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Autore: MCR_24_9    22/08/2013    3 recensioni
Gerard stava camminando guardandosi le scarpe, senza sapere dove stava andando. Aveva bisogno di scacciare i brutti pensieri. Ma non sapeva che si sarebbe trovato di fronte la ragazza che la sera prima si era introdotta in casa sua. E quei occhi blu, così profondi, così pieni di tristezza. E di certo non sapeva che, dopo quel giorno, la sua vita sarebbe cambiata e non sapeva che sarebbe finito in una brutta faccenda. Solo perché anche lei aveva il marchio della sofferenza, solo per quei occhi blu. Solo per scrivere la parola fine a tutto quello che in due anni lo aveva afflitto e a tutto quello che in otto anni aveva afflitto lei e altri ragazzi come lei.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gerard Way, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                              Prologo

                                           Tristi Eventi

L'auto procedeva veloce nella fredda e buia notte del 15 Marzo 1995. Nella macchina, la piccola Annabelle dormiva, ignara dell'oscuro piano dei suoi genitori. Il padre era stato licenziato un mese prima e la moglie faticava a portare a casa i soldi necessari. Il marito aveva tentato di trovare un altro lavoro, ma non aveva trovato nulla. Così, erano arrivati alla tragica soluzione : abbandonare la figlia di soli sette anni. " Con noi non avrà mai un futuro " disse la madre. " Ma in questa città, si ". Il padre annuì credendo che fosse la scelta migliore. Fermò la macchina vicino ad una panchina. Presero la piccola, avvolta nella coperta, col suo orsacchiotto di peluche preferito e la misero sulla panchina. ' Buona fortuna, piccola mia ' pensò mentre saliva in macchina con la moglie. Ma non sapevano che, scegliendo di abbandonarla, l'avevano condannata a vivere una vita da marionetta dai fili invisibili, mossa da una presenza oscura e pericolosa. 

                                                                                              11 Settembre 2001
Era una bella giornata di sole. Anche se l'estate era giunta al termine, era proprio una stupenda giornata. Almeno lo era per un ragazzo. Gerard fermò il suo taxi alla fermata stabilità. Scese e si trovò davanti due altissimi grattacieli. La gente li chiamava ' Le Torri Gemelle ' per via del fatto che erano praticamente identiche. Erano imponenti e sembrava quasi che toccassero il cielo. Il ragazzo pagò la corsa e si incamminò. Aveva un appuntamento alle 8 : 50 in uno dei piani più alti della torre sud. Ma non riusciva a ricordare quale fosse. Lo avecano chiamato due sere prima e Gerard era talmente euforico che non aveva nemmeno preso appunti. Finalmemte, dopo anni anni di sacrifici, insulti, studi e milioni e milioni di disegni, finalmente ce l'aveva fatta. Dopo aver preso la laurea, aveva spedito una copia del suo progetto in tutto il Paese, ma non avrebbe mai immaginato che lo avrebbero chiamato proprio da lì. ' Forse ci faranno un film d'animazione, oppure una serie a fumetti ' pensò mentre camminava verso la torre. Notò che oltre a lui, c'era moltissima gente che entrava e usciva dalle due torri. Ma nessuno faceva caso a lui. Entrò dentro, senza sapere dove andare, così decise di controllare i piani per cercare qualche indizio che lo avrebbe aiutato. Poi si fermò di colpo. Aveva sentito delle urla, lontane, ma le aveva sentite. Cercò di capire cosa stava succedendo, poi senti altre urla, passi di gente che correva, poi sentì un boato e una scossa che fece tremare il pavimento sotto i suoi piedi. Si appoggiò alla parete, era confuso. ' Che cosa sta succedendo? !' si chiese, cercando di stare in equilibrio. Poi vide molte persone correre verso di lui. Non fece in tempo e la folla lo travolse facendolo cadere. Quando si rialzò, sentì altri boati. Qualcosa era successa. Si affacciò da uua finestra e vide un aereo schiantarsi sulla torre nord. Guardò dall'altra parte e vide una grossa nuvola di fumo a qualche piano sopra di lui.' Oh mio dio!' pensò, capendo infine che qualcosa di terribile era accaduto. Decise di salire ancora più in alto. Sentì urla e persone che correvano disperate. Arrivato al piano colpito, rimase pietrificato. Resti fumanti di un aereo giacevano sul pavimento tra detriti, fumo, fuoco e corpi di persone senza vita. Gerard rimase a guardare alcuni di quei volti. Alcuni avevano gli occhi aperti, persi nel vuoto. Poi, qualcosa esplose e un pezzo di ferro si conficcò nel suo braccio. La potenza dell'impatto fu tale da scaraventarlo su una parete. Per alcuni attimi, perse i sensi. Quando aprì gli occhi non riuscì a capire più nulla. Vide un muro di fuoco farsi largo tra le macerie, facendo crollare il soffitto e il pavimento. Si sentì tirare via, mentre il suo sguardo era rivolto verso una ragazza dagli occhi aperti. Poi qualcuno lo chiamò, era un uomo. " Forza ragazzo, reagisci!" gli urlò e Gerard si riscosse. Sentiva la testa pulsare e il braccio destro caldo e dolorante. Una donna si avvicinò all'uomo. " È ferito!" esclamò. ' Ferito? '. Gerard si divincolò dalla presa dell'uomo e cercò l'equilibrio. L'uomo dalla folta barba annuì. " Seguitemi " disse e scesero di corsa le scale, ma il fuoco era più veloce di loro. Si misero a correre più veloci, ma ormai la torre stava collassando su se stessa. Non ci volle molto e alla fine furono travolti. L'uomo spinse Gerard lontano, mentre un intero blocco cadeva su di loro. 

