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Autore: SwanFangirl    23/08/2013    0 recensioni
Dal primo capitolo: ' Gli occhi di Kurt non riuscivano a staccarsi da quella meraviglia che era New York. Finalmente era arrivato nella città dei suoi sogni, con la sua migliore amica. Quello che non immaginava era che, proprio in quella magnifica città, avrebbe incontrato il suo ex rivale in amore.
"Ciao, Betty White." '
Kurtbastian senza pretese. Minor Pezberry.
Hope you enjoy it!
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, stavolta il mio angolino lo voglio all'inizio perché... perché sì.
Dopo questa breve pausa feriale ho deciso di tornare con una Kurtbastian. Vi dico la verità, non ho mai scritto una fanfiction su loro due, è la prima volta e spero che vada bene perché adoro quei due. Piccolo dettaglio: qui Sebastian si è diplomato lo stesso anno di Kurt, Rachel e Santana, mi serve per la storia.
So che avevo promesso una Faberry, ma vi do' delle anticipazioni: Ho ben due Faberry in progettazione di cui ho gi scritto il primo capitolo di ognuna ed, in più, sto completando una one-shot firmata Faberrittana che spero vi piacerà!
Beh, non mi resta che augurarvi buona lettura e ditemi che ne pensate, sono tutta orecchie!
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Gli occhi di Kurt non riuscivano a staccarsi da quella meraviglia che era New York. Finalmente era arrivato nella città dei suoi sogni, con la sua migliore amica. Quello che non immaginava era che, proprio in quella città meravigliosa, avrebbe incontrato il suo ex rivale in amore.
"Ciao, Betty White." disse infatti una voce che aveva sempre odiato.
"S-Sebastian?" fece Kurt, scioccato dalla presenza del ragazzo.
Il quale ghignò a quella reazione, avanzando verso di lui con molta lentezza esasperante.
"Sapevo che ci saremmo rivisti presto." continuò, tranquillo.
"Che cosa ci fai tu qui?" chiese l'altro, furioso come quasi mai era stato nella sua docile vita.
Quella voglia di prenderlo a schiaffi risalì dentro Kurt dopo un bel po' che non si incontravano. Era sempre uno stress stare vicino a quel ragazzo dal ciuffo ribelle.
"Mi sono trasferito insieme alla figlia di Satana." rispose, sedendosi al suo fianco in quella panchina solitaria di Central Park.
"Anche Santana è qui?" domandò ancora, ricevendo un cenno distratto del capo. "Bene, adesso io e Rachel dovremo vivere con la consapevolezza che le persone che più odiamo al mondo vivono nella nostra stessa città."
"Hey, Kurt." lo richiamò Sebastian.
Non sapeva perché, né cosa gli stesse succedendo, ma in quel momento il suo nome gli sembrò più bello del solito. Ma si riscosse subito da quei pensieri strani. Forse Santana era davvero figlia degli inferi ed aveva aiutato Sebastian a lanciargli un incantesimo satanico...
"Lo sai, sono cambiato." disse l'ex usignolo. "Non sono la persona cattiva che ero prima. Okay, non sono proprio un angioletto, ma mi sto impegnando per essere migliore. Perché mi vuoi essere ostile senza darmi uno straccio di possibilità, Kurt?"
E di nuovo aveva pronunciato il suo nome. Per di più con due occhi che avrebbero fatto più tenerezza di quelli del gattino di Shrek. Ma gli Hummel non si fanno abbindolare da nessuno, si ripeté Kurt nella mente.
"Sai cosa? Non ti credo." replicò infatti. "Le persone come te e Santana non cambiano. E, sinceramente, spero che io e la mia migliore amica non dovremo avere a che fare con voi due. Ciao, faccia da mangusta." concluse, alzandosi e rivolgendo allo Smythe un sorriso falso.
Sebastian aprì la bocca per dire qualcosa, ma non ne uscì alcun suono. 
Abbassò lo sguardo. Forse non avrebbe dovuto presentarsi così. Ma, in fondo, litigare era sempre stato l'unico modo di interagire tra lui e Kurt fin da quando si contendevano Blaine. Ed in quel momento si trovò in difficoltà, perché si rese conto di non sapere nulla di quel ragazzo e, quindi, di non aver nessuna possibilità di diventare suo... amico, certo. Voleva diventare suo amico.
Il ragazzo, afflitto, compose un numero che era salvato nella sua rubrica come 'Satana' ed aspettò che la sua coinquilina rispondesse.
"Hola!" esclamò la latina.
"Ho appena incontrato Kurt." disse semplicemente lui, neutro.
"Oh-oh. Com'è andata?" chiese, interessata.
"Un disastro. Mi ha praticamente liquidato dicendo che 'spero vivamente che io e Rachel non dovremo avere a che fare con te e Santana'!" fece, imitando la voce acuta del ragazzo.
"Capisco." il tono dell'ispanica si fece triste per un attimo.
Chiunque altro non se ne sarebbe nemmeno accorto, ma Sebastian era un acuto osservatore ed anche un esperto quando si trattava della sua migliore amica.
"Mmh, comunque sto arrivando, quindi prepara la cena." ordinò.
"La cena te la prepari da solo, ciuffo da copertina. Io esco con una bella ragazza stasera. Ragazze, hai presente cosa sono?" lo beffeggiò.
"Davvero divertente. Allora divertiti e... Affogati con un drink." rispose, anche se in realtà era felice che uscisse finalmente con qualcuno.
La loro amicizia era così: si prendevano a parolacce, si insultavano, ma c'erano sempre l'uno per l'altra. A loro stava bene così.
"Ciao, Seb." lo salutò Santana.
"Ciao, Tana." rispose, chiudendo la chiamata.
Poi si mise a pensare. Chissà perché Santana si era intristita al sapere che non avrebbero avuto contatti con Kurt e Rachel.
Nessuno di loro poteva immaginare quanti ce ne sarebbero stati molto presto.
  
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