perché comunque sarai con noi;
Stai morendo.
Qui, davanti a me –
davanti ai miei occhi, fragile e
debole come mai ti sei mostrata, in questi mesi. Umana. Donna.
Non sono riuscita a salvarti,
questa volta. Del resto,
il piano di Naraku era molto ben congeniato: mi ha intrappolata, mi ha
resa
schiava di un passato non mio. Ha fatto sì che io cedessi al
dolore e alle
lacrime.
Mi ha tolto il mio unico potere.
Non posso più salvarti,
Kikyo, e questo mi
annichilisce. Perché sai, davvero: non doveva finire
così. Non doveva finire
così, no davvero.
InuYasha t’ha stretta a
sé, forte – sei il suo primo
amore, del resto, un qualcosa di dolceamaro che non potrà
mai dimenticare. E
perché dovrebbe, poi?
…ti ha amata.
È difficile ammetterlo, e fa male, ma è
così: ti ha amata. E io non vorrei mai, né mai
potrei, strapparti quel
posticino speciale che hai nel suo cuore.
Ti ama, Kikyo, e ti ha amata, e
forse sempre ti amerà.
Sei debole, stanca. InuYasha ha
quasi il terrore di
tenerti al petto, ma ci implora di lasciarvi soli – vuole un
ultimo ricordo, e
qui nessuno ha il diritto di negarvelo.
Qualcuno forse asserisce col capo,
o forse qualcuno lo
dice a voce, che potete allontanarvi – chissà. Non
presto molta attenzione al
mondo, davvero.
Tu mi
stai guardando.
Guardi me, fissi il mio volto, sono
io l’unica del
gruppo che osservi. Mi guardi come se fosse importante, essenziale, con
l’aria
impassibile che sempre ti ha contraddistinta.
…e Koga, Koga cerca di
farmi rilassare. Mi carezza il
capo, gentile, e mi esorta a non mollare.
Perché
non mi sono innamorata di lui?, mi chiedo.
Ma è una domanda retorica, la mia, una di quelle a cui mai
nessuno potrà dare
una risposta.
Potrei chiedermi:
«Perché mi sono innamorata di
InuYasha, dato che lui ha una cotta spaventosa per un’altra
donna?», ma non
riceverei mai una spiegazione esauriente.
È un mistero, la vita, e
nessuno ha la chiave – né l’intenzione
– per scoprirlo.
Alzo lo sguardo, e finalmente
ricambio la tua occhiata:
non è una sfida, la nostra, e neppure un atto superbo. Tu mi
sorridi, conscia
che tra pochi attimi non ci sarai più – e sento le
lacrime premere ai lati
degli occhi, e sento il respiro fermarsi in gola, e sento il desiderio
di
urlare.
Come
fai a sorridere, conscia che tra un po’ non ci sarai
più?
Non ne ho idea.
Perché tu sei
un’incognita, Kikyo, e lo sei sempre
stata. Perché ogni tuo gesto mi ha sempre lasciata
perplessa, indecisa, curiosa
di sapere la ragione. Perché non potrò mai
capirti, Kikyo, e neppure ci tengo.
È l’amore per
InuYasha, a legarci – ed è questo
sentimento a dividerci, a renderci nemiche. A far sì che
l’una non possa
provare affetto per l’altra.
Lui ci lega – e ci
divide, Kami. È InuYasha la ragione
per cui noi due non potremo mai odiarci, ed è lui stesso la
ragione per cui divenire
amiche ci sarà precluso.
Eppure mi sarebbe piaciuto,
chissà. Forse saremmo
state bene, insieme.
Ah, mi dico. Socchiudo gli occhi.
Hai sempre avuto una voce strana,
tu. Te l’ho
invidiata a lungo, e ancora adesso te la invidio.
«Non piangere,
Kagome… Hai salvato la mia anima».
So che
l’hai solo pensato.
So che quella frase non
è mai stata pronunciata ad
alta voce, ma che anzi!, è solo un tuo flebile pensiero. So
che quella parola
mi accusano, ma che quell’accusa non me la rivolgi tu
– sono io stessa a
pentirmi.
Non sono riuscita a salvarti. Per
quanto io ci abbia
provato, e per quanto abbia sperato di riuscirci, ho miseramente
fallito. E tu
stai morendo.
Vi siete seduti in uno spiazzo,
lontano. InuYasha ti
abbraccia, forse vi state sussurrando qualcosa di tenero e
strappalacrime.
Vorrei ascoltarvi – no, anzi. Sarebbe ingiusto.
Questo è il vostro
momento.
Siete voi quelli che devono
parlare, ora, voi quelli
che devono consolarsi. Sarei di troppo, come
sempre.
Continuo a piangere.
Forse sono un po’
ipocrita – ti ho augurato di morire,
sai? –, a disperarmi così, e poi di certo non sono
quella che soffre più di
tutti. C’è InuYasha, del resto.
E poi, tu e InuYasha eravate
simili, troppo simili, e
vi appartenevate in un modo che io posso solamente immaginare ed
invidiare.
Perché InuYasha era una parte di te, quella cocciuta e
desiderosa d’affetto, e
tu eri l’altra metà della medaglia, rigida e
severa.
Eravate simili, voi, e vi amavate
anche per questo.
Oh.
Oh, Kami.
Socchiudo gli occhi –
tanto lo so, è inutile guardare.
È inutile osservare il volto di Sango, corrucciato, o
l’espressione discreta di
Miroku, o anche lo sguardo ferito di Shippo. Non è
importante che la stretta di
Koga si sia intensificata.
Lo so, lo so, lo
so.
Mi volto per inerzia, solo
perché lo fanno tutti. Non
c’è bisogno che io guardi.
Non ci
sei più.
C’è qualcosa
di caldo, intorno a noi.
E forse ha ragione Shippo: forse
sei tu che ci saluti,
che ci dici addio. Sei tu che ci auguri di sconfiggere Naraku.
InuYasha ha gli occhi puntati verso
il cielo, quasi
stesse cercando la tua figura tra le stelle – non lo tocco,
non ora. Sa che
sono qui, e sa che resterò al suo fianco.
Ciao, Kikyo. E grazie.
Okay, questo è il genere
di storie che non dovrebbero mai
uscire dal pc. Fa troppo, troppo schifo! XD
L’ho un po’
rivista, oggi 03/04/10, ma non chissà
quanto. XDXDXD
Bon, spero siate vivi.
<3