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Autore: PZZ20    23/08/2013    5 recensioni
Bra è innamorata di Goten. Chiede a Trunks di intercedere presso quest'ultimo per capire se anche il ragazzo prova le stesse cose per lei.
Storia scritta a quattro mani con una mia amica a cui però va praticamente tutto il merito!
Spero ci facciate sapere cosa ne pensate.
Sophya e Silvy.
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Bulma, Goten, Trunks, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutte!

Propongo una storiella idiota scritta a quattro mani con una mia amica che però non possiede un account su cui postarla, ha per tanto affidato a me l'onere =P

L'idea di base, per la verità, è quasi tutta sua. Perciò complimenti e grazie a Silvia, io ho solamente corretto qualche frase ed inserito il paragrafo iniziale.

Sperando che vi piaccia e che ci facciate sapere cosa ne pensate, vi auguro buona lettura!

 

Sophya & Silvy

 

 

SE NON SONO ROSE...

 

 

 

-Ha quattordici anni di troppo.-

-E' un rammolito.-

Ok, sì. Chiedere ai suoi genitori cosa pensassero del migliore amico di suo fratello era stata una mossa davvero azzardata: “da sgamo” come dicevano le sue compagne di classe.

Però lei ci teneva tanto. Soprattutto al parere del padre.

Era un rammolito, d'accordo... E allora?

Era gentile, affabile, sorridente e molto dolce. Inoltre avrebbe saputo proteggerla.

Accidenti...

Ma a chi la dava a bere?

Lei aveva diciassette inutili anni; lui trentuno e una bellissima fidanzata.

Lui passava il suo tempo a bighellonare con Trunks o a casa del fratello, saltava tra l'università non ancora finita, e uno di quei lavoretti part-time senza un obbiettivo; lei stava ancora al liceo.

Il fatto, poi, che le avesse gentilmente preso la mano quella volta, non voleva assolutamente dire che fosse interessato a lei. Si era inciampata, come una stupida su dei tacchi troppo alti e troppo costosi, e lui l'aveva presa al volo. Tutto lì.

Era una povera illusa.

Sbuffò con insofferenza prima di tornare a fissare la vetrina. Era talmente depressa da non riuscire nemmeno a concentrarsi sullo shopping. Tanto valeva tornarsene a casa.

 

* * *

 

Bra aveva varcato il cancello con la gioia di vivere di un moribondo, per poi salire velocemente le scale esterne fino all'ingresso di servizio, sbattere la porta del corridoio e rinchiudersi in camera.

Bulma, ormai, non se ne preoccupava più di tanto. A quell'età, si disse, era perfettamente normale avere degli sbalzi d'umore. Lei aveva mollato tutto per andare a cercare delle sfere magiche!

Sua figlia, invece, voleva mollare tutto per un ragazzo troppo grande e già impegnato. Una missione, di certo, più possibile di quella di cui si era presa carico lei ai suoi tempi.

Si perse un attimo a sorridere per poi tornare concentrata sul portatile di fronte a lei. Aveva un progetto importante, i capricci lunatici di Bra potevano aspettare.

 

* * *

 

-Mi dispiace Bra. E' fidanzato, lo sai. E tu sei troppo...-

-Piccola? Non sono più una bambina Trunks! Svegliati! Ti ho chiesto un favore, uno solo. E non l'hai fatto. Esci.-

Accidenti. Se l'era proprio giocata male... Bra tendeva ad essere lievemente melodrammatica in certi momenti. Però doveva riconoscere le proprie colpe. Avrebbe potuto, per lo meno, chiedere a Goten di parlarle. Visto che pareva non voler ascoltare nessun altro.

Infondo non gli costava nulla.

Prese il telefono della sala e, rapidamente, compose a memoria il numero di casa Son. Era la sua sorellina, uno sforzo poteva anche farlo.

 

* * *

 

Se il telefono squillava dopo le otto di sera, ci poteva giurare, la chiamata veniva da casa Brief. Infatti, sollevata la cornetta, Goten si ritrovò a salutare la voce, un po' titubante, del suo migliore amico.

-Che cos'è successo? È morto un altro gatto per caso?-

-Non scherzare Goten. Hai una bella gatta da pelare fra le mani e vedi di comportarti bene, è di Bra che stiamo parlando.-

-S..s..stiamo? Io non ho proprio detto nulla! Aspetta, non dirmi che non le è ancora passata?-

Erano passati due mesi da quando Trunks, ridendo come un matto, gli aveva confessato della cotta di sua sorella. Allora entrambi avevano pensato che le sarebbe passata in pochi giorni, invece, la ragazza non aveva fatto altro che insistere con suo fratello perché parlasse a Goten e lo convincesse ad uscire con lei.

Inizialmente il moro si era sentito in imbarazzo ma, dopo qualche giorno, credendo non fosse una cosa importante, aveva ricominciato a frequentare casa Brief a cuor leggero.

Si era sbagliato di grosso. Vedendolo gentile e sempre sorridente, Bra, non aveva fatto altro che coltivare fantasie su di lui; così ora, Goten, si ritrovava a dover affrontare una ragazzina innamorata per spezzarle il cuore.

Inutile dire come non ne avesse la minima voglia.

 

* * *

 

Lo stereo martellava lo stesso pezzo rap da una ventina di minuti, mentre lei fissava il libro di fisica senza nemmeno leggerne una riga.

