Temporale:
udito
Il
quieto scrosciare dell'acqua
che
aumentava d'intensità
più
la furia del temporale si faceva colossale
era
rilassante da udire
Temporale:
vista
Con
la pioggia
i
colori si facevano più vivi e decisi
con
il temporale
i
colori s'incupivano ed ingobbivano
e
nel contempo
s'infiammavano
di nuove tonaltià
che
non saprei descrivere mai
Temporale:
tatto
Mettendo
fuori una mano
da
sotto il mio rifugio improvvisato
assaggiai
con
il palmo rivolto verso il cielo piangente
la
senzazione umida e fredda e scivolosa
che
la poggia portava con sé
Sentivo
le gocce d'acqua che cadevano veloci
come
se andassero di fretta a qualche
riunione
importante o festa divertente
Dopo
pochi minuti
il
temporale divenne ancora più violento
e
lo gocce che cadevano veloci
divennero
fastidiose
così
volsi il palmo a terra
e
affondai la mano
nel
terreno
era
fredda
era
umida anch'essa
come
una promessa d'inverno
peccato
che fossimo in pieno Agosto
Temoprale: olfatto
Con
la pioggia gli odori si acuiscono
dal
mio riparo potevo benissimo percepire
quello
strambo concerto per muti
La
resina degli imponenti abeti era il violino
lenta
ma decisa a farsi sentire
col suo suono greve e melanconico
L'odore
dell'erba era il basso
armonioso
dolce
e delicato
sicuro
e meticoloso nei suoni
Il
pelo di animali erano i flauti
dolci
e quasi inesistenti ma acuti
impossibile
da confondere
se
bene si ascolta
Poi
c'era un altro odore
che dir non so da dove venisse
era
in alto
che
giocava con gli scoiattoli
ed
infastidiva il gufo
dal
notturno risveglio
era
in basso
che
scendeva con le gocce
e
si riposava timido
all'ombra
di uno stelo d'erba
era
a sinistra
era
a destra
a
giocar a nascondino con me
e
a far il solletico agli alberi
che
ridevano e si contorcevano dal ridere
e
acuivano così il resineo suono
Presi
improvvisamente una manciata di terra
come
prima avevo già fatto
e
me la portai al naso
Avevo
trovato
quello
il fuggevole odore che percepivo
giocare
con me e con la natura a nascondino
Del
divino concerto
il
direttore
e
al contempo
colui
che aiuta il basso a non tremare
ed
il flauto a non vacillare
e
che accordava a pennello violino e violoncello
Colui
che
una
volta finito il concerto
s'inchina
al pubblico
che
entusisata applaude
che
altro non siamo che io e sè stesso