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Autore: Britin_Kinney    22/08/2013    6 recensioni
“Avanti, parla” lo incitò, accavallando le gambe e incrociando le braccia.
“Sono fan del Mer…” cominciò, ma poi si bloccò, imbarazzato.
“Di Merlin?” lo aiutò Colin, aggrottando le sopracciglia confuso piegando i capo in un lato.
“No” lo contraddisse Bradley.
“Allora?!” sbottò Colin.
“Sono fan del Merthur!” buttò fuori, gridando. E per qualche secondo le parole aleggiarono nella stanza, tra di loro.
“Oh.” Riuscì solo a dire Colin “Meraviglioso.” Continuò, sarcasticamente “E, esattamente, in che modo c’entro?” domandò.
“Sei impazzito?!” lo riprese Bradley “Tu c’entri eccome! Non a caso Merthur è la mescolanza dei nomi Merlin e Arthur”
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La colonna sonora, che troverete più avanti nel testo, è questa!! :D http://www.youtube.com/watch?v=ZQn97hB3XJ8

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Shut  Up&Play, Merlin!


Non sapeva perché Bradley l’avesse chiamato, quel pomeriggio. Ma sospettava che sotto ci fosse qualcosa di estremamente stupido, o di estremamente osceno. Infondo, Bradley era fatto così.
Quando Colin bussò alla porta del collega, quello andò ad aprire e gli sorrise. Un sorriso che fece accapponare la pelle al moro. Colin aggrottò le sopracciglia e ridusse gli occhi a due fessure.
“Devo parlarti!” esclamò esaltato il biondo “Entra” spalancò la porta e gli diede le spalle per andare a sedersi di fronte al computer.
“Perché mi hai fatto venire?” domandò ad un certo punto Colin a disagio.
Bradley si alzò dalla sedia e batté il palmo della mano sul sedile.
“Accomodati” lo invitò, con un sorriso furbesco.
Colin ancora non sapeva per quale motivo si era lasciato trascinare in quella pazzia. Che cosa aveva intenzione di fare, quel pazzo?
Bradley, prese il comando del mouse e aprì la finestra di “Microsoft Word”.
Ma che diavolo…? Pensò Colin.
La pagina era bianca, candida.
“D’accordo… emh… hai bevuto troppo, vero?” domandò Colin, voltandosi nella sua direzione.
“No!” esclamò Bradley sempre con quel sorrisetto idiota sulla faccia.
“Allora vuoi spiegarmi cosa diavolo significa tutto questo?!” sbottò, indicando il pc, l’abitazione e Bradley con ampi e irritati gesti delle braccia.
“Devo dirti una cosa” Bradley si alzò e cominciò a camminare su e giù, come se cercasse di trovare la soluzione ad un grande problema. Colin lo seguì con lo sguardo, continuando a non capire. Il collega si fermò di fronte a lui e si mise una mano sul fianco. Con l’altra, invece, si grattò il naso, per prendere tempo.
“Allora?!” sbottò il moro, vedendo che non si decideva a parlare.
“Sono fan” confessò in parte, guardandolo. Colin lo fissò in silenzio per qualche secondo ma poi si alzò e gli andò incontro.
“No. Tu sei scemo” gli disse e fece per andarsene.
Bradley lo afferrò da un polso e lo attirò contro di sé, il fianco ossuto di Colin si scontrò con quello del biondo.
“Hey” lo riprese, sollevando un sopracciglio “Sta’ seduto e fammi finire”
Colin sbuffò e andò nuovamente a sedersi, irritato.
“Avanti, parla” lo incitò, accavallando le gambe e incrociando le braccia.
“Sono fan del Mer…” cominciò, ma poi si bloccò, imbarazzato.
“Di Merlin?” lo aiutò Colin, aggrottando le sopracciglia confuso piegando i capo in un lato.
“No” lo contraddisse Bradley.
“Allora?!” sbottò Colin.
“Sono fan del Merthur!” buttò fuori, gridando. E per qualche secondo le parole aleggiarono nella stanza, tra di loro.
“Oh.” Riuscì solo a dire Colin “Meraviglioso.” Continuò, sarcasticamente “E, esattamente, in che modo c’entro?” domandò.
“Sei impazzito?!” lo riprese Bradley “Tu c’entri eccome! Non a caso Merthur è la mescolanza dei nomi Merlin e Arthur”
“Continuo a non capire” mormorò Colin.
“Devi aiutarmi” gli disse Bradley, andandogli incontro e inginocchiandosi di fronte a lui. Colin seguì il movimento stranito e quasi terrorizzato “Questa cosa mi sta perseguitando. Non deve saperlo nessuno!” gli disse “Lo sogno anche la notte!” sibilò, come fosse terrorizzato.