Erano intrappolati! La donna e l'uomo erano rimasti sotto quel blocco mentre il ragazzo aveva solo una caviglia incastrata. " Come stai?" rantolò l'uomo, aveva la bocca ricoperta di sangue. La donna era immobile, morta. Gerard cercò di avvicinarsi. " Non si sforzi, fra un poco ci troveranno " gli disse il ragazzo. L'uomo cercò di sorridere. " Lo sai, io avevo una figlia. L'abbiamo dovuta abbandonare perché non sapevamo come sfamarla " disse diventando cupo in viso. " Non so se sia ancora viva". Allungò la mano per prendere quella di Gerard. " Ti prego, devi trovarla e dirle che noi le volevamo bene. Si chiama Annabelle. Aiutala ti prego, aiutala. Promettimelo ". Il ragazzo lo guardò negli occhi. " Lo prometto ". Da quel momento, l'uomo non parlò più. E la presa della sua mano si allentò. Gerard la lasciò e si portò le mani tra i capelli. Il panico lo assalì, mentre l'aria diventava sempre più scarsa. Urlò con tutta la sua voce,  ma nessuno lo sentì. Nella mente aveva le immagini di quei momenti.  Occhi aperti, persi nel vuoto. Pianse tutte le sue lacrime che si mischiarono al sangue. Non riusciva a togliersele dalla mente, erano come un marchio. Ma doveva fare qualcosa. Cercò di liberare la cavaglia, ma non ci riuscì. Urlò ancora, ma nessuno lo sentì. Alla fine, gridò un'ultima volta e finalmente lo trovarono. Lo portarono subito in ospedale. Aveva perso parecchio sangue, ma dopo una settimana, poté tornare a casa. La sua famiglia lo abbracciò, scoppiando a piangere. " Sei vivo!" disse il fratellino in lacrime. " Si, sono vivo " rispose lui, cupo in viso. Ma in cuor suo, sapeva che non sarebbe stato più lo stesso.  0



Ciao ragazzi, questa è la mia prima fan fiction quindi siate clementi con me. Allora, il prologo è un po' triste, ma state tranquilli, andrà meglio. Cosa aggiungere di più? Grazie per chi leggera. Ci sentiremo presto. Kiss kiss MCR_24_9
  
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