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Autore: KuroShiro97    23/08/2013    3 recensioni
Un temporale estivo imprevisto, un rifugio nel verde di un bosco e l'emozione da assaporare con i cinque sensi.
Temporale: udito
Il quieto scrosciare dell'acqua
che aumentava d'intensità
più la furia del temporale si faceva colossale
era rilassante da udire
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Temporale

Temporale: udito

Il quieto scrosciare dell'acqua
che aumentava d'intensità
più la furia del temporale si faceva colossale
era rilassante da udire

Temporale: vista

Con la pioggia
i colori si facevano più vivi e decisi
con il temporale
i colori s'incupivano ed ingobbivano
e nel contempo
s'infiammavano di nuove tonaltià
che non saprei descrivere mai

Temporale: tatto

Mettendo fuori una mano
da sotto il mio rifugio improvvisato
assaggiai
con il palmo rivolto verso il cielo piangente
la senzazione umida e fredda e scivolosa
che la poggia portava con sé

Sentivo le gocce d'acqua che cadevano veloci
come se andassero di fretta a qualche
riunione importante o festa divertente

Dopo pochi minuti
il temporale divenne ancora più violento
e lo gocce che cadevano veloci
divennero fastidiose
così volsi il palmo a terra
e affondai la mano
nel terreno
era fredda
era umida anch'essa
come una promessa d'inverno
peccato che fossimo in pieno Agosto

Temoprale: olfatto

Con la pioggia gli odori si acuiscono
dal mio riparo potevo benissimo percepire

quello strambo concerto per muti

La resina degli imponenti abeti era il violino
lenta ma decisa a farsi sentire 
col suo suono greve e melanconico

L'odore dell'erba era il basso
armonioso
dolce e delicato
sicuro e meticoloso nei suoni

Il pelo di animali erano i flauti
dolci e quasi inesistenti ma acuti
impossibile da confondere
se bene si ascolta


Poi c'era un altro odore
che dir non so da dove venisse

era in alto
che giocava con gli scoiattoli
ed infastidiva il gufo
dal notturno risveglio

era in basso
che scendeva con le gocce
e si riposava timido
all'ombra di uno stelo d'erba

era a sinistra
era a destra
a giocar a nascondino con me
e a far il solletico agli alberi
che ridevano e si contorcevano dal ridere
e acuivano così il resineo suono

Presi improvvisamente una manciata di terra
come prima avevo già fatto
e me la portai al naso

Avevo trovato
quello il fuggevole odore che percepivo
giocare con me e con la natura a nascondino

Del divino concerto
il direttore
e al contempo
colui che aiuta il basso a non tremare
ed il flauto a non vacillare
e che accordava a pennello violino e violoncello

Colui che
una volta finito il concerto
s'inchina al pubblico
che entusisata applaude
che altro non siamo che io e sè stesso

  
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