Non sapeva che fare. Le avevano ripetuto tutti che era una cosa assurda, che le sarebbe passata e che doveva pensare ad altro. Peccato non ci riuscisse.

Stava per spegnere tutto e andare a dormire quando un sommesso bussare alla sua porta la fece sobbalzare.

-Si può sapere chi è a quest'ora? Quante volte devo dirvi di non dist... Oh!-

Goten stava di fronte a lei, con la solita aria allegra e sorridente, una coppa di gelato in una mano e una macedonia nell'altra.

-Posso entrare?-

Restò imbambolata a fissarlo per un interminabile secondo prima di decidersi a darsi un tono e farlo entrare.

-Certo. Accomodati. Ma lo sai che non mangio carboidrati la sera.-

-Oh tranquilla, il gelato è per me. A te ho portato della sana frutta fresca.-

Con quel sorriso sincero, Goten, somigliava proprio al padre; Bra non capiva perché Vegeta lo odiasse tanto, era così carino.

-Beh, allora ti ringrazio.-

Senza esitare oltre lo invitò alla scrivania prendendo posto sul letto a fianco di essa, lasciando così a lui lo spazio sull'unica sedia vuota della stanza.

Seguirono attimi di silenzio imbarazzanti durante i quali Bra iniziò ad intuire che una visita del genere, a quell'ora della sera, non era certo dovuta al caso. Trunks doveva avergli parlato e sicuramente Goten, ora, era lì per darle la sua risposta.

In un attimo si sentì tutto lo stomaco in subbuglio, il respiro iniziò a farsi più veloce e la gola, nonostante la frutta, più secca.

Se le avesse detto di sì, la sua nuova vita sarebbe cominciata quel giorno, in caso contrario... Le sarebbe crollato il mondo addosso!

Doveva scoprirlo.

-Allora... Cosa ti porta da queste parti?-

-Ecco Bra... Vedi... Mi ha chiamato Trunks questa sera... E' un po' preoccupato per te. Mi ha chiesto di parlarti. Quindi... Senti...-

 

* * *

 

La porta che sbatteva e le grida isteriche fecero capire a Trunks che il discorso di Goten non era stato troppo apprezzato dalla sorella.

Accidenti, chissà cosa le aveva detto quell'impiastro per farla arrabbiare tanto.

Dopo qualche minuto, essendo che le urla non si fermavano, Trunks decise di uscire dalla propria stanza per dare un'occhiata, per lo meno prima che lo facesse Vegeta, o sarebbero stati guai per tutti.

Lo spettacolo che si parò davanti ai suoi occhi aveva dell'incredibile. Sembrava di guardare una di quelle commedie un po' esagerate: Goten era finito seduto a terra, con una coppa di gelato riversa sulla testa, le mani piene di cianfrusaglie e un occhio nero, intento a schivare libri ed altri oggetti che Bra gli stava lanciando addosso da dentro la sua stanza con una mira davvero notevole.

-Senza tette eh? Ti faccio vedere io!!!-

Per quanto la scena potesse risultare ridicola, quelle grida, dovevano assolutamente essere fermate, erano ormai passate le dieci di sera e non era davvero conveniente disturbare la quiete a quel modo.

Dopo aver calmato Bra in qualche modo, riuscì miracolosamente a richiudere la porta della stanza per poi girarsi verso il suo amico intento a riprendersi dall'attacco.

-Beh? Si può sapere che le hai detto?-

La risatina isteriche del moro non lasciava ben sperare in quanto al disastro combinato.

-Mah... Niente di che, in realtà... E' che... Non riuscivo a convincerla. Lei continuava ad insistere con questa storia che l'età non conta e allora io...-

-E allora??? Era furiosa Goten. Dimmi cosa le hai fatto o lo dico a mio padre.-

La minaccia “Vegeta” funzionava sempre.

-Ok, ok. Ma sta' calmo.-

Si era allontanato di qualche passo per poi appoggiarsi al muro vicino all'unica finestra aperta del corridoio.

-Visto che insisteva tanto e io non riuscivo a farle capire che non provo le stesse cose per lei...-

-Smettila di girarci intorno.-

-Beh... Ecco... Le ho detto che è piatta come una tavola da surf...-

-E...e..e che a me piacciono le donne con le curve...-

-Trunks?-

 

* * *

 

Un'onda energetica, pezzi di muro e Goten con il sedere in fiamme furono tutto quel che Vegeta vide sparire da dietro la grande cupola della Capsule Corporation.

Nonostante ritenesse che suo figlio si fosse rammollito negli anni, poteva dirsi soddisfatto dalla sua reazione. Per lo meno gli aveva evitato l'impiccio di dover rispedire il Son a casa impacchettato o in una cassa di legno.

Non sapeva esattamente che cosa fosse successo e nemmeno gli interessava, stava di fatto che nessuno, che non fosse lui o Bulma, poteva permettersi di fare arrabbiare Bra a quel modo, tanto meno a quell'ora della sera.

Soddisfatto dell'esito della serata, perciò, con tutta tranquillità scivolò abilmente dal tetto dell'enorme cupola per sgattaiolare all'interno della camera dalla finestra adiacente al terrazzo.

Lui e Bulma avevano ben altro di cui occuparsi quella sera.



FIN ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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