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Autore: Raya_Cap_Fee    22/08/2013    2 recensioni
Era un ragazzo e sorrideva spavaldo. Dubhe invece tremava sul suo cavallo, ansimava, e i muscoli, che tanto sottili ed elastici sembravano di solito, si gonfiavano sotto la pelle. “Vi ho trovato. Dove credevate di andare? Gli occhi di Thenaar sono ovunque”. Dubhe restò a cavallo, senza muoversi. Così fu l’assassino a fare la prima mossa.
“Turno ha fallito”.
Licia Troisi-Le Guerre del mondo emerso (vol.1)
Il personaggio di questa storia in realtà non è un nuovo personaggio ma compare per circa…una pagina alla fine del primo libro delle Guerre “La setta degli Assassini”. Sinceramente non ho idea di come mi vengano certe idee fatto sta che ho deciso di scrivere sul personaggio di Turno una fan fiction. Alcune vicende della seguente si intrecceranno con quelle di Dubhe nella Casa, altre sono completamente indipendenti con nuovi personaggi. Chissà come sarà la Gilda più da vicino? – Abbiate pietà di me! Buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DUE: Madness








 
Qualche giorno dopo giunse la notizia tra i Vittoriosi che Dubhe era giunta alla casa.
Il principale motivo per cui quella ragazza entrava a far parte della Gilda è che era una bambina della morte avendo ucciso da piccola ma forse il motivo per cui Yeshol la voleva così tanto nella Casa era pure quello di vendicarsi della vergogna di cui si era ricoperto per la fuga di Sarnek.
Il termine oltre il quale ci si considerava bambini della morte e quello in cui accedeva alla Gilda, quattordici anni, Dubhe l’aveva superato da tre anni per cui, l’idea che avevano i Vittoriosi dei piani di Yeshol del suo ingresso era ben chiara.


“Non capisco perché una ragazzina dovrebbe attirare tanto l’attenzione…” mormorò Cormia a mollo nell’acqua delle terme, gli occhi socchiusi nel tentativo di rilassare i nervi.
Turno al suo fianco di voltò  e incrociò le braccia sul bordo di pietra della grande piscina in modo da non dar a vedere il fatto che stessero parlando.
In realtà  di chiacchere nella Casa negli ultimi giorni ce ne erano molte e infatti anche quel giorno prima di pranzo altri Vittoriosi bisbigliavano tra loro, mentre altri, come al solito con sguardo vacuo se ne stavano in disparte

“E’ una novità. Le persone amano le novità” ribattè il giovane trattenendo appena un sorriso.
Molti consideravano gli Adepti alla Gilda meno che animali, figuriamoci persone.
Non che a loro importasse.

La bionda sbuffò appena “Non ci serve una come lei qui dentro. Credi che come allieva di Sarnek sia contenta di finire nella Gilda? Credi che non tenterà di fuggire cura o meno?Tradirà alla prima occasione” bisbigliò ancora mentre lanciava uno sguardo alla Guardia dei Veleni, Rekla, che facente parte del secondo gruppo di Vittoriosi se ne stava in un angolo con lo sguardo acceso dalla solita smania.
Doveva essere un’occasione ghiotta per lei.
Avere potere assoluto sulla nuova arrivata.

Turno volse lo sguardo verso il profilo della ragazza e inarcò appena un sopracciglio “Non essere gelosa…Mi hanno detto che non è particolarmente bella...Puoi stare tranquilla” cominciò a prenderla in giro e allungò un piede nell’acqua a cercarle una gamba.
Meglio che qualcuno non udisse i suoi discorsi.
Come sempre lei ribattè prontamente “Sei proprio un’idiota cosa vuoi che me ne importi se sia bella o meno” si staccò dal bordo dopo aver alzato gli occhi al soffitto.

Il ragazzo le strizzò l’occhio e lei distese le labbra in un sorriso. Nonostante non facesse niente per apparire femminile, Cormia non riusciva a fare a meno di attirare gli sguardi degli uomini a sé.
Anche ora qualcuno le lanciava di tanto in tanto uno sguardo interessato, ed era ancora coperta dall’acqua “ se proprio qualcuno deve essere geloso, quello dovrei essere io”

“e per quale motivo di grazia?” ribattè  spostandosi appena di lato

“Attiri troppi sguardi”

Lei sorrise e scosse la testa “Ci vediamo Turno…”

“Ecco brava, così qualcuna può iniziare a guardare anche me”

 Lei sorrise un’ultima volta poisi allontanò a bracciate verso l’altro lato della piscina per uscire.
Forse lei poteva credere che stesse scherzando ma non era così.
In effetti si rendeva conto che da un po’ di tempo il fatto stesso qualcuno guardasse un po’ di più la ragazza gli dava parecchio fastidio.

Era veramente geloso di lei e questo non poteva che essere un male.
Le lanciò uno sguardo mentre era intenta a rivestirsi.
In verità non c’era molto da ammirare in fatto di forme perché ne era piuttosto sprovvista ma tutto l’insieme di lei era attraente. La pelle chiarissima, il corpo esile ma definito dagli allenamenti, i capelli biondi lunghi poco oltre le scapole e gli occhi. Quegli occhi erano capaci di inchiodarti.