“Bradley” cominciò Colin gentilmente, poggiandogli una mano sulla spalla, per poi sbottare “Cosa cavolo vuoi che faccia io?!”
Bradley chiuse gli occhi e scosse il capo.
“Ho scoperto un sito…” disse poi il biondo.
“Perfetto. E quindi?” domandò sempre più infastidito il moro.
“Devo scrivere una storia” confessò.
“Quando devi confessare queste trovate perché non avverti prima?!” sbottò Colin.
“Devo scrivere una storia su di noi” continuò Bradley, ignorando le rispose acide del collega.
“Su di noi?” domandò stridulo Colin.
“C-cioè… su Arthur e Merlin” si corresse Bradley, arrossendo.
“Oh… e a cosa ti servo io?” domandò il moro.
“Io… ho un problema” cominciò a spiegare il biondo.
“Me ne sono accorto! Più di uno, a quanto pare!” lo schernì Colin.
“Piantala. È un problema serio” lo redarguì, sollevando un sopracciglio. Colin chinò il capo, sbuffando lentamente da naso e chiudendo gli occhi. Per poi risollevare lo sguardo su di lui.
“Quale sarebbe?” domandò, cercando di apparire serio e interessato.
“Se le scene non prendono vita, non riesco a scriverle” sputò, tutto d’un fiato.
“Julian ha scritto le stagioni di Merlin senza prima figurarsi niente. Non credo che per te possa porsi il problema. Devi solo aspettare e l’ispirazione arriverà” dopo aver fatto la sua arringa convincente, si accorse che il biondo lo guardava contrariato.
“Tu non capisci!” cominciò Bradley, alzando le braccia e scuotendole “Ci penso da tre giorni! Tre! Giorni! E ancora non ne vengo a capo” spiegò, alterandosi.
“Ok, ok.” Cominciò Colin, e poi bisbigliando “Ma chi me lo fa fare?” per poi alzare di nuovo la voce “Bene. Ti aiuto. Dimmi tutto” si offrì, quasi controvoglia.
Il viso di Bradley si illuminò e malgrado tutto, Colin si sentì appagato nel vedere quell’espressione grata.
“Lo faresti? Davvero?” chiese Bradley, sorridendo come un bambino la mattina di natale.
“Sì” rispose Colin, incrociando le braccia.
“Magnifico” rispose il biondo.
E il silenzio calò su di loro. Colin batteva ritmicamente il piede per terra.
“Ma insomma, che devo fare!?” sbottò, al limite.
“Non lo so! Stavo aspettando che tu facessi qualcosa” si giustificò Bradley.
“Ma se la storia è tua!” esclamò Colin, di nuovo irritato.
“Hai detto che mi avresti aiutato!” motivò il biondo, fissandolo.
“D’accordo, d’accordo. Dunque… da dove cominciamo?” chiese Colin.
“Intanto… devi toglierti questi vestiti” disse, sgridandolo quasi, mentre si avvicinava all’amico.
“Woh, woh, woh! Frena, frena! Che stai facendo?” chiese Colin, mettendo le mani avanti per fermarlo.
“Devi cambiarti” spiegò Bradley.
“Non ho portato altri vestiti con me” rispose acido Colin.
“No, scemo! Devi indossare il costume di scena” spiegò il biondo.
“Ma io non…” cominciò Colin.
“Tranquillo” lo interruppe Bradley, sparendo per qualche secondo e tornando, poi, con due custodie per vestiti. “Sono riuscito a procurarmi sia il mio che il tuo costume di scena” ammiccò in direzione delle due grucce che teneva sospese in entrambe le mani.
Colin si schiaffò una mano sulla faccia “Oh, mio Dio…” esalò.
Bradley non gli lasciò nemmeno il tempo di pensare che gli lanciò la custodia addosso.
“Avanti, cambiati”ordinò e intanto, aveva appoggiato il costume di scena sullo schienale del divano per spogliarsi.
Colin fu pronto in pochi secondi a Bradley restava solo la cintura da allacciare. Colin si fermò a guardarlo e… stava davvero bene, in quei panni.
Era davvero… bello, ecco.
“Sono pronto!” annunciò Bradley, saltellando verso di lui. “Bene, Merlin” cominciò.
“Colin” lo corresse il collega, sbuffando.
Merlin”  ripeté Bradley “Reggimi il gioco”
“D’accordo, Bradley” rispose Colin, ma il biondo sollevò un dito e il collega si corresse da solo “Artù”
“Benissimo” approvò Bradley.
“Ok… e adesso?” domandò il moro.
