito.

Ma è proprio quel tuo sorriso ad avermi rubato il cuore.

 

L'autobus si fermò proprio vicino al grande edificio. Insieme a noi scesero quattro ragazzine sui quattordici anni, che per tutto il viaggio non avevano fatto altro che emettere urletti eccitati.

Avevo a malapena ascoltato i loro discorsi, quel tanto che mi era bastato per capire che anche la loro destinazione era l'SM Entertaiment.

Schizzarono fuori dall'autobus in un secondo, urlando ancora più forte. Le guardai, dirigendomi con Minho nella loro stessa direzione.

Che strana situazione. 

Nel giro di qualche mese, la situazione si sarebbe ripetuta. Solo che quelle ragazzine sarebbero corse per vedere il ragazzo che camminava mano nella mano insieme a me. Ma ancora non lo sapevano. Non potevano sapere, che il ragazzo che avevano appena sorpassato sarebbe presto diventato membro di un gruppo di quella casa discografica.

Davanti all'edificio, Jinki, Jonghyun, Kibum e Taemin ci stavano già aspettando. Salutai con un sorriso. Sentii Taemin che fantasticava sul nome che avrebbero avuto.

< Mhh... Chi lo sa? Magari i Train Valder, i Mitic Cosmet, gli... >

< Taemin non puoi prendere parole inglesi e metterle insieme a caso... E da quando siamo arrivati che farfuglia nomi assurdi > Ci informò Kibum.

< Secondo voi ci daranno nomi personalizzati per i tour? Come fanno per i Suju... >

< Quanto corri Taemin, già pensi ai tour? >

< Certo, magari gireremo tutta l'asia e, chi lo sa? Magari anche l'america, l'europa... >

< Perfetto > Lo interruppe Jonghyun < Così passeremo nel paese natale di Hemi a vedere la Tour Eiffel >

< Quante volte devo dirtelo che mia madre è francese ma io sono nata in spagna! Secondo te perché il mio cognome è Sanchez? > Chiesi seccata. Iniziavo a pensare che lo facesse apposta. 

Venimmo distratti dall'improvviso urlo delle ragazze che poco prima erano scese dall'autobus. Una macchina nera stava parcheggiando. Probabilmente speravano veder scendere qualche idol.

< Ragazzi > Dissi indicando le ragazzine urlanti di < Preparatevi a questo >

< Ah... Belle ragazze che si accalcheranno per vedermi > Fantasticò Jonghyun.

< Vederci > Lo corresse il futuro leader.

< Si, ne riparleremo tra qualche mese > Esclamò la voce familiare di un ragazzo incappucciato.

< Hyukjae Hyung? > Sussurrò Taemin.

< Shh... Non facciamoci sentire. Adesso, per il mio bene, entriamo in silenzio >

Obbedimmo, passando con cautela davanti alle ragazzine che non si accorsero del membro dei Super Junior che gli passava davanti.

< Vita privata zero, ecco cosa vi aspetta >

< Hey Hyung così ci spaventi > Disse Minho.

< E' davvero così dura la vita da idol? > Chiese Kibum.

< Bhe, i primi tempi vi sembrerà tutto rose e fiori. Fan che vi acclamano, che vi amano... Dopo qualche mese le mandereste tutte al diavolo dato che non vi fanno andare neanche al bagno. Ma dopo il primo anno, imparerete a gestire anche la vita privata >

I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.

Nell'atrio, ad accogliere il ragazzo, si trovavano due membri del suo gruppo.

< Donghae, Sungmin! > Li salutai. Sapevo bene quanto desse loro fastidio che una ragazza molto più piccola di loro, come me, non li chiamasse Oppa. Ma forse a dargli davvero fastidio era il fatto che sapessero che lo facevo apposta. 

Sungmin mi lanciò uno sguardo assassino.

< Hyukjae, finalmente sei arrivato! > Disse Donghae < Sbrigati, il servizio fotografico inizia tra cinque minuti. A dopo ragazzi >

Ci salutarono e si diressero in un largo corridoio.

< Hey, Donghae! > Lo chiamai < Sai mica se c'è Jessica? Così la vado a salutare >

Il ragazzo si fermò, guardò gli amici che senza dire niente annuirono.

< Voi andate, arrivo subito > Disse loro mentre si voltava verso di me.

< Hemi > Mi guardò dritta negli occhi < Io e Jessica... Ci siamo lasciati >

No. Loro due? I due che avevo sempre considerato la coppia perfetta. Impossibile.

< Cosa? >

< Perché? > Chiese Minho.

< Stava iniziando ad essere troppo complicato. I suoi fan, le mie fan. I suoi impegni, i miei impegni... Non poteva andare avanti >

< Mi dispiace Hyung > Lo consolò Taemin.

< Non fa niente, lo abbiamo deciso insieme >

< Donghae iniziamo! > Lo chiamò Sungmin.

< Si, arrivo. Scusate devo proprio andare, a dopo > Ci risalutò, voltandosi e raggiungendo l'amico.

Ero sconvolta, ma anche arrabbiata. Altro che impegni, conoscevo benissimo la causa della loro rottura.

< Maledetti antis! > Sbottai < Stupide fan che non sopportano di vedere il loro oppa felice, con una ragazza che non sia una di loro >

  < Povero Donghae... Povera Jessica >

< Già, stavano così bene insieme >

< Ragazzi > Ci interruppe un'uomo in giacca e cravatta. Il loro futuro manager.

< Alla fine siete davvero venuti tutti e cinque >

< Si, e non ci faccia aspettare > Implorò Taemin eccitato < Quale sarà il nostro nome? >

< Va bene, andrò subito al sodo > 

Sollevò la cartellina che teneva in mano, sfogliando qualche foglio.