Erano un incrocio tra l’azzurro e il grigio al quale riuscivi a stento a parlare.
Ricordava la prima volta in cui l’aveva vista sedici anni prima al villaggio.
Forse se ne era già innamorato allora chissà.

“La smetti  di sembrare un’idiota?” una voce gli parlò così vicino da farlo sobbalzare.
Nemmeno si era accorto che qualcuno si fosse avvicinato.
Distolse in fretta lo sguardo da Cormia e si voltò a guardare chi aveva parlato “ La smetti di avere un culo al posto della faccia, Leuca?” ribattè all’altro Vittorioso  che ridacchiò sommessamente.

Forse lui poteva essere considerato un amico.

Come lui e Cormia era entrato a far parte della Gilda tredici anni prima ma loro si conoscevano da molto prima.
Quello era un sottile legame che la Gilda non era riuscita a spezzare.

“Attento a come parli… se la fissi un altro po’ la consumi” lo prese in giro.

Leuca non sapeva come stessero propriamente le cose e sembrava che comunque non gli importasse. Ciò no significa che Turno l’avrebbe messo al corrente della loro relazione però. Era comunque pericoloso

“cos’è mi fai la paternale adesso? Fatti gli affari tuoi, guardo chi voglio” e infatti cominciò a guardare una rossa che usciva dall’acqua.
C’era di più da guardare se non altro.

“Figurati, guarda pure” ridacchiò mettendosi comodo per  guardare anche lui.
Turno alzò lo sguardo “muoviti, tra poco sarà ora di pranzo e stasera c’è l’iniziazione della nuova” . Senza aspettare una replica si allontanò per uscire dall’acqua. Beh, anche lui poteva essere un bel vedere insomma.
Recuperò i suoi abiti dalla nicchia e cominciò a rivestirsi. A pochi metri c’era quella che prima stava guardando, che gli lanciò niente di più di uno sguardo che lui interpretò come vagamente interessato.
Tutti i Vittoriosi potevano vantare almeno un fisico allenato e tonico, che poi ci si poteva annettere anche un bel faccino… Indossò la casacca a maniche larghe poi si passò una mano tra i capelli corti per arruffarli. L’acqua li aveva resi di un stano scuro ma quando si asciugavano era sul biondo scuro.
 
Dopo gli allenamenti e la cena giunse l’iniziazione alla casa di Dubhe.
C’erano tutti, riuniti nella Sala Grande erano intenti ad invocare Thenaar la cui statua si ergeva su di loro minacciosa. Turno partecipava insieme a loro e guardò verso l’ingresso quando la ragazza giunse. Sembrava, no, era terrorizzata. Non appena vide il sangue nelle piscine urlò mentre gli occhi scuri erano inquieti e bramosi. I due uomini che l’accompagnavano la trascinarono a forza  alle piscine.
Sembrava stesse per impazzire.

Urlò, disumana quando i suoi piedi furono immersi nel sangue. Che razza di maledizione le avevano imposto?
La Suprema Guardia parlò e i Vittoriosi si zittirono. Rimasero le urla di Dubhe e la voce di Yeshol che la sovrastava “Potente Thenaar, la presa che a lungo ti è sfuggita è ora qui, innanzi a te, e chiede di essere ammessa al novero dei tuoi. Per te abbandonerà le schiera dei Perdenti, rinnegherà la propria vita di peccato e seguirà la via dei Vittoriosi”. Yeshol tirò fuori un’ampolla cola di liquido rosso. “E purificata, ti offre la sua sofferenza e il suo sangue”.

I Vittoriosi ripresero a salmodiare e con loro anche Turno
“Sangue al sangue, carne alla carne, accetta l’offerta e prendi con te la progenie della morte”
Di nuovo tutti si zittirono per lasciar parlare Yeshol mentre la ragazza continuava ad agitarsi come se qualcosa le si muovesse dentro e stesse per uscire. Qualcosa di terribile
“Che il tuo sangue, potente Thenaar, purifichi e marchi la nostra nuova sorella, e imprina su di lei il tuo simbolo”


La Suprema Guardia prese un largo piatto di bronzo e lo intinse nella piscina prima di gettare sulla testa di Dubhe il suo contenuto.


Turno guardava quella scena e quasi sentì pietà per quella ragazza.

Alzò lo sguardo verso la statua di Thenaar. Era lui a volere questo?

 
 
Angolo Autrice
Bene, eccomi con il secondo capitolo JRingrazio Killuale94,Drachen e MissGale per aver recensito quello precedente (Grazie mille <3). In questo capitolo, non so se ben si comprende, che Turno, Cormia e Leuca provengono dallo stesso villaggio e sono entrati insieme nella Gilda. Nei prossimi capitoli spiegherò anche come. Voglio dire che l’ultima parte di questo capitolo riprende le parti del libro ma senz’altro di noterà la differenza perché l’ha scritto Licia :P
Ringrazio anche chi ha visualizzato la storia e sarei felice se lasciaste anche una recensione. Un Bacio,
RayaFee

   
 
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