“E adesso… ti alzi in piedi e mi vieni incontro” ordinò il biondo. Colin dovette entrare nell’altra stanza per adempiere all’ordine di Bradley. Continuando a maledirsi. Perché diavolo si stava prestando ad una cavolata del genere?!
“Vieni” lo incitò Bradley.
E Colin sentì una musica provenire dal soggiorno. Era forse una colonna sonora della serie, quella?
Ma che diavolo…?
“Perché hai messo questa colonna sonora?” domandò Colin. Aveva messo la soundtrack dal titolo “Gwen and Arthur”, praticamente la più dolce di tutte.
Ok. Era pazzo.
“Pensa che ho rinominato il file “Merlin and Arthur”, invece di “Gwen and Arthur”” lo informò e Merlin, gettando un sguardo all’angolo sinistro, in alto, nello schermo, poté scorgere il nome della canzone su Windows media Player era proprio “Merlin and Arthur”.
Oh, Gesù.
“Merlin” cominciò Bradley “Andavi da qualche parte?” domandò il biondo.
“No, sire.” Rispose Colin, istintivamente.
“Perché volevo parlarti” disse Bradley, guardandolo negli occhi con ardore. Tanto che Colin arrossì. “Questo è lo spirito giusto” commentò il biondo, vedendo il rossore sulle sue guance. Pensando che Colin stesse fingendo.
Col cavolo che fingeva! Quello sguardo per poco, non lo faceva boccheggiare! Ma come diavolo faceva Angel, a restare immune a quegli sguardi, mentre recitavano? Eppure lei, essendo Ginevra, era la destinataria di sguardi da infarto. Doveva essere insensibile, sicuramente!
Oppure, fece una vocina nella testa di Colin, lei non immagina Bradley nel contesto in cui lo immagini tu.
Ma quale contesto?!
“Cosa volevate dirmi, sire?” domandò Colin, cercando di concentrarsi su quello che stavano facendo.
Bradley, improvvisamente, se lo attirò contro e il cuore di Colin cominciò a battere così forte che temette che il biondo potesse sentirlo.
“Che penso a te continuamente” cominciò il biondo “Che non passa attimo in cui, i miei pensieri non siano rivolti a te” Colin si lasciò trasportare dall’intensità delle parole e dall’assurdità della situazione. E mettendo una mano sulla nuca di Bradley, lo baciò.
Il biondo spalancò gli occhi per la sorpresa, ma poi si decise a chiuderli, pensando che fosse una trovata del collega per rendere la storia più interessante.
In realtà, il cuore di Colin, galoppava così velocemente che per un momento ebbe paura di incorrere in un infarto in piena regola.
Quando le loro labbra si separarono, Colin lo guardò scioccato.
“Io…” cominciò il moro.
“Merlin… “ sussurrò il biondo.
“No. Colin. Il bacio era di Colin, le emozioni di Colin, il cuore che batteva a mille era sempre di Colin” soffiò il moro, abbassando lo sguardo.
Bradley lo afferrò e lo fece chinare, tenendolo a mezz’aria tra il pavimento e il suo corpo.
Avvicinò le labbra all’orecchio di Colin per sussurrargli “E la trovata era di Bradley. Per averti solo per sé” confessò.
“Ma cosa…?” la domanda di Colin fu interrotta dalle labbra del collega. Quando lo lasciò parlare, esigé delle spiegazioni “Che diavolo stai dicendo? Quale trovata?”
“Farti venire qui, architettare questa pagliacciata, darti l’impressione di essere impazzito. Era tutto falso. Avevo bisogno di un diversivo per tenerti qui, con me. E per farti capire che sono innamorato di te, fin da quando mi hai rovesciato il frullato addosso, nella mensa della crew” Colin lo guardò e scoppiò a ridere, ricordando quando aveva inzuppato la cotta di maglia di Bradley con il frullato alla fragola.
“Non potevi solo dirmi che eri innamorato di me?” domandò il moro, scuotendo il capo.
Bradley fece finta di pensarci seriamente “Nhaa” esordì, poi “Non è da me”.
“Me ne sono accorto” aggiunse Colin.
“Bene, Merlin.” Cominciò Bradley “Vorresti amare il tuo re, per sempre?” domandò il biondo, guardandolo giocosamente. Però Colin sapeva che, dietro lo scherzo, la domanda era seria.
“Sì, sire. Lo voglio” rispose il moro, guadagnandosi un altro bacio.
E quel giorno, non ci fu più tempo per le storie. L’avrebbero scritta dopo, con calma. Adesso Bradley voleva solo concentrarsi su quella pelle vellutata e quelle labbra carnose.
E intanto, la colonna sonora, continuava ad avvolgerli. 
  
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