< Allora, vi annuncio che tra qualche mese, sarete conosciuti come il nuovo gruppo dell'SM Entertaiment ovvero... I brillanti Shinee >

Seguì qualche attimo di silenzio

< Shinee? >

< Esatto. Con le prime quattro lettere maiuscole e le due "e" in minuscolo >

< SHINee! > Esclamò sorridente Taemin < I brillanti SHINee... Mi piace >

< Già > Concordai < Onew, Key, Minho, Jonghyun e Taemin... Gli SHINee! Si suona bene >

< Sapevo che vi sarebbe piaciuto >

I ragazzi furono impegnati tutta la mattina. Gli dettero i loro pass personalizzati per entrare nell'edificio e concordarono i loro ruoli ufficiali all'interno del gruppo. Come già mi aspettavo, Minho sarebbe stato il rapper. 

Quando uscimmo eravamo affamatissimi. Salutammo i quattro che si diressero ognuno nella direzione di casa propria.                    
< Adesso andiamo in un ristorante, e io me lo mangio intero > Proposi con le mani sopra il mio stomaco brontolante.

Minho annuì debolmente. Da quando Donghae ci aveva dato la notizia, aveva cambiato espressione. Non aveva detto niente neanche riguardo al nome del gruppo.

Ci incamminammo verso un ristorante di ramen. Ne avevo una voglia matta.  

Non spiccicò una parola per tutto il cammino. Il suo sguardo era un misto tra il desolato e il pensieroso.  

Entrammo nel locale e subito un gentile cameriere ci condusse ad un tavolo per due. In quel paese erano tutti dannatamente cortesi, era la prima cosa che avevo notato da quando mi ero trasferita.

< Due ciotole tradizionali > Dissi io al ragazzo, dato che il mio fidanzato ancora non si decideva a parlare. Il cameriere annuì e dopo aver annotato l'ordinazione su un block notes si diresse in cucina.                

Passarono due infiniti minuti di silenzio. Minho manteneva ancora quello sguardo.

< Minho ma... Stai bene? > Chiesi a bruciapelo.

Sembrò risvegliarsi di scatto dai pensieri in cui era assorto.

Annuì ancora in silenzio, poi riassunse lo sguardo pensieroso.

< Sai, stavo pensando > Si decise a dire < E se il mondo degli idol non facesse per me? >

Smisi di respirare per non so quanti secondi. Tutto questo tempo a pensare una sciocchezza del genere?

< Stai scherzando... Vero? >

Non poteva essere altrimenti. Non a pochi mesi dal debutto.

< No... Insomma sembra così... Duro e... Difficile >

Da quando aveva avuto la notizia del debutto non aveva mai avuto attacchi di panico o agitazione, ne si era mai preoccupato. Avevo sempre pensato che tenesse tutto dentro di se e che prima o poi si sarebbe liberato. Magari era arrivato il momento.

< Ti sei allenato per anni, so che adesso, a così poco tempo dal debutto, senti l'agitazione salire, ma ce la farai. Stai tranquillo >

< Non è questo il problema. Hai visto gli artisti dell'SM? Non hanno un briciolo di vita privata >

Neanche questo era un argomento che lo aveva mai preoccupato.

< No, aspetta. Lo ha detto anche Hyukjae. All'inizio è difficile, ma quando trovi il giusto equilibrio, riesci a conciliare vita privata e lavoro >

< E che mi dici della vita sentimentale, eh? Che ne sarà di noi due? Hai visto Donghae e Jessica? Si sono dovuti lasciare >

< La loro è stata una scelta volontaria >

Bhe non tanto volontaria, pensai tra me e me Non lo dissi per non metterlo in agitazione.

< Spinta dai continui impegni e insulti delle fan > Fece una pausa e mi guardò negli occhi  < Io non voglio perderti Hemi >

Non riuscii a trovare subito una risposta adatta. Anch'io ero ancora sconvolta dalla rottura dei due, ma non capivo perché lui ci stesse ancora pensando. 

Non avevo mai pensato a cosa sarebbe stato di noi due dopo il debutto. E non ne avevamo neanche mai parlato, forse perché non volevo parlarne. Non volevo creargli ulteriore stress. Ne riceveva già troppo durante le mille prove di canto e ballo giornaliere.

< Minho tu vorresti mandare a monte i tuoi anni di allenamento in un secondo? A pochi mesi dal debutto? E per cosa poi? >

< Per noi due! Tu sei più importante del successo >

Si, era decisamente un attacco di ansia. Dovuto all'agitazione che aveva represso in tutti quei mesi. Doveva essere per forza così.

< Minho tu >

< Ho deciso > Mi interruppe < Non voglio più debuttare con l'SM Entertaiment >

 
 
 
Annyeong! xD Vi sono mancata vero?... *No -.-*
Okkei... Allora vi faccio soltanto due premesse. La prima è che questa FanFiction non sarà molto lunga ma spero possa piacervi lo stesso. La seconda è che è già tutta scritta. Quindi non c'è il rischio che rimanga incompleta. E per chi stesse seguendo le mie due storie in corso (What Dreams Are Made Of e You Changed Me) Tranquilli. Sto continuando a scrivere anche quelle. Non sono cosi masochista (?) da mettermi a scrivere 3 storie contemporaneamente.
Ultima cosa, questa storia è una sorta di prequel della mia prima One-Shot "Can I Have A Shower With You?". Quindi se volete leggerla la trovate sul mio account.
Non ho altro da aggiungere... Alla prossima ;-)
 
Ps: Scusate per lo scorcio HaeSica. So che a molti non piace questa coppia ma per me insieme sono adorabili *^* E poi d'altronde sono stati davvero insieme. Quindi vi prego, non offendete una delle mie nove idole.
 
Bye <3
   
 
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