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Autore: SweetHime    23/08/2013    1 recensioni
Quando si tratta di carte, anche Lavi ha difficoltà a decifrare Allen.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Propongo una traduzione della Fanfiction "Poker Face" di Tatsumaki-sama (Fanfiction.net).
Buona lettura :)

Poker Face

"Scala colore".
Lavi spalancò gli occhi e abbassò le spalle appena Allen scese una serie perfetta di carte, il tutto mentre sorrideva piuttosto vittoriosamente. Per la quinta volta di fila.
"Non è giusto," piagnucolò Lavi , lasciando cadere le sue carte con un lungo sospiro. "Devi aver imbrogliato."
Il luccichio negli occhi di Allen era sospettosamente subdolo.
"Sai che non voglio imbrogliare di fronte a una signora, Lavi", sottolineò,accennando con la testa alla sua destra, dove sedeva una Lenalee leggermente avvilita, essendosi appena unita al gioco.
"E non lo farei a Krory,comunque." 
Con un altro cenno della testa, indicò Krory alla sua sinistra, appollaiato in cima alla sedia, crucciato di fronte alle sue carte, ancora intento a capire le regole dopo aver giocato per tre turni.
"Io non la metterei così visto il passato nero di Allen" mormorò Lavi , guardando Allen con circospezione mentre mescolava sapientemente il mazzo, tagliandolo in quattro sezioni ordinate prima di raccoglierlo di nuovo nelle sue mani senza che nessuno - ad eccezione di Lavi - a malapena se ne accorgesse.
Potè facilmente prendere un paio di carte ben scelte e le infilarle sotto le maniche o nascoste dove nessun altro le avrebbe viste.
"Lui non sta mentendo." Lavi strillò per la sorpresa, non rendendosi conto che Marie era proprio dietro di lui ed era stato a guardare il gioco fin dall'inizio.
"Sei sicuro?" sussurrò da un angolo della bocca.
Mai così dolce, il gigante buono annuì con la testa. "Avrei sentito", confermò, toccando le cuffie. E Marie avrebbe certamente sentito, va bene. Avrebbe sentito il cuore di Allen tradirsi  battendo forte.
Quindi, se Allen non mentiva e non imbrogliava, allora l'unica soluzione possibile è che egli,  in realtà, stava veramente vincendo.
Il che era semplicemente impossibile.
Accigliato, esaminò ogni singolo dettaglio che potesse raccogliere da Allen. Aveva quel suo sorriso esasperante sul volto apparentemente dolce e innocente, lo stesso che ingannò molte persone. Era il volto di un angelo, alcuni direbbero. Anche se Lavi, in quel momentto, lo definì il volto del diavolo.
"E 'il tuo turno, Lavi," disse Allen con  disinvoltura, distogliendolo dai suoi pensieri. Avrebbe giurato che c'erano delle scintille che circondavano la testa di Allen, ammiccando subdolamente a lui, come per deridere i suoi sforzi.
"Sì, sì."Gettò una delle sue carte e prese un'altra. Allen aveva in mente qualcosa. Scrutando oltre la cima delle sue carte, Lavi guardò Allen, cercando di leggere attraverso il suo aspetto disinvolto. La cosa che odiava di più era l'espressione tranquilla di Allen. 
Era l'espressione preferita di Allen da tenere durante il gioco. Soprattutto quando si trattava di carte.
La sua faccia da poker.
Come se avesse intuito che stava per essere guardato, Allen alzò lo sguardo, incrociando lo sguardo di Lavi. Una battaglia silenziosa ne seguì, feroce e piuttosto terrificante. Verde smeraldo fusa in argento-grigio, cercando di nuotare nelle le sue oscure profondità per scoprire che cosa c'era veramente sotto.
<>Lavi socchiuse gli occhi con sospetto.
Gli angoli della bocca di Allen arricciata verso l'alto. <>.
Tornò tranquillamente le sue carte, lasciando solo Lavi intento a indovinare che cosa stava per accadere.
"Call".
E naturalmente, Allen vinse di nuovo. Lenalee rise, ammettendo la sconfitta. Krory si grattò la nuca, sospirando. Lavi, d'altro canto aggrottò la fronte, assolutamente sconcertato.
Aveva osservato Allen senza battere ciglio, senza un solo battito di ciglia. Ogni movimento, ogni azione, ogni passaggio di Allen, aveva registrato e documentato tutto negli anfratti della sua mente. Memorizzò tutto, pronto a usarli contro Allen, se necessario. Un battito di ciglia. Il movimento di un dito. Un fruscio di abiti. Un leggero sussulto del viso. La torsione dlla bocca. Tutte queste piccole cose avrebbero potuto tradirlo.
E tuttavia, non vide ancora niente. Niente trucchi. Era come se Allen stesse giocando onestamente per una volta.
Non c'era altra spiegazione logica. Però nessuno aveva tanta sfortuna come Allen Walker. Quel ragazzo perdeva ogni volta a sasso-carta-forbici e nel sorteggio, oltre che nel più semplice dei luoghi. Non aveva senso che lui stesse vincendo.
Stava raggiungendo il limite della sua pazienza. "Come hai fatto?" disse Lavi, stringendo le parole tra suoi denti.
Tutti gli occhi erano su Allen. Si voltò verso di loro, un luccichio malizioso negli occhi e un sorriso arrogante danzò attraverso i suoi lineamenti. Sembrava che si stava godendo tutto questo, tutta l'attenzione, giocando con loro come se fossero le carte del suo mazzo.
La sua regina. Il suo Jack. Il suo Joker.
"E ' - un - segreto," annunciò Allen lentamente e chiaramente, completando con il suo sorriso.
Gemettero tutti collettivamente. Lavi crollò giù dalla sua sedia, alzando le mani in segno di resa.
Avrebbe dovuto riuscire a capire Allen Wallker meglio di tutti.
E aveva ragione.
